Rito ambrosiano domenica 14 giugno 2015 III DOMENICA DOPO PENTECOSTE Colore liturgico: rosso Venite, adoriamo: prostriamoci a colui che ci ha creato perché è nostro Signore e nostro Dio. Cfr. Sal 94 (95), 6-7a LITURGIA DELLA PAROLA LETTURA Lettura del libro della Genesi 2, 18-25 In quei giorni. Il Signore Dio disse: «Non è bene che l uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all uomo, una donna e la condusse all uomo. Allora l uomo disse: «Questa volta / è osso dalle mie ossa, / carne dalla mia carne. / La si chiamerà donna, / perché dall uomo è stata tolta». Per questo l uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l uomo e sua moglie, e non provavano vergogna. SALMO Sal 8 R. Mirabile è il tuo nome, Signore, su tutta la terra. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza, con la bocca di bambini e di lattanti: per ridurre al silenzio nemici e ribelli. R. Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, 1
la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell uomo, perché te ne curi? R. Davvero l hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi: tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna. R. EPISTOLA Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, 21-33 Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito. CANTO AL VANGELO (Mt 19, 6b) Alleluia. L uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Alleluia. VANGELO Lettura del Vangelo secondo Marco 10, 1-12 In quel tempo. Partito di là, il Signore Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così 2
non sono più due, ma una sola carne. Dunque l uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». PREGHIERA DEI FEDELI Fratelli e sorelle, il Regno di Dio è per quanti accolgono la Parola con cuore semplice, affidandosi al Padre che è nei cieli. Invochiamolo perché ci sostenga nella sequela. Ascoltaci, Signore. Per la Chiesa, perché possa riuscire a sempre meglio far apprezzare e vivere dal popolo di Dio e dall intera umanità la vocazione e i valori della famiglia voluti dal Signore: preghiamo. R. Per l umanità intera:perché l auspicabile e doveroso buon esempio dei cristiani, nella scelta dei valori della giustizia, sia motivo di benessere e di conservazione della pace: preghiamo. R. Per le autorità della comunità civile:perché sappiano dare risposte adeguate alle oggettive esigenze delle famiglie, in modo che possano assolvere pienamente al loro fondamentale ruolo nella società: preghiamo. R. Per gli sposi in difficoltà:perché da quanti ne hanno competenza e possibilità possano essere aiutati a superare ogni disagio o problema, nello spirito dell impegno all autocorrezione, alla reciproca comprensione e al vicendevole perdono: preghiamo. R. COMMENTO AL VANGELO ACHILLE M. TRIACCA, SDB Da Il sangue di Cristo: mistero di alleanza nella vita coniugale Dato che la famiglia cristiana è l amore-insieme che si modella su quello di Cristo-Chiesa, si potrebbe anche affermare che, senza il mistero del sangue effuso da Cristo, una coppia sarebbe solo uomo-donna, mai una vivente copia di Cristo-Chiesa. D altro canto Cristo ha proclamato che l ora è giunta in cui fiumi d acqua viva sgorgheranno dal seno del credente (cfr Gv 7, 27-39). Tuttavia, perché ciò potesse realizzarsi, era necessario che lui se ne andasse (cfr Gv 16, 7) e che fosse esaltato da terra (cfr Gv 12, 32; 8, 28; 3, 14). Solo allora il suo Corpo sarebbe stato sbrecciato per poter far sì che uscisse sangue che nell oggi liturgico ci purifica (cfr 1 Gv 1, 7) e l acqua simbolo dello Spirito che avrebbe fatto sì che il sangue fosse a disposizione dei fedeli (cfr Ap 7, 14) per mezzo dell aspersione (cfr Eb 12, 24; 1 Pt 1, 2), dal battesimo a tutti i sacramenti, sulla sommità dei quali è posta l eucaristia. Il sangue del costato di Cristo non è solamente sangue versato un tempo, bensì ieri, oggi, nei secoli (cfr Eb 13, 8). Cristo, nella sua immolazione e nella sua sacerdotalità somma, è vivo a interpellare per noi (cfr Eb 7, 25; Rm 8, 34). 3
