COME ARRIVARE NELLA TUSCIA

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COME ARRIVARE NELLA TUSCIA

LA TUSCIA Tuscia era la denominazione attribuita all Etruria meridionale, in origine suddivisa in tre microaree: la Tuscia romana, parte dell antica provincia del Patrimonio di San Pietro; la Tuscia longobarda, attuale Toscana meridionale e la Tuscia Ducale corrispondente all antico Ducato di Spoleto, comprendente parte dell Umbria e regioni limitrofe. Oggi è la provincia di Viterbo ad essere identificata come Tuscia: situata al centro dell originario vastissimo territorio, ne costituisce il cuore latente. Ed è Viterbo il punto di partenza ideale per tours ed escursioni in una terra varia e armoniosa, ricca di storia, arte e suggestioni. Ma anche raccolta, accogliente e genuina, perché lontana turismo di massa e perché la vita è ancora a misura d uomo. L attuale Tuscia è ancora oggi legata ai circostanti territori per le comuni vicissitudini storico culturali, per cui in alcuni itinerari ci si spingerà piacevolmente oltre confine onde ammirare interessanti opere d arte, panorami o completare un certo tipo di discorso. Per esempio, come percorrere la Via Francigena e non visitare la Basilica di San Pietro, mèta ultima del faticoso e rischioso pellegrinaggio a cui i pellegrini si sottoponevano per devozione, o visitare i luoghi che fanno da cornice al festival Barocco, assistere ai prestigiosi concerti e non dedicare una giornata a Roma, culla di questo stile? Viterbo, Palazzo dei Papi. La loggia (Arch. fot. Provincia di Viterbo) Tarquinia, Museo archeologico nazionale. Cavalli alati (Arch. fot. APT Viterbo) PERCHÉ TUSCIA D AUTORE Viviamo nel cuore della Tuscia, amiamo e rispettiamo la nostra terra, la conosciamo palmo a palmo. Da oltre 18 anni ci occupiamo di turismo: per questo i nostri itinerari sono istruttivi e piacevoli, le nostre guide esperte e altamente professionali, gli alberghi e ristoranti selezionati per ogni tipo di gruppo e di occasione, Inoltre possiamo completarli o personalizzarli secondo le vostre esigenze, aggiungendo quella chicca in più che renderà particolare e indimenticabile il vostro viaggio. Non esitate a contattarci: non facciamo mille cose, facciamo solo amare la Tuscia! Tarquinia. Le saline. (Foto G. Mazzuoli / Arch. fot. Provincia di Viterbo) 3

MISTERIOSA TERRA ETRUSCA Monumentali siti archeologici perfettamente integrati nell ambiente rupestre, meravigliose tombe affrescate e incredibilmente conservate, opere d arte di altissima qualità... 1 GIORNO: VULCI TARQUINIA Arrivo dei partecipanti ed incontro con la guida alla necropoli di Vulci. Per iniziare la conoscenza di questo meraviglioso popolo, si è scelta la città di Vulci perché, come scriveva D. H. Lawrence nel libro Paesi Etruschi "C'è qualcosa di lugubre a Vulci, qualcosa di molto bello". Dalla terrazza panoramica che domina la valle del Fiora è possibile scorgere i resti del settore orientale della città etrusca, dov è situata la Tomba François, che custodiva degli affreschi eccezionalmente raffinati, oggi trasferiti a Villa Albani. La visita si conclude con il Museo Archeologico Nazionale di Vulci ospitato all interno del Castello della Badia, la cui struttura risale al XII secolo. Di fronte, il maestoso ponte detto "del Diavolo" del III secolo a.c., che domina dall'alto dei suoi 30 m di altezza il fiume Fiora. Sosta per il pranzo in un tipico agriturismo nei pressi del fiume. Nel pomeriggio ci attende la splendida necropoli di Tarquinia, mèta obbligata per accedere al misterioso mondo degli Etruschi. La vasta necropoli presenta varie tipologie di tombe di diverse epoche, ma è rilevante soprattutto per i numerosi cicli pittorici che ha conservato. Grazie a queste pitture, miracolosamente conservate sotto terra per millenni, ci è consentito oggi tuffarci nella loro vita, entrare nelle loro case, osservarli sdraiati su klinai, mentre i musici suonano e gli schiavi nudi servono Le pitture fotografano la vita reale del popolo etrusco e accompagnano il defunto nel suo percorso ultraterreno. Norchia. Necropoli rupestrre(foto F. Biganzoli) Tarquinia. Tomba Giglioli(Arch. fot. Provincia) La giornata termina con una visita al Museo Nazionale, sito nel Palazzo Vitelleschi, in cui l esposizione dei reperti in ordine cronologico ripercorre fedelmente la storia della civiltà etrusca. Tra loro spicca il noto gruppo dei Cavalli alati, proveniente dal frontone dell Ara della Regina. Trasferimento a Viterbo, sistemazione in hotel, cena e pernottamento. 