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Edilizia scolastica, pronto decreto Miur con 120 milioni per la sicurezza Q. E. T. Il testo è stato trasmesso alla Conferenza unificata. La misura si affiancherà alle azioni di ricostruzione già in atto Risorse per 120 milioni per la messa in sicurezza e l'adeguamento sismico degli edifici scolastici. È quanto previsto dal decreto del Miur che punta ad accelerare gli interventi nelle scuole delle quattro Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Il decreto è stato trasmesso martedì 7 maggio alla Conferenza unificata. «Si tratta di un investimento importante - sottolinea il ministro Marco Bussetti - e di un segnale concreto di impegno attivo nei confronti di comunità duramente colpite dal sisma del 2016 e del 2017. Le scuole costituiscono il vero presidio sul territorio e la loro ricostruzione è tra le priorità per una vera rinascita delle aree più fragili del nostro Paese. Garantire la continuità didattica e il diritto allo studio in ambienti sicuri significa mettere la scuola al centro, riaffermare il suo ruolo e la sua funzione educativa all'interno di una comunità». Questa misura si affiancherà alle azioni di ricostruzione già in atto, per garantire un'azione sinergica sui territori. Il decreto Ministeriale avvierà la definizione di un piano di costruzione di nuove scuole e di messa in sicurezza e adeguamento sismico di quelle già esistenti, nelle zone sismiche 1 e 2 delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche a seguito delle verifiche di vulnerabilità già autorizzate ed effettuate nei mesi scorsi dal Miur. Si inizierà proprio dalle aree sismicamente più sensibili. Pagina 1 di 2 Servizio a pag. ----
Palermo/1. L'area dello Sperone strappata alla mafia rinasce dai disegni dei bambini (guidati da 30 architetti) Massimo Frontera Voglia di rinascita: le idee elaborate nel Lab Sperone Children, coordinato dagli architetti, sono state consegnate all'amministrazione della città L'area Sperone a Palermo, dopo la demolizione dell'asilo mai utilizzato Vista dell'area Sperone a Palermo interessata dal progetto di riqualificazione L'iniziativa che gli architetti di Palermo stanno realizzando a Palermo nell'area dello Sperone è di quelle che piacerebbe a Renzo Piano, perché cerca di rammendare uno dei tanti strappi della città. Ma è molto di più di un rammendo. Perché in una qualsiasi "normale" città italiana il progetto di riqualificazione di una piazza non è niente di più di un progetto di riqualificazione di una piazza. Ma in una città come Palermo è un atto di coraggio, un Pagina 2 di 2 Servizio a pag. ----
inno alla vita, un no gridato alle mafie, all'abbandono, al degrado e alla morte. Non si spiegherebbe diversamente la carica di vita, di creatività e di coraggio nato dal Lab Sperone Children che ha voluto curare/amare/prendere in carico i 5mila mq più brutti della città - tra case popolari, scuole e il mare - e restituirli alla vita. L'area è quella dello Sperone, ai margini dell'omonima via nell'area industriale Brancaccio, nella estrema periferia est della città. Nel febbraio scorso è stato demolito un vecchio asilo nido realizzato negli anni '70 che non è stato mai utilizzato come tale, ma che è invece stato "usucapito" dalla mafia, diventando un covo di rifiuti e uno dei tanti landmark del degrado e della criminalità. Dopo l'abbattimento, gli architetti di Palermo hanno chiesto un percorso di riqualificazione, dopo l'abbattimento, da realizzare attraverso un concorso di progettazione in due fasi. Ipotesi affidata all'amministrazione della città. Ma questo è stato solo il primo passo. La riqualificazione doveva partire da subito, senza aspettare i tempi amministrativi. Il "sogno" della rinascita di uno spazio civico per la città e il quartiere aveva bisogno di essere nutrito subito, per poter crescere. Lo scorso aprile l'ordine degli architetti - in collaborazione con il comune e la scuola di quartiere Sperone-Pertini - ha lanciato una call rivolta a professionisti under 40, studenti universitari del dipartimento di Architettura e dell'accademia di Belle arti. I 30 architetti selezionati hanno gestito tra il 2 e il 4 maggio tre intense giornate di creatività, ascolto, confronto, studio urbanistico, sopralluoghi e rilievi sul posto. Un lavoro corale con l'obiettivo di immaginare il possibile futuro dell'area non tra un anno o sei mesi, ma domani. Le idee progettuali - nate anche dall'immaginazione e dai desideri dei bambini all'interno del Lab Sperone Children - sono state presentate al sindaco Leoluca Orlando e agli assessori Fabio Giambrone (vicesindaco e assessore al Decoro urbano) e Giovanna Marano (Scuola), i quali dovrebbero tradurre in realtà i progetti. Le diverse ipotesi di riqualificazione hanno come elemento comune l'idea di realizzare un nuovo asilo nido di servizio al quartiere e un centro civico per l'aggregazione e la rivitalizzazione del quartiere. L'iniziativa ha progressivamente aggregato le migliori energie della città, sia nel campo degli addetti ai lavori (architetti e professionisti) sia tra le istituzioni (comune, università), sia soprattutto tra i cittadini, inclusi i cittadini più piccoli: i bambini. Sono stati proprio loro, con i loro disegni, a immaginare le cose da realizzare da subito: un orto didattico, un laboratorio di teatro, un cinema-arena, un'area per lo sport, una piazza. Il lavoro parte da subito «con quattro fasi operative - si legge nei documenti del progetto - che avanzando progressivamente, a partire dai lati su strada, restituiscono fin da subito porzioni di spazio pubblico al quartiere. Questa strategia permette così alla comunità di riappropriarsi del luogo e di partecipare alla sua costruzione». «Tutti i progetti elaborati durante il workshop - racconta il presidente degli architetti di Palermo, Francesco Miceli - verranno inoltre presentati in occasione dell'annuale convegno dell'ordine degli architetti Etica e legalità nella professione di architetto che si terrà a Palermo il 24 maggio 2019 e che quest'anno vedrà la partecipazione dei più importati Ordini degli architetti italiani».