Premessa Come amava Chiara? Alcune esperienze della scuola Abba Castel Gandolfo, 20 giugno 2013 Congresso delle gen 4 Michel Vandeleen Mi chiamo Michel. Vengo dal Belgio un piccolo paese che è nel nord dell Europa. Per il momento abito in Svizzera, e più precisamente a Montet dove ci sono i giovani e le giovane che vogliono seguire Gesù dietro a Chiara. E lì che si preparano alla vita di focolare. (foto 1) Ho vissuto per alcuni anni qui vicino e ho avuto la grazia di lavorare direttamente per Chiara e con Chiara, specie con la Scuola Abba. E questa una scuola molto originale che Chiara aveva creato allo scopo di leggere con un gruppo di professori e con Gesù in mezzo a loro e con lei gli scritti suoi più belli e profondi. Christiane mi ha chiesto di parlarvi di questa scuola e di come vivevamo in essa con Chiara l amore reciproco. Lo faccio con grandissima gioia ed incomincio raccontandovi come è nata questa scuola. I primi tempi Mettimi dentro la luce e il calore Forse sapete o forse ricorderete che quando Chiara aveva sette anni e cioè più o meno la vostra età, c era una suora, che si chiamava suor Carolina, che tutte le settimane la portava il venerdì in una chiesa della sua città. In quella chiesa veniva esposto in un ostensorio grande Gesù nell eucaristia e lì davanti a Gesù Chiara si sentiva spinta a chiedergli una cosa. Lo guardava fisso, fisso nell ostia e gli diceva: «Senti, Gesù, tu hai creato il sole, il sole ha luce e fa calore; io ti guardo fisso fisso e tu mettimi dentro attraverso gli occhi, nell anima, la luce spirituale e il calore spirituale» 1.(Immagine2) Sarò io il tuo maestro infatti un mare di bene a Dio e lo voleva conoscere il meglio possibile. p.1. 1 Chiara, Sua storia da bambina, alle popette gen, 4.7.67,
Ma la sua famiglia era povera ed allora Chiara aveva partecipato ad un concorso per avere una cosiddetta borsa di studio e cioè dei soldi che gli avrebbero permesso di andare in quella università dove pensava di poter conoscere Dio. Solo che non ha vinto questo concorso e non è stata presa per la borsa di studio. Quando l ha saputo, Chiara ha pianto tantissimo perché era come se il suo sogno svaniva. (Immagine 3) Sua mamma cercava invano di consolarla perché Chiara era veramente molto triste finché ad un certo punto Chiara ha sentito dentro di sé come una voce che le diceva: Sarò io il tuo maestro. (Immagine 4) Era Gesù che le parlava al cuore e le prometteva che gli avrebbe fatto Lui da maestro e le avrebbe fatto conoscere Dio come lei desiderava. La nascita dell Ideale Poi è scoppiata la guerra e, come ben sapete, durante i bombardamenti Chiara e le sue prime compagne leggevano sempre, nei rifuggi antiaerei, questo libro piccolo, ma preziosissimo e unico, che è il Vangelo. Immagine 5 Era Gesù che incominciava a formarle con la luce della sua Parola, le Parole di vita eterna che sono le sue Parole, le Parole del Vangelo. Questa luce era così forte che Chiara le ha dato il nome di Ideale. Era veramente l Ideale perché era la perfezione. Era la scoperta di Dio che è l Amore con la A grande, la scoperta di Dio che ci ama immensamente e che suscita poi fra noi e con tutti l amore reciproco che ci dona la pienezza della gioia. In montagna ti rapirò Alcuni anni dopo, nell estate dell anno 1949, è successo poi una cosa un po particolare. Chiara e le sue amiche erano andate in montagna, nella valle di Primiero, nel nord dell Italia, in un posto bellissimo come potete vedere da queste foto. Foto 6 Dovevano prendere un po di vacanza e riposarsi perché un medico aveva detto a Chiara che si doveva proprio riposare perché aveva amato tanto ed era stanca. Il patto con Foco Un giorno è venuto a trovare loro in montagna un signore che si chiamava Foco ed era un grande ammiratore di Chiara. Foco abitava a Roma, era sposato ed era papa di quattro figli. Era anche un deputato e cioè un uomo politico e pure un giornalista. Foto 7 Foco voleva seguire Chiara con tutto il suo cuore: voleva diventare un suo discepolo e prendere questo impegno solennemente. L ha detto a Chiara e lei gli ha proposto allora di fare insieme un patto di amore scambievole e di chiedere a Gesù stesso di unirli come lui voleva.