2 GIORNO: NORCHIA BLERA SAN GIULIANO SAN GIOVENALE Prima colazione in hotel e giornata dedicata alle necropoli rupestri. Quella di Norchia è la più spettacolare e grandiosa dell Etruria, collocata in un paesaggio molto suggestivo, segnato da canaloni scavati nel tufo e immerso in una vegetazione incontaminata e spontanea. Tombe ipogeiche, a dado e a facciata, si susseguono sulle pareti delle vallate create dal fossato. George Dennis definisce questa necropoli come il luogo più suggestivo nell intero arco dei cimiteri etruschi. Pranzo in ristorante tipico. Si continua con la zona archeologica che comprende Blera, San Giuliano e San Giovenale: Blera con tombe rupestri di età arcaica, San Giuliano con i resti della grandiosa necropoli, importante già in età arcaica e villanoviana e San Giovenale con le numerose tombe a fossa e a camera. Rientro a Viterbo. Cena in un ristorante nel cuore del centro storico e pernottamento. 3 GIORNO: CERVETERI BRACCIANO(LAGO) Prima colazione, rilascio delle camere. Il viaggio prosegue a Cerveteri, con la necropoli della Banditaccia. Particolarità di questa necropoli consiste nel fatto che il progetto seguito dagli etruschi ebbe come intento quello di ricreare la struttura urbanistica della città dei vivi: infatti un arteria principale, la via degli Inferi, si interseca con altre vie minori, seguendo un tracciato a scacchiera e tracciando uno schema urbano completo, lungo il quale sono posizionate le tombe. La Necropoli comprende quattrocento sepolture e copre un periodo storico che va dall VIII al II secolo a.c.. Pranzo in ristorante sul Lago di Bracciano. Di origine vulcanica, per dimensione, è il secondo del Lazio. Amplio, luminoso, circondato da dolci colli, ospita sulle sue sponde graziosissimi borghi dalle caratteristiche viuzze e belle passeggiate alberate, mercatini, caffé. Su tutto domina il possente Castello Orsini Odescalchi splendidamente conservato e visitabile. Fine dei servizi. DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: tutto l anno; adattabile su richiesta, agli eventi programmati nelle localòità di destinazione Località di soggiorno: Viterbo presenti nel catalogo 4

BORGHI MEDIEVALI La Terra di Tuscia è costellata da piccoli borghi dove si respira un atmosfera di altri tempi. Vi condurremo negli angoli più nascosti che con la loro forma raccontano la storia della loro esistenza 1 GIORNO: VITORCHIANO VASANELLO Nel primo pomeriggio incontro con la guida al borgo di Vitorchiano, posizionato su uno sperone naturale contornato da forre. Le mura trecentesche ancora intatte, il dedalo di stradine, le case costruite con la stessa pietra tufacea sulla quale sorgono e le numerose fontane in peperino, fanno di Vitorchiano un centro medievale assai suggestivo. Segue la visita del duecentesco castello Orsini di Vasanello. La proprietaria, Marchesa Misciattelli, aprirà le porte dell appartamento storico dipinto in occasione delle nozze di Giulia Farnese con Orsino Orsini, e del giardino medioevale con le piante autoctone precedenti la scoperta dell'america. Sono interessanti anche l'antica fabbrica delle ceramiche e la mostra permanente della produzione artistica della ceramica Bassanello. Cena in una delle splendide sale del castello. Rientro a Viterbo, sistemazione in hotel e pernottamento. Trasferimento all antichissima città di Tarquinia, l etrusca Corneto che diede ben tre re all antica Roma, per la visita del centro medievale ricco di chiese e torri. