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CON IL CONTRIBUTO DELLA! Via IV Novembre N.37 12027 Pradleves Valle Grana Cuneo 0171 986126 Locanda del Castelmagno La Pace Pradleves CN Via IV Novembre n 37 www.albergo.lapace.it albergo.lapace@gmail.com 0171 986126 Guida per le vostre escursioni in mountain bike a piedi o con la moto

NOVITÀ Porzioni LA PACE ALBERGO RISTORANTE LOCANDA DEL CASTELMAGNO TEL 0171 986126 VIA 4 NOVEMBRE 37 - PRADLEVES A 50 METRI DALLA PIAZZETTA DELLA CHIESA SCARICA LA MAPPA WWW.ALBERGODELLAPACE.IT FAC-SIMILE Info percorribilità sentieri: Ecomuseo Terra del Castelmagno associazione@lacevitou.it tel.3294286890 In collaborazione con il FAI la Locanda del Castelmagno Ristorante La Pace di Pradleves per ogni pranzo presso il nostro locale si ha la possibilità di avere al prezzo Scontato di 4,00 il biglietto per la visita al Castello della Manta di Saluzzo. L offerta è valida per tutta l estate e l autunno 2013 In collaborazione con il FAI la Locanda del Castelmagno Ristorante La Pace di Pradleves per ogni pranzo presso il nostro locale si ha la possibilità di avere al prezzo Scontato di 4,00 il biglietto per la visita al Castello della Manta di Saluzzo. L offerta è valida per tutta l estate e l autunno 2013 Cenni storici Un primo nucleo fortificato, situato sulla sommità del colle, in vista del gruppo del Monviso, esisteva già nel XIII secolo. Il castello inizia ad assumere l'aspetto attuale ad opera dei Saluzzo della Manta all'inizio del Quattrocento. L'immagine attuale è quindi la tipica risultante della graduale metamorfosi di un castello medievale in un complesso di costruzioni di epoche e aspetti differenti, con la perdita progressiva di quasi tutti i caratteri di opera fortificata per acquisire l'aspetto di signorile dimora. Il complesso castellano è frutto di successive aggregazioni a partire dall'originario fortilizio del XIII secolo e si è arricchito nel 500. Il Castello della Manta custodisce nel salone baronale una delle più stupefacenti testimonianze della pittura del gotico internazionale. Valerano, signore di Manta dal 1416, operò organicamente per costruire il suo castello in struttura residenziale aggiornata sui modelli funzionali e decorativi dell'epoca tardogotica. La testimonianza più significativa di questo periodo è il ciclo di affreschi che ricopre interamente la grande sala baronale. La serie dei nove eroi e delle nove eroine dell'antichità e la scena della Fontana della Giovinezza furono affrescate poco dopo il 1420 da un ignoto pittore detto "Maestro della Manta". Il messaggio sociale e politico, affidato al Ciclo dei Prodi e delle Eroine che si presentavano a chi entrava nel salone per conferire con Valerano, era chiaramente autocelebrativo. I personaggi, esempi di virtù e eroismo, ripresi dalla tradizione classica, presentano abiti preziosi strettamente legati alla moda delle corti internazionali dell'inizio del 400 e si riferiscono presumibilmente a protagonisti del casato dei Saluzzo della Manta. La sala delle grottesche, nell'appartamento di rappresentanza voluto da Michelantonio nel 1560, è uno degli ambienti più significativi del castello. La volta, a padiglione con unghie è interamente decorata da dipinti e stucchi: fantasie fitomorfiche tipiche delle grottesche, rovine classiche o architetture rinascimentali, allegorie delle Virtù. La Chiesa di S. Maria al Castello contiene due ambienti di particolare pregio, in sintonia con i due momenti più significativi della decorazione pittorica all'interno del castello. Nell'abside vi è un ciclo di affreschi di episodi della vita di Cristo, realizzato quasi contemporaneamente al ciclo del salone baronale. La cappella funeraria di Michelantonio, a pianta quadrata centrale e sormontata da un'elegante cupola ottagonale, ha invece la medesima ricca decorazione a stucco e affreschi delle volte del Palazzo di Michelantonio ed è dovuta probabilmente alle stesse maestranze. Attualmente di proprietà del FAI, è stato donato nel 1984 da Elisabetta De Rege Provana.

www.cooperativalapoiana.it info@cooperativalapoiana.it La Cooperativa Agricola LA POIANA nasce nel 1982 per offrire i migliori formaggi della tradizione del Cuneesi, fondando il proprio successo sulla qualità dei prodotti, garantiti attraverso rigorosi controlli su tutta la filiera. La Coop. La Poiana è leader nella produzione e nella distribuzione dei "grandi formaggi tipici" prima fra tutti il Castelmagno D.O.P., e produce oltre 60 formaggi tradizionali, sia di latte vaccino, che ovino o caprino.l'obiettivo principale è sostenere le piccole aziende di montagna, associandole e promuovendo i prodotti delle Valli. Siamo fortemente legati alla tipicità e alla territorialità dei nostri formaggi tanto da aver creato degli abbinamenti con i prodotti "tipici" della nostra valle; nascono così, i Testun affinati nelle vinacce, il Gobbo alle Pere che unisce la delicatezza del latte ovino alla Pera Madernassa della Valle Grana o il Montemale al Tartufo che unisce la particolarità di un formaggio friabile al Tartufo nero di Montemale o ancora il Ciabrot alle castagne che unisce la particolarità del latte di capra alla castagna. PREZZI ALBERGO 2 0 1 3 1/2 pensione 40,00 pensione completa 50,00 Sconto per gruppi e comitive o per lunghi soggiorni PREZZI RISTORANTE 2 0 1 3 Menù Castelmagno Fest 12,00 Menù convenzionato del Buon Cammino 15,00 Menù del giorno 18,00 Menù degustazione 25,00 Luglio e Agosto tutti i Giovedì Menù Polenta Per ulteriori informazioni digita www.albergodellapace.it Molto caratteristiche le grotte per l'invecchiamento, antiche nicchie nella montagna dove in formaggio viene affinato. P. VENDITA Pradleves: Via Provinciale 2 12027 Pradleves (CN) Tel. 0171 986233 P. VENDITA Caraglio: Via Roma 50 12023 Caraglio (CN) Tel. 0171 619862 P. VENDITA Dronero: Via Roma 4 12025 Dronero (CN) Tel. 0171 905183

C.C.I.A.A. CUNEO / AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE CUNEO Rif. Malinvern 1836 1764 Rif. Valasco Controllato ai sensi della Legge 2.2.1960 n.68. Nulla-osta alla diffusione n. 399 in data 10.11.1995 Tour Motociclisti Escursioni in Mountain Bike Valgrana Montemale Passo della Piatta 4 6 5 3 2 1 Anello non troppo impegnativo all ombra del Castello di Montemale.L imponente costruzione domina dall alto il piccolo feudo costituito da boschi ben curatie borgate dove è ancora presente il forte legame con il passato. Dal piazzale Di Valgrana si inizia a salire verso il castello di Montemale,dopo circa 2 KM vicino al pilone Volitivo si svolta sulla pista forestale che prosegue con un lungo mezzacosta.nei pressi di un ampio crocevia si mantiene la sinistra e si guadagnano i prati ignorando tutte le diramazioni secondarie.si prosegue mantenendo la destra e costeggiando il muretto di pietra che delimoita il tracciato,in parte ripido e roccioso in parte più dolce e scorrevole sopratutto una volta giunti nei boschi dove mantenendo la sinistra si arriva a Montemale(931 m s.l.m.)ci si inoltra nell abitato e lo si attraversa completamentefino a incrociare una seconda carrozzabile asfaltata che si segue in salita per alcune centinaia di metri. Al primo tornante ci si immette nella sterrata si raggiunge la borgata abbandonata Cortese Superiore Quasi in cima alla salita si torna sull asfalto si sale fino a Piatta Sottana e Arbona.Dopo un tratto di strada quasi in piano,si risale la stradina asfaltata sulla destra,con indicazioni Colletto-Maira-Colle della Piatta(13,5km),che si guadagna ritornando a pedalare su sterrato.giunti sul colle (1220m s.l.m.-14 km) si mantiene la direzione principale anche alle successive diramazioni secondarie,fino a superare una borgata disabitata e a giungere nell ampia radura di Pragermano(casa Isolata).Qui si abbandona la strada che si sta percorrendo per svoltare a destra,lungo un tratturo inizialmente erboso e affiancato da alberi di noce (1080m s.l.m.16 km).si prosegue lungo un saliscendi che raggiunge un primo grande crocevia(17km),e si mantiene la sinistra,in discesa,sulla via piu evidente.si aggira l intero versante della montagna,evitando i bivi secondari e mantenendo la destra a un secondo visibile crocevia,non lontano dalla vedita del Borgo di Montemale.Ormai prossimi all abitato (19,7Km),ci si inerpica sul sentierino a destra,che risale una dorsale boscosa e arriva all asfalto (20km) poco prima del piccolo paese che si attraversa e si prosegue come all andata Dislivello complessivo in salita m 850 Sviluppo 28 km 4

