DOLOMITI BELLUNESI. Uniche al Mondo. Estate sulle Dolomiti tra sport, emozioni, natura e relax



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DOLOMITI BELLUNESI Uniche al Mondo Estate sulle Dolomiti tra sport, emozioni, natura e relax mensile anno 1 n.3 luglio 2010

SOMMARIO 4 5 6 7 8 10 12 13 14 15 NATURA SOVRANA SENTIERI D'ARTE E NATURA LA REGINA DELLO SPORT TRA PELMO E ANTELAO SUL TETTO DELLE DOLOMITI CIVETTA DAI MILLE COLORI NEL CUORE DELLE DOLOMITI MONTAGNE VICINE SPECCHIO D'ESTATE ALTE VIE Dolomiti Bellunesi, Uniche al Mondo Edizioni Noema mensile - anno 1 n.3 - luglio 2010 Redazione: Via Olmo, 41-37141 Verona T 045/8841176 - F 045/8841127 Via XX Settembre, 98/E - 00187 Roma T 06/62289685 - F 06/48901140 È un prodotto Noema Direttore Responsabile: Salvo Ingargiola Coordinamento di Redazione: Alessandro Zampini Hanno scritto: Rocco Bellantone, Carlotta di Colloredo, Zeno Delaini (Responsabile di Redazione), Marta Fresolone, Salvo Ingargiola, Cristiano Tinazzi, Luciano Tirinnanzi, Matteo Trombacco, Alessandro Zampini Progetto Grafico: Noema Impaginazione: Pier Paolo Spinazzè Stampa: Graphicart Srl Via delle Tecnologie 220 - Bovolone (Verona) Iconografia: archivio Camera di C.I.A.A. di Belluno La Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi;archivio Dolomiti Turismo, archivio Il Cammino delle Dolomiti, D.G. Bandion, M. De Biasio, M. Dell Agnola, C. Ferlito, R. Ghedina, R.T. Luciani, Studio Effe8, F. Tremolada Dolomiti Patrimonio Naturale dell Umanità UNESCO Il 26 Giugno 2009 le Dolomiti sono state inserite dall UNESCO nella lista dei beni patrimonio dell Umanità. Un riconoscimento straordinario che premia e tutela le caratteristiche inimitabili di un territorio unico al mondo. Nella provincia di Belluno si trovano in percentuale il maggior numero di vette dolomitiche dichiarate Patrimonio Naturale dell Umanità UNESCO, con cime leggendarie quali: Marmolada, Tofane, Antelao, Pelmo, Civetta, Pale di San Lucano, Schiara e Tre Cime di Lavaredo. IN ATTESA DI REGISTRAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI VERONA. Un ringraziamento particolare a Luigi Guglielmi, Giacomo Mazzorana e Gianpaolo Sasso per la preziosa collaborazione nella stesura dei testi relativi al Cammino delle Dolomiti e alla Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi.