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Tuscania. Il rosone della chiesa di San Pietro (Foto G. Cerica). Tarquinia. Santa Maria in Castello (Arch. Fot. Provincia di Viterbo) 2 GIORNO: TUSCANIA TARQUINIA Prima colazione in hotel e partenza per Tuscania per visitare le chiese romaniche di S. Maria Maggiore e di S. Pietro, validissime testimonianze artistiche risalenti all epoca alto medievale. Le chiese sono situate su un colle che domina le vallate circostanti e che offre allo sguardo un panorama suggestivo. Seguirà una passeggiata per il borgo medievale e il pranzo in un ristorante del centro storico. 3 GIORNO: VITERBO SAN MARTINO Prima colazione, rilascio delle camere. Mattinata dedicata alla visita di Viterbo. Il tour partirà dalla Chiesa di San Sisto, addossata alle possenti mura della città che ne inglobano l abside, per scendere verso il duecentecensco Quartiere Medievale di San Pellegrino, meravigliosamente conservato. Tra piazzette, vicoli e archetti, emergono diversi palazzi signorili tra cui si distingue il Palazzo dei Papi, affiancato da una splendida loggia, e famoso per avere ospitato il più lungo conclave della storia. La bellissima Piazza del Plebiscito ospita anch essa importanti palazzi, quali il San Martino al Cimino. Abbazia cistercense (arch. fot. APT Viterbo). 5 Viterbo. La cattedrale vista dalla loggia del Palazzo dei Papi (Foto G. Cerica). Palazzo della Prefettura con la Torre dell Orologio, il Palazzo del Podestà e quello dei Priori, oggi sede comunale. Degne di nota anche le numerose fontane, di cui vanta il primato la duecentesca Fontana Grande. Pranzo in un ristorante tipico. Pomeriggio dedicato alla visita di San Martino al Cimino, caratteristico borgo cinto, a mò di mura, da casette degradanti disposte in forma ellittica, e raccolto intorno al Palazzo Doria Panphili e alla dominante Abbazia Cistercense. La costruzione di quest ultima risente della cultura francese e propone elementi innovativi nel gotico, quali la grandissima polifora situata al centro della facciata. Fine dei servizi. DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: tutto l anno, abbinabile su richiesta al calendario dei diversi eventi musicali, sagre o eventi folkloristici. Località di soggiorno: Viterbo o dintorni. presenti nel catalogo.

LA VIA FRANCIGENA All inizio del primo millenio il viaggio non era una semplice avventura, ma portava con sé un aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai luoghi Santi della Religione Cristiana 1 GIORNO: ACQUAPENDENTE BOLSENA MONTEFIASCONE Incontro con la guida a Vetralla. Di antichissime origini, sulle pendici del Monte Fogliano, Vetralla va a costituire assieme a Capranica, Sutri e Monterosi, l ultimo tratto della famosa Via Francigena. Visiteremo la Chiesa di S. Francesco, eretta sui resti di una precedente costruzione risalente forse al sec. VII. Nel sec. XII fu ampliata ed assunse l aspetto attuale. Particolarmente interessante è la chiesa campestre di S. Maria in Forcassi, dedicata a Maria S.S.Annunziata nel 1449, in occasione del Giubileo, quando numerosi pellegrini vi transitarono nel corso del viaggio per Roma. Nell interno sono ancora visibili tracce di affreschi ritraenti la Madonna. A Capranica, visiteremo il borgo e la Chiesa di San Francesco. Ci soffermeremo quindi nell antichissima città di Sutri. Il suo Parco Urbano comprende un area di grande interesse archeologico: un anfiteatro romano o forse etrusco intermente scavato nel tufo, una necropoli etrusca e una tomba trasformata dapprima in luogo di culto e misteri mitriaci e poi in chiesa, nel medioevo. Pranzo in ristorante o agriturismo. Nel pomeriggio visita della cittadina di Ronciglione ( borgo medievale, Corso con i bei palazzetti rinascimentali, fontana degli Unicorni). Rientrando a Viterbo percorreremo una variante della Via Francigena, la Strada Cimino, con ampio panorama sul Lago di Vico da una parte e sulla catena degli Appennini dall altra. Su prenotazione, possibilità di sosta in un centro di artigianato ed enogastronomia di prodotti tipici della Tuscia. Cena e