Escursioni Mountain Bike Motociclisti Pradleves Colle del Gerbido Colle Traversera L anello proposto si sviluppa in valloni selvaggi e boscosi.partendo da Pradleves presso la Chiesa Parrocchiale si sale in direzione Teliè verso la cappella di Madonna degl Angeli (1132 ms.l.m.)proseguendo nel bosco fino a frazione Gerbido.sulla destra si imbocca una ripida salita erbosa che si inoltra tra le case e conduce al colle del Gerbido(1326s.l.m.)Sullo spartiacque con la Val Maira si scende mantenendo la destra dopo 300m. fare attenzione alla deviazione poco visibile sulla destra essa sale alcuni metri nel bosco poi diventa quasi pianeggiante.aggira il monte Lombernardo e infine scende alla volta di Colletto Cime,trasformandosi in una pista forestale più larga.raggiunto il colle nel fitto dela vegetazione si svolta a destra incontrando 3 borgate raggiungere l asfalto nei pressi di un pilone volutivo.si svolta a destra risalendo il vallone di Piossasco Si supera la borgata Fatiga mantenendo la sinistra che si mantiene a tutti i bivi successivi fino alle ultime case di BiutSi sale a piedi al colle Traversera (1288m s.l.m.)si affronta il mezzacosta in direzione del Passo di Piatta guardando sempre alle tacche di riferimento bianco rosse.una divertente discesa conduce alla borgata di Piatta Sottana dove si continua a scendere su asfalto per 800 m la si abbandona nei pressi di una bacheca e si prosegue in piano verso destra.dopo 4 tornanti si riprende lo sterrato dopo borgata Fontanette si risale attraversando Borgata Cortese Superiore si superano due ripidi tornanti e si imbocca un lungo traversone immettendosi sulla destra in un evidente single tack che si collega alla pista forestale fino a Cortese Inferiore quindi sulla provinciale che porta a Pradleves Sviluppo 32 KM Dislivello in salita 1200 m ITINERARIO 5 CUNEO: LE VALLI GRANA, MAIRA E VARAITA Caratteristiche dell itinerario: Lunghezza del percorso: 201 km Durata: una giornata Periodo consigliato: da giugno a ottobre Tipologia di strade da percorrere: strade asfaltate - extraurbane panoramiche L itinerario parte dall'albergo della Pace di Pradleves e si dirige a Cuneo, capoluogo della provincia Granda, dove, passeggiando sotto i portici medievali del centro storico, si incontrano alcuni dei monumenti più significativi della città: il Duomo, dalla facciata neoclassica ma con interni barocchi; la chiesa di Sant Ambrogio; il complesso della chiesa e dell ex convento di San Francesco, sede del Museo Civico, che ancora conservano le originali architetture medievali recentemente restaurate. Da piazza Galimberti si imbocca corso Soleri per uscire dalla città percorrendo tutto il ponte sul fiume Stura fino alla rotonda: qui si prende in direzione di Caraglio, immettendosi nella SP 422. Proseguendo in direzione della Valle Maira, poco fuori il centro di Caraglio, sulla sinistra si incontra il Filatoio, una delle più antiche testimonianze di archeologia industriale presente in Europa.L edificio, che ospita mostre di arte contemporanea e un piccolo Museo della Seta, ha l aspetto di una dimora fortificata. Tornando indietro,dal centro di Caraglio si segue la direzione della Valle Grana percorrendo lasp 23 fino a Valgrana, dove si svolta a destra per salire lungo il colle che porta alla località di Montemale, per poi scendere fino a Dronero. A Dronero molti edifici, come il Foro Frumentario ottagonale (inizio XV sec.), ricordano un Medioevo fiorente. Imperdibili il ponte merlato sul fiume Maira, il Mulino della Riviera e il Museo Mallè, ospitato nell elegante residenzadi Luigi Mallè. In Valle Maira si parla la lingua occitanica, che qui conserva sonorità trobadoriche e lungo la strada che risale la valle si incontrano numerose locande occitane, che offrono ospitalità e ristorazione, con menù ispirati alla tradizione occitana. Da Dronero si imbocca la SP 422, una strada panoramica che risale tutta la Valle Maira; superato il bivio per Stroppo, si svolta a destra per percorrere la tortuosa strada che porta a Elva, percorso misto strettissimo ma affascinane. La piccola località conserva l antica chiesa di Santa Maria Assunta, considerata un gioiello della pittu- ra gotica, con l abside interamente affrescata dal pittore fiammingo Hans Clemer, attivo alla fine del 400. Da Elva si raggiunge il Colle di Sampeyre, che collega la Valle Maira alla Valle Varaita attraverso una splendida strada panoramica ad alta quota (si toccano i 2200 m) per poi scendere fino alla località di Sampeyre. Da qui si continua a salire lungo la SP 105 fino a Casteldelfino: inizia qui un percorso misto con ampie curve e rettilinei che portano ai piedi del Colle dell Agnello. Una deviazione a sinistra nel vallone di Bellino che, insieme a Casteldelfino e Pontechianale, faceva parte dell antica Castellata, storica aggregazione alpina al Delfinato francese, consente di visitare l omonimo borgo montano, con le sue antiche meridiane affrescate su edifici religiosi e case. Tornati a Casteldelfino si riprende la SP 105 e si raggiungono Pontechianale e Chianale, annoverato fra i Borghi più Belli d Italia per la sua architettura alpina, il ponte romanico e le antiche chiese. Tra le meraviglie della Valle Varaita si contemplano anche specialità gastronomiche come le ravioles, gnocchi di forma allungata conditi con panna e burro, e i gustosi tumin del Mel, formaggette fresche prodotte a Melle. Risalendo la valle si raggiunge infine il Colle dell Agnello (m 2748 slm), il terzo colle d Europa per altezza, scalato più volte dai corridori del Giro d Italia e del Tour de France. Qui ci si trova alle prese con un percorso misto stretto che sale con pendenze del 18% e si gode uno splendido panorama sul Monviso, il Re di pietra (m 3841 slm). Nei mesi estivi il colle permette l accesso alla regione francese del Queyras. Dal Colle dell Agnello si ridiscende la Valle Varaita, fino a Piasco dove qui si trova il Museo dell Arpa. Da Piasco si prosegue fino a Costigliole Saluzzo e quindi si raggiunge Busca lungo la SP 589. Si prosegue infine in direzione della località San Barnaba di Busca, dove si trova il kartodromo Kart Planet, tappa obbligata per gli smanettoni e gli amanti delle derapate che ha ospitato per cinque volte il Campionato del Mondo di Supermoto. Da qui si prosegue per raggiungere Caraglio e poi Pradleves

