Studio A&S. Diagnosi e trattamento dell insufficienza venosa. Percorso condiviso tra Specialista e Medico di Medicina Generale.

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Diagnosi e trattamento dell insufficienza venosa. Percorso condiviso tra Specialista e Medico di Medicina Generale. Centro Igea - via Virgilio 16 80026 Frattamaggiore (NA) 14/06/2014 RAZIONALE L elevata incidenza della malattia venosa cronica e delle sue complicanze, dovute anche all aumento dell età media della popolazione, impone un attenzione sempre maggiore su questa patologia. Per tale motivo una opportuna gestione è indispensabile nell ottica della riduzione di incidenza delle gravi complicanze e del controllo nel tempo della sua evoluzione. Il Medico di Medicina Generale (MMG) deve confrontarsi sempre più con le problematiche connesse a tale malattia e governarla. Il primo livello d'intervento si svolge presso l'ambulatorio del MMG ed è pertanto importante delineare le modalità del percorso diagnostico, clinico e terapeutico da seguire. Lo specialista rappresenta per il MMG il riferimento naturale per il completamento dell'iter diagnostico in ambito di extra ospedalità. Creare e affinare un rapporto tra il MMG e Specialista rappresenta, pertanto, un obiettivo primario da perseguire al fine di migliorare lo stato di salute del cittadino utente. Un corso di aggiornamento teorico-pratico che migliori la conoscenza del MMG sull appropriatezza dei percorsi diagnostici e terapeutici nella malattia venosa cronica è pertanto essenziale per migliorare lo stato di salute dei pazienti e conseguire l ottimizzazione dei costi a carico della società e del sistema sanitario. In considerazione della notevole frequenza con cui negli studi medici si presentano pazienti che presentano una patologia venosa cronica si è scelto d approfondire tale aspetto nell ottica di migliorare la capacità diagnostica, clinica e terapeutica del MMG. In tal modo si intende ridurre, nel contempo, sia le consulenze specialistiche sia la prescrizione di esami inutili e/o poco appropriati. Ci si propone pertanto di mettere in grado il MMG di identificare correttamente i pazienti che presentino sintomi compatibili con una malattia venosa cronica e di avviare un primo approccio diagnostico per la conferma di tale diagnosi e per l individuazione delle cause più frequenti oltre che indirizzare il MMG verso il più idoneo percorso clinico-terapeutico. Il corso avrà un approccio molto pratico che non partirà dal solito inquadramento sistematico presente nei trattati ma dai sintomi del paziente. Verranno quindi discussi in prima istanza i sintomi che devono sollevare nel medico il sospetto di una malattia venosa cronica e la modalità e circostanze della loro insorgenza. Verranno poi discussi i principali esami da richiedere per accertare l origine della malattia venosa cronica e valutare il grado di gravità e le conseguenti principali opzioni terapeutiche mediche e chirurgiche. Alla fine di questo inquadramento teorico, verranno visitati alcuni pazienti emblematici, precedentemente selezionati con i quali verrà effettuato il tipico percorso diagnostico-clinico dalla anamnesi all esame obiettivo. La parte pratica consta nell esame obiettivo tramite utilizzo di manovre semeiologiche e un test non invasivo con un Pletismografo a luce riflessa, per il controllo del Tempo di Riempimento Venoso, atti a evidenziare e valutare la MVC e il suo stadio di avanzamento nei pazienti selezionati con patologia venosa. Tale test viene eseguito e spiegato prima dal tutor e poi, eventualmente, fatto eseguire direttamente dai discenti. In questa fase, i MMG, oltre ad assistere alle visite specialistiche e prenderne attivamente parte eseguendo, eventualmente, le più elementari manovre semeiologiche atte a valutare il grado di malattia venosa cronica (Perthes, Trendelemburg e Swartz, ecc), hanno modo di condividere con il tutor il percorso diagnostico-terapeutico per la patologia MVC riscontrata nei pazienti. L evento formativo coinvolge Specialisti e MMG.

