a v v e n t u r e d e l l o s g u a r d o Francesca Cirilli: «Habitat. The factory is full» a cura di Francesco Infussi Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (francesco.infussi@polimi.it)
Francesca Cirilli (Viareggio, 1982) si diploma in Fotografia nel 2009 allo Ied di Torino dopo essersi laureata in Storia Contemporanea all Università di Pisa. Continua poi la sua formazione partecipando a residenze artistiche, workshop e progetti interdisciplinari di studio e ricerca sulla città e la società contemporanea, tra cui Situa.to-arte per lo spazio pubblico. Partecipa a varie esposizioni collettive, tra cui: Giovane Fotografia Italiana#2 (Fotografia Europea, Reggio Emilia), Open studios (GlogauAIR, Berlino), L architettura del Mondo (La Triennale, Milano), Combat Prize (Museo G. Fattori, Livorno), Paesaggi instabili (SI Fest 2011, Savignano sul Rubicone), Artecittà (Fondazione Pistoletto, Biella), Mountain Photo Festival (Aosta), Francesca Cirilli e Fatma Bucak (Istituto Italiano di Cultura, Varsavia, Polonia), Young Italian Photography (Media Art Gallery, Varsavia, Polonia ), Rapallo Fotografia Contemporanea 08. La sua ricerca si concentra, attraverso una fotografia di carattere documentario, sul paesaggio e il territorio, sugli spazi e le relazioni che in seno ad essi si stabiliscono tra l uomo e la natura, le stratificazioni temporali e le questioni socioambientali ed economiche. Vive a Torino, unendo all attività di ricerca quella di fotografa per eventi culturali ed artistici, per ritrattistica ed architettura; realizza progetti di cinema documentario e video come autrice e direttrice della fotografia. Gli originali delle fotografie presentate in questo servizio sono a colori e visibili al sito: www.francescacirilli.it. Secondo un rapporto Istat del 2012 (indagine realizzata con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora fio.psd e Caritas italiana) le persone senza dimora che, nei mesi di
novembre-dicembre 2011, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l indagine sono stimate in circa 48.000 unità. 4 su 10 sono cittadini italiani. Nel mese precedente all intervista, il 22 % ha dormito in una baracca, un capannone o una casa abbandonata. A Milano, secondo un censimento del marzo 2013, realizzato dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti, l Università Bocconi e il Comune, su un totale di 2.616 senzatetto, sono stranieri l 83% di quelli che dormono all addiaccio e il 77% di quelli che riescono ad avere posto in un dormitorio. Difficile stimare, tantomeno censire, il numero di quelli che trovano ospitalità in situazioni di fortuna. Torino 2011, Fiat «Grandi Motori»: luogo simbolico del fordismo italiano, oltre che di una città intera. La fabbrica è stata svuotata dai macchinari e sono cessate le attività lavorative, il suo spazio è stravolto dal disfacimento causato dal lungo tempo dell abbandono e poi dalle operazioni di demolizione. La fabbrica, nondimeno, si riempie di nuovo. Dopo la ritrazione delle attività produttive, pratiche differenti si infiltrano in quello stesso spazio, laddove trovano meno resistenza e dove l ambiente costruito sembra disponibile ad accogliere differenti interpretazioni. Così un microcosmo si crea e si espande in breve tempo. Pratiche dell intimità, nuove consuetudini e nuovi ritmi quotidiani si sostituiscono ai tempi delle attività produttive. Un mutamento di senso trasforma le rovine in un habitat estremo, nel quale le condizioni fisiche favorevoli all insediamento umano sono ridotte al minimo, appena al disopra del mero livello di sopravvivenza. I nuovi frequentatori sono ora abitanti che l immaginazione fatica a collocare in questi ambienti domestici, teatro di una vita disperata e misconosciuta (F.I.).