Motociclisti ITINERARIO 3 BOVES: LE VALLI VERMENAGNA E PESIO Caratteristiche dell itinerario: Lunghezza del percorso: 180 km Durata: mezza giornata Periodo consigliato: da maggio a ottobre Tipologia di strade da percorrere: strade asfaltate - extraurbane - panoramiche Partendo Dall'Albergo Della Pace Pradleves ci dirigiamo verso Boves (Circa 30 KM) A Boves imboccare Corso Bisalta in direzione Madonna dei Boschi e svoltare a destra in Via Cerati; di qui in mezzo ai boschi di castagno ci si inerpica su una ripidissima strada che porta dopo 4,8 km dalla partenza al Colletto del Moro per poi scendere Nino alla SS20 della Valle Vermenagna. Di qui si scende Nino all abitato di Robilante dove, dopo un lungo rettilineo, si percorre una divertente strada con veloci curvoni. Continuando lungo la strada statale si sale attraverso la Valle Vermenagna e si giunge a Vernante, sosta obbligatoria per i murales dipinti sulle case del paese e dedicati a Pinocchio: sono stati realizzati seguendo gli schizzi originali di Attilio Mussino, il primo illustratore del libro di Collodi. Dopo ampi curvoni si arriva a Limone Piemonte, il centro turistico estivo ed invernale più importante delle Alpi Marittime: sorto come stazione sciistica all inizio del Novecento, offre con la Riserva Bianca oltre 80 km di piste da discesa con impianti all avanguardia. Dopo aver percorso larghi e divertenti tornanti si arriva Nino al connine con la Francia alle porte del tunnel del Colle di Tenda (m 1871). Qui si svolta a destra in direzione Panice Soprana, superata la quale si sale attraverso una strada stretta con tornanti altrettanto stretti che porta a quota 1890 m, dopo 35,5 km dalla partenza. Qui il motociclista viene accolto da un panorama stupendo nel verde dei pascoli alpini e per chi ha le ruote artigliate inizia il divertimento alla scoperta dei fortini della Seconda Guerra Mondiale o della Via del Sale. Tornando indietro, si ripercorre la SS20 che attraversa tutta la Valle Varmenagna; alla rotonda nei pressi di Roccavione si prende la prima uscita imboccando la Via Provinciale di Boves; dopo aver attraversato Fontanelle, si prosegue lungo la SP21 Nino a Boves e poi si continua in direzione di Peveragno e di Chiusa Pesio dove si imbocca la SP42 della Valle Pesio per salire in direzione della Certosa di Pesio passando per le località di Vigna e San Bartolomeo, attraverso una vivace strada di valle. Chiusa Pesio accoglie i visitatori nel caratteristico centro storico, dove si trova il Museo della Regia Fabbrica di Vetri e Cristalli. La Valle Pesio si contraddistingue per la bellezza e l estensione dei boschi nonché per la varietà della Nlora e della fauna protetti dall istituzione del Parco Naturale del Marguareis. Immersa nel verde dei castagni, dei faggi e degli abeti all interno del Parco, la Certosa di Pesio è stata fondata da San Brunone nel 1173: oggi è un importante centro spirituale visitabile al pubblico. Dal piazzale del parcheggio è possibile proseguire sulla sinistra ed entrare nel Parco Naturale del Marguareis percorrendo la strada stretta che conduce Nino al Pian delle Gorre (m 1044). Qui presso il rifugio è pos- sibile sostare per un buon pranzo a base di polenta e anche pernottare godendo dello splendido panora- ma del massiccio del Marguareis (m 2651). Si scende percorrendo nuovamente la Strada Provinciale della Valle Pesio Nino al bivio (a sinistra) per Pradeboni: dopo una divertente salita ricca di tornanti si scende a Peveragno e da qui si ritorna a Boves e poi a Pradleves Esursioni in Mountain Bike Rampignado Rampignado Si tratta del percorso permanentemente dell''ormai nota Gran Fondo ''Rampignado'', di cui si devono seguire le indicazioni gia presenti.due i percorsi Uno impegnativo di circa 45 km e da affrontare con un discreto grado di allenamento, si consiglia anche un abbigliamento piu pesante di scorta in caso di giornate con tempo incerto.l altro di circa 22 Km per un percorso piu amatoriale ma sempre molto suggestivo. Si parte da Bernezzo oppure anche da Caraglio e si seguono le indicazioni in giallo della rampignado,senza possibilità di errore si arriva bene fino al Colle Chiot Rosa. Da qui in avanti bisogna prestare qualche attenzione perché non sempre ci sono le segnalazioni, quindi bisogna andare per intuizione e leggere attentamente la cartina, sotto la Punta L Alpe, si fa un lunghissimo giro verso sinistra (sud-est) aggirando il Monte Tagliarè. Si arriva così alla Borgata di Chiotti, qui, attenzione a non scendere troppo, non bisogna andare sull asfalto ma prendere subito una piccola sterrata che punta verso (ovest) e con un altro lunghissimo traverso fatto di saliscendi dopo un interminabile salita si arriva al Colle dell Ortiga a metri 1774. Qui si torna indietro e si passa dalla Punta de L Alpe a metri 1796, poi si comincia a scendere sempre seguendo i cartelli indicatori del sentiero Rampignado mtb, si ripassa al Colle Chiot Rosa. Dopo aver superato un infinità di saliscendi, ciliegina sulla torta, gli ultimi metri di dislivello di discesa, prima di Bernezzo si fanno su un sentiero che dire stupendo è dire poco, dopo breve su asfalto si rientra a Bernezzo chiudendo l anello.

Rampignado www.rampignado.com Motociclisti ITINERARIO 4 CARAGLIO: LE VALLI GRANA, GESSO E STURA Caratteristiche dell itinerario: Lunghezza del percorso: 181 km Periodo consigliato: da giugno a ottobre Tipologia di strade da percorrere: strade asfaltate - extraurbane - panoramiche Partenza da Pradleves direzione Castelmagno (m 1661) dove nel periodo estivo è aperto l antico Santuario di San Magno. In vallata è d obbligo concedersi una sosta per visitare le cantine di stadgionatura del Castelmagno, formaggio D.O.P. d alpeggio prodotto in alta valle. Nei primi venti chilometri la strada procede con lunghi rettilinei per poi restringersi dopo Castelmgno quando iniziano i tornanti che portano al santuario; da qui si procede lungo una strada ancora più stretta ma di grande impatto naturalistico per la bellezza del paesaggio. Da Castelmagno si prosegue il Colle di Valcavera che conduce in ValleStura passando per il Colle dei Morti o Fauniera: qui, a 2481 m, vale la pena fermarsi per ammirare la statua dedicata a Marco Pantani, a ricordo delle entusiasmanti imprese di un atleta molto amato dal pubblico. Si scende quindi per il Vallone dell Arma che porta Nino a Demonte e poi si risale attraversando la Valle Stura lungo la SS21 che conduce al connine di stato con la Francia situato al Colle della Maddalena attraversando i paesi di Aisone, Vinadio, Sambuco, Pietraporzio, Bersezio e Argentera. Da Demonte si procede tra lunghi rettilinei e ampi curvoni Nino alla Barricate di Pietraporzio; da qui la strada diventa panorami- ca e partono divertentissimi tornati che portano al pianoro del Colle della Maddalena (m 1996) dove è d obbligo fermarsi per fotografare lo splendido lago alpino. Qui si trova la stele che commemora le imprese di Fausto Coppi e il curioso cilindro bronzeo dedicato a Tazio Nuvolari che percorse il tragitto Cuneo Colle della Maddalena ai 103 km/h su strade sterrate: il record è tutt ora imbattuto! In Valle Stura si può abbandonare la motocicletta per sostare e degustare i crouzet (tipica pasta simile alle orecchiette), l oula al fourn (minestra cotta nel forno in un olla) e l agnello sambucano, allevato in valle, ottimo al forno. La pecora è la protagonista dell Ecomuseo della Pastorizia a Pietraporzio in frazione Pontebernardo. A Vinadio è i Demonte e dopo Sambuco, in località Pianche, si può svoltare a destra e salire Nino alla località Bagni di Vinadio per concedersi una lunga e rilassante pausa alle Terme. Nuovamente in sella alla moto, si scende Nino a raggiungere la SS21 che ci porta a Vinadio: qui, svoltando a destra, è possibile percorre l antica strada militare (asfaltata) che si snoda lungo il Niu- me Stura. Arrivati al bivio per Fe- stiona, si svolta a destra e si sale verso il Colle della Madonna del Colletto (m 1304) che collega la Valle Stura alla Valle Gesso e porta a Valdieri. Il percorso è vivace, ricco di tornanti in ascesa e in discesa. A Valdieri ci si immette sulla SP22 e la si percorre Nino al bivio dove si svolta a sinistra per salire e, dopo qualche tornante, raggiungere Entracque, centro di vacanza estiva ed invernale nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Marittime. Qui si visita il Centro Faunistico Uomini e Lupi: è il primo centro italiano interamente dedicato alla conoscenza del lupo e il centro visita in località Casermette (Strada Provinciale per San Giacomo) comprende anche un area recintata di otto ettari al cui interno vivono alcuni esemplari di lupo che è possibile avvistare. A Entracque c è anche la Centrale Luigi Einaudi, il maggior impianto idroelettrico d Italia e uno dei maggiori in Europa. Lasciandosi alle spalle Valdieri e Andonno, si entra in Borgo San Dalmazzo e, dopo averlo attraver- sato, si esce seguendo la SP23 che passa per i paesi di Vignolo e Cervasca e conduce Nino a Caraglio dove sorge il Filatoio, una delle più antiche testimonianze di archeologia industriale presente in europa Da Caraglio si imbocca la strada provinciale che risale la Valle Grana attraversando i paesi di Valgrana, Monterosso Grana (qui si può deviare a destra per Sancto Lucio e visitare il Museo EtnograNico dedicato alle tradizioni provenzali).quindi ritorno a Pradleves

Escursioni a piedi Valle Varaita A circa 45 km da Pradleves Grotta del ghiaccio perenne Zona: (comune/i interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Quota massima: Tipo ijnerario: anello o Castelmagno Partenza e arrivo a 1760 m s.l.m. A/R 5 h + visita santuario (in estate) totale in salita 800 mt 2190 m s.l.m. a/r su stesso tragiko ripidità ad inizio ritorno dalla groka del ghiaccio Descrizione i+nerario: (breve introduzione della gita) Si traka di un ijnerario semplice, che si snoda principalmente nei pascoli alle spalle del santuario di San Magno su pista forestale prima e senjero poi. In senjero la discesa alla groka del ghiaccio, da considerare sul ritorno la ripidità. TuKavia la breve lunghezza del trako non pregiudica a nessuno la possibilità di compiere il percorso.la zona del santuario, storica dal punto di vista degli insediamenj umani presenta molte tesjmonianze di vita in montagna, anjche e moderne. Baite e stalle moderne si integrano con la maestosità del santuario e la storia che trasuda dai suoi affreschi. Lo splendore della natura si manifesta in splendidi praj che si distendono all ombra di montagne non aljssime ma maestose come Rocca Parvo, o stagliate verso il cielo con una piramide geometricamente perfeka come il Tibert.Infine la groka del ghiaccio, in cui il ghiaccio è presente tuko l anno racconta al visitatore anjche leggende mentre i suoi occhi si perdono nel misterioso e severo vallone di Narbona.! La regione si sviluppa lungo una valle ampia, formata da leggeri declivi e fitti boschi per 60 km di strada che portano da Verzuolo al Colle dell Agnello. Una valle ombreggiata, rigogliosa, ricca di spunti turistici, a cominciare dal fondovalle e dai piccoli comuni che si incontrano salendo come Piasco, Rossana e Melle con i loro tesori architettonici e le gustose specialità gastronomiche. Tra le valli occitane questa valle ha saputo conservare il suo patrimonio culturale e linguistico: basti pensare alla Bahío di Sampeyre, certamente la festa più rappresentativa della cultura occitana in Italia. Antica di mille anni, la Bahío ci ricorda la definitiva cacciata dei saccheggiatori saraceni dalle valli alpine e si festeggia ogni cinque anni (le prossime edizioni nel 2012 e nel 2017) nel periodo di Carnevale. A Sampeyre, in alta valle, e a Costigliole Saluzzo e Verzuolo, le due cittadine di fondovalle dominate dai rispettivi castelli, testimonianze artistiche di pregio valorizzano il territorio. Le borgate alpine in pietra e tetti di ardesia, come Chianale e Bellino ci fanno riscoprire la storia di terre di frontiera, fortemente orgogliose della propria autonomia, ricettacolo di movimenti protestanti ed anticlericali. Chi invece è appassionato di natura potrà godere di numerose piacevoli escursioni tra cui quella nel bosco dell Alevé, la più vasta estensione di pino cembro in Europa, e ammirare dal Colle di Sampeyre delle vedute mozzafiato sul Monviso e sui tremila delle Alpi Cozie. La valle Varaita è anche la terra degli artigiani del legno con laboratori disseminati in ogni paese, delle ceramiche di Rore, prodotte secondo modelli antichi, delle arpe di Piasco famose in tutto il mondo. Per non parlare delle specialità gastronomiche ed ortofrutticole: le ravioles (gnocchi di forma allungata), il pane, i tumin (formaggette fresche) di Melle, l uva ed il vino Quagliano, le castagne, le mele, le erbe aromatiche