Il Cammino delle Dolomiti La Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi Formaggio Piave DOP, Montasio DOP, Cansiglio Bio, Morlacco del Grappa, Bastardo del Grappa, Frontin, Lentiai, Comelico, Gresal, Focobon, Agner, Binatega, Renaz, Contrin, Fodom, Cherz, Dolomiti e, naturalmente, l ottimo Schiz bellunese. Sono questi alcuni dei protagonisti de La Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi. Un percorso indimenticabile tra gusto, natura e cultura che accompagna il visitatore nel cuore della provincia di Belluno. Un viaggio tra montagne, pascoli, baite, piccoli caseifici, vacche da latte, stalle, fienili, contadine e contadini, lungo il quale è possibile visitare e conoscere i luoghi e i personaggi che, da centinaia d'anni, celebrano i riti e le tradizioni legate alla produzione del formaggio. Nata per volontà della Camera di Commercio e della Provincia di Belluno, con il sostegno della Regione del Veneto e il finanziamento dell Unione Europea, La Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi rappresenta, infatti, un autentica macchina del gusto, capace di mettere in risalto la cultura dell ospitalità e il livello della ristorazione dell area, valorizzando, nello stesso tempo, l offerta agro-alimentare di qualità e la tradizione presente sul territorio. Degustando i formaggi, e gli altri prodotti tipici della zona, come i fagioli di Lamon IGP, il miele delle Dolomiti, l Agnello dell Alpago, il Pastin (tipico della sola provincia di Belluno), la Patata di Cesiomaggiore, la Noce e il Morone feltrino, la Mela prussiana, la Zucca e i vini dei Vigneti delle Dolomiti IGT, i fortunati visitatori potranno letteralmente assaggiare un pezzo delle Dolomiti, riscoprendo così l identità più autentica di un territorio unico e provando esperienze magiche e irripetibili. C è un modo unico e affascinante per scoprire i segreti e le meraviglie nascoste della provincia di Belluno. È il Cammino delle Dolomiti, un percorso straordinario che si snoda tra i luoghi più belli e suggestivi delle Dolomiti. Percorrendo i suoi sentieri, le sue silenziose strade bianche e i numerosi collegamenti d alta quota, i viaggiatori potranno, così, conoscere un territorio impareggiabile, ricco di antichi tesori naturalistici, storici, artistici e spirituali. Lungo i 500 chilometri del percorso, suddiviso in trenta tappe, è possibile, infatti, visitare villaggi che hanno conservato intatta la loro antica fisionomia, parlare e confrontarsi con la gente del luogo, ammirare le testimonianze secolari lasciate dalla fede, dall arte e dalla religione; il tutto al cospetto di panorami straordinari. Dal santuario dei santi Vittore e Corona alle valli di cultura ladina, dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ai resti del Castello di Andraz, passando per il lago di Misurina e le sorgenti del Piave, il Cammino delle Dolomiti offre, quindi, la possibilità di ammirare da vicino i molteplici aspetti del territorio bellunese. La semplicità dei suoi percorsi rende il Cammino accessibile a tutti, sia ai gruppi che alle famiglie, che, passeggiando tra i fruscii del bosco e il dolce rumore dei ruscelli, avranno un occasione unica per ritrovarsi. Ascoltando il ritmo del proprio cuore e di quello della natura, e riscoprendo ciò che è davvero fondamentale per la nostra vita. 3

NATURA SOVRANA Comelico e Sappada Dal fiume Piave alla Val Visdende Sono l ospitalità della popolazione e gli scenari straordinari che la avvolgono le caratteristiche principali dell area di Comelico e Sappada. Tra queste terre scorre il fiume Piave, che nasce proprio in Val Sesis, a 1.830 metri di altitudine, e attraversa Sappada per circa sei chilometri. Le sorgenti del fiume Sacro alla Patria sono una magnifica area naturalistica, nella quale si conservano ancora le fortificazioni e le trincee teatro delle sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Il percorso è una salita contrassegnata da ripidi tornanti, boschi, prati e suggestive cascate. Un itinerario lungo il quale i visitatori possono fermarsi in baite e rifugi, tanto