Programma di viaggio 1 GIORNO 28/12 - MILANO ADDIS ABEBA Partenza con volo di linea ET 703 MXP ADD 21.45 07.00. 2 GIORNO 29/12 - ADDIS ABEBA - NAIROBI Proseguimento con ET 801 ADD NBO 10.40 12.45. Arrivo a Nairobi. Disbrigo delle formalità aeroportuali, trasferimento in hotel, cena e pernottamento. 3, 4 GIORNO 30, 31/12 NAIROBI - MOUNT KENYA - ISIOLO BUFFALO SPRINGS & SAMBURU RESERVE Dopo colazione si procede lungo le distese agricole verso le pendici del Monte Kenya (mt 5199, la seconda vetta più alta dell Africa), il trono di Ngai secondo i kikuyu. Soste fotografiche lungo il percorso. Attraverseremo l equatore e ci fermeremo a Isiolo per i rifornimenti. Quindi arriveremo a Samburu. La giornata successiva si trascorrerà tra le due riserve naturali di Buffalo Springs e Samburu. Si trovano lungo le rive del fiume Ewaso Ngiro, il fiume dalla acque scure. Le riserve condividono lo stesso ecosistema composto di savane aperte, deserti e vegetazione fluviale che garantiscono la possibilità di avvistare elefanti, giraffe reticolate, zebre di Grevy ma anche coccodrilli, iene e leopardi. Sistemazione in lodge a Samburu, pensione completa. 5, 6 GIORNO 01/01 & 02/01 - SAMBURU - MATTHEW RANGE WAMBA BARSALOI MARALAL - KISSIMA In queste due giornate incontreremo prima i pastori Borana, immigrati qui dall Etiopia intorno al 1500. Vivono in una vasta area del nord del Kenya, una zona piuttosto arida, per questo la vita degli uomini e delle donne è molto dura e spesso giungono nella zona di Isiolo con le loro mandrie di bovini e cammelli, per farli abbeverare sulle sponde del fiume Ngiro Ewaso. Poi i Samburu, che vivono nella zona semi arida fra Matthews Range, le Ndoto Mountains e le pianure circostanti. Sono pastori nomadi, la cui intera esistenza ruota attorno alla natura, al bestiame e al territorio. Sul percorso verso Wamba, ci fermeremo presso un insediamento Samburu e con un po di fortuna potremo assistere a delle danze cerimoniali. La zona è anche abitata da numerosi animali: zebre di Grevy, dikdik, gazzelle di Grant, struzzi. La strada sterrata che porta da Barsaloi a Maralal offre alcuni dei paesaggi più spettacolari di questa parte di Kenya. Eccoci giungere a Kissima, dove con ogni probabilità incontreremo grandi mandrie di capre, pecore, mucche e cammelli che qui vengono ad abbeverarsi. Sistemazione in tenda, pensione completa.
7 GIORNO 03/01 - KISSIMA LAGO BARINGO Percorreremo una larga pista che conduce al Lago Baringo. Qui ci troviamo in territorio Pokot. Questa particolare società è governata attraverso una serie di gradi d età. Sono dediti soprattutto alla pastorizia ma anche all agricoltura (coltivazione del mais). La ricchezza di un Pokot si misura dal numero di vacche possedute. Le mucche vengono usate negli scambi come forma di baratto. Alla notte ci fermeremo sulle rive del Lago Baringo per il campo. E uno dei pochi laghi di acqua dolce della Rift Valley, popolato anche da ippopotami. Sistemazione in tenda, pensione completa. 8, 9, 10 GIORNO 04,05, 06/01 -BARINGO - LORUK NGINYANG TOT LOMUT AKARIEMET GAKONG LOKICHAR - LODWAR Durante questi 3 giorni percorreremo una pista quasi sconosciuta al passaggio di turisti. Attraverseremo il fiume Suguta, fino a Tot, passando per il difficile passo di Kito, entreremo nel cuore del territorio dei Pokot. I Pokot sono una tribù che si sono guadagnati una dura reputazione per aver rifiutato le influenze occidentali, a cominciare dal cristianesimo. Da Tot a Lomut progressivamente la vegetazione va cambiando. Ampi tratti di macchia si alternano a zone coltivate mentre le colline di Cherangani sono coperte di foreste. Più a nord la regione di Gakong è popolata dalla tribù dei Turkana. I Turkana chiamano se stessi il popolo del bue grigio, in riferimento agli zebù, il cui addomesticamento svolse un ruolo importante nella storia dei Turkana. Sono dediti alla pastorizia e allevano soprattutto capre, cammelli, asini e pecore. Oltre che per la produzione di carne e di latte, il bestiame viene anche impiegato dai Turkana come merce di scambio. È infatti usato per il pagamento del tributo che la famiglia del futuro marito paga a quella della sposa durante le contrattazioni che precedono un matrimonio. I Turkana sono poligami, e il numero di mogli che un uomo può procurarsi dipende dalla quantità di capi di bestiame che possiede. Sono noti anche per i cestini intrecciati e per il grande numero di collane indossate dalle donne. Il numero di collane rappresenta la ricchezza della famiglia, per cui il loro numero può essere anche notevole. La religione tradizionale era animista. Nella zona sono presenti comunità cattoliche per cui i Turkana stanno recentemente conoscendo una progressiva conversione al Cristianesimo. Sistemazione nel giorno 7 e 8 in tenda, in hotel il giorno 9. Pensione completa. 11 GIORNO 07/01 VILLAGGI A OVEST DI LODWAR Oggi partiremo per la regione a ovest di Lodwar, per esplorare il cuore del territorio dei Turkana. Nella zona di Lorugumo attraverseremo i piccoli villaggi Turkana, disseminati in una regione desertica, attraversata dal fiume Mungyen, che per quasi tutto l anno è in secca. Rientro a Lodwar, sistemazione in hotel, pensione completa.