Lo specialista svolgerà prima la parte teorica, introduttiva, in cui viene inquadrata la fisiopatologia e la clinica della Malattia Venosa Cronica, il tema della diagnosi differenziale e del trattamento Evidence Based della MVC. La successiva tavola rotonda sarà un momento di confronto fra Specialista e MMG al fine di costruire un approccio condiviso al paziente con MVC definendo esattamente i compiti delle parti. Lo Specialista presenterà, poi, dei casi clinici paradigmatici, coinvolgendo attivamente i partecipanti attraverso domande e la produzione di un rapporto finale. Nell ultima parte dell evento, infine, lo specialista è a disposizione per la fase eminentemente pratica che si traduce nella visita specialistica di 5-6 di pazienti, afferenti all ambulatorio, precedentemente selezionati dai MMG tramite apposito questionario. Casi clinici presentati e discussi durante la sessione CASO CLINICO n 1 Donna 58 anni. Diabete mellito tipo II NID. Ipertensione arteriosa. Obesità. Varici reticolari di coscia sinistra. Abitudine posturale lavorativa sedentaria. Fenomeno di Raynaud A.A.S.S. Si presenta alla nostra osservazione per insorgenza da alcune settimane di cute tesa arrossata a livello del terzo inferiore di gamba con sintomi soggettivi di tipo puntorio nella zona interessata. Refrattaria alla terapia antibiotica. Non febbre. OBIETTIVITA CLINICA Segni di infiammazione sub acuta e presenza di varici. Dopo aver sottoposto la paziente a un Eco Color Doppler si decide di sottoporre la paziente a una terapia combinata: scleromousse della perforante + compressione + terapia medica con flebotropi CASO CLINICO n 2 Uomo di 67 anni. Ipertensione arteriosa. Obesità. Recente ictus cerebri (6 mesi fa). Trombosi venosa profonda arto inferiore sx 20 anni fa. Si presenta alla nostra osservazione per ulcera malleolare interna sx insorta da alcuni mesi. Non migliorata con trattamenti topici (fitostimoline, connettivina, creme antibiotiche e collageno). OBIETTIVITA CLINICA Ulcera a margini rilevati e facilmente sanguinanti, fondo fibrinoso, estesa lipodermatosclerosi a manicotto del terzo inferiore della gamba, edema consensuale. Dopo aver fatto la diagnosi si opta per un approccio combinato in cui è fondamentale la sinergia tra terapia medica con flebotropi, compressione elastica con un gambaletto di 2 classe e la detersione dell ulcera con l uso di medicazioni avanzate CASO CLINICO n 3 R,.T,. donna di 58 anni, commerciante, 66 Kg., alta1,64 m., fumatrice, 3 gravidanze a termine. ANAMNESI FAMILIARE: Padre deceduto a 77 aa. per tumore del polmone. Madre deceduta a 87 aa. per complicanze polmonari in corso di Ictus Cerebri. ANAMNESI REMOTA: Comuni esantemi infantili, appendicectomia 21 aa. ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA: da circa 3 anni soffre di gambe pesanti che peggiorano con la stazione eretta e nella stagione calda. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione. Varici dell arto inferiore sx con localizzazione al polpaccio e al 1/3 inferiore e medio di gamba, microvarici in regione perimalleolare, non ipercheratosi, modesto incremento della pigmentazione cutanea. Palpazione: Non Edema improntabile, nessun aumento di consistenza del derma e ipoderma. Esame Ecocolor doppler: Reflusso safeno-femorale sx con segno di Valsalva positivo, il reflusso si estende alla safena di coscia (diametri safenici: a 2 cm dalla cross:11 mm, al terzo medio: 8,4 mm e al terzo inferiore: 8,7 mm), con varici di gamba al suo terzo medio e terzo inferiore. Diagnosi Clinica: Varici essenziali nel territorio della Safena interna sx. Indicazione terapeutica: dopo aver fatto la diagnosi si decide che la paziente è di sicuro interesse chirurgico e/o endovascolare (CEAP:2).