Val Vermenagna A circa 40 KM da Pradleves La Valle Vermenagna, che sale verso Limone Piemonte e il Colle di Tenda è stata da sempre luogo di transiti di eserciti e merci tra il Piemonte, il Nizzardo e la Liguria di ponente e a partire dal medioevo fu via di passaggio per il commercio ed il contrabbando del sale. Nel 1883, per facilitare il traffico delle diligenze postali fu scavato il traforo stradale sotto il colle di Tenda, uno dei primi delle Alpi, che ancora oggi unisce le valli Vermenagna e Roya ed è lungo 3,3 km. La valle è percorsa anche dalla ferrovia che collega Cuneo a Ventimiglia e a Nizza con un trenino che si inerpica su di un percorso altamente scenografico, punteggiato da scorci panoramici e gallerie elicoidali. La Valle Vermenagna è caratterizzata da una forte economia turistica bi-stagionale ed offre una gran quantità di buone occasioni per una vacanza. Limone Piemonte, il centro turistico più importante delle Alpi sud-occidentali, sorto come stazione sciistica fin dal 1907, offre con la sua Riserva Bianca, oltre 80 km di piste da discesa all avanguardia. Trascorso l inverno, gli appassionati di golf possono dedicarsi al loro sport preferito sul suggestivo campo a nove buche in frazione San Bernardo. In estate, oltre a un nutrito calendario di eventi, sono numerose le proposte di passeggiate naturalistiche ed escursioni, a piedi, a cavallo o in mountain-bike lungo il crinale di frontiera tra Francia ed Italia. Si possono percorrere le vie del sale già solcate dai romani o ci si può addentrare tra i faggi secolari del bosco di Palanfrè, a Vernante, area protetta che fa parte del Parco Naturale delle Alpi Marittime. Vernante è anche nota per i murales dipinti sulle case del paese e dedicati Pinocchio: sono stati realizzati seguendo gli schizzi originali di Attilio Mussino, primo illustratore del libro di Collodi, che trascorse in paese gli ultimi anni della sua vita. Celebri fra i collezionisti di coltelli sono i vernantin con lame in acciaio temprato, manici in corna bovine e dalla particolare chiusura a chiodo. Se ne producono di varie misure e di due tipi: quello diritto per uso personale e quello ricurvo per i lavori agricoli. Il paesaggio dei comuni di Robilante e di Roccavione, in bassa valle, è invece caratterizzato dalle folte chiome dei castagni, il cui frutto è protagonista di vivaci sagre autunnali. Una caratteristica architettonica delle antiche borgate fra Robilante e Vernante sono i tetti in paglia di segale con le capriate a puntoni ricurvi. Molto ricca è la tradizione del canto corale e dei balli occitani, corenta e balet, interpretati con velocissimo passo di danza. A Limone durante l estate si festeggia l'abbaya (vale a dire la cacciata dei Saraceni), con una processione religiosa seguita da musiche e danze. DOWNHILL BIKE RESORT LIMONE Con la Seggiovia Cabanaira si parte da Limone Piemonte - quota 1400 - e si raggiungono i 2000 m: sono tre i percorsi di freeride con circa 600 metri di dislivello (mediamente di 2,5 km) dove si alternano prati di montagna e boschi di larici con sezioni naturali, facili e panoramiche ad altre rocciose e tecniche; novità è l apertura della seggiovia del Sole, che dal paese porta a quasi 1600 m di quota e dei nuovi percorsi situati in quella parte del comprensorio, che consentono una più ampia possibilità di tracciati collegabili alla zona di 1400. A completare l offerta anche un percorso azzurro per la famiglia o gli amatori che permette da quota 1950 di scendere fino a 1380 tramite la strada carrozzabile e poi asfaltata. Il Bike Resort offre: due seggiovie, una quadriposto ad agganciamento automatico e una seggiovia biposto; lavaggio ed assistenza bici; due bar ristorante in quota; noleggio biciclette free-ride e caschi protettivi presso partenza Seggiovia Cabanaira. Apertura: fine luglio e agosto Escursioni a piedi Narbona La Borgata Misteriosa Zona: (comune/i Castelmagno interessato) Partenza / Arrivo: (m Partenza e arrivo a ColleKo 1272 m s.l.m. s.l.m.) Tempo di percorrenza: 5 h in salita 250 mt ca Quota massima: 1509 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o Ad anello SenJero leggermente esposto ad inizio percorso verso Narbona Si tratta di un itinerario semplice, che permette di toccare le borgate Colletto, Narbona, Batuira, Valliera, Campofei nel comune di Castelmagno. In sentiero (Sentiero R9), che attacca dal tornante prima dell ingresso nella frazione Colletto si presenta nel primo tratto leggermente esposto, accostando il Torrente Narbona, attraversando in alcuni tratti il bosco Nino a superare Grange Tech per raggiungere poi la borgata Narbona (o L Arbona) che presenta interessanti scorci di vita di montagna e caratteristiche architettoniche. Da questo punto in poi il sentiero prende una nuova Nisionomia, e, dopo l attraversamento del Rio Valliera diventa pista forestale che permette di raggiungere le borgate Batuira, Valliera e Campofei, borgate in fase di recupero e con interessanti progetti di insediamenti produttivi legati alla lavorazione del formaggio Castelmagno.A questo punto, per completare l anello si possono decidere 2 alternative: la prima consiste di scendere sulla pista forestale Colletto- Valliera mentre la seconda di scendere in borgata Croce lungo un sentiero tra i prati. Entrambi permettono l arrivo in borgata Colletto da cui si potrà godere di uno splendido scorcio sulle borgate visitate lungo l escursione.una particolarità può ancora essere la salita alla Rocca Castello (5 minuti sopra Colletto) da cui si ha una bella vista su Campomolino e l imbocco verso la parte alta della Valle Grana verso il Santuario.

