Una storia mai vissuta

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Transcript:

Una storia mai vissuta

Elena Aron UNA STORIA MAI VISSUTA Racconto

www.booksprintedizioni.it Copyright 2019 Elena Aron Tutti i diritti riservati

Per mia figlia e per la mia amica E.Z.

Sii tutto, in ogni cosa. F. Pessoa

«E, se ritorna cosa decidi?» «Eh, non lo so. Ho immaginato nella mia mente due scenari possibili. Uno in cui dico sì, e, un altro in cui penso che sarebbe impossibile, è molto complicato. Sceglierei il primo, ma la ragione mi porta al secondo. Dalla vita ho imparato che non si può procedere senza ragione e neanche senza intuizione. Quindi, non so cosa sceglierei. Ma il tuo consiglio quale sarebbe?» «Ah, io a mio tempo ho preso la decisione sbagliata, e adesso voglio assicurarmi che tu non faccia lo stesso errore.» «Mamma cosa vuoi dirmi?» «Conservo un bel ricordo, un ricordo con cui ho vissuto tutti giorni della mia semplice vita. E quel ricordo è solo il mio... e non sono pronta a rinunciare a lui.» «Mi piacerebbe sapere...» «Hm, tantissimi anni fa, così cominciano tutte le storie, cara mia, ma lo sai che per me significa un attimo fa... 6

«Mi potresti dare il numero di telefono della tua amica? Mi sono scordato di dirle una cosa oggi, quando l'ho incontrata.» «Bene., ma non credo che sarebbe tanto disposta ad ascoltarti stasera. Penso che ormai sarà stanca dopo tutto quello che le è successo con suo padre. Però tu prova.» «Ciao Anna, sono Italo. Non volevo disturbarti, ma solo dirti che se hai bisogno di sentire un altra voce ogni tanto, io sarò presente.» «Oh, grazie. Non me l aspettavo.» «E, così è cominciato tutto. Con quella telefonata. Mio padre aveva subito un preinfarto quel giorno ed era in ospedale. Italo, era di servizio in quel benedetto giorno. L ho visto in fuga. Era già da tempo che non la vedevo. L ultima volta era stata l anno precedente, per la cena di fine anno. A quella cena abbiamo parlato tantissimo e mi aveva fatto piacere. Ero andata a dormire quella notte con una strana sensazione, come se lui fosse presente, e questo era molto strano; poi, presa con delle urgenze al lavoro, con te, con tuo padre, mi sono scordata di tutto ciò. E adesso, si presen- 7

ta di nuovo... qualcosa. Ho cacciato via questi pensieri, perché quello che era successo a mio padre mi occupava interamente. Nei giorni seguenti, tuo nonno era stato dimesso ed era ritornato a casa. Penso che un po ti ricordi di questa cosa. Eri grandicella ormai. Avevi otto anni. il nonno era il tuo giocattolo preferito. Faceva tutto per farti ridere, per farti sentire felice. Mi manca... La telefonata di Italo non si fermò là. Cominciò a chiamarmi ogni giorno per vedere come stavo. Faceva in modo di non essere tanto insistente. Tuo padre era... come ti ricordi, molto più lontano che vicino. Mi sentivo sola. Non avevo rinunciato all idea che una famiglia unita è meglio che una famiglia divisa. Pensavo che le cose si sarebbero aggiustate con il tempo, ma lui non dava segni di ritorno alla normalità. Per lui la normalità era un altra storia. Dopo qualche mese, ho accettato una cena con Italo Ed è così che è cominciata la nostra storia e io mi innamorai perdutamente in silenzio di lui. La cosa più bella che io avessi vissuto; di cui avevo veramente bisogno in quel periodo. È stata molto speciale! 8

Italo era la persona con cui potevo ridere fin quando piangevo per il piacere. Non ci stancavamo mai di chiacchierare, né al telefono, né al lavoro. Mi raccontava cose senza importanza solo per il piacere di parlarmi. Io lo ascoltavo, solo per il piacere di sentirlo. Sono stati mesi magnifici. Poi successe una cosa: sua moglie era andata via con il loro bambino ma era ritornata. Italo non mi aveva detto il motivo del suo ritorno, ma io ho intuito. Aveva sbagliato ed era ritornata con l idea di ricominciare. Lo sapevo, sentivo nelle mie ossa e nel mio cuore questa cosa. E pensavo al bambino. Lui aveva bisogno di tutti e due e io mi sentivo in quel momento come una straniera. Percepivo di essere in un posto in cui non dovevo essere, che il mio spazio là era già finito ed era il tempo di ritornare sulla mia strada. Per fortuna che non l ho fatto relazionare con te e tuo nonno. La sua presenza nella mia vita la ho tenuta solo per me, perché così sentivo. Lui era solo mio e io solo sua. Il mio punto di partenza e di arrivo. E non volevo condividerlo con il mondo, lo volevo solo per me. E, se il mondo se ne era un po accorto era un suo problema. E bastava solo questo. Nessuno di noi due sentiva il bisogno di fare un 9