che, addirittura uno di questi sorge proprio dove sgorga la polla sorgiva del Piave. Angoli di natura incontaminata di grande interesse per gli escursionisti sia per la ricchezza di fauna e flora alpine, sia per le innumerevoli possibilità di passeggiate ed escursioni che da lì si possono intraprendere. Da Sappada, e da ogni paese della Val Comelico, partono innumerevoli passeggiate che, costeggiando torrenti e ruscelli, si addentrano nei magnifici boschi di abeti. Come il paradiso della Val Visdende, dal latino vallis videnda ovvero valle che merita di essere vista, oasi incontaminata con seimila ettari di foreste di conifere. Proprio qui, in questi luoghi incantevoli, si organizzano escursioni guidate a piedi, in mountain bike o a cavallo, quest ultime particolarmente amate dai giovanissimi. Lungo la Strada delle malghe, invece, un percorso in quota all insegna della tradizione conduce i visitatori alla scoperta dei pascoli e della mungitura. Senza dimenticare l incontaminata oasi naturalistica delle torbiere di Danta di Cadore. Dove la natura regna su tutto. I Latteria Il percorso attraversa prati e boschi del "verde Comelico". Dal passo di Sant'Antonio, con panorama sulle Marmarole, si arriva alla conca di Padola e, attraverso il "troi di mistieri", a Dosoledo, con l'altare dell'addolorata di Andrea Brustolon della parrocchiale. Dopo la Valle Visdende, autentico spettacolo della natura, e il Monte Peralba, dove nasce il fiume Piave, si arriva a Sappada, splendido comune, dalle caratteristiche case e chiesette in legno. La trasformazione lattierocasearia costituisce un ottimo biglietto da visita per Comelico e Sappada. A Sappada l attenzione si ferma sul locale formaggio, carico di profumi e fraganze che aiutano a immaginare il fieno e i fiori della vallata. A Comelico, specialmente nella zona di Padola, garantisce piacere al palato il dolce sapore di un formaggio di grande tradizione e che, nella denominazione, identifica l area: il formaggio Comelico. 4

SENTIERI D'ARTE E NATURA Cadore, Auronzo e Misurina Dalle Tre Cime di Lavaredo alla casa natale di Tiziano Il Cadore è terra del grande pittore rinascimentale Tiziano, delle Tre Cime di Lavaredo, dell aria pura e salutare delle Dolomiti e del placido e curativo lago di Misurina. Qui, anche nella stagione estiva, si può attraversare l intera valle in totale relax, praticando piacevoli passeggiate, avventurose escursioni o pedalate nel verde. Per le famiglie, la pista ciclabile di Auronzo è il percorso ideale per godere, senza troppi sforzi, di uno splendido panorama. I più esperti troveranno irresistibile la Traversata del Centro Cadore, che va da Auronzo a Caralte di Perarolo di Cadore e si sviluppa attraverso percorsi tematici ad anello. I temerari in cerca di emozioni forti apprezzeranno la discesa di Fun Bob per attraversare le piste del Monte Agudo: tre chilometri in quindici minuti di puro divertimento a bordo di un veloce slittino. Certo, le Tre Cime di Lavaredo restano la meta imprescindibile di una vacanza sulle Dolomiti: raggiungibili sia a piedi che in auto, lungo la strada a pedaggio che parte da Misurina, costituiscono il gruppo dolomitico più famoso al mondo sin dal lontano 1869, anno della loro conquista da parte dell alpinista austriaco Paul Grohmann e delle Guide Alpine Franz Innerkofler e Paul Salcher. Agli appassionati delle due ruote è dedicata poi la Ciclabile delle Dolomiti: un itinerario che segue il tracciato dell antica ferrovia che da Calalzo conduce direttamente a Cortina. Tra natura e percorsi si nasconde anche una vera e propria oasi di benessere e di cultura, conosciuta fin dall antichità: l area presso le fonti termali di Lagole, associate dagli antichi a una divinità sanante, identificata con Apollo, un sito archeologico con reperti risalenti al periodo paleoveneto (2500 a.c.) e romano. Tiziano Vecellio vi accoglie a Pieve, nella sua casa natale, e con un suo ritratto nella arcipretale. Vigo, definita l'atene del Cadore, è ancora all'insegna di un'arte che, nel Medioevo, ha realizzato le chiesette