Fiducia nell amore di Dio (Luca 11,1-13)

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Transcript:

Fiducia nell amore di Dio (Luca 11,1-13) Siamo abituati al Padre Nostro imparato a memoria (Matteo 6,9-13) che rischiamo di prendere questo brano di Luca, come un doppione, più breve. Ci sono invece alcune cose, in Luca, che vanno sottolineate. Innanzitutto, l invocazione iniziale è solo Padre. È il termine aramaico Abbà che troviamo anche nella lettera di San Paolo ai Romani 8,15: E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». San Paolo dice come pregavano i primi cristiani fin dall inizio. Si rivolgevano al Padre con tutta la fiducia e la confidenza dei bambini e anche con tutta la forza di una fede adulta. - Seguono poi le due richieste: sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno (manca: sia fatta la tua volontà ). Per comprendere bene queste invocazioni dobbiamo tenere presente tutto l insegnamento di Gesù ed il suo stesso modo di pregare. Non si tratta di incensare il nome di Dio e nemmeno di far trionfare il suo regno con la propaganda o con altri mezzi umani. Cristo lo rivela chiaramente quando davanti a Pilato afferma: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi abbandonato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù (Giovanni 18,36). (Con queste due richieste chiediamo al Padre che si realizzi, in noi e in tutti, il suo disegno di salvezza). - Subito dopo: perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo ad ogni nostro debitore. Il perdono è il primo passo perché si realizzi il suo regno in noi! - Poi la richiesta del pane: è la richiesta fiduciosa del povero che domanda giorno per giorno il necessario per vivere. Ma la richiesta è al plurale, non lo chiediamo solo per noi, ma per tutti. È evidente che quando chiediamo qualcosa a Dio, non dobbiamo attenderlo a braccia conserte, ed è scandaloso che ancora ci impegniamo così poco perché il problema scandaloso della fame e della denutrizione nel mondo venga affrontato e risolto. Le due parabole che seguono sono un invito alla fiducia (fede). Ci dicono che Dio è molto più disponibile di qualsiasi amico e di qualsiasi padre terreno. Sono un invito ad avere ancora più fiducia, di quanta ne abbia avuto Abramo (vedi prima lettura). - L ultima richiesta è quella di non venire abbandonati quando siamo messi alla prova: non abbandonarci alla tentazione. Sarebbe ora che i Vescovi italiani decidessero di inserire questa modifica chiarificatrice. Chiediamoci: che cos è pregare? Gesù, non ci ha insegnato delle parole da ripetere meccanicamente, pensando così di convincere Dio a darci quello che gli domandiamo. Gesù, ci ha solo aperto una strada, per invitarci ad avere un dialogo fiducioso con il Padre. Ci invita ad abbandonarci al suo amore misericordioso con confidenza (ci rivolgiamo a lui con il tu ). Dio non è un impassibile e freddo distributore automatico di favori, ma un Padre che partecipa alle nostre gioie e sofferenze, che ha compassione di noi e ci dona il suo Spirito di amore capace di trasformare tutta la nostra vita: quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono! A volte ci sembra di essere stati abbandonati da Dio, ci sembra di non essere ascoltati Gesù ci assicura che dobbiamo continuare ad avere fiducia che anche in quei momenti (come ha fatto lui, ad esempio nell orto degli ulivi e in croce). Il Padre è sempre vicino e che non ci abbandona mai. Gesù stesso ha vissuto tutto questo in prima persona (vedi >>)

Citazioni Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino» (Marco 14,32-42) Un modo di pregare che Gesù aveva manifestato, a voce alta, un giorno, davanti agli apostoli: Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!» (Giov. 12,27-28) Preghiera fiduciosa che Luca nel suo Vangelo mette in bocca a Gesù in croce come ultimo gesto di abbandono fiducioso al Padre: Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò (Luca 23,46). Abbandono fiducioso anche nei momenti più estremi, che la comunità dei cristiani ha sempre creduto e testimoniato: Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito (Lettera agli Ebrei 5,7) Così Pietro nella sua prima predica il giorno di Pentecoste: Uomini d'israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato (Atti 2,22-24) Così il magnifico inno della Lettera ai Filippesi: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre (Filippesi 2,5-11)