passo fuori dalla nostra sfera. Dentro ci sentivamo interi, senza paure, senza regole, spogliati dal mondo, perché il mondo eravamo noi. E solo questa contava Non so se capisci Quindi, con il ritorno di sua moglie la nostra magia si ruppe. Almeno da parte mia. Piano, piano ho deciso che la storia era finita, anche se il mio cuore andava in pezzi. A volte non potevo neanche respirare per il dolore che mi portava questa decisione. Poi mi dicevo che dovevo essere contenta di aver vissuto una storia del genere. Solo il desiderio di possedere non ti lascia godere il piacere. Il silenzio che viene dopo. La saggezza che nasce da qualcosa... Nel frattempo ho pensato di trasferirmi con il lavoro per facilitare le cose, poi gliel ho detto. Da quel momento il mio cuore ha smesso di funzionare ed è diventato anche fragile. Non ho mai sentito un dolore del genere nella mia vita. La terra mi crollava sotto i piedi. La testa mi girava, l intuizione gridava, la mia mente piangeva. Ho dovuto insistere per qualche giorno che non mi avrebbe dovuto cercare più. Alla fine ha capito, pero mi ha detto queste parole che ancora oggi non ho capito: Mi devo sbrigare fin quando tu non ti invecchi troppo. 10

Su queste ultime parole ho costruito tanti scenari. Quello che mi piaceva di più era che dopo che suo figlio fosse cresciuto, lui sarebbe tornato da me, ma suo figlio ormai è grande e lui non è ritornato. Io sono ormai vecchia, ma continuo a parlare con lui ogni sera nella mia mente. Lo sento presente. Fa parte di me, penso che anche dopo questa vita... Quindi, mia cara, come ti dicevo, io la mia scelta già l ho fatta. Adesso è arrivato il tuo turno. Non scegliere male. E ascolta anche quello che gli altri hanno da dire. Non scegliere da sola. La scelta deve essere presa in due, ma le opinioni sono personali. La mia storia è una storia come tante altre storie. Non credo di essere l unica ad aver vissuto una cosa del genere. Però per me e particolare. È la mia. Mi rappresenta. È quello che sono. E anche se il tempo è passato, a me sembra che sia trascorso solo un attimo, come fosse successo ieri tutto. E lui, lo sento che è con me, è qui anche se non fisicamente, ma la decisone è stata giusta riguardo la sua famiglia. Sono sicura che non ho sbagliato.» «Mamma, grazie per avermi raccontato tu quello che io già sapevo. Sì, sì, non fare quegli occhioni. Adesso è il mio turno da dirti un po 11

di cose. Prima di tutto ti devo far sapere che la tua storia mi ha aiutato a scegliere la mia via e a prendere una decisione riguardando questa lettera. Questa lettera è per te! E ho promesso alla persona che l ha scritta che te l avrei fatta leggere solo dopo che tu avessi raccontato tutto.» Per te, la donna che ha cambiato il flusso dei miei pensieri, il percorso della mia vita, la mia idea sull amore. Per te, quella che mi ha fatto diventare l uomo che sono oggi. Mi hai lasciato senza darmi tante spiegazioni. Ho capito che non potevi regalarmi di più, che hai messo davanti al tuo amore per me, l amore per la mia famiglia. Questa è stata una prova dura per entrambi. Non è passato un giorno in cui non ho pensato a te. Eri sempre presente nei miei pensieri Ti sentivo. Sentivo te, il tuo sussurro dentro. Il tuo respiro sempre, vicino a me. A volte pensavo che se avessi chiuso gli occhi e aperto le braccia, tu saresti stata qui, dove devi essere, vicino a me. Ogni giorno per me e stato una tortura. L unica cosa che mi faceva andare avanti era mio figlio. Non erano poche le volte in cui pensavo che le cose sarebbero potute andare 12