Il giorno dopo allora, era il 16 luglio, sono andati insieme a messa e quando dovevano fare la comunione e Gesù doveva venire nel loro cuore, hanno fatto questo patto. Alla fine della messa, mentre Foco andava a parlare a dei frati religiosi, Chiara si è sentita spinta a tornare in chiesa. Si è raccolta dentro di sé per pregare e ha avuto allora l impressione di essere finalmente arrivata a casa, nella sua vera casa. Era come se Lui le faceva vedere tutto il suo Regno che è il Paradiso. Dopo quel patto con Chiara, Foco era tornato a casa sua a Roma, dove sua moglie ed i suoi figli l aspettavano. Chiara però gli scriveva spesso e gli mandava delle lettere nelle quali gli raccontava tutto ciò che Gesù le faceva vedere. Grazie a Dio queste lettere di Chiara a Foco sono conservate e sono gli scritti più belli di Chiara. La Scuola Abba E per leggere e per studiare questi scritti che molti anni più tardi Chiara ha fondato con alcuni dei suoi amici, focolarini, e anche con un vescovo una scuola alla quale ha dato il nome di Scuola Abba. La Scuola Abba era ed è tuttora composta di una trentina di professori che hanno fatto degli studi molto diversi, p.es. chi ha studiato la Bibbia, chi economia, o politica, medicina o arte. Io sono entrato nella Scuola Abba per lo studio del pensiero di Chiara e per fare dei libri per lei. Esperienze con Chiara Che dirvi adesso di questi anni passati accanto a lei nella Scuola Abba e lavorando poi per lei personalmente? Ci vedevamo con Chiara tutti i sabati mattina in una sala al Centro del Movimento. Come potete vedere eravamo tutti seduti con lei e attorno a lei formando un grande cerchio. Foto8 Accanto a lei c era sempre alla sua sinistra Chiaretto che è il primo focolarino sacerdote ed è con Foco il cofondatore del Movimento. Ognuno di noi aveva un libro con gli scritti di Chiara che lei poi ci leggeva e ci commentava. Ci faceva da maestra o meglio era Gesù che ci faceva da maestro servendosi di lei. Ma anche ciascuno di noi poi parlava perché Chiara ci faceva delle domande o perché sentivamo la voce di Gesù dentro di noi che ci spingeva a prendere la parola.
Questo era ed è tuttora il segreto della Scuola Abba, questa scuola molto particolare che Chiara ha fondato: tutti quelli che vi partecipano ascoltano prima di tutto la voce di Gesù nel loro cuore e fanno di tutto perché Gesù sia in mezzo a loro. Per cui le cose che si dicevano in quelle sedute rimanevano impresse nel nostro cuore e ci trasformavano. Non è esagerato dire che erano come dei momenti di contemplazione, dei momenti in cui si aveva l impressione di vedere la verità e si sentiva tanta unione con Dio. Ho avuto poi la fortuna di lavorare direttamente per Chiara mettendo insieme degli scritti suoi per farne dei libri. Questo è un libro con degli scritti suoi sull arte di amare e questo su Maria e questo sul Vangelo, sulla Parola di Dio e questo riassume un po tutte le cose più importanti che ha detto. Io le preparavo questi libri e poi lei li correggeva. Alle volte ci incontravamo a casa sua per rivedere insieme il lavoro e lei mi faceva i suoi commenti. Mi diceva sempre la verità. Questo è un lavoro che è andato bene, Michel. Puoi essere contento. Oppure: Devo sempre mettere un po di ordine nelle cose che mi mandi. Voleva dire che ero un po disordinato. Oppure una volta mi ha fatto telefonare da Eli per dirmi che aveva perso molto tempo con quello che gli avevo mandato perché non avevo capito ciò che voleva e dovevo essere più attento. Per cui mi diceva proprio la verità e questo era bello perché così potevo anche migliorare. Io pregavo tanto, chiedevo a Maria di darmi una mano e allo Spirito Santo di illuminarmi, di darmi le idee giuste e di farmi trovare gli scritti giusti, quelli che potevano essere più utili a Chiara. Ho sentito tante volte l aiuto di Dio, la sua presenza che mi guidava. Altri momenti con Chiara Ma non ci trovavamo con Chiara solo per lavorare e studiare, riflettere insieme con la Scuola Abba. Alle volte, quando eravamo in Svizzera, ci invitava a fare una gita insieme, magari in un santuario di Maria oppure si andava a prendere insieme un gelato. Foto 9 Qualche volta ci invitava anche a pranzo a casa sua. Per esempio il 16 luglio, il giorno anniversario del Patto con Foco. Era sempre una festa. Durante il pranzo ci raccontava delle cose belle che aveva saputo erano successe nel Movimento ai quattro angoli del mondo oppure qualcuno raccontava una barzelletta o anche si giocava insieme. Per esempio si giocava a piri poro. E un gioco che forse conoscete. Qualcuno pensa ad una persona famosa viva o morta e gli altri devono fare delle domande per arrivare ad indovinare chi è.
Se volete, per concludere questo bel incontro possiamo anche noi fare questo gioco. Io ho pensato a tre persone e potete indovinare chi sono. Vediamo se riuscite. Piriporo Il Papa Natalia L apostolo Giovanni