CASO CLINICO n 4 G.N. uomo di 57 anni, commerciante, 86 Kg., alto1,74 m., fumatore. ANAMNESI FAMILIARE: Padre deceduto a 67 aa. per malattia cardiovascolare non ben definita. Madre deceduta a 77 aa. per complicanze polmonari in corso di Ictus Cerebri. ANAMNESI REMOTA: Comuni esantemi infantili, appendicetomia 17 aa., tonsillectomia a 18 aa. Incidente stradale 10 anni fa con grave trauma di bacino. ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA: da circa 3 anni soffre di gambe gonfie e pesanti che peggiorano nella stagione calda. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione: edemi degli arti particolarmente evidenti in regione malleolare bilaterale e al 1/3 inferiore e medio di gamba. Microvarici in regione perimalleolare bilateralmente. Varici nel territorio safenico bilateralmente. Ipercheratosi con modesto incremento della pigmentazione cutanea. Palpazione: edema improntabile fino al 1/3 medio di gamba, maggiormente accentuato nel comparto interno di gamba e perimalleolare. Aumento di consistenza del derma e ipoderma. RIASSUNTO CLINICO: Trauma maggiore Edema degli arti inferiori (Bilaterale) Modesti disturbi trofici Iperpigmentazione Il paziente è stato sottoposto a ecocolor doppler che ha evidenziato: A DX: incontinenza della cross safeno femorale e safeno poplitea, presenza di perforante incontinente del gruppo di Cockett, reflusso femorale profondo che di estende fino al distretto popliteo tibiale. A SX: incontinenza safeno popliteo, reflusso breve da incontinenza del perforante di Cockett, di perforante perimalleolare, reflusso venoso profondo. Dopo aver fatto un ecocolor doppler si opta per un programma terapeutico combinato: Terapia con bioflavonoidi Compressivo (anche attraverso bendaggio) Trattamento dei reflussi superficiali e delle varici (scleroterapia o chirurgia ablativa superficiale o tecniche endovascolari). CASO CLINICO n 5 Donna di 28 anni, 60 Kg., 1,68 di altezza, imprenditrice, fumatrice (8-10 sigarette al giorno), 1 gravidanza a termine, 2 aborti spontanei. In terapia con anticoncezionali orali da 6 anni, svolge attività fisica in modo discontinuo, stitica. Padre e madre viventi, quest ultima affetta da MVC con varici. ANAMNESI: da circa 3 anni, durante il periodo primaverile e estivo soffre di senso di pesantezza agli arti inferiori, parestesie e sensazione di gambe gonfie. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione: microvarici localizzate alla faccia esterna di coscia e gamba, bilateralmente con varici reticolari, nodularità diffuse alla coscia. Palpazione: Non edemi improntabili, nessun aumento della consistenza del derma e del sottocute degli arti inferiori, cute a buccia d arancia localizzata alla regione trocanterica e sottoglutea. Esame Ecodoppler: Non reflussi patologici a carico degli assi safenici o del circolo venoso profondo.