12 GIORNO 08/01 LODWAR ELIYE SPRINGS (LAGO TURKANA) Attraverseremo oggi la zona desertica puntando a nord est per raggiungere il Lago Turkana. L acqua di queste sorgenti che sgorga dalle rocce dà vita alle remote rive sabbiose del Lago Turkana, permettendo la crescita di palme dum,che conferiscono alla località un aspetto tropicale. All orizzonte si staglia quasi magica la sagoma della Central Island. Oggi avremo anche il tempo per rilassarci un po in questo luogo magico, verso la fine del mondo. Davanti a noi il Mare di Giada del Kenya, così chiamato per il colore quasi incandescente delle sue acque. Poseremo il campo a Eliye Springs per la notte. Pensione completa. 13 GIORNO 09/01 ELIYE SPRINGS - LOKICHOKIO Dopo colazione partiremo in direzione di Lokichokio, verso la frontiera con il Sud Sudan. Lungo il tragitto in questa zona arida potremo incontrare dei Turkana nei loro coloratissimi abiti tribali. Arrivo, sistemazione in tenda, pensione completa. 14 GIORNO 10/01 LOKICHOKIO SUD SUDAN Arrivo al confine con il Sud Sudan. Effettuazione delle procedure di visto, terminate le quali, ci inoltreremo nel territorio abitato dalle etnie Didinga e Toposa. Sistemazione in tenda, pensione completa. 15, 16, 17 GIORNO 11, 12, 13/01 VILLAGGI DIDINGA E TOPOSA I Didinga vivono principalmente sulle colline omonime, nella contea di Budi. Popolo conflittuale ha spesso avuto problemi con tutti i suoi principali vicini: i Toposa, i Boya, i Ketebo, i Logir, i Teuth e i Dongotona. La loro lingua è denominata Murle-Didinga ed è parlata anche dal gruppo Murle nel sud ovest dell Etiopia. I Didinga, infatti, si spostarono dal loro luogo d origine in Etiopia circa 200 anni fa. Proprio i Didinga e i Murle, insieme a Tennet e Boya, un tempo facevano parte dello stesso gruppo etnico. Vari conflitti hanno portato queste tribù a dividersi. Il centro principale dei Didinga è Chukudum, luogo dove nacque nel 1994 il Sudan People s Liberation Movement (SPLM). I Didinga vissero in pace per molti anni, occupandosi dei loro grandi allevamenti e greggi. Nel 1963 un conflitto politico che durò fino al 1973 causò l immigrazione di molti Didinga in Uganda. I clan che rimasero fra le colline, persero nel corso dei 10 anni quasi tutto e ci vollero diversi anni per riformare le mandrie, acquistando animali in cambio di soldi, grano e birra. Oggi quindi i valori tradizionali legati all allevamento del bestiame si accompagnano all attività agricola, promossa durante il periodo ugandese. Le grandi mandrie sono sinonimo di ricchezza. Il latte prodotto dalle mucche è uno dei principali alimenti dei Didinga, trasformato anche in burro. I Didinga bevono il sangue fresco dei bovini, spillato dal collo dell animale, dopo essere stato bucato con una piccola freccia. Non viene mangiato, invece, il pesce, considerato tabù. Vivono in piccoli villaggi sparsi, raggruppati per clan. Le loro case sono rotonde con tetti conici. Un aspetto importante della loro società è l organizzazione Nyekerehet basata sull età dei ragazzi. Ogni 3/5 anni, al raggiungimento degli 8 anni d età, i ragazzi vengono uniti in