pernottamento a Viterbo. Montefiascone, San Flaviano. Incontro dei tre vivi e dei tre morti(arch. fot. Provincia di Viterbo) Acquapendente. Cripta del Santo Sepolcro (Arch. fot. Provincia di Viterbo) 2 GIORNO: ACQUAPENDENTE BOLSENA MONTEFIASCONE Dopo la prima colazione, incontro con la guida ad Acquapendente per una visita della cittadina, tappa fondamentale per tutti i pellegrini che percorrevano la Via. Appena fuori l abitato si incontra la Torre Medioevale detta Julia de Jacopo e, di fronte, la Cattedrale del Santo Sepolcro, consacrata nel 1149. Importante anche la chiesa di San Francesco, precedentemente intitolata a Santa Maria, originariamente gotica. Tra gli altri monumenti, di rilievo il Ponte sul fiume Paglia, che Papa Gregorio XIII fece costruire nel 1580 e che fu detto appunto Ponte Gregoriano. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio ci rechiamo a Bolsena, per la visita della cittadina. Sotto il profilo religioso va ricordato il Miracolo del Corpus Domini, avvenuto nel 1263: nel corso di una messa celebrata dal sacerdote boemo Pietro da Praga, al momento dell elevazione, alcune gocce di sangue caddero dall ostia sul corporale di lino e sui marmi dell altare. Fin dal 1693, le reliquie sono custodite nella cappella del Miracolo della Chiesa di Santa Cristina. Per celebrare l evento, Urbano IV istituì la festa del Corpus Domini, ed ancora oggi il miracolo viene ricordato con un infiorata di ginestre, garofani, rose e migliaia di altri fiori che formano un tappeto che attraversa tutto il paese. Lasciata Bolsena, si arriva a Viterbo passando per la Cassia, il cui percorso ricalca abbastanza fedelmente quello dell antica Via Francigena. Faremo una piccola sosta a Montefiascone, per visitare la Chiesa di San 6 Flaviano, singolare costruzione romanica eretta nel sec. XII, su un edificio più antico, ad opera di maestri lombardi; notevoli gli affreschi del XIII sec., tra cui si segnala l inquietante "Incontro dei Tre Vivi e dei Tre Morti". Rientro in hotel, cena e pernottamento. 3 GIORNO: VITERBO SANMARTINOAL CIMINO Prima colazione e rilascio delle camere. Visita di Viterbo, tappa fondamentale lungo la via Francigena. Qui furono costruiti ospizi e ospedali in cui i pellegrini potessero alloggiare. Dalla Porta Vallia, ingresso alla città normalmente attraversato da tutti i fedeli, si prosegue verso il quartiere di San Pellegrino ancora oggi perfettamente conservato e arricchito da numero botteghe artigiane e antiquarie. Visiteremo il Palazzo Papale, ricco di tesori artistici e testimone di episodi di assoluta risonanza storica e la Cattedrale di San Lorenzo. Prima di lasciare la cittadina, sosta al ponte detto Camillario e agli imponenti ruderi di terme. Il ponte, composto da un unico arco a grossi blocchi montati ad incastro e non cementati, per le sue dimensioni è senz altro un imponente testimonianza della vitalità della Cassia. Pranzo in un tipico ristorante e nel primo pomeriggio partenza per San Martino al Cimino. La sua celebre Abbazia Cistercense, innalzata alla fine del XIII secolo dai Cistercensi di Pontigny, ebbe grande influenza sullo sviluppo dell architettura medioevale viterbese. Accanto all Abbazia sorge il Palazzo Doria Pamphilij, completamente ristrutturato nel 1652 da vari maestri tra cui il Bernini. È oggi un elegante centro congressuale, che vanta ricchi saloni con soffitti lignei, fregi in affresco e un camino monumentale. Ma l interesse principale di S. Martino risiede nella struttura del borgo: infatti l impianto urbanistico dell abitato si svolge all interno della cinta muraria alla quale è appoggiata una schiera di case di identica dimensione e foggia, seguendo una forma semiellittica, da cui l appellativo di borgo ellittico. La prospettiva che se ne ha dall alto è veramente particolare. Fine dei servizi. DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: tutto l anno, abbinabile su richiesta ai diversi eventi musicali, sagre o eventi folkloristici Località di soggiorno: Viterbo presenti nel catalogo.