DIAGNOSI CLINICA: Microvarici in corso di malattia venosa cronica (CEAP: 1) con cellulite consensuale (PEF allo stadio 2) che necessita di trattamento scleroterapico associato al trattamento della cellulite. CASO CLINICO n 6 Donna di 51 anni, 2 figli, insegnante, attività fisica moderata. Portatrice di Varici agli arti inferiori. ANAMNESI: da circa 3 anni presenta dolenzia agli arti inferiori con senso di pesantezza che si accentua durante i mesi estivi. Dopo giornate particolarmente stressanti presenta edema serotino. Decide di eseguire, sotto consiglio del suo medico curante, un Ecodoppler agli arti inferiori. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Varici nel territorio della safena interna alla coscia e alla gamba. Non discromie, non edemi. All ecocolordoppler evidenzia un modesto reflusso della safena interna sinistra con una collaterale superficiale di coscia molto dilatata. Continente il circolo profondo di sinistra. DIAGNOSI CLINICA: Malattia venosa cronica (CEAP : C2). Viene proposta alla scleroterapia del ramo di coscia, monitorizzando nel tempo l incontineìza, modesta della safena interna omolaterale. CASO CLINICO n 7 Donna di 60 anni, 2 gravidanze, ipertensione, varici, sovrappeso. ANAMNESI PROSSIMA: Da 3 mesi presenta una ulcera malleolare interna sinistra che negli ultimi giorni si è allargata, il dolore è forte, in particolare durante la notte. ESAME OBIETTIVO LOCALE. Ulcera peri e sopramalleolare interna sx della grandezza di circa 15 x 10 cm. con fondo fibrinoso e a margini irregolari. Secernente abbondanri secrezioni maleodoranti. Sottoposta ad ecocolordoppler che mette in evidenza un importante reflusso nel circolo profondo per una pregressa trombosi venosa profonda popliteo-femorale. Il circolo superficiale (safena interna) è incontinente con varicosità di coscia. DIAGNOSI CLINICA: Insufficienza venosa cronica (CEAP: C6). ITER TERAPEUTICO: Si consiglia alla paziente di intraprendere uno schema terapeutico articolato, comprentende: elastocompressione medicazioni avanzate (con esecuzione di tampone locale per valutare l utilità di una antibioticoterapia mirata.). Terapia chirurgica del reflusso superficiale. Innesto omologo di cute Valutazione delle condizioni cliniche e anatomiche per l indicazione ad un intervento di valvuloplastica venosa profonda (dopo esecuzione di flebografia ). Una volta presentata la storia clinica del paziente, il caso clinico si sviluppa con una serie di domande (quali approfondimenti clinici, quale ipotesi diagnostica, quale trattamento adottare etc) le cui risposte sono caratterizzate da elevati livelli di complessità e criticità decisionale. L obiettivo didattico è quello di suscitare consapevolezza nei discenti di un percorso di analisi e diagnosi più in linea possibile con il quadro clinico del singolo paziente, facendo loro acquisire strumenti valutativi efficaci e performanti. In particolare in tutti i casi clinici si arriverà alla conclusione che il trattamento più idoneo non è mai uno solo ma una combinazione di più trattamenti diversi.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 09.00-09.45 Fisiopatologia, diagnosi clinica e strumentale della MVC RAFFAELE DE FILIPPO Relazione su tema preordinato 09.45-10.30 Trattamento Evidence Based della MVC RAFFAELE DE FILIPPO Relazione su tema preordinato 10.30-11.00 11.00-12.00 13.00-16.00 16.00-16.30 Presa in carico del paziente con MVC: chi fa cosa? RAFFAELE DE FILIPPO Analisi e discussione di casi clinici RAFFAELE DE FILIPPO La visita flebologica: approccio clinico e strumentale RAFFAELE DE FILIPPO Test di verifica dell apprendimento RAFFAELE DE FILIPPO Tavola rotonda con dibattito tra esperti Lavoro a piccoli gruppi su problemi e casi clinici con produzione di rapporto finale Esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche o teoriche. Spazio dedicato alla visita specialistica dei pazienti selezionati tramite apposito questionario e analisi dei risultati. Verifica con questionario

C.V. RESPONSABILI SCIENTIFICI E RELATORI VINCENZO GASBARRO Professore associato. Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale U.O. di Chirurgia Vascolare. Università degli Studi di Ferrara F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità Data e luogo di nascita ESPERIENZA LAVORATIVA Date (da a) VINCENZO GASBARRO italiana 21 AGOSTO 1956 CASTEL DI SANGRO (AQ) Da gennaio 1983 al 31 dicembre 1988 assistente chirurgo presso la Casa di Cura Dailti di Ferrara. Dal 2 gennaio 1989 al 1 luglio 1989 e successivamente ha ricoperto il ruolo di Funzionario tecnico (VIII livello) dal 2 luglio 1989 al 31 gennaio 1996. Ricercatore universitario per il gruppo delle discipline F08 presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate, dal 1 febbraio 1996. Professore Associato in Chirurgia Generale presso l Università degli Studi di Ferrara dal gennaio 2007 con presa di servizio 1.2.07 presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche dell Università degli Studi di Ferrara. Dal 1 novembre 2012 si è trasferito nel settore disciplinare Med 22 Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Ferrara - via Savonarola 9 44100 Ferrara Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale Professore Associato confermato Med 22 Principali mansioni e responsabilità Docente di Chirurgia Vascolare e Vice Direttore dell U.O. di

Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna di Ferrara Modulo di Alta Specializzazione in Terapie Endovascolari Periferiche ISTRUZIONE E FORMAZIONE Date (da a) Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio Qualifica conseguita Livello nella classificazione nazionale (se pertinente) CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI Acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali. PRIMA LINGUA ALTRE LINGUE Capacità di lettura Capacità di scrittura Capacità di espressione orale CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e sport), ecc. Dall ottobre 1975 al Novembre 1881 Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Laurea in Medicina e Chirurgia presso L Università degli Studi di Ferrara Chirirgia Generale Chirurgia Vascolare Specializzazione in Chirurgia Generale presso L Università degli Studi di Ferrara Specializzazione in Chirurgia Vascolare presso L Università degli Studi di Ferrara Italiano Francese - Inglese Buono discreto sufficiente Coordinatore Nazionale della Campagna Educazionale : Più Salute alle Gambe per la prevenzione e la cura delle malattie venose e linfatiche per gli anni 2008 2009 e 2010. Past President del Collegio Italiano di Flebologia. Dal 1 gennaio 2009 al 14 febbraio 2011 ha ricoperto il ruolo di Presidente della Società Italiana di Flebolinfologia. CAPACITÀ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa, ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc. Dall agosto 2009 ricopre l incarico di Direttore del Dipartimento di Studi Biomedici presso l Università degli Studi di San Marino con ruolo di coordinatore del Dipartimento. Collaboratore permanente del Centro di Ricerca Universitario MATHEMATICS FOR TECHNOLOGY e successivamente del Centro di Ricerca MAT TECH MED dell Università degli Studi di Ferrara. Fondatore del Centro Interuniversitario di Flebolinfologia ( CIFL), centro di ricerca e alta formazione in ambito flebolinfologico tra varie università italiane.

PATENTE O PATENTI B FE2277323A ALLEGATI Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalla Legge 196/03. Ferrara, 24 gennaio 2014 NOME E COGNOME (FIRMA) Vincenzo Gasbarro

GIORGIO CARLO MONTI Medico di Medicina Generale. Area Cardiovascolare SIMG, Fondazione per la ricerca SIMG. Animatore di formazione F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax Cell E-mail Nazionalità MONTI GIORGIO CARLO Italiana Data di nascita 24 settembre 1954 ESPERIENZA LAVORATIVA Date (da a) Dal 1980 al 1985 Principali mansioni e responsabilità Principali mansioni e responsabilità Date (da a) Dal 1982 Date (da a) Dal 1990 Policlinico S.Matteo di Pavia Patologia Chirurgica II Attività di internato e tirocinio ospedaliero Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN Docente ai Corsi di Formazione Permanente per la Medicina Generale,

Principali mansioni e responsabilità Docente ai Seminari di Formazione Specifica per la Medicina Generale, Tutor di Medicina Generale Date (da a) Dal 1990 al 1993 Principali mansioni e responsabilità Scuola Lombarda per Animatori di Formazione e Ricercatori in Medicina Generale Attività di docenza presso la Scuola Lombarda per Animatori di Formazione e Ricercatori in Medicina Generale. Date (da a) Dal 2000 al 2002 DAMS, Scuola di pubblica amministrazione con sede a Lucca. Principali mansioni e responsabilità Date (da a) Principali mansioni e responsabilità Docente corsi formativi per amministratori pubblici Dal 2001 ad oggi IReF-SDS Attività di docenza in Farmacoeconomia al Corso di Formazione Manageriale per Dirigenti di Struttura Complessa dell area di Sanità Pubblica organizzato dall IREF e dall Università di Brescia. Date (da a) Anni accademici 2002/2003, 2003/2004, 2004-2005 e 2005-2006 e 2006-2007 Università degli Studi di Pavia Principali mansioni e responsabilità Professore a contratto nel Corso Professionalizzante in Medicina Generale presso Università degli Studi Pavia Date (da a) Dal 2004 SDA Bocconi di Milano Attività di docenza al Master di Management Sanitario della Date (da a) Dal 2003 al 2005 Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali di Roma Membro gruppo di lavoro per la definizione di linee guida