Escursioni a Piedi Chiappi Colta spettacolare buona la Val Grana Zona: (comune/i Castelmagno interessato) Partenza / Arrivo: (m Partenza e arrivo a 1700 m s.l.m.) Tempo di percorrenza: anello di circa 5 ore visite comprese totale in salita 300 mt Quota massima: 1900 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello 2,5 km complessivi su asfalto Una tranquilla passeggiata immersi nel verde dell alta valle, laddove storia, leggenda e golosità si incrociano per un mix speciale, fondendosi con difnicoltà di percorso molto ridotte che rendono l itinerario adatto a chiunque. Si comincia con la visita di un piccolo museo dedicato alla vita nelle alpi, in fraz. Chiappi di castelmagno, per poi raggiungere il santuario di san Magno e di qui iniziare una camminata che corre sul connine tra presente e passato. Dopo una breve introduzione alla storia del santuario e della sua area inizia l escursione vera e propria tra prati Nioriti teatro della vita di alpeggio. La direzione è ora quella dell Alpe Chastlar, su pista forestale che ci porta nel giro di un ora a questo grazioso colletto con vista sulla bassa valle. Qui è prevista una breve digressione tra gli alpeggi Nino alla cresta erbosa che ci offre una bella vista sul vallone di Narbona. Al ritorno da questa breve variante (30 min circa) è prevista la pausa pranzo. Dopo questa si inizia lentamente a scendere verso Chiotti attraverso un sentiero appena più ripido ma comunque adatto a tutti i tipi di escursionista. L arrivo in borgata chiotti previsto intorno alle ore 15 offre lo spettacolo di una borgata in cui la ristrutturazione degli edinici ha creato piccoli gioielli architettonici. Da qui il ritorno a Chiappi può avvenire con il pulmino oppure a piedi lungo la provinciale per circa 3 km. Valle Stura A circa 45 Km da Pradleves La Valle è segnata in tutto il suo territorio dal fiume Stura, che defluisce dal lago della Maddalena a quasi 2000 metri di altezza, corre impetuoso tra le forre dell'olla e separa le Alpi Marittime dalle Alpi Cozie. La valle si presenta con dolci declivi nel tratto iniziale, più aspra e tipicamente alpina nella parte alta. La strada che la percorre culmina ai 1.996 m del Colle della Maddalena (Col de Larche in francese) che collega il cuneese alla val d Ubaye e a Barcellonette. Vicino alla sommità si trova una stele in onore di Fausto Coppi, che sulla salita del colle diede inizio alla famosa fuga che lo portò a trionfare nella tappa Cuneo-Pinerolo nel Giro d Italia del '49. Qui la natura è ancora incontaminata, con angoli e scorci di paesaggio rimasti fermi nel tempo. Ma il vero fascino della valle è nelle sue antiche case alpine, nel modo in cui sono state costruite ed adattate alle condizioni del terreno: con i muri di pietra ed i tetti in paglia, per resistere al passare del tempo, agli inverni freddi e alle estati soleggiate. Tra le località da visitare, si consigliano Demonte, dal caratteristico centro storico, Vinadio, con il suo imponente Forte Albertino (uno dei più significativi esempi di architettura militare dell arco alpino, oggi sede dell interessante mostra multimediale Montagna in Movimento ) e le terme sulfuree della frazione Bagni a circa 1300 m di quota ed aperte tutto l anno. Da Vinadio si apre il vallone di Sant Anna che porta al Colle della Lombarda, altro confine tra Francia ed Italia percorribile in estate. A 2035 m di quota sorge il Santuario di Sant Anna (il più alto d Europa), un antico ospizio alpino sorto per accogliere i pellegrini della Provenza. La Valle Stura, compresa in parte nel Parco Alpi Marittime, è ideale per chi ama le escursioni in montagna, le attività sportive come l alpinismo, l arrampicata sportiva: infinite le possibilità di scelta sia lungo l asse principale della valle, sia nei valloni laterali dell'arma, di Bagni di Vinadio e di Sant Anna. A Festiona di Demonte e a Gaiola è possibile praticare pesca, canoa, kayak, rafting, mentre chi ama gli sport invernali può dedicarsi allo sci nordico sulla pista omologata di Festiona o alla discesa sulle piste di Argentera. Le pecore sambucane, rinomate per la loro carne saporita, sono un simbolo di questa valle e si possono osservare e toccare con mano alla Fiera dei Santi di Vinadio. Ad esse e alle storie di migrazioni stagionali del passato è dedicato un interessante Ecomuseo della Pastorizia in frazione Pontebernardo di Pietraporzio.

Valli Monregalesi A circa 60 KM da Pradleves Le Valli Monregalesi sono un vasto territorio che comprende le valli Casotto, Corsaglia, Ellero, Maudagna, e Roburentello, dove i venti freddi di montagna si mitigano con le brezze marine provenienti dalla costa: qui si viene per sciare d inverno - nel grande comprensorio del Mondolé Ski (Artesina, Pratonevoso e Frabosa Soprana) e nelle accoglienti stazioni minori - e per gustare la frescura dei boschi in estate. Non esiste uno specifico carattere che accomuna le cinque valli, se non la presenza di fenomeni carsici un po dovunque ed una storia comunitaria che affonda le proprie radici nel tempo dei liberi comuni. La regina delle grotte monregalesi è senza dubbio Bossea con ambienti spettacolari per la loro vastità e la presenza di resti dell estinto ursus speleus, ma anche le grotte dei Dossi, nel comune di Villanova, e del Caudano, nel comune di Frabosa Sottana, meritano una visita. Le acque delle valli Monregalesi sono ottime ovunque, ma quelle più note sono quelle delle Terme di Lurisia studiate anche dal premio Nobel per la fisica Marie Curie. Tra le altre attrattive naturali si consigliano le escursioni intorno alle cime dei monti Pigna, Moro, Mongioie, Mondolè, Pizzo d Ormea: qui la vegetazione di alberi ad alto fusto come castagni e faggi si spinge molto in alto, favorita dalle miti temperature e dalle abbondanti precipitazioni. Di colpo, intorno ai 1800 m, il paesaggio cambia radicalmente per divenire quello delle alte praterie alpine. In questi territori si è conservata l antica cultura del Kyé, che è una variante consolidata delle lingue di ceppo occitano mantenuta nella parlata locale. Chi ama l arte deve fare tappa al Santuario di Vicoforte voluto da Carlo Emanuele I a seguito di un evento prodigioso e famoso per la sua cupola ellittica più vasta al mondo tra quelle in muratura. In alta Valle Casotto invece, si trova l omonimo Castello, noto come residenza sabauda estiva, ma sorto nel XII sec. come Certosa. Ma non è tutto: nelle valli si incontrano cappelle medievali affrescate, come quella di San Maurizio a Roccaforte Mondovì, con le due navate asimmetriche, i due absidi e il ciclo di affreschi romanico bizantini. Nel medesimo comune sorgono anche il santuario di Santa Lucia, abbarbicato ed in parte scavato nella roccia, e la parrocchiale della frazione Prea, piccolo borgo sede di una nota rappresentazione del presepe vivente. Merita una deviazione la cappella di San Fiorenzo di Bastia, edificata tra il X ed il XV secolo, con i suoi splendidi affreschi del 400, riportati all'antico splendore. Nelle Valli Monregalesi non mancano le specialità gastronomiche, soprattutto il formaggio D.O.P. Raschera prodotto negli alpeggi delle valli e sapientemente stagionato in grotta a Pamparato, classico esempio di borgo medievale di montagna, e località famosa anche per la produzione di paste di meliga. Da assaggiare la polenta saracena, le cupete monregalesi (frutta secca con miele racchiusa in ostie) e il vino Dolcetto delle Valli Monregalesi. Escursioni a piedi Pentenera Zona: (comune/i un Vallone di silenzio Pradleves interessato) Partenza / Arrivo: (m Partenza e arrivo a 830 m s.l.m. s.l.m.) Tempo di percorrenza:anello di circa 6 ore Quota massima: Tipo ijnerario: anello anello o totale in salita 450 mt 1250 m s.l.m. 3,5 km complessivi su asfalto Il silenzio regna sovrano in questo vallone oggi casa di ungulati ed animali ed un tempo assai popolato, con storie e leggende che si intrecciano a formare un aura che ancora oggi si può deninire quasi spirituale. Dopo una breve camminata su asfalto in borgata Riosecco si imbocca la Curnis in direzione ovest. Ubai e Garach permettono ancora oggi di intuire luoghi coltivati intorno alle borgate. Superata Garach si incontra un tratto di sentiero circondato da bosso che lascia intravvedere in lontananza la Rocca del Colletto mentre sullo sfondo Tibert da un lato e Bram dall altro dominano la scena maestosi. Superato un punto panoramico ci si immerge nel vallone di Pentenera, regno dei faggi che garantiscono un favoloso ombreggiamento anche nelle giornate più torride. Il silenzio regna sovrano, rotto di tanto in tanto solo da alcuni corsi d acqua che scendono ripidi verso valle.arrivati a S chouliere si attraversa la cadente borgata in cui ancora una fontana di pietra mostra orgogliosa la sua presenza e ci si tuffa sulla strada asfaltata per qualche centinaio di metri Nino a borgata Soutan, frazione di Pentenera. Da qui si sale attraverso Rua del Mes e Soubiran Nino ad una cresta che ci separa dal vallone di Scaletta. Si cammina ora tra faggi e frassini, oggetto anche delle attenzioni recenti di alcuni taglialegna. Il sentiero si presenta ora ancora agevole seppur un po più aereo, ma non crea problemi di vertigini nemmeno a chi è soggetto. Giunti a Scaletta si può verinicare come il nome della borgata non sia casuale.. da qui una rapida discesa si ci riporta alla strada asfaltata che risale il vallone di Pentenera. Il ritorno alle macchine avviene su strada asfaltata per circa 2 km di cui però solamente uno porta a contatto con la circolazione strada. Il Bial di Pentenera prima e il torrente Grana poi fanno da piacevole sottofondo per il rientro.