I LUOGHI DELLA FEDE Le chiese e i luoghi di culto della Tuscia. Dai grandi festeggiamenti di Santa Rosa da Viterbo, ai centri devozionali meta di pellegrinaggio della provincia 1 GIORNO: VITERBO Giornata dedicata al culto e ai festeggiamenti in onore di Santa Rosa, patrona di Viterbo. Rosa nasce nel 1233, dedica la sua breve vita alla pace e ai poveri e muore all età di soli diciotto anni. Il suo corpo, incorrotto dopo la sepoltura, è oggi conservato nella chiesa adiacente al monastero, esposto alla devozione dei fedeli. Si visiterà il Monastero delle Clarisse, fondato agli inizi del XIII secolo e la casa di Santa Rosa, tramandataci inalterata in tutte le sue fattezze dal XIII secolo, e ove aleggia ancora la sua presenza. Pranzo in ristorante. Nel primo pomeriggio si visiterà il Centro Storico di Viterbo, con il tour delle chiese e dei monasteri: la Basilica di S. Francesco, in stile gotico romanico, quindi la chiesa di S. Faustino, del XIII secolo, la cui piazza è dominata dalla caratteristica fontana. Segue la chiesa della SS. Trinità, con la facciata barocca e un imponente cupola. Più avanti, il Quartiere Medievale di San Pellegrino perfettamente conservato: gli antichi palazzi, Piazza della Morte, con la bella fontana a fuso, Piazza del Duomo, raggiungibile tramite l omonimo ponte costruito sulle rovine delle mura etrusco romane. In quest ultima piazza ci colpiranno la bellissima Cattedrale, dedicata a S. Lorenzo, e il Palazzo Papale, simbolo della città. Cena libera poiché in serata si assisterà al Trasporto della Macchina. L evento è ripetuto ogni 3 Settembre ed è un omaggio Viterbo, 3 settembre. Trasporto della Macchina di Santa Rosa(Foto M. Mattioli) Bolsena, Basilica di S. Cristina. Altare del miracolo(foto G. Cerica) alla Santa Patrona. Una torre di 50 quintali, illuminata da torce e lampadine, sovrastata dalla statua della Santa, viene trasportata a spalla da cento volontari Lo sforzo è immane, al pari della devozione. La folla accalcata, eccitata, tace per rispetto allo sforzo e alla concentrazione dei facchini, tutti vestiti di bianco con la fascia rossa in vita. Nel buio della città, la si vede avanzare fra le strette vie, svettare eterea al di sopra dei palazzi. Un sogno, una visione. Poi i 28 metri di bianco splendore arrivano in piazza nella sua interezza e un brivido d intensa emozione pervade la folla: una breve sosta per riprendere fiato e poi di nuovo su, di corsa per la ripida salita fino al Santuario. E quando la pericolosa impresa è compiuta si scioglie la tensione tra grida, applausi, abbracci, lacrime d emozione. I fuochi d artificio concluderanno la serata. Pernottamento in hotel. 2 GIORNO: BOLSENA ACQUAPENDENTE MONTEFIASCONE Prima colazione in hotel e partenza per Bolsena, adagiata sull omonimo grande lago vulcanico. Visita al centro medioevale della città e alla Basilica di S. Cristina, legata alla storia del miracolo del Corpus Domini. Si passa alla Cappella del Miracolo, in stile Barocco, dove erano conservate le reliquie della Santa e, alla Grotta di S. Cristina, una chiesa del primo periodo cristiano con catacombe, entrambe scavate nella roccia viva. 7 Sosta per il pranzo in un tipico ristorante. Lasciatoci alle spalle il lago, si arriva ad Acquapendente, un grazioso, antico paese sulla via Francigena, ai confini tra Lazio e Toscana. Qui si visita la Cattedrale del Santo Sepolcro che si trova lungo la via che un tempo i pellegrini seguivano per giungere in Terra Santa. Rientrando a Viterbo, è prevista una sosta a Montefiascone, per una passeggiata nel caratteristico centro medioevale e la visita dell imponente Basilica di S.Flaviano. Sempre a Montefiascone, è possibile degustare il famoso vino locale Est! Est! Est! Rientro nel tardo pomeriggio a Viterbo, cena in hotel. In serata si assisterà ad un evento musicale del Festival Barocco. Pernottamento. 3 GIORNO: CASTEL S.ELIA Prima colazione, rilascio delle camere e partenza Castel S.Elia. Visita del Santuario di S.Maria ad Rupes che si trova in una grotta tufacea. Probabilmente, fu la dimora di quegli eremiti che per primi introdussero la vita monastica nel mondo occidentale. Si completerà la visita con l antica Basilica di S.Elia, risalente al X secolo, uno dei monumenti più belli e insoliti di tutto il tour. Pranzo in un ristorante tipico e fine dei nostri servizi DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: 3 5 Settembre per partecipare ai festeggiamenti di Santa Rosa. Tutto l anno per il resto; abbinabile su richiesta ai diversi eventi musicali, sagre o eventi folkloristici; Località di soggiorno: Viterbo presenti nel catalogo. Castel Sant Elia, Basilica di S. Elia. Abside con ciborio(arch. fot. Provincia)