Date (da a) Dal 1998 al 2006 Health Search, Istituto di ricerca della Società Italiana di Medicina Generale Presidente Date (da a) Dal 2009 Fondazione del ricerca in Medicina Generale Simg Vicepresidente ISTRUZIONE E FORMAZIONE Date (da a) Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio Qualifica conseguita Livello nella classificazione nazionale (se pertinente) CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI Acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali. PRIMA LINGUA Capacità di lettura Capacità di scrittura Capacità di espressione orale ALTRE LINGUE 1973 Maturità Scientifica 1980 Laurea in Medicina e Chirurgia presso l Università degli Studi di Pavia 1986 Specializzazione in Chirurgia Generale presso l Università di Pavia Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Generale Inglese Buona Buona Buona Francese CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e sport), ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa, ecc.

CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc. CAPACITÀ E COMPETENZE ARTISTICHE Musica, scrittura, disegno ecc. ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE Competenze non precedentemente indicate. PATENTE O PATENTI ULTERIORI INFORMAZIONI ALLEGATI Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalla Legge 675/96 del 31 dicembre 1996. Voghera, 24 gennaio 2014 NOME E COGNOME (FIRMA) Giorgio Carlo Monti

RAFFAELE DE FILIPPO Curriculum Vitae Europass Informazioni personali Nome Cognome(i) Raffaele De Filippo Indirizzo(i) Afragola Napoli, Italia. Telefono(i) Telefono : 081 852 51 89 Cellulare: Fax E-mail Cittadinanza defiilipporaffaele@iol.it Italiana Data di nascita 17.05.1959 Sesso Occupazione desiderata/settore professionale Esperienza professionale maschile Medico - Libero professionista / Area delle malattie cardiovascolari e respiratorie/diagnostica strumentale con ultrasuoni ecocolordoppler vascolare ;

Lavoro o posizione ricoperti Date 1989 STAGE in PATOLOGIA VASCOLARE Service de Chirurgie Cardio-Toracique e Vasculaire - Prof. Jean Yves Neveux Hopital Laennec, PARIS 1990 STAGE in PATOLOGIA VASCOLARE Service de Chirurgie Cardio Vasculaire - Prof. Jean Yves Neveux Centre Chirurgical Marie Lannelongue - Le Plessis Robinson, PARIS 1992-1993 MEDICO RESIDENTE a TEMPO PIENO Service de Chirurgie Vasculaire Service d exploration funtionelle vasculaire - Dr. P. Lagneau Hospital Saint Michel - PARIS 1993 CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN PATOLOGIA VASCOLARE Service de Chirurgie Cardio Vasculaire - Prof. Jean Yves Neveux Centre Chirurgical Marie Lannelongue - Le Plessis Robinson, PARIS 1993-1996 Principali attività e responsabilità 2002-2009 MEDICO RESIDENTE a TEMPO PARZIALE Service de Chirurgie Vasculaire Service d exploration funtionelle vasculaire Dr- P. Lagneau Hopital Saint Michel - PARIS Dirigente I livello U.O.C. di Medicina Interna Unita Operativa Semplice di Angiologia Ospedale S. Giovanni di Dio Frattaminore NAPOLI ASL NAPOLI 3 2003-2008 Attivita di diagnostica strumentale vascolare con ultrasuoni ( ecocolor doppler ) presso il Distretto Sanitario 63 della ASL NAPOLI 3 2006-2009 Ambulatorio di Angiologia Medica per la diagnosi e cura delle ulcere di origine vascolare Poliambulatorio di Frattaminore Napoli ASL NAPOLI 3 Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di attività o settore Istruzione e formazione