Escursioni a piedi Barma Rossa Valle Pesio A circa 35 KM da Pradleves La Valle Pesio, nelle Alpi Liguri, si contraddistingue per la bellezza e l'estensione dei boschi nonché per la varietà della flora e della fauna protetti dall istituzione del Parco Naturale del Marguareis. È dominata dal massiccio del monte Marguareis che nel cuore dei suoi 2651 m nasconde uno dei sistemi carsici più importanti dell'arco alpino occidentale. Sono migliaia le grotte di diverse forme e dimensioni, con uno sviluppo sotterraneo stimato in alcune decine di km: il sistema delle Carsene e quello di Piaggiabella (con accesso dalla Valle Tanaro) sono meta di un pubblico di scienziati e di speleologi esperti. Zona: (comune/i Pradleves interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.)partenza e arrivo a 820 m s.l.m. Tempo di percorrenza: anello di circa 4,5 ore totale in salita 450 mt Quota massima: 1250 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o Anello L ijnerario percorre ambiente diversificaj (bosco misto, castagnej, faggete, bosco con prevalenza di pino silvestre) con bellissime fioriture primaverili e di prima estate. Dopo la partenza da Pradleves si segue il senjero verso le frazioni Podio SoKano e Podio Soprano per raggiungere la borgata Barma Rossa per poi proseguire verso la suggesjva Barma Granda. Da questa tappa si scenderà poi verso il Santuario di Madonna degli Angeli e, dopo un breve trako di asfalto si imboccherà il senjero per Grange Cappella, da cui si proseguirà per Podio SoKano e chiudere l anello verso Pradleves scendendo lungo un senjero costeggiante Rio BarmaRossa. La valle ci regala lo straordinario fascino della Certosa, immersa nel verde dei castagni, dei faggi e degli abeti all interno del Parco e fondata direttamente da San Brunone nel 1173. Nel corso dei secoli ha subito profonde modifiche e alla metà del seicento venne ridisegnata dall architetto della Corte dei Savoia Giovenale Boetto con la costruzione, fra l altro, dell elegante loggiato che si estende in fondo al viale di ingresso. Quando il governo Napoleonico soppresse la Certosa nel 1802, i suoi ingenti beni immobiliari ed artistici andarono dispersi e le austere mura del monastero ospitarono uno stabilimento idroterapico frequentato dall alta società europea. Allo scoppio della prima guerra mondiale il grande albergo chiuse i battenti e l antico monastero certosino per lunghi anni venne abbandonato a se stesso fino a quando dal 1934, con i Padri Missionari della Consolata, è tornato ad essere un importante centro di spiritualità. Oltre la Certosa il paesaggio si fa più aspro e povero di vegetazione per regalarci la vista di quelle montagne dall aspetto carsico, tra le quali spicca il già citato Marguareis. Tra le infinite possibilità di trekking e passeggiate, da non perdere è l escursione al Pis del Peis, per ammirare le caratteristiche sorgenti del Pesio che a primavera, con il disgelo, sgorgano impetuose da una parete di roccia a strapiombo. Partendo da Pian delle Gorre, con un facile percorso ad anello di circa tre ore, è possibile completare il suggestivo Giro delle Cascate. Il Comune di Chiusa di Pesio, situato ai piedi della valle, accoglie i visitatori nel caratteristico centro storico, sede tra l altro, del Museo della Regia Fabbrica di vetri e cristalli. Da qui si può partire per seguire percorsi culturali, itinerari enogastronomici e passeggiate nei boschi vicini, fra reperti archeologici, palazzine di caccia ottocentesche, ruderi di antiche fortificazioni, chiese e cappelle campestri.

Valle Gesso A circa 35 KM da Pradleves La Valle Gesso inizia poco oltre l abitato di Borgo San Dalmazzo e prosegue verso Valdieri dove si biforca nei valloni di Entracque e Terme di Valdieri. Si entra qui nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, la più estesa area protetta piemontese, dove grazie alla sua posizione particolare soggetta alla brezze marine, crescono piante mediterranee, come il ginepro fenicio ed una trentina di specie botaniche endemiche, come la sassifraga florulenta. Il Parco confina ed è gemellato con il Parco Nazionale del Mercantour, in territorio francese, con cui porta avanti progetti di sviluppo di ampio respiro, come la reintroduzione del gipeto e la salvaguardia del lupo. Per ulteriori informazioni sul territorio ed i centri visita del Parco. Grazie alla storica presenza in valle di una riserva reale sabauda di caccia, l ambiente floro-faunistico si è preservato meglio che altrove e non è raro avvistare esemplari di camosci e stambecchi. Ancora oggi le tracce della presenza della famiglia reale come le case di caccia - abbelliscono varie località. Da metà giugno a metà settembre meritano una visita le Terme di Valdieri: qui, a circa 1400 m di quota, sgorga acqua sulfurea calda che viene utilizzata sotto diverse forme (acque minerali, alghe o grotte) per la cura di un ampio ventaglio di disturbi. Entracque è una vivace località posta a poco meno di 1000 m nell omonimo vallone. Centro di vacanza estivo ed invernale, offre piccoli gioielli d arte, come la parrocchiale di S. Antonino Martire del XVI secolo, l omonima fontana e il Museo di Arte Sacra, e l interessante Centro Faunistico Uomini e Lupi, inaugurato nel 2010.. Nella stagione invernale, i prati ed i pendii si trasformano in piste da sci alpino e sci di fondo. Numerosi sono i percorsi "fuori pista" da affrontare solo se esperti e dotati dei necessari dispositivi di sicurezza. Nel comune di Entracque sorge la centrale Luigi Einaudi, il maggior impianto idroelettrico d Italia e uno dei maggiori in Europa. L impianto si compone di tre spettacolari invasi, due totalmente artificiali (il lago Chiotas e quello della Piastra) ed uno ricavato con minori opere sul preesistente Lago della Rovina: una visita guidata, completamente gratuita, permette di visitare l interno della centrale sotterranea a bordo di un trenino elettrico (Info: tel. +39.0171.978811). La Valle Gesso è particolarmente attrezzata per l'escursionismo alpino, grazie ad un'articolata distribuzione di rifugi, campeggi e alberghi, collegati da una rete di sentieri di varia difficoltà. Lo sguardo al crinale corre tra cime che superano i tremila metri: Clapier, Gelas, Matto, Argentera, Corno Stella sono montagne di grande soddisfazione alpinistica, scalate già nell Ottocento da alpinisti nizzardi accompagnati da guide locali. Escursioni a piedi Tamone Terrazza su Cuneo Zona: (comune/i Valgrana interessato) Partenza / Partenza e arrivo a 650 m s.l.m. Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di anello di circa 6 ore percorrenza: totale in salita 750 mt Quota massima: 1400 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello AssenJ, probabile caldo L ijnerario che prende il via dalla piazza principale del paese rappresenta per molj valgranesi un percorso di iniziazione all escursionismo: la vecchia via di San MaKeo, ora pista forestale si inerpica sulle falde del Tamone tra boschi di castagni, ancora parzialmente conservaj che un tempo pullulavano di aavità e che oggi ospitano invece molj animali.dopo poco più di un ora si transita da San MaKeo, frazione carica di storia adagiata sulle pendici del monte. Da qui sempre su comoda pista forestale ci si immerge in alcune splendide faggete che ci accompagnano fino al suggesjvo sparjacque tra le valli Stura e Grana, nei pressi del Chiot Rosa. Il successivo trako pressochè pianeggiante ci porta ai piedi dell uljma vera rampa che conduce alla cima, dalla quale si apre ai nostri occhi uno splendido panorama che spazia dalle alpi liguri alle langhe, dal Monviso all Argentera, mentre soko di noi la pianura cuneese fa bella mostra di sé. Dopo il pranzo al sacco un periplo intorno al Tamone ci riconduce nuovamente verso la valle Grana e ci riporta con un percorso parallelo a quello di salita tra faggi e castagni, prima di spianare sul fondovalle nei pressi di Valgrana.Escursione adaka a tua gli escursionisj carakerizzata quasi totalmente da piste forestali molto agevoli, possibilità di temperature elevate.