di Santa Margherita di Salagona, della Difesa e di Sant'Orsola. Auronzo e Misurina sono dominate, invece, dalla bellezza di una natura che, nel lago e nelle Tre Cime di Lavaredo, affascina i turisti di tutto il mondo. In Cadore tra speck e formaggi molto particolari Quando si nomina il Cadore è pressoché automatico associarlo a un prodotto agro-alimentare di alto lignaggio come lo speck. Ammannito sui classici taglierini di legno concorre a disegnare ottimi antipasti oppure, in alternativa, rende onore a sostanziose prime colazioni d impronta continentale. Ma su La Strada dei Formaggi in quest area si respira molta particolarità: si provino i formaggi delle capre dell Antelao oppure il formaggio da piastra fatto a Misurina con artigianale e innocente perizia direttamente in malga con vista sul lago 5

LA REGINA DELLO SPORT Cortina Alla scoperta delle meraviglie della Conca Ampezzana Rape rosse e miele tra le specialità ampezzane Quasi per un sortilegio della natura, la regina delle Dolomiti è ricca di sapori e prodotti della terra. Citarli tutti in poche righe è impossibile. Il bosco propone ottimi funghi e squisiti mirtilli. La terra le notissime patate. Ma un paio di prodotti attirano molta attenzione: a partire dalle rape rosse, che costituiscono un ingrediente imprescindibile per il ripieno dei classici casunziei all ampezzana, magari serviti con una spolveratina di ricotta affumicata, e poi i mieli, da quello ai millefiori a quello di rododendro, ottimi per garantire vigore nelle escursioni sui monti della conca di Cortina. Quando la neve si scioglie e sci e snowboard sono appesi al chiodo, Cortina, la regina delle Dolomiti, sboccia in tutta la sua bellezza estiva. Le piste diventano verdi pascoli, i boschi un fresco rifugio dalla calura, le cime, scolpite dal tempo, il luogo ideale per toccare il cielo con un dito. In questa stagione il mezzo ideale per esplorare la valle d Ampezzo è sicuramente la mountain bike. Proprio per questo, ispirato al concetto dello Ski Resort invernale, è nato il Cortina Bike Resort, un progetto che unisce tutti i migliori percorsi del territorio e tutte le strutture e i servizi per la bicicletta: dal pass per utilizzare impianti di risalita e autobus (il Bike and Trekking pass e il Bike n Bus), i Bike Hotel, punti di ristoro con menù dedicati, con tutti gli strumenti per la manutenzione delle bici e un riparo, il Bike Hub, il punto di partenza di tutti i sentieri, individuato al centro del paese e, ovviamente, quattro noleggi a tariffario unico. Per esplorare la valle in tutta sicurezza, oltre alle tradizionali cartine, sono a disposizione degli appassionati road book e tracce gps scaricabili da internet, oltre che ad esperti istruttori e accompagnatori qualificati. Insomma, c'è tutto quello che serve per affrontare i circa cinquecento chilometri percorribili in mountain bike, dalle piste più semplici, adatte a tutta la famiglia, ai percorsi per i più allenati. Novità a parte, Cortina offre sempre il meglio per tutti gli sport di montagna, a partire dalle passeggiate, con trecento chilometri di percorsi. Tra i più suggestivi vi è il sentiero Montanelli da Pié Tofana, le cascate di Fanes, e le ferrate, da affrontare in compagnia delle guide alpine. Per non parlare delle attività più avventurose, come il torrentismo e il parco avventura. Dici Cortina d'ampezzo e dici tutto. Le Dolomiti più famose, i panorami da poster, il fascino di una delle località turistiche più rinomate delle Alpi e del mondo. Ma anche la storia legata ai combattimenti della Grande Guerra, l'identità etnica e linguistica gelosamente custodita dai ladini, le preziose testimonianze di architettura e arte. Il Cammino delle Dolomiti incontra tutto questo ricco patrimonio, ma lo avvicina con rispetto, alla ricerca dell'autenticità. 6