Date 1985 Laurea in Medicina e Chirurgia 1990 Diploma di specialista in Malattie Respiratorie Accreditamento 2007 - Certificazione di qualita ottenuto dalla Societa Italiana di Diagnostica vascolare S.I.D.V GIUV per la esecuzione di esami strumentali con ultrasuoni. Titolo della qualifica rilasciata Principali tematiche/competenze professionali possedute Nome e tipo d'organizzazione erogatrice dell'istruzione e formazione competenze in campo angiologico internistiche e di eco doppler vascolare ; managment pre operatorio del paziente affetto da vasculopatia polidistrettuale ; follow up post operatorio clinico ( controllo dei fattori di rischio ) e strumentale nell area delle malattie vascolari ; Facolta di Medicina e Chirurgia Napoli Iscritto all Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia di Napoli al N 21565 AA Capacità e competenze personali Madrelingua(e) Altra(e) lingua(e) Italiana Inglese / Francese Autovalutazione Comprensione Parlato Scritto Livello europeo (*) Ascolto Lettura Interazione orale Produzione orale Lingua I B1 B1 I A2 A2 I A2 Lingua F B2 B2 F C1 C2 F B1 Patente Allegati (*) Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Tipo B Firma Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali (facoltativo)".

ABSTRACT

FISIOPATOLOGIA, DIAGNOSI CLINICA E STRUMENTALE DELLA MVC Prof. Vincenzo Gasbarro Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale Università degli Studi di Ferrara La Malattia Venosa Cronica (MVC) è conseguente ad uno scompenso cronico del funzionamento del sistema venoso periferico degli arti inferiori. La MVC tuttavia non riguarda unicamente le vene (pervietà, modificazioni parietali e valvolari), ma anche ogni causa che alteri il ritorno venoso (pompa muscolare del piede, polpaccio e coscia, alterazioni della motilità articolare e del tessuto connettivo). Si possono distinguere un insufficienza del sistema venoso superficiale, del sistema venoso profondo, o di entrambi. La chiave di volta delle manifestazioni soggettive e obbiettive della MVC è rappresentata dall ipertensione venosa localizzata o diffusa con ripercussioni emodinamiche sulla macro e microcircolazione; l edema ne costituisce una della manifestazione caratteristiche, sia sul piano fisiopatologico che clinico. II processo patologico all origine della MVC, acquisita o congenita (angiodisplasie; insufficienza valvolare o agenesia), può comportare quadri funzionali o organici; questi ultimi di gran lunga più frequenti oltre che severi. La MVC appare una condizione clinica assai rilevante sia dal punto di vista epidemiologico sia per le importanti ripercussioni socio-economiche che ne derivano. La prevalenza attuale dell IVC a carico degli arti inferiori è del 10-50% nella popolazione adulta maschile e 50-55% in quella femminile. La malattia varicosa è presente, clinicamente manifesta, nel 10-33% elle donne e nel 10-20% dei maschi adulti. La MVC colpisce prevalentemente il sesso femminile fino alla 5 6 decade, successivamente non si notano significative differenze fra i sessi. Globalmente gli studi epidemiologici evidenziano un rapporto uomo/donna di 1: 2-3. È ampiamente riconosciuto che alcune occupazione, particolarmente quelle che obbligano ad un prolungato ortostatismo, si associano con maggiore prevalenza di varici anche se una tale correlazione è estremamente difficile da dimostrare sul piano statistico. Si è esaminata l incidenza di varici in soggetti occupati in varie professione, particolarmente in lavoratori dell industria Da 1 a 5 gravidanze comportano un incidenza di malattia varicosa del 11-42% con progressione lineare con l aumento dei parti. La correlazione è ancora più evidente se la donna è già affetta da disturbi venosi. Persone in sovrappeso, specie se di sesso femminile e abitanti in aree civilizzate soffrono maggiormente di IVC e di malattia varicosa rispetto a soggetti di peso normale, dal 25 ad oltre 70% (in entrambi i sessi) contro il 16-45%. Nel Febbraio 1994 una commissione internazionale dell American Venous Forum ha messo a punto un Consensus Document per la classificazione e la stadiazione della IVC chiamata classificazione CEAP basata sulle manifestazioni cliniche (C), sui fattori eziologici (E), la distribuzione anatomica (A), le condizioni fisiopatologiche (P). Lo scopo fu quello di fornire una classificazione obiettiva ed esauriente che potesse essere utilizzata in tutto il mondo fornendo una descrizione della patologia venosa riproducibile in tutte le istituzioni.(dando inoltre in questo modo la possibilità di studi futuri inter-istituzionali). Successivamente per gli sviluppi nel campo della flebologia sono state pubblicate modifiche di questa classificazione. È stata presa in considerazione la severità e ridefiniti i termini delle manifestazioni cliniche, "C", essenziali per un corretto e uniforme linguaggio flebologico. Gli elementi della classificazione sono la condizione clinica, l eziologia della disfunzione venosa, la distribuzione anatomica e i meccanismi patofisiologici del reflusso, dell ostruzione o di entrambi. Questa classificazione considera la causa della patologia venosa, il suo meccanismo patogenetico per lo sviluppo del reflusso, dell ostruzione o di entrambi e la distribuzione della patologia in segmenti universalmente accordati delle vene.