INCANTEVOLE ANTICA TUSCIA Se oggi è la provincia di Viterbo ad essere identificata come Tuscia, una volta il termine era attribuito all Etruria meridionale, in origine suddivisa in tre microaree 1 GIORNO: CIVITA DI BAGNOREGIO BOLSENA Arrivo, incontro con la guida per la visita di Civita di Bagnoregio, la città che muore, come la definì Bonaventura Tecchi. Il colle tufaceo su cui sorge Civita è minato alla base dalla continua erosione dovuta a due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti, e dall azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente. Il destino quasi segnato del luogo, il paesaggio irreale dei calanchi argillosi che assediano il borgo, i loro colori tetri che contrastano con quelli dorati del tufo, fanno di Civita un luogo unico, solare e crepuscolare insieme. Pranzo in un tipico ristorante con splendida veduta sul ponte che collega Civita alla terra ferma. Trasferimento a Bolsena, ridente cittadina sull omonimo lago, e sistemazione in hotel. Una passeggiata per il borgo medievale, con particolare attenzione alla basilica di Santa Cristina, sarà il programma pomeridiano. Cena in ristorante con menu degustazione a base di pesce di lago. Pernottamento. 2 GIORNO: PITIGLIANO SOVANA BORGO DI SORANO Prima colazione in hotel e trasferimento nell antica Tuscia Longobarda, ovvero l attuale Toscana meridionale. Il tour avrà inizio con il borgo di Pitigliano, quasi sospeso su una rupe di tufo tra valli verdeggianti. E una visione magica, un illuminazione. Il borgo, tutto costruito in tufo, è inserito nel paesaggio con una compattezza tale che è quasi impossibile separare l opera dell uomo da quella della natura. L impressione che dà Pitigliano è quella di un complesso ferrigno e gagliardo, segnato dall arte della guerra ma ingentilito dal tocco del Rinascimento. Dopo la visita del centro si passerà a Sovana. Difficile dire se siano i ricordi etruschi o quelli medievali a prevalere. Se la presenza etrusca è testimoniata principalmente dalla necropoli, il fascino del centro storico è invece tutto medievale: i suoi edifici religiosi e civili, concentrati in così poco spazio, dimostrano l'importanza in epoca feudale di questa città, costruita su un masso di tufo, in un lembo di Maremma toscana ai confini con il Lazio. Sosta per il pranzo in un tipico ristorante dove si degusteranno prodotti toscani: salumi di cinta senese, salumi di cinghiale e di altra cacciagione, carni di razza maremmana e chianina, formaggi di Pienza. Bolsena. La Rocca Monalseschi e la Chiesa di San Salvatore (Arch. fot. Provincia di Viterbo) Conclude questo itinerario il borgo di Sorano, un angolo dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo, tra case fatte in tufo, archi e stretti vicoli. Prima di rientrare a Viterbo, sosta alle Terme di Saturnia, rinomato centro di benessere, per ammirare le famose Cascate del Mulino, particolari perché l acqua termale ha scavato numerose vasche nella roccia, rendendo questo luogo unico nel suo genere. Rientro in hotel, cena e pernottamento. Civita di Bagnoregio(Arch. fot. Provincia di Viterbo) 3 GIORNO: SPOLETO Prima colazione, rilascio delle camere e partenza per una visita alla Tuscia Ducale in particolare alla cittadina di Spoleto. Sede del mondialmente famoso Festival dei due Mondi, la cittadina mantiene sostanzialmente intatto un aspetto antico, medioevale, dovuto al periodo in cui fu prima fiorente Ducato longobardo e poi importante centro dello Stato Pontificio. Sicuramente indimenticabili saranno l intero Complesso del Duomo, (del XII secolo) caratterizzato oltre che dalla ricchezza degli arredi interni, dai mosaici bizzantineggianti della sua facciata. Nella piazza antistante, nel teatro romano all aperto e nei due teatri tradizionali vengono allestiti i rinomati concerti. Pranzo in un ristorante dove si degusterà la tipica cucina umbra. Al termine partenza per il rientro. DETTAGLI DI VIAGGIO Periodo consigliato: tutto l anno come itinerario o secondo calendario eventi col Tuscia in Jazz, giugno luglio per chi fosse interessato in particolare al Festival dei Due Mondi. In questo caso l ordine delle visite subirà variazioni. Località di soggiorno: Viterbo, San Martino al Cimino, Sutri presenti nel catalogo 8

LA VALLE DEI CALANCHI I calanchi, plasmati nei secoli dalla natura, si ergono, come guglie gotiche, accanto a Civita di Bagnoregio, la città che muore 1 GIORNO: VALLEDELTEVERE CIVITADI BAGNOREGIO Appuntamento con la guida presso il Centro Visite dei Calanchi della Valle del Tevere: i calanchi sono altissime guglie di tufo e argilla, chiare, svettanti, frutto dell erosione che testimonia una storia geologica antichissima. La visita partirà dal centro naturalistico e, accompagnati da guide esperte, si percorrerà uno dei sentieri. Ci si troverà a passare con facilità per piccole porzioni boscate costituite prevalentemente da querce e castagni ma anche da altre essenze forestali come l orniello e il noce; piante del sottobosco come la ginestra, le felci, il biancospino e il prugnolo. Con un po di fortuna è possibile imbattersi in un nido di picchio o di rapaci notturni come l allocco, che nei tronchi di vecchi castagni trovano volentieri la loro dimora. Al termine della passeggiata, pranzo in un ristorante tipico. Nel pomeriggio visita della Città che muore, ormai così conosciuta per il progressivo sgretolarsi della rupe tufacea su cui è abbarbicata. Civita di Bagnoregio, questo è il suo vero nome, è un esempio di meraviglia unico nel suo genere. Abitata ormai da poche famiglie, unita al mondo solo da un lungo e stretto ponte, sovrasta l immensa vallata sottostante offrendo un indimenticabile scenario. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 2 GIORNO: VAIANO CASTIGLIONE IN TEVERINA LUBRIANO Prima colazione e partenza per una giornata all insegna della degustazione dei vini e dei prodotti tipici di questa straordinaria terra. Arrivo all Azienda Agricola di Paolo e Noemia d Amico, a Vaiano nei pressi di Castiglione in Teverina, dove si degusterà l ottimo vino prodotto in questa grande tenuta. La degustazione è organizzata nelle sontuose cantine in un casale del 500, con soffitti a volta, grandi portali in legno e ferro, candelabri e musiche di sottofondo. Lasciata la tenuta con il rigoglioso giardino, in contrasto con il nudo paesaggio dei Calanchi in cui è immerso, ci si trasferisce a Castiglione in Teverina, dove si effettuerà la visita al piccolo centro cittadino e ad una antica norcineria per degustarne i prodotti tipici. Sosta successiva a Lubriano per la visita del Palazzo Monaldeschi della Cervara. Palazzo che porta il nome di una delle più prestigiose famiglie orvietane che, nell XI sec., trasformò un convento in un piccolo castello Bagnoregio. I calanchi (Foto F. Biganzoli) di campagna. L attuale stile Barocco di sapore juvarriano si deve a Paolo Antonio Monaldeschi, il quale decise di far ristrutturare il Palazzo secondo i dettami delle ville patrizie del circondario romano. In occasione di questa giornata saremo ospiti della famiglia Misasi, che ci offrirà nelle splendide sale barocche, il pranzo cucinato dalla stessa proprietaria. Nel pomeriggio sosta in altra azienda vinicola della zona, l azienda TreBotti. Nata nel 2003 con l acquisto di alcuni terreni collinari che dominano la Valle Teverina e l Oasi d Alviano, tra Lazio ed Umbria, è specializzata nella coltivazione della vite, dell'olivo e nella produzione di miele biologico. Interessantissima, oltre alla degustazione dei rinomati vini prodotti, la visita dei vigneti e Civita di Bagnoregio (Foto F. Biganzoli) 9 delle strutture produttive all avanguardia,. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 3 GIORNO: ORVIETO Prima colazione, rilascio delle camere e trasferimento ad Orvieto, cittadina di origine etrusca, in posizione dominante arroccata su uno sperone tufaceo. Si visiterà il grandioso Duomo in stile gotico. La tradizione vuole che sia stato eretto in seguito al miracolo del Corpus Domini, per custodire il lino macchiato dal sangue dell ostia consacrata nelle mani di un sacerdote miscredente. Si proseguirà con la visita del caratteristico Pozzo di San Patrizio, realizzato nel 1527 37 da Antonio Sangallo, per approvvigionare d'acqua la Rocca dell'albornoz, in caso di assedio o conflitto. Profondo circa 62 metri, il pozzo ospita al suo interno ben due scalinate a doppia elica, sovrapposte, così progettate per rendere più agevole il trasporto dell'acqua da parte dei muli, che, grazie ad esse, non si sarebbero incontrati nel salire e nello scendere. Pranzo in locale tipico. Seguiranno una passeggiata e tempo per lo shopping nell animato centro artigiano. Fine dei servizi. DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: tutto l anno, da far coincidere su richiesta ai diversi eventi musicali, sagre o eventi folkloristici Località di soggiorno: Bolsena, Bagnoregio. presenti nel catalogo o può protrarsi con un soggiorno termale.