Escursioni a Piedi Rousset Zona: (comune/i interessato) Monterosso Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza e arrivo a 1300 m circa Tempo di percorrenza: A/R circa 6 ore totale in salita circa 500 m Quota massima: 1850 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello Salita ripida; eventuale prosecuzione verso il Bram Un ijnerario classico per la Valle Grana, lo dimostrano le cenjnaia di firme impresse sul diario del Bivacco Rousset, dedicato al cercatore d oro che lavorò per diverso tempo tra il Pervou Pichot ed il Pervou Gros, le cime che sovrastano la piccola strukura metallica. Dalla borgata Crosats si procede in leggera salita, per poi perder quota fino ad incrociare il rio di Frise. Superato il primo rio si procede ancora per qualche cenjnaio di metri su comoda pista, per poi akraversare un secondo corso d acqua ed imboccare il senjero che sale al bivacco. A dispeko dell erba lunga con un po di akenzione si ritrovano facilmente le tacche bianco- rosse che carakerizzano tuko il percorso. La salita ci porta prima in un bosco di faggi, poi tra arbusj ed infine, superata una breve fascia rocciosa, si arriva sui pascoli che carakerizzano i dintorni del bivacco. L escursione a discrezione dell accompagnatore potrà proseguire in direzione del Bram, ma si valuterà sul momento sia le condizioni del gruppo sia quelle meteo (rischio nebbia).si traka di un escursione molto panoramica che come tema portante ha la tradizione dei cercatori Valle Maira A circa 25 KM da Pradleves La valle Maira è, per tradizione, silenziosa e riservata ed offre spunti di turismo alpino ancora incontaminato. Percorsa dal torrente Maira, la valle si presenta angusta nella parte iniziale, con gole e passaggi stretti, ed ampia nella parte superiore, dove si apre in vaste conche. Qui la vista può spaziare verso le cime più alte delle Alpi Cozie. Chi risale la Valle Maira avrà modo di scoprire le tradizioni e la parlata occitana, le botteghe artigiane che lavorano il legno, i caseifici e gli allevamenti di cavalli Merens. Una sosta è d obbligo nella parte piana della valle, a Villar San Costanzo, dove l erosione del terreno, cominciata 15 mila anni fa, ha creato i Ciciu, curiosi fenomeni geologici a forma di fungo disseminati in una vasta area, oggi Riserva Naturale. Da non perdere la visita alla vicina Abbazia di Villar, con affreschi risalenti al XV secolo ed una cripta dell XI secolo. Risalendo la valle, oltre il capoluogo Dronero, ridente località caratterizzata dal ponte medievale del diavolo, si possono incontrare tanti piccoli gioielli di arte medievale nelle cappelle e nelle chiese: citiamo S. Salvatore a Macra, S. Sebastiano a Celle Macra, S. Peyre a Stroppo. Vero è proprio capolavoro è la Parrocchiale di Elva con l abside interamente affrescata dal pittore fiammingo Hans Clemer all inizio del 500. Acceglio è l'ultimo comune dell'alta valle ed il suo territorio, confinante con la Francia, è segnato da una fitta rete di sentieri che attraversano grandiosi scenari panoramici in uno degli angoli più suggestivi e frequentati dagli escursionisti delle Alpi occidentali. Nel territorio di Acceglio svetta il massiccio roccioso della Croce Provenzale (2.402 m) e della Rocca Castello (2.451 m) che offrono entusiasmanti vie di arrampicata e sono raggiungibili dalla frazione Chiappera.Merita una deviazione il vallone che conduce ai comuni di Marmora e Canosio che, disseminati nelle varie frazioni, custodiscono veri e propri gioielli di architettura e arte rurale. Da Canosio si raggiunge l Altopiano della Gardetta, che nel 2001 è stato riconosciuto Patrimonio Geologico Italiano, e le spettacolari pareti di Rocca La Meja.A Dronero gli appassionati della cultura occitana troveranno con Espaci Occitan il primo polo dedicato al mondo occitano in Italia e alla valorizzazione delle sue caratteristiche linguistico - culturali.a Roccabruna, attorno alla sommità del Monte Roccerè (1800-2000 m di altitudine) sono visibili migliaia di coppelle scolpite da antichi uomini-cacciatori durante probabili riti propiziatori e risalenti al periodo dell'età del Bronzo (2200-900 a.c.). Si tratta di incisioni arrotondate di dimensioni da 5 a 20 cm e con profondità variabile. (Ulteriori informazioni e immagini sul sito www.roccere.it ).Innumerevoli sono le possibilità di praticare sport: equitazione, tiro con l arco, pesca, parapendio, deltaplano, alpinismo, MTB, trekking, palestra di arrampicata, canoa. Un percorso ad anello che attraversa l'intera valle ed è percorribile a piedi, in MTB o a cavallo viene proposto sul sito www.percorsioccitani.it.

Nei dintorni di Pradleves Cuneo e le sue Valli Cuneo cenni storici La città di Cuneo fondata in epoca Medievale, quando alcuni abitanti della zona si rifugiarono sul "Pizzo di Cuneo" (1198) e vi fondarono un libero Comune. La parte più antica della città risente dei governi che qui si successero, dei Marchesi di Saluzzo (1210), degli Angioini (1259), sotto i quali, nel corso della prima metà del Trecento, Cuneo conosce un periodo di grande sviluppo economico e urbanistico, ma sempre all'interno delle sue mura. Nel 1382 furono i Savoia a succedere ai Visconti pwe prendere possesso definitivamente della città che continuò a restare arroccata entro le mura leggendarie per i sette assedi subiti. Sotto il dominio napoleonico vennero abbattute le antiche mura che, pur avendo difeso la città, impedivano l espansione del territorio urbano.nel 1859 Cuneo fu eletta capoluogo di provincia aprendole un secolo di grande sviluppo industriale. Al tradizionale mercato, di cui resta ancor oggi il mercato del martedì, che richiama molti visitatori stranieri, in particolare provenienti dalla Francia, si affiancano importanti industrie di media grandezza, favorendo il decollo dell economia cittadina che continua nel terzo millenio. Cosa visitare a Cuneo - La Cattedrale Dedicata alla Nostra Signora del Bosco, crollata e ricostruita nel 1660 in stile Barocco (di cui rimane l'originale coro ligneo) e pesantemente restaurata nel Settecento, è stata completata con l'attuale facciata Neoclassica a metà dell Ottocento. Peccato che la chiesa sia costretta in uno spazio angusto e che costruzioni laterali oscurino la bella facciata con quattro alte colonne corinzie che sorreggono un semplice architrave. L'interno con pianta a croce latina vi è una splendida icona nell'altare Maggiore che rappresenta la Madonna in trono di Andrea Pozzo.A Cuneo si possono visitare varie chiese cominciando da San Francesco, una grande chiesa gotica, monumento nazionale, il cui affiancato monastero è sede del Museo Civico.Con le numerose chiese barocche, come la Cattedrale, si trova S. Ambrogio dedicata ai milanesi che aiutarono la nascita della "villa nuova" alle sue origini, ci sono anche Santa Maria e Santa Chiara.Nella Chiesa di Santa Croce, realizzata all inizio del Settecento, che presenta un originale facciata concava che nell abside custodisce la bella Cattedra Gotica di San Bernardino e la tela del Moncalvo che raffigura la Madonna col Bambino e Santi, dipinta tra Seicento e Settecento.Di fronte al Palazzo Municipale, seicentesco ma parzialmente ricostruito nei primi anni dell Ottocento, troviamo questo Palazzo che incorpora l antica Torre Comunale: il centro del potere civile.a base quadrata, la Torre fu eretta per festeggiare la pace del 1317 con la vicina città gemella Mondovì. Durante i secoli la torre è stata sottoposta a diverse trasformazioni dovute principalmente agli agenti atmosferici, agli incendi e ai bombardamenti nemici, ma il recente restauro ha riportato alla luce il suo splendore. Dalla cella campanaria si gode un meraviglioso panorama che dai tetti e dalle piazze della città si apre sui dolci rilievi delle Langhe per rincorrere le montagne fino alla vetta del Monte Rosa. Escursioni a piedi Borgata Cauri Dove la vita era possibile Zona: (comune/i interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Quota massima: Tipo ijnerario: anello o Castelmagno, Pradleves Partenza 1100m di circa 6 ore totale in salita 250 mt 1250 m s.l.m. 2,5 km complessivi su asfalto, lunghi traa senza acqua Campomolino, luogo di ritrovo accoglie il visitatore con la dolcezza Jpica di un borgo di montagna, sensazione che viene amplificata dalla splendida rocca del ColleKo, con la frazione splendidamente conservata che rappresenta l uljmo angolo di modernità prima di tuffarsi in un percorso via via più selvaggio. Rupi scoscese e vegetazione sempre più rada ci introducono ad una delle zone in cui l uomo ha dovuto compiere gli sforzi maggiori per adakarsi e insediarsi. Scarsità d acqua, pendii ripidi lontananza dai paesi infaa non impedirono il sorgere della borgata Cauri. Proseguendo verso Pradleves si incontra poi la Gamba del Diau, curiosa formazione rocciosa legata ad una leggenda della zona. L arrivo in frazione Chalancha di Pradleves è come una sorta di ritorno alla civilta, mentre un km di asfalto ci separa ancora dal termine dell escursione.si traka di un escursione molto severa nell ambiente che si incontra, che rende perfekamente l idea di quanto l uomo sa adakarsi a condizioni di vita anche dure.

Escursioni a piedi Percorso pera Quattro passi tra i giardini della Valle Grana Escursioni a piedi Monterosso e i suoi boschi Zona: (comune/i interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Quota massima: Valgrana Partenza e arrivo a 600 m circa Anello di circa 3 ore totale in salita circa 70 m 670 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello nessuna Zona: (comune/i interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Quota massima: Tipo ijnerario: anello o Monterosso Bourgat 731 m. s.l.m. 7h. circa 400 m. circa 978 m. s.l.m Anello Breve salita dopo Madonna della Neve verso borgata Viano Passeggiare tra filari e campi coljvaj, scoprendo le parjcolarità di questa valle: ecco il fine di questa passeggiata. Si parte dalla sede della cooperajva Biovalgrana, punto di raccolta di molj prodoa biologici della valle e ci si sposta in direzione Valgrana su strade sterrate tra campi coljvaj. Superata Valgrana si raggiunge la carakerisjca chieseka di Cappella vecchia per poi ridiscendere ora su asfalto ora su sterrato fino all altezza di Cascina Rosa. Dopo una breve visita si ritorna in direzione della cooperajva BioValGrana sempre immersi in campagne curate e coljvate.escursione adaka a chi vuole conoscere l origine dei prodoa agricoli della valle grana e scoprire vere e proprie delizie. Si traka di un semplice ijnerario che si svolge sui senjeri akorno a Monterosso Grana. Dal Bourgat ci si dirige verso Madonna della Neve per poi proseguire verso Viano, Coulet, Endriu e Puei, alcune delle borgate di Monterosso sul versante adrech (esposto al sole) su facile senjero che a volte diventa pista forestale.e un senjero interessante anche dal punto di vista paesaggisjco in quando in alcuni punj si può godere di una bella vista sull abitato di Monterosso. Da Puei si scende a IsJria, si akraversa la strada provinciale e, akraverso i praj si raggiunge Senpie (San Pietro Monterosso), interessante borgata per il suo museo dei babaciu all aperto; di qui si prosegue nei boschi per raggiungere la cappella di Santa Croce da cui si può godere di un bellissimo scorcio sul vallone di San Pietro. Si riprende poi il senjero ancora all interno del bosco per tornare a Bourgat.