TRATTAMENTO EVIDENCE BASED DELLA MVC Prof. Vincenzo Gasbarro Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale Università degli Studi di Ferrara Negli ultimi 10-15 anni è stato completamente rivisto il ruolo dell emodinamica del sistema venoso superficiale e profondo e l incontinenza della cross safeno-femorale rappresenta un punto centrale nella discussione che oggi si fa nel mondo scientifico. La spinta data dagli studi di Franceschi hanno costretto a riflettere sui meccanismi di sviluppo della malattia varicosa e l aver stabilito dei modelli emodinamici diversi ci hanno permesso di classificare classi di pazienti omogenei con valutazioni cliniche decisamente più vicine alla realtà. Su questa scorta sono nati interventi definiti emodinamici, come la CHIVA 1 e 2 e approcci meno aggressivi come i trattamenti endovascolari e le crossectomie selettive in corso di stripping. Sia l uso delle radiofrequenze che dei laser si sono dimostrati efficaci, tant è che nelle casistiche internazionali viene riportato un 7% di recidive strumentale con un 93% di obliterazioni a 2 anni della vena grande safena, che rappresenta un risultato di notevole importanza clinica se paragonato a quelle di altre metodiche, quale ad esempio la scleroterapia ecoguidata. Tuttavia la preservazione delle vene tributarie alla crosse safeno femorale risulta tuttora controverso. Pittalunga e coll. osservarono risultati prognostici incoraggianti con basse percentuali di recidive a 5 anni dall intervento chirurgico, preservando queste vene durante la crossectomia selettiva. Si è visto infatti che la preservazione della confluenza safeno femorale durante l ablazione chirurgica della vena grande safena fornisce alcuni benefici poiché il drenaggio fisiologico della regione inguinale viene preservato riducendo inoltre la possibilità di neovascolarizzazione della stessa crosse. Oggi quindi vi è un grande interesse nell affrontare l argomento controverso della preservazione di questi vasi collaterali dal punto di vista emodinamico creando dei modelli che possano avvicinarsi quanto più possibile alle situazioni cliniche e anatomiche più frequenti. Recenti progressi tecnologici forniscono grandi quantità di informazioni relative alla geometria vascolare che insieme alle disponibili metodiche sofisticate di simulazioni tridimensionali possono essere utilizzati per costruire modelli personalizzati da paziente a paziente, idonei a prevedere l evoluzione della malattia e l esito dell eventuale correzione emodinamica. La ricostruzione in maniera deterministica e quantitativa le condizioni di flusso fisiologiche e patologiche per ogni paziente e ci permetterà di realizzare quindi modelli emodinamici pazientespecifici per prevedere, attraverso tali simulazioni numeriche, l effetto di diverse soluzioni terapeutiche chirurgiche o endovascolari.

Letto e approvato. Il Legale Rappresentante dell'organizzatore. Dott. Ing. Massimo Cazzaniga