I GIARDINI DEL LAZIO Un affascinante viaggio che spazia dai giardini rinascimentali del viterbese a quelli più moderni a sud di Roma 1 GIORNO: BAGNAIA VITORCHIANO O CAPRAROLA Arrivo dei partecipanti, incontro con la guida e visita dei giardini di Villa Lante, a Bagnaia, grazioso borgo sui Monti Cimini. Fu il cardinale Gambara a trasformare il precedente barco in una villa con giardini, boschetti e giochi d acqua, villa che rappresenta oggi una delle più significative creazioni del Rinascimento Italiano. Il giardino all italiana, dominato dalla monumentale fontana dei Mori, è l elemento centrale dell intero complesso. Da marzo a maggio, periodo di fioritura, sarà possibile visitare il Centro Botanico Moutan. Un terreno di undici ettari fa da scrigno ad oltre 100.000 piante di peonie appartenenti a circa 600 differenti varietà arbustive. Il percorso è concepito per far godere al meglio l esplosione inimagginabile dei colori e dei profumi. E possibile acquistare piante in vaso ed anche gli ottimi prodotti di bellezza che se ne ricavano. Il centro, unico nel suo genere, è situato nei pressi dello splendido borgo di Vitorchiano. Pranzo in ristorante. N.B. Nei restanti mesi dell anno, la visita al centro Moutan verrà sostituita con la visita dei giardini di Palazzo Farnese di Caprarola. Sistemazione in hotel a Sutri o a Civita Castellana. Cena e pernottamento. Bagnaia, Villa Lante. Fontana dei mori nel giardino all italiana(foto F. Biganzoli) Caprarola, Giardino di palazzo Farnese (Foto F. Biganzoli) 2 GIORNO: BRACCIANO CASTEL GIULIANO Prima colazione e partenza per i Giardini di San Liberato, in prossimità del Lago di Bracciano. I giardini si estendono per circa 5 ettari ed oggi possiamo ammirare il frutto del lavoro del conte Donato Sanminiatelli, di sua moglie la principessa Maria Odescalchi e del paesaggista Russel Page. Aceri canadesi, ciliegi giapponesi, liquidambar e parrotie persiche convivono con canfore. Una parte del giardino è dedicata alle piante acidofile: vi si possono ammirare collezioni di camelie, rododendri, profumate Choysia ternata e bambù neri. San Liberato è anche un roseto o, meglio, una galleria infinita di rose in mille tonalità, interrotta e poi ripresa da una piccola fontana in pietra, culla e giaciglio di ninfee e di rane. Dopo la visita della Chiesa, pranzo in un ristorante sul Lago di Bracciano. Nel pomeriggio, partenza per la tenuta di Castel Giuliano. Il Parco si sviluppa su ampi terrazzamenti a prato, dolcemente digradanti, con grandi alberi e gruppi di arbusti. E caratterizzato dalla straordinaria collezione di rose antiche realizzata dalla marchesa Umberta Patrizi. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 10 3 GIORNO: VICINOROMA Prima colazione e partenza per i Giardini della Landriana, concepiti inizialmente dall Architetto Russel Page e poi arricchiti da numerose collezioni di piante per volontà della proprietaria Lavinia Taverna. La caratteristica del giardino è di essere diviso in 30 stanze, tra cui la valle delle rose antiche con il lago, il giardino degli aranci, il giardino degli ulivi, il viale bianco, la bordura grigia, il prato blu e la vasca spagnola. Trasferimento a Sermoneta e pranzo in un ristorante tipico. Nel primo pomeriggio visita dell Oasi di Ninfa, connubio perfetto tra uomo e natura. Di Ninfa, ogni descrizione è impari rispetto alle sensazioni che suscita la visita. Chi vi si avvicina non può non cogliere il senso di magia che scaturisce dai luoghi: la dormiente città medievale, l esuberanza della vegetazione, il vicino incombente monte sul quale sorgeva Norba la città di pietra, il gioco delle acque, lo splendido giardino all inglese attraversato dal fiume Ninfa. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 4 GIORNO Prima colazione, rilascio delle camere e partenza per il Castello Ruspoli di Vignanello, che rappresenta l esempio più elegante, sofisticato e celebrato di Giardino all Italiana in tutto il mondo. La visita si snoda tra le sale del castello e il suo magnifico parterre. Al termine della visita sarà possibile organizzare una degustazione dei prodotti tipici dei Monti Cimini (da richiedere al momento della prenotazione). Bagnaia, Villa Lante. Fontana dei mori nel giardino all italiana(foto F. Biganzoli) DETTAGLI TECNICI Periodo consigliato: Aprile Maggio Giugno Settembre Ottobre Località di soggiorno: Civita Castellana, Sutri. Note: abbinabile con altri itinerari in catalogo.