Accesso stradale: da Bergamo percorrere la strada per la Valle Seriana sino a Valbondione (50 km circa da Bergamo). Si parcheggia in fondo al paese, dove parte la funivia dell Enel (parcheggiare sulla strada prima di scendere la stradina a sinistra che costeggia la funivia, oppure scendere in auto e parcheggiare in uno spiazzo poco più sotto). Avvicinamento: si prosegue a piedi seguendo il sentiero che conduce alle baite di Maslana. Alle baite continuare col sentiero a destra, fino a quando, superata una fonte con tettoia poco sopra il sentiero, si segue una traccia che si inoltra nel bosco. Il sentiero sale ripido tra splendidi faggi. Seguire poi una traccia a sinistra. Continuare su questa traccia, prima ripida, poi in falso piano verso sinistra, e con l ultima parte caratterizzata da tornanti su un ripido pendio erboso. Prima di arrivare alla base delle placconate iniziali, individuare una vaga traccia che sale su prati ripidi e lasciare il sentierino. Si arriva ad una corda fissa. Seguendola si supera un risalto roccioso con vegetazione e si arriva quasi contro la parete. Traversare a sinistra fino alla base della via. (1h30) Attacco: In corrispondenza di un golfare, a sinistra della lama d'attacco.in corrispondenza di un golfare, a sinistra della lama d'attacco. Discesa: Dalla cima si effettua una breve calata di 10 metri fino alla sosta sottostante (tre fittoni a destra, faccia a valle); un'altra breve calata porta ad una sosta poco sotto (possibile arrivare qui direttamente dalla cima); con una calata verticale di circa 50 metri scendere su New Age (linea di spit che va verso un evidente colletto a sinistra, faccia a valle); da qui si continua con calate su New Age, arrivando alla base della parete con altre tre-quattro doppie (verificare). La linea della via è quella sulle placche a sinistra del gran diedro che si trova a sinistra del terrazzino, faccia a valle. Dato che sul Pinnacolo ci sono diverse vie sportive a fix, è possibile calarsi da diverse soste (fare attenzione). Difficoltà: VIII max/vi+ e A2 obbligato. Proteggibilità: R2, zone R3, breve zona R4. Sviluppo: circa 200 metri. Attrezzatura: serie di friends fino al n 5 BD (indispensabili fino an n 4 BD), doppiando le misure da 0,75 a 3 se ci si vuole proteggere vicini e per salire in artificiale il tiro 3, serie di nut, 12 rinvii. Martello e chiodi non indispensabili. Esposizione: nord-est. Tipo di roccia: verrucano di ottima qualità, molto simile al granito, anche se sulla via si trova qualche raro blocco pericolante. Periodo consigliato: preferibilmente durante le mezze stagioni, ma in primavera fare attenzione alla presenza di neve e di eventuali colate bagnate. L'autunno probabilmente è il periodo migliore. Tempo salita: circa 4h00. Primi salitori: Ivan Guerini & Co, 1981. Riferimenti bibliografici: Savonitto A., Scalate scelte nel bergamasco, Melograno edizioni Cisana M., Nel giardino di pietra, Editore Idea Montagna Relazione Lunghezza 1, VII, VI, 45 metri: seguire una bella lama arcuata, fino ad arrivare ad un breve diedro strapiombante che risulta molto impegnativo (attenzione ad un blocco al suo interno che non deve essere tirato). Si continua per belle fessure, fino ad una fessura molto larga, da salire direttamente o che può essere evitata sulla destra su muro con buone tacche, ma non proteggibile, sosta su golfari. Lunghezza 2, VI, 35 metri: salire un bel diedro in spaccata, fin sotto ad uno strapiombetto da superare. Si esce a destra su una cengetta alla base di una placca appoggiata, dove a destra si trova la sosta su golfari. Conviene continuare salendo la breve placca, per sostare su golfari a sinistra di un diedro. Lunghezza 3, VIII o VI+/A2, 25 metri: salire del diedro a destra, raggiungendo la base della fessura strapiombante (2 chiodi alla base). Salirla con ottima possibilità di inserire friend (un nut incastrato verso l'alto), uscendo poi con fatica nei pressi di un cordino che collega tre chiodi. Continuare e in breve arrivare alla sosta, da attrezzare su spit, un chiodo recente e un chiodo vecchio. Lunghezza 4, VII-, 30 metri: su per un altro bel diedro, andando poi sulla fessura di destra. Al suo termine uscire a destra grazie ad una ottima presa poco visibile, quindi continuare più facilmente, per poi scendere facilmente ad un terrazzino erboso dove si sosta su golfari. Lunghezza 5, III, 35 metri: salire la placchetta di destra e poi obliquare a destra, per entrare in un diedrino umido. Si esce tra la vegetazione, per andare a sostare alla base del camino di sinistra. Sosta da attrezzare, tiro di collegamento, con molta vegetazione. Lunghezza 6, VI, 30 metri: salire nel camino di sinistra (nella placca più a destra visibile un cordino in alto), ma fare attenzione ad un blocco instabile all'inizio e ad un grosso masso incastrato di dubbia tenuta. Si sale per placchetta, fino ad arrivare ad uno spigolo, oltre il quale si può utilizzare un fix. Ora andare a sinistra, con passaggio ostico rimontare una lama e salire poi seguendo una spaccatura che porta all'ultimo muretto che arriva alla sosta con fix e catena poco sotto la madonnina. Gli ultimi due tiri potrebbero non ricalcare l'originale.
Note: bellissima via, davvero da non perdere, nonostante sia breve. Grande arrampicata che racchiude più stili: tecnico, di forza, di incastro. La soddisfazione maggiore è data dalla necessità di proteggersi esclusivamente a friend, tranne qualche rarissimo chiodo. Lo zaino è sconsigliato, dato che risulta fastidioso su alcuni tiri. Aggiornamento: relazione di Walter Pres Polidori, da una ripetizione del 13 ottobre 2018 con Olindo Fioretto.
Schizzo della via
Pinnacolo di Maslana
Tracciato indicativo
Prima lunghezza
Terza lunghezza
Terza lunghezza
Quarta lunghezza
Madonnina di vetta Vetta!
Il libro contiene la narrazione del Raid Scialpinistico svoltosi nel 2015 per celebrare i 40 anni della Scuola Guido Della Torre. Maggiori informazioni su http://www.nomosedizioni.it/spaziobianco