VIA CRUCIS animata dal Gruppo Vincenziano Venerdì 27 Marzo 2015



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VIA CRUCIS animata dal Gruppo Vincenziano Venerdì 27 Marzo 2015 : E giunta l ora È giunta l ora, Padre, per me: ai miei amici ho detto che questa è la vita: conoscere Te e il Figlio Tuo: Cristo Gesù. Erano tuoi, li hai dati a me, ed ora sanno che torno a Te. Hanno creduto: conservali Tu nel tuo Amore, nell unità. Tu mi hai mandato ai figli tuoi: la tua parola è verità. E il loro cuore sia pieno di gioia: la gioia vera viene da Te. Introduzione Gesù ha detto: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua» (Mc 8,34). È un invito che vale per tutti. Prima di entrare nella sua passione, anche Gesù, nell'orto degli Ulivi, ha avuto paura di ciò che lo attendeva e, rivolgendosi al Padre, ha pregato così: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma 1a tua volontà» (Lc 22,42). Il mistero della croce è così grande che non si finirà mai di capirlo. L'ora della sofferenza e del dolore, nella vita, arriva per tutti. Ogni cristiano, come pure ogni singola famiglia ha la sua Via Crucis: malattie, morti, problemi finanziari, tradimenti, comportamenti sbagliati, contrasti con i parenti, calamità naturali. Ma ogni cristiano e ogni famiglia, in questo cammino di dolore, può rivolgere lo sguardo a Gesù crocifisso. Egli è l'unico che può dare senso al nostro dolore e al dolore del mondo. Seguire Gesù e vivere secondo il suo Vangelo comporta essere disposti anche al sacrificio. Nella Via Crucis di questa sera, ci accompagnano le riflessioni di Don Tonino Bello. PRIMA STAZIONE GESU E CONDANNATO A MORTE Dal Vangelo di Luca (Lc 23,13-24) Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate...». Essi, però, insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Gesù non è vittima della forza del destino; è salito sulla croce perché l'ha voluto. La sua accettazione non è rassegnazione passiva, ma è accoglimento della croce, è accettazione della volontà del Padre. Questa visione ci schioda dalla situazione di condannati a vita; ci introduce nella prospettiva del cristiano che si affida all amore del Padre, anche nei momenti di fatica e di dolore. A ogni invocazione diciamo: Ascoltaci, Signore! - Signore Gesù, donaci la forza di vivere la nostra fede con coraggio, quando essere tuoi discepoli mette a rischio la nostra tranquillità, la nostra comodità, i nostri interessi privati, ti 1

- Signore Gesù, aiutaci a vincere la paura di rimanere da soli quando i familiari, gli amici, i colleghi, la cultura dominante ci fanno trovare in questa condizione, ti - Signore Gesù, sii vicino ai tuoi discepoli che hanno il coraggio di testimoniarti anche di fronte a ironie, contrasti, vere e proprie persecuzioni. Fa' che anche noi, almeno qualche volta, sappiamo tirare fuori lo stesso coraggio, ti SECONDA STAZIONE GESU INCONTRA SUA MADRE Dal Vangelo di Luca (Lc 2,34-35) Simeone, a Gerusalemme, quando Gesù bambino fu presentato al tempio, disse a Maria, sua madre: «Questo bambino è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». Santa Maria, donna dell'ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte. È una esperienza che hai già fatto con Gesù, quando alla sua morte il sole si eclissò e si fece gran buio su tutta la terra. Questa esperienza, ripetila con noi. Mettiti sotto la nostra croce e sorvegliaci nell'ora delle tenebre. A ogni invocazione diciamo : Madre di Gesù e madre nostra, intercedi per noi! - Maria, quando la nostra fedeltà alla volontà del Padre è incerta e vacilla, ti - Maria, quando siamo tentati di ascoltare parole più facili e allettanti della parola di Dio, ti - Maria, quando ci sembra impossibile seguire il tuo figlio Gesù, ti - Maria, quando ci viene da pensare che il Vangelo del tuo figlio possa trovare accoglienza in una realtà che cammina su strade completamente diverse, ti TERZA STAZIONE - GESU E AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE Dal Vangelo di Matteo (Mt.15,20-21) Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Allora, costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. 2

Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati a un compito dalla portata storica senza precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi» (Is 58,6). Pertanto, non solo dobbiamo lasciare il «belvedere» delle nostre contemplazioni panoramiche e correre in aiuto del fratello che geme sotto la sua croce personale, ma dobbiamo anche individuare, con coraggio e intelligenza, le botteghe dove si fabbricano le croci collettive. A ogni invocazione diciamo: Aiutaci a portare i pesi degli altri! - Signore Gesù, in una società dominata dall'arrivismo, dal carrierismo e dalla ricerca dell'interesse individuale, ti - Signore Gesù, in un mondo dove si sta diffondendo la globalizzazione dell'indifferenza, ti - Signore Gesù, quando siamo tentati di passare sul carro di chi è potente e di successo, perché può procurarci vantaggi facili, anche se di dubbia provenienza, ti - Signore Gesù, quando vorremmo rifiutare pesi e responsabilità, perché convinti di avere già dato, e che sia arrivato per noi il momento di ricevere, ti QUARTA STAZIONE GESU E CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE Dal libro del Profeta Isaia (Is 53,7.12) Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì bocca, era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca... Egli ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. La croce, l'abbiamo isolata: è un albero nobile che cresce su zolle recintate, nel centro storico delle nostre memorie religiose, all'interno della zona archeologica dei nostri sentimenti. Ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo ogni giorno. Abbiamo bisogno di riconciliarci con la croce e di ritrovare, sulla carta stradale della nostra esistenza paganeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi del condannato! A ogni invocazione diciamo: Soccorrili, Signore! - Signore Gesù, per le sorelle e i fratelli che vengono a trovarsi in situazioni che sembrano impossibili da sopportare, come sembrava per te arrivare al Calvario con le torture subite, ti - Signore Gesù, a coloro che si trovano in situazioni tanto dolorose da esclamare: «Gesù è stato tre ore sulla croce. Io tutta la vita», dona la tua consolazione che conosce strade a noi sconosciute, ti 3

- Signore Gesù, rimani vicino a coloro che attraversano la «valle oscura» di situazioni umanamente senza via di uscita, tanto da arrivare a non apprezzare più il dono della vita, e a credere che Dio li abbia abbandonati, ti QUINTA STAZIONE GESU MUORE IN CROCE Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19,30.33-34) Dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò... I soldati, vedendo che Gesù era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Un giorno, quando avrete finito di percorrere la mulattiera del Calvario e avrete sperimentato come Cristo l'agonia del patibolo, si squarceranno da cima a fondo i veli che avvolgono il tempio della storia e finalmente saprete che la vostra vita non è stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato l'economia sommersa della grazia. Che il vostro martirio non è stato un assurdo, ma ha ingrossato il fiume della redenzione raggiungendo i più remoti angoli della terra. A ogni invocazione diciamo: Salvaci, Signore! - Da una fede in te che non sa affrontare con il tuo coraggio le prove e le difficoltà della vita, ti - Da una fede in te che non spinge lo sguardo sempre e comunque oltre l'orizzonte umano, verso la risurrezione, ti - Da una vita che non sa coltivare e diffondere la speranza anche nei momenti più difficili e dolorosi, ti SESTA STAZIONE GESU E DEPOSTO DALLA CROCE Dal Vangelo di Marco (Mc 15,43-46 Giuseppe di Arimatea, membro autorevole del Sinedrio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora lo calò giù dalla croce e, avvoltolo in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. 4

Coraggio, fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione dalla croce. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di donna che ti avvolge di tenerezza. Coraggio! Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Ad ogni invocazione diciamo: Ascoltaci, Signore! - Perché i grandi del mondo sentano il dovere di organizzare la terra, che è di Dio, come un'unica grande famiglia, come lui l'ha pensata, ti - -Perché tutti coloro che credono in Dio, nonostante le loro divisioni, sentano il dovere di impegnarsi per un mondo di pace, dove nessuno possa essere considerato straniero e da lasciare dimenticato come un oggetto senza valore, ti - Perché noi cristiani non ci sentiamo mai autorizzati a chiuderci nei nostri piccoli mondi, dimenticando il bene, la pace, la giustizia del mondo, ti SETTIMA STAZIONE GESU VIENE POSTO NEL SEPOLCRO Dal Vangelo di Giovanni (Gv 19,38-42) Giuseppe di Arimatea e Nicodemo presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là deposero Gesù. Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi, e perfino la morte, dal versante giusto: quello del «terzo giorno». Da lì le sofferenze del mondo non saranno più i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate lasciate dai chiodi nelle nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d'ora le luci di un mondo nuovo. A ogni invocazione diciamo: Ascoltaci, Signore - Gesù, vincitore del peccato e della morte, rimuovi le pietre dei tanti egoismi che chiudono il nostro cuore alla solidarietà e alla fraternità, ti preghiamo - Tu che donasti la vita per la nostra salvezza, perdona i nostri peccati e concedici la grazia di riconoscerti accanto a noi, vivo e risorto, come i discepoli di Emmaus, ti preghiamo - A noi che abbiamo celebrato e meditato la tua passione e morte, donaci la certezza della tua misericordia, la gioia del tuo perdono, la speranza della vita eterna, ti preghiamo 5

finale (tutti insieme ) Santa Maria, Vergine della notte, noi t'imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, irrompe la prova, sibila il vento della disperazione, e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni o il freddo delle delusioni o l'ala severa della morte. Liberaci dai brividi delle tenebre. Nell'ora del nostro calvario, Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole, stendi il tuo manto su di noi sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà. Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati. Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Preserva da ogni male i nostri cari e conforta chi ha perso la fiducia nella vita. Amen ( Don Tonino Bello ) 6