TRA PELMO E ANTELAO Valboite e Alto Cadore Lungo la ciclabile delle Dolomiti con tutta la famiglia Ammirare laghi incantati, visitare malghe, fare escursioni a piedi e gite in bici. Il tutto in una meravigliosa cornice naturalistica. Sono le zone della Valboite e dell Alto Cadore, che offrono una permanenza piacevole e salutare, all insegna dello sport e del movimento. Prima su tutti, la Ciclabile delle Dolomiti, un percorso di 37 chilometri che collega Calalzo di Cadore e Cortina d Ampezzo, percorrendo il tracciato della vecchia linea ferroviaria, a scartamento ridotto, dismessa nel 1964. La Ciclabile delle Dolomiti permette di conoscere le peculiarità dei paesi della valle, le chiese, i laboratori artigiani e le vecchie stazioni ferroviarie dislocate lungo tutto il tragitto. Tra queste, l ex stazione di San Vito è molto suggestiva: oggi adibita a museo, presenta due aree dedicate alla storia del trenino azzurro e bianco delle Dolomiti con l esposizione di materiali tecnici originali e la documentazione di servizio. La bellezza del paesaggio e i panorami tra i monti Pelmo e Antelao, fino alla regale maestosità del Sorapiss, regalano molte possibilità di divertimento. Un servizio di trasporto persone e biciclette con un autobus dotato di carrello in grado di portare oltre trenta bici agevola l attività. Ma non sono solo le corse in bici a rendere piacevole queste montagne. San Vito, ad esempio, come Borca, Vodo e Cibiana - i paesi principali della Valle del Boite -, si presentano come piacevoli stazioni turistiche, tra bellezze naturalistiche e chiese tardogotiche, ricche di magnifici affreschi. Particolarmente affascinanti i resti della Muraglia di Giau (sulla strada da Pocol a Passo Giau): un imponente muro, realizzato nel Settecento, imposto agli abitanti di San Vito dai commissari della Repubblica di Venezia, e dell Impero Asburgico, per porre fine alle controversie di confine. Meritano un escursione il sito paleontologico del Pelmetto, ove è possibile ammirare le famose orme di dinosauro, impresse presumibilmente oltre 230 milioni d'anni fa, e il sito archeologico di Mondeval, tra il massiccio del Pelmo e i Lastoi de Formìn, dove fu rinvenuta una sepoltura risalente a 7.000 anni fa. Il cavolo cappuccio di Vinigo Oltre ai frutti di bosco e ai formaggi di malga c è una stupenda specialità agroalimentare in questo scorcio di Cadore. Il paesello di Vinigo, frazione di Vodo di Cadore, è noto per il suo pregiato cavolo cappuccio, ortaggio di generose dimensioni, coltivato con dovizia proprio nella borgata e capace di regalare sensazioni e un gusto del tutto singolari direttamente proporzionali alla specificità e alla qualità di questa varietà unica e prelibata. La digressione H del Cammino delle Dolomiti vi porta a scoprire l'aperta e soleggiata Valle del Boite. Siamo in alto Cadore, tra due colossi dolomitici come il Pelmo e l'antelao, che dominano tutto il percorso, coincidente in buona parte con la Ciclabile delle Dolomiti. I paesi hanno storia antica, evidente nei luoghi di culto. Ascoltate il dialetto ladino: notate ciasa per casa, cian per cane, e i plurali femminili formati con la s finale. 7

SUL TETTO DELLE DOLOMITI Arabba e la Marmolada Nella terra dei Fodom formaggi e zuppa d orzo Lungo La Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi, una tappa fondamentale è quella rappresentata dai formaggi dell area di Arabba e Livinallongo prodotti a Renaz. Fra questi, ad esempio, c è il Fodom, di media stagionatura, capace di sintetizzare gli aromi presenti nelle pasture dei pascoli circostanti. L area ladina è, però, nota in cucina anche per un'altra prelibatezza tipica: l orzo. Quello bellunese si presta naturalmente per zuppe e minestre di genuina fattura, dal sapore delicato e dalla facile digeribilità. Dal Col di Lana alla Marmolada camminare tra storia e natura Sentieri, vie ferrate, eventi ciclistici Incorniciata dalle cime del Gruppo Sella e della Marmolada, quest area della provincia di Belluno offre, tra panorami incontaminati e mozzafiato, una naturale palestra a cielo aperto. Centro della valle di Livinallongo, e rinomato centro turistico per quel che riguarda lo sport estivo, Arabba sorge ai piedi del Gruppo del Sella. Tanti sono i sentieri che si dipanano tra i boschi, immersi in una natura rigogliosa: tra i più affascinanti vi è, senza dubbio, quello del Col di Lana, capace di unire storia, natura e panorami mozzafiato sulle Dolomiti. Ed ancora lo spettacolare Viel del Pan, conosciuto anche con il nome di Bindelweg o Bindelsteig, in onore dell'alpinista tedesco Karl Bindel, che rese il sentiero nuovamente agibile all'inizio del secolo scorso. Agli amanti del trekking il territorio di Arabba offre una vasta rete di percorsi che si sviluppano lungo tutta la valle ed arrivano fino ai 3.152 metri del Piz Boè, senza dimenticare la Via Ferrata delle Trincee e le 8