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) ====================================================== Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso Dio sta nella sua santa dimora; ai derelitti fa abitare una casa, e dà forza e vigore al suo popolo. (Sal 68,6-7.36) Colletta O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Oppure: Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo, nostro fratello e salvatore e donaci il tuo Spirito, perché, invocandoti con fiducia e perseveranza, come egli ci ha insegnato, cresciamo nell esperienza del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gen 18,20-32) Non si adiri il mio Signore, se parlo. Dal libro della Gènesi In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l empio, così che il giusto sia trattato come l empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo». Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 137) Rit: Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l opera delle tue mani. SECONDA LETTURA (Col 2,12-14) Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Parola di Dio Canto al Vangelo (Rm 8,15) Alleluia, alleluia. Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre! Alleluia. VANGELO (Lc 11,1-13) Chiedete e vi sarà dato. + Dal Vangelo secondo Luca Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli ; e se quello dall interno gli risponde: Non m importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore Preghiera dei fedeli Gesù ci insegna ad avere fiducia nel fatto che il Padre sempre ascolta le nostre invocazioni. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, insegnaci a chiamarti Padre. 1. Perché non ci stanchiamo mai di cercare e di chiedere giustizia. Preghiamo. 2. Perché sappiamo sempre che l unica rottura che può recidere il nostro rapporto col Padre è il nostro rifiuto. Preghiamo. 3. Perché siamo sempre coscienti che nel nostro battesimo siamo entrati a far parte di una comunità nella quale ci rivolgiamo ad un unico Padre. Preghiamo. 4. Perché impariamo ad accogliere l immagine di Dio che ci è rivelata nel Vangelo. Preghiamo. O Padre, la tua volontà di chiamarci figli supera la nostra capacità di riconoscerti come Padre. Aiutaci ad accettare quanto è meraviglioso ciò che siamo insieme a te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Preghiera sulle offerte Accetta, Signore, queste offerte che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo nostro Signore. Antifona di comunione Anima mia, benedici il Signore: non dimenticare tanti suoi benefici. (Sal 103,2) Oppure: Beati i misericordiosi: essi troveranno misericordia. Beati i puri di cuore: essi vedranno Dio. (Mt 5,7-8) Oppure: Chi chiede ottiene, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto, dice il Signore. (Lc 11,10) Preghiera dopo la comunione O Dio, nostro Padre, che ci hai dato la grazia di partecipare al mistero eucaristico, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, fa che questo dono del suo ineffabile amore giovi sempre per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. Commento Grazie alle letture bibliche, oggi la Chiesa ci insegna quello che significa la preghiera e come bisogna pregare. Il racconto dell intercessione di Abramo in favore delle città depravate di Sodoma e Gomorra (Gen 18,20-32: 1a lettura) dimostra che i castighi di Dio non sono la conseguenza di una predestinazione irrevocabile. L intercessione degli uomini che conoscono l amore di Dio è capace di risvegliare la sua misericordia. San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite: Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa. Poi Gesù dice che un padre terreno dà solo buone cose ai suoi figli e non vuole ingannarli. Come potrebbe Dio, il migliore dei padri, mandarci qualcosa di cattivo quando noi suoi figli gli chiediamo il suo aiuto? La parabola dell uomo che sollecita il suo amico è basata sulla regola del rilancio: se un amico terreno non è capace di mandare via colui che è venuto per pregarlo, anche se chiede il suo aiuto nelle peggiori circostanze, a maggior ragione Dio - che è il nostro migliore amico - esaudirà le nostre preghiere! Tanto più che noi per lui non siamo mai importuni. Tutto questo trova la sua espressione più convincente nella preghiera che il Signore insegna ai suoi discepoli. Se abbiamo fatto nostra la preoccupazione di Dio: cioè che il suo nome sia conosciuto e

riconosciuto e che il suo regno venga nel mondo, egli stesso farà sue le nostre preoccupazioni. La preghiera del Signore è il riassunto di tutto il Vangelo. Ed è per questo che è il fondamento e il cuore di tutta la preghiera umana.