una specie di clan e portati a lavorare e giocare insieme fino a quando non si saranno sposati. Nella loro religione tradizionale ha estrema importanza l Uomo della Pioggia, una sorta di stregone a cui sono affidati i rituali per far scendere la preziosa acqua, in questa zona di grande siccità. Molto seguito è il culto degli antenati. I Toposa vivono nella regione della Greater Kapoeta. Per tradizione sono allevatori di bovini,ovini e caprini e famose sono le loro razzie di bestiame contro i loro vicini. Sempre alla ricerca di pascoli, spesso migrano verso Moruangipi e talvolta a est nel Triangolo Ilemi. Durante la stagione delle piogge gli animali pascolano nei pressi dei villaggi. La coltura principale è il sorgo che cresce facilmente sui terreni argillosi. I ragazzi più giovani curano capre e pecore, mentre quando raggiungono la maggiore età vengono promossi alle grandi mandrie di bestiame. I Toposa hanno sempre conteso con la forza ai loro vicini l acqua e i pascoli. L arma tradizionale per le razzie era una lunga lancia, usata nei raid in combinazione con uno scudo. Le donne si occupano della scarsa agricoltura, della cucina, dell educazione dei figli e della cura degli anziani. La maggior parte delle decisioni del clan o dell intera comunità vengono prese dagli anziani in riunioni a cui partecipano solo gli uomini, tradizionalmente svolte nelle ore buie prima dell alba. I Toposa credono in un essere supremo e negli spiriti ancestrali che possono intervenire per sconfiggere la siccità o le epidemie che colpiscono gli animali. Essi credono che in origine gli uomini vivevano nel cielo con Nakwuge. Alcuni di loro si calarono con una corda sulla terra ma questa si ruppe e gli uomini discesi rimasero per sempre separati dal cielo (paradiso). La cultura Toposa viene trasmessa oralmente attraverso le canzoni, la danza, la musica, le poesie e il folclore. La lingua Toposa è Nilotica. Appartiene al gruppo Turkana che comprende anche il Kkaramojong dell Uganda, il Nyangatom d Etiopia e il Turkana del Kenia. Sistemazione in tenda per le prime 2 notti, in hotel a Torit la terza notte. Pensione completa. 18 GIORNO 14/01 REGIONE MONTI IMATONG VILLAGGI LANGO - JUBA Nella giornata di oggi attraverseremo la zona dei Monti Imatong, abitata dai Lango, comunità Nilotica divisa da gruppi di agricoltori e allevatori nomadi. Attraverseremo il grande villaggio di Longairo per far rotta verso la capitale Juba, che raggiungeremo dopo aver attraversato un ponte metallico sul Nilo. A seconda dell orario d arrivo scopriremo la vita di questa giovane capitale africana. Sistemazione in hotel, pensione completa. 19 GIORNO 15/01 JUBA - ADDIS ABEBA Al mattino scopriremo ancora Redjaf, antico centro commerciale e amministrativo coloniale. Pranzo. Trasferimento in aeroporto per il volo ET 493 JUB ADD 17.15 19.00. 20 GIORNO 16/01 ADDIS ABEBA - MILANO Arrivo con il volo ET 702 ADD MXP 00.30 08.05.
Quota base min. 10 partecipanti 4750 Suppl. singola 330 La quota comprende: voli in classe economica con Ethiopian Airlines 20 kg di franchigia bagaglio tutti i trasferimenti veicoli 4x4 autisti/guida locale parlante inglese tour leader dall Italia - sistemazione in hotel/lodge ove indicato, in tenda nelle altre località tutto il materiale da campo tranne sacco a pelo e cuscino pensione completa dalla cena del giorno 29/12 al pranzo del 15/01 acqua minerale - visite, escursioni gadget di viaggio. La quota non comprende: le tasse aeroportuali ( 398, da riconfermare al momento della prenotazione) il visto Kenya (USD 50 in aeroporto) il visto del Sud Sudan (USD 150 in frontiera) le tasse d ingresso nei Parchi (USD 185) - l assicurazione con l annullamento ( 65 in doppia, 80 in singola) bevande oltre l acqua minerale, mance, extra personali e tutto quello non incluso nella quota comprende. Le strutture di questo viaggio Nairobi, Hotel Boulevard Samburu, Sopa Lodge Torit, Hotel Torit Juba Grand Hotel o South Sudan Hotel o Acacia Village In tenda durante il resto del viaggio