vie di arrampicata nella Falesia del Castello di Andraz. Ricca l offerta di eventi per le due ruote: il Giro del Sella, la Gran Fondo Dolomiti Stars, la Cronoscalata del Passo Pordoi, il Sellaronda Bike Day e la Maratona dles Dolomites. A pochi chilometri da Arabba, all interno del Comune di Livinallongo del Col di Lana, merita di essere visitato il Sacrario militare di Pian di Salesei, un imponente mausoleo costruito nel 1938 e dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. La zona della Val Pettorina e l imponente ghiacciaio della Marmolada, raggiungibile con una veloce funivia, sono alcune delle mete più ambite per chi cerchi il contatto diretto con la montagna più autentica. Agli appassionati di arrampicata la zona offre una vasta scelta di itinerari, dalla ferrata del Sass de Rocia alla famose vie della parete sud della Marmolada per veri e propri esperti. Interessante anche l itinerario escursionistico che attraversa la Val Ombretta, con vista sulla parete sud-ovest della Regina delle Dolomiti; ed, ancora, i percorsi Col da Daut Col Toront, ricchi di testimonianze della Grande Guerra. Di grande bellezza e interesse naturalistico sono i Serrai di Sottoguda, una stretta gola da percorrere a piedi o con il trenino turistico, oggi Riserva Naturale. Lungo il percorso, di circa due chilometri, che il La tappa 12 del Cammino delle Dolomiti propone uno spettacolare balcone sulla Marmolada, il più grande ghiacciaio delle Alpi orientali. Si sale da Pieve di Livinallongo, sulle pendici del Col di Lana, per proseguire verso l'austero Castello di Andraz. Costruito prima del Mille in cima a una enorme rupe, le sue pietre si confondono con la roccia. Sede dei forni delle miniere del Fursìl, diede origine a leggende (forse la favola di Biancaneve) e fu dimora di Nicolò Cusano. 30 luglio prossimo ospiterà la Quarta Edizione Notturna Serrai di Sottoguda, è infatti possibile ammirare gli sbalzi d acqua che scendono dalle pareti a picco prima di gettarsi nel Torrente Pettorina: lungo il sentiero, anche la grotta della Madonna, il crocifisso e la Chiesetta di Sant Antonio. 9

CIVETTA DAI MILLE COLORI Alleghe e Val di Zoldo Dalla quiete del lago di Alleghe ai percorsi da brivido per bikers Il Monte Civetta, uno dei massicci più incantevoli delle Dolomiti, è conosciuto in tutto il mondo per la sua parete nord-ovest: una grande muraglia che si tinge, al tramonto, di varie tonalità di rosso, arancione e giallo, con uno spettacolo di colori capace di emozionare chiunque e meta ambita degli alpinisti di tutto il mondo. L area del Civetta comprende le località di Selva di Cadore, Colle Santa Lucia, Zoldo e Alleghe, dove si estende l omonimo lago. Sulle acque del lago di Alleghe è possibile praticare canoa, kajak, oppure rilassarsi a bordo della classica barca a remi o di un più moderno pedalò. In ogni caso, la parola d ordine è relax. Per gli appassionati di mountain bike e bici da corsa, molte le alternative: dagli itinerari da percorrere nella pace più assoluta, circondati da scorci di natura incontaminata, ai percorsi più faticosi e impegnativi, adatti a chi desideri scoprire l anima più selvaggia delle Dolomiti. L area è ideale soprattutto Dopo il Santuario di Santa Maria delle Grazie, sulla cui facciata l'artista agordino Augusto Murer ha cantato la vita e la morte, si incontra Alleghe, dominata dal maestoso Civetta che si specchia nel lago. Una variante del Cammino porta nella Val di Zoldo dove natura e arte fanno a gara con il Pelmo, la Moiazza e gli straordinari capolavori che gli artisti del legno Andrea Brustolon e i Besarel hanno lasciato in tante chiese della Vallata. 10