Escursioni a piedi Percorso territorio Quattro passi mondi diversi Esursioni a piedi Colle Ortica A fil del cielo Zona: (comune/i interessato) Monterosso, Valgrana Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza e arrivo a 750 m Tempo di percorrenza: A/R 3,30 ore totale in salita 80 mt Quota massima: 750 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello nessuna Una passeggiata semplice, che in pochi km vede l alternarsi di paesaggi abbastanza diversi da rendere l idea di cosa sia la media valle Grana. La partenza dal campeggio invita l escursionista tra praj dedicaj alla fienagione ed al pascolo, che dopo poche cenjnaia di metri lasciano spazio ai boschi e castagni. Il tuko con la presenza costante e tranquilla del torrente grana che scorre lento nel suo leko sassoso. Verso Valgrana i castagni si fanno più radi e si fondono nuovamente ai praj, creando piacevoli aree ombreggiate. AKraversato interamente il centro di Valgrana invece ci si incammina tra campi e frukej, tesjmoni fedeli di quanto questa valle possa donare a livello agricolo. Proprio per meglio comprendere questa vocazione la visita dell azienda agricola biologica Ostal precederà il rientro a Monterosso. Zona: (comune/i interessato) Monterosso Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Quota massima: Tipo ijnerario: anello o Partenza e arrivo a 1100 m circa Anello di circa 7 ore totale in salita circa 1000 m 1800 m s.l.m. anello Si traka di un ijnerario lungo L ijnerario più lungo tra quelli proposj nel calendario esjvo, e sicuramente il più variegato dal punto di vista degli ambienj incontraj. La partenza avviene tra i castagni di frazione Damiani, sulle strade teatro dei movimenj parjgiani delle bande della valle Grana. Una volta superata la suggesjva Rocca Stella ci si incammina sulla ripida alpe di RiKana, terrazzo spekacolare sulla pianura cuneese, dominata a sud dalle veke delle Mariame ed a nord dall imponente Re di Pietra. IL trako successivo si presenta come un senjero agevole che corre appena soko la cresta e appena sopra il limtare di una pineta, fino alla distesa erbosa del colle dell OrJca, storica via di comunicazione tra le valli Grana e stura. Oggi il colle è conosciuto soprakuko per essere via di passaggio per diverse specie di uccelli sulle proprie roke migratorie.la ripida discesa ci porta poi nella zona di borgata Convent, anjco insediamento monasjco, e ci riconduce all ijnerario della Curnis, seguendo la quale una volta superate diverse frazioni si ritorna ai Damiani.L escursione risulta senza dubbio impegnajva, non a livello tecnico ma per durata e dislivello. Obbligatorio l uso degli scarponcini.

! Escursioni a piedi Cave di losa un mondo nascosto Escursioni a piedi Montemale tra leggende storia e realtà! Zona: (comune/i Monterosso interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza e arrivo a 815 m circa Tempo di percorrenza: Anello di circa 3 ore totale in salita circa 150 m Quota massima: 900 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello TraKo di salita ripida Zona: (comune/i interessato) Montemale di Cuneo Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Montemale di Cuneo (923 m s.l.m.) Tempo di percorrenza: Per tuko il giro circa 4-5 ore m.200 (circa) Quota massima: m. 1.100 Tipo ijnerario: anello o Ad anello Non presenj difficoltà parjcolari La festa di San Pietro non può non prevedere una breve escursione a visitare le cave di ardesia, aavità di enorme importanza storica per la zona. L ijnerario prevede una ripida salita iniziale che porta alla borgata Comba, fino all innesto con la Curnis. Di qui un ijnerario comodo ci porta prima a Fougirous, poi sullo spekacolare senjero che conduce alle cave. Passaggi aerei e traa di murea a secco rendono questo ijnerario davvero suggesjvo. GiunJ alle cave si potrà vedere da vicino la più bassa, prima di incamminarsi in direzione Sonvilla e successivamente tornare a san Pietro.Si traka di un ijnerario breve che però ci presenta benissimo una delle aavità più importanj e parjcolari della valle Grana. La zona di Montemale permeke di avere molte alternajve di percorsi escursionisjci. In questo caso si propone un giro che passa dal Pian del Cortese, tuko su piste forestali, abbastanza tranquille e dolci come dislivelli, andando a scoprire entrambi i versanj della Cima Varengo. Si percorreranno zone boscate, alternando zone di roverella a boschi di pino silvestre, passando akraverso boschi di castagni e pinete.si andrà a toccare le diverse borgate ricche di storia ma recentemente abbandonate o solamente più ujlizzate come villeggiatura esjva.possibilità al termine dell escursione di visita della parte esterna del Castello di Montemale.

Escursioni a piedi Castelmagno foresti Quattro passi intorno a Campomolino! Escursioni a piedi Pradleves San Pie la montagna che non ti aspetti Zona: (comune/i interessato) Castelmagno Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Campomolino m.1140 /Campomolino Tempo di percorrenza: Per tuko il giro circa 4 ore m.400 (circa) Quota massima: m. 1546 Tipo ijnerario: anello o Ad anello passando da Pilounet! Zona: (comune/i Pradleves, Monterosso interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza 820 m arrivo 815 m Tempo di percorrenza: A/R 5 ore circa 100 m Quota massima: 850 m m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o Il percorso si snoda akorno alla frazione di Campomolino, sulla destra orografica della Valle. E un ijnerario che no presenta parjcolari difficoltà, e si svolge su un percorso che va a toccare le frazioni di Pirounet e ForesJ (inferiore e superiore) su senjero tracciato, all interno dei boschi Jpici della zona di Campomolino nessuna Un ijnerario tranquillo può nascondere mille sorprese. Partendo da Praldeves si scende la valle per qualche km sulla sinistra idrografica, toccando le borgate di Seviana e Podio, prima di raggiungere la pajcolare borgata IsJria, punto in cui su akraversa prima il Grana e poi la provinciale per immergersi in un suggesjvo percorso che conduce a San Pietro.La salita a santa Croce precede la pausa pranzo, mentre la visita del mulino conclude l escursione nel primo pomeriggio. Restano poi a disposizione i suggesjvi babaciu, singolari abitanj di San Pietro, per fotografie e per un tuffo tra i costumi ed i mesjeri d epoca. L escursione è semplice e non presenta parjcolar difficoltà

Escursioni a piedi Monte Cauri Vedetta sulla Valle Escursioni a piedi Frise Scaletta Pentenera dove la pace regna sovrana Zona: (comune/i interessato) Pradleves Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza 1279m Tempo di percorrenza: A/R circa 6 ore totale in salita 700 mt Quota massima: 1979 m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o A/R sullo stesso percorso lunghi traa senza acqua Salire il Monte Cauri è una classica escursione di chi in Valle Grana decide di avviarsi all escursionismo. A fronte di una salita che non presenta grandi parjcolarità, se non un variare di ambienj rapidissimo, da bosco fiko a pascoli. Molto parjcolare è invece il collegamento tra le pendici del monte Cauri a diverse leggende che animano la zona. Di notevole suggesjone anche il panorama che dalla sua cima si può ammirare nei giorni di bel tempo. L escursione è adaka ad escursionisj con un allenamento buono, non presenta difficoltà tecniche parjcolari ma si traka comunque di un percorso impegnajvo. Andata e ritorno sullo stesso ijnerario. Zona: (comune/i Pradleves, Monterosso interessato) Partenza / Arrivo: (m s.l.m.) Partenza 1200 Tempo di percorrenza: anello di circa 6 ore circa 100 m Quota massima: 1.300m m s.l.m. Tipo ijnerario: anello o anello Nessuna in parjcolare, resta un giro lungo L escursione si snoda in una molteplicità di ambienj diversi, e porta a contako con le mille facce che la media montagna può riservare.. Il primo trako dell escursione si svolge su pista forestale, ampia e soleggiata e ci porta tra praj e pascoli prima a Boli e poi al Content, luogo di alpeggio esjvo. Da qui, lasciate alla nostra sinistra le creste che scendono dal monte Bram ci si tuffa in discesa su un senjero in terra che ci porta velocemente a nasconderci nel bosco, fino ad un colleko dal quale in pochi minuj si raggiunge ScaleKa, frazione divisa in più parj che ancora oggi presenta diverse case in buono stato. Da qui rimanendo a mezza costa ci si sposta nuovamente nel bosco verso Pentenera, il punto più basso della nostra escursione (aljmetricamente parlando).dai Soutan, la borgata più bassa di Pentenera si risale verso Costabella, borgo ormai cadente situato su una pregiata zona di pascoli. Da qui si torna poi sulla pista forestale di partenza e si ritorna alle auto.escursione adaka a chi è abituato a camminare. ParJcolare la salita verso fine percorso