Dal prototipo di Cristo sposo che ama la sua dilettissima Sposa nell effusione del sangue sulla croce, mentre la sua sacerdotalità entra nella fase culminante, deriverebbero ulteriori possibilità per fecondare di potenzialità cristiane la vita coniugale cristiana. È dal fianco del corpo straziato di Cristo che fuoriesce sangue e acqua, per poter diventare nel proprio corpo sorgente dello Spirito. Ora i due principi su cui si fonda la comunitàcomunione coniugale sono l oblatività (sangue) e lo Spirito (acqua) del Cristo glorificato. Sposi cristiani, i due lo sono già fin dall inizio della loro vita di coniugi, ma comunitàcomunione continuamente sempre più approfondita possono, anzi devono divenirlo. È lo Spirito che li avvicina e li conforma sempre più al mistero nuziale di Cristo-Chiesa di cui essi sono simbolo. Indissolubile per natura, il coniugio è lacerabile per debolezza. La vulnerabilità della vita coniugale troverà, sempre a nuovo titolo, la possibilità di rimarginarsi e di guarire rinnovandosi alla sorgente, cioè al fiotto di sangue del Cristo a cui i coniugi cristiani sono sospinti dallo Spirito. L indissolubilità dice legame matrimoniale e simultaneamente fedeltà coniugale. Ebbene, le loro scaturigini sono da ricercarsi nel cuore trafitto del Cristo in croce. Il paradigma dell amore oblativo è legge su cui si regge l amore della comunione coniugale, e anche fondamento da cui non può prescindere. Dal paradigma della realtà sponsale Cristo-Chiesa, si è necessitati a passare all altro della realtà agapica, in forza dello Spirito Santo. Egli accorda gli sposi come si accorda la cetra, secondo un espressione della liturgia copta. Egli fa sbocciare la carità sacerdotale dei mariti e le tenerezze materne delle mogli, portando ad aprirsi sul mondo per riscattare il prossimo e restituirlo a Dio. Anzi la vita coniugale cristiana è una sintonia e una sinergia continua con lo Spirito per la ricerca della vocazione dei figli, per la trasfigurazione quotidiana delle molteplici crisi, per la gioiosa Pentecoste giornaliera di grazie su grazie, intese alla progressiva maturazione del matrimonio, fino ad arrivare a una vita sinfonica con lo Spirito. Egli è la comunione di intenti e da lui le espressioni d affetto coniugale si illuminano di luce trasfigurativa. L affetto coniugale è riflesso sia di ciò che è lo Spirito nella vita trinitaria e che viene partecipato alla vita coniugale nella fecondità, nella comunione, nell unità, sia di ciò che lo Spirito, anima della Chiesa, vi suscita e vi fomenta: l agape di comunione. D altra parte, come il matrimonio cristiano è una misteriosa icona della Chiesa, secondo un asserzione di Giovanni Crisostomo, e la Chiesa, secondo il detto di Ippolito, è ritrovabile là dove fiorisce lo Spirito Santo, è facile asserire che il matrimonio è la Pentecoste coniugale e la vita matrimoniale è (deve essere) il luogo dove regna l agape pneumatofora. Lì lo Spirito opera perché sull amore coniugale si pone come sulle acque primordiali, in vista della creazione. Dal sangue del Cristo si passa allo Spirito da lui inviato, alla consacrazione definitiva dei coniugi in uno stato di sacerdoti, re, profeti, martiri della famiglia Chiesa domestica. Tale consacrazione coniugale trova il suo coronamento ebdomadario (augurabile quotidiano) nella partecipazione all eucaristia, come perfezionamento massimo dell unione coniugale che nell eucaristia si rinnova, perché ivi si attua mistericamente sia l effusione del sangue del Cristo, sia la Pentecoste dello Spirito con i suoi molteplici doni di rinnovamento, di fedeltà, di unione coesiva, di indefettibilità. 4
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