per i bikers, con proposte a loro interamente dedicate: pass giornalieri, comprendenti il trasporto della bicicletta, scuola di mountain bike, noleggio e riparazione biciclette, uscite programmate in compagnia di esperti istruttori mtb. Per gli appassionati di trekking l offerta è ampia: dal giro completo del massiccio del Civetta all itinerario, con partenza dal Passo Staulanza, che permette di ammirare, in tutta la sua bellezza, il solitario massiccio del Pelmo. Per chi voglia scoprire in modo divertente la Valle di Zoldo, invece, in programma c è l Anello Zoldano, un giro in sei tappe alla scoperta dei gruppi montuosi principali della Valle: Mezzodì, Pramper, San Sebastiano-Tamer, Moiazza, Civetta, Pelmo e Bosconero. I tempi di percorrenza giornalieri vanno dalle quattro alle sette ore e mezza. Il periodo migliore, per compiere il tour, va da metà giugno a fine agosto e coincide con l apertura dei rifugi, dove i visitatori possono pernottare. Un esperienza in grado di regalare giornate ricche di emozioni e nel segno del brivido: ne è un esempio la tappa che dal rifugio Sora al Sass Angelini porta nella Val Prampèr. L itinerario segue un sentiero pressoché pianeggiante che conduce all estremi tà meridionale dell altipiano; da qui si scende in un profondo canalone, con salti rocciosi attrezzati con funi metalliche e, quindi, attraverso i ghiaioni, si raggiunge, in poco meno di un ora, il fondovalle in corrispondenza del Pian de la Fopa (1.210 metri). Il divertimento è assicurato per tutti, anche per i più piccoli. Basti pensare alla Settimana Verde del bambino, con attività di animazione durante ogni giorno della settimana, in luglio ed agosto, per intrattenere bambini e famiglie. Ancora una volta, le Dolomiti a portata di tutti. Nello zoldano l eccellenza del pastin Il pastin bellunese, impasto salato di carne suina e bovina arricchito da aromi e spezie, si avvale di ricette dalle molteplici varianti a seconda delle pratiche invalse in ogni singola valle o, addirittura, in ciascun villaggio. Si cuoce in padella o alla griglia. Crudo è amato dai grandi intenditori. Quello zoldano è ritenuto proverbiale, complice l immemorabile tradizione che lo contraddistingue. Ha successo indiscusso, così come i formaggi delle malghe che punteggiano i verdi pascoli fra il Monte Pelmo e il Monte Civetta. 11

NEL CUORE DELLE DOLOMITI Valle del Biois e Conca Agordina Cultura, sport, tradizione e fede. La vacanza completa Il Focobon e il Malga: top dei formaggi agordini L Agordino, e in particolare la Valle del Biois, costituisce la patria delle latterie. In quel di Canale d Agordo don Antonio Della Lucia fondò la prima latteria turnaria nel 1872. Un caposaldo fondamentale nella nutrita platea di formaggi è proprio il Focobon, gradevolissimo, dal sapore a tutto tondo, che, come denominazione, identifica le omonime celebri cime. Ma qui spopola anche l Agordino di malga frutto dei pascoli di alta montagna fra i quali si distinguono anche quelli generosi nella zona del Valles. Valle del Biois e Conca Agordina rappresentano due tra le aree più caratteristiche delle Dolomiti Bellunesi; terre in cui la cultura, l arte e le tradizioni si sposano perfettamente con la bellezza della natura circostante. La Valle del Biois è conosciuta anche come la Valle con i Santi alle finestre per i caratteristici affreschi votivi che adornano le facciate delle case. Un percorso di arte e vita che si snoda attraverso le località di Cencenighe, Vallada Agordina, Canale d Agordo e Falcade. Quest ultima, la località turistica più rinomata della valle, è anche sede di un originale rievocazione dell antica usanza di salutare le mandrie al loro rientro a valle dopo il pascolo estivo in quota: Se desmonteghea. Mucche, vitellini e pastori fanno il loro ingresso nel centro di Falcade, agghindati con corone di fiori e con il campanaccio al collo; li accoglie una festa di balli e canti folcloristici. La Conca Agordina è contornata ed amorevolmente protetta dalle sue vette Unesco: i monti Tàmer e Agner, le splendide Pale di San Lucano ed il gruppo della Moiazza. Tutto ruota attorno alla cittadina di Agordo, famoso centro d alpinismo internazionale. Qui non può mancare una visita al centro minerario di Valle Imperina, area dall altissimo valore storico, architettonico e sociale in cui è possibile rivivere cinque secoli di storia della zona strettamente legata all estrazione dei minerali, con gli impianti di frantumazione, macinazione e lavaggio del minerale, le gallerie, la centrale idroelettrica, gli antichi forni per la fusione e la raffinazione del rame. Ma la Valle del Biois e la Conca Agordina non sono solo cultura e tradizione: ci si può, infatti, rigenerare facendo lunghe e rilassanti camminate nei boschi, o in sella ad una mountain bike. E, ancora, arrampicate, escursioni, passeggiate a cavallo e tanto divertimento anche per i più piccoli - l area è ideale per le famiglie -, con parchi gioco, aree pic-nic e pesca sportiva. Canale d Agordo è, inoltre, paese natale di Papa Luciani, un angolo di spiritualità, fede e bellezza. La Valle del Biois conserva la memoria di Papa Luciani a Canale d'agordo e, nella chiesa di San Simon di Vallada, uno dei cicli pittorici più belli di Paris Bordon. La Valle di San Lucano offre affascinanti ricordi di romitaggi anche spirituali. Agordo, invece, si presenta come una città elegante, col suo brolo, il palazzo Crotta e l'ottocentesca Arcipretale, nella quale hanno operato insieme l'architetto feltrino Giuseppe Segusini, il pittore Giovanni De Min e lo scultore Valentino Panciera Besarel. 12

MONTAGNE VICINE Il Feltrino e la Valbelluna Dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi alle città d'arte Tra monti e vallate, a piedi, in bici o a cavallo, persi tra i colori e i profumi del Veneto. Questo è il Feltrino e la Valbelluna, territori impreziositi dalla presenza del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e parte di un paesaggio di straordinaria importanza paesaggistica e naturalistica. Un paradiso nel quale non è difficile trovare specie rare ed un eccezionale varietà di ambienti, da scoprire lungo i sentieri della Grande Guerra, tra borghi antichi e paesaggi mozzafiato. Difficile dimenticare luoghi di tale bellezza. Oltre a salutari camminate, per gli appassionati delle due ruote vi sono innumerevoli scelte, una delle quali Il Cammino delle Dolomiti parte dal santuario dei santi Vittore e Corona, fondato intorno al Mille, e vi fa ritorno dopo un percorso ad anello lungo cinquecento chilometri. Nell'ultima parte (tappe 28, 29 e 30) il viandante scende dal Nevegàl vedendo ai suoi piedi tutta la Valbelluna e il Feltrino. Volgendo lo sguardo a nord, ha davanti le cime dolomitiche più famose. Belluno e Feltre, centri di origine preromana, meritano una visita approfondita alla scoperta delle importanti testimonianze di storia e d'arte. è la pedemontana. Gli appassionati di ciclismo non potranno fare a meno di sostare a Cesiomaggiore, al museo storico della bicicletta Toni Bevilacqua, ciclista su strada e pistard italiano. Per chi ami cavalcare non c'è che l'imbarazzo della scelta. Innumerevoli sono, infatti, i sentieri che si sviluppano lungo tutta la dorsale prealpina, come l anello naturalistico sul Monte Grappa, il Sentiero natura dei Fojaroi e gli itinerari nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Chi, invece, preferisce il cielo alla terra può provare l'ebbrezza del volo in deltaplano o in parapendio sul monte Avena, mentre, per gli amanti dell'acqua e degli sport acquatici, c'è il lago del Corlo, al confine con Valsugana e Monte Grappa. La Valbelluna è un territorio ideale per belle passeggiate ed escursioni. Il profilo selvaggio delle montagne incombenti accresce il senso di solitudine, di leggenda, di vita patriarcale, di antichità, di mistero, scrive Dino Buzzati di questi splendidi luoghi. E allo scrittore e ai suoi sentieri la provincia di Belluno ha dedicato una serie d iniziative. Percorsi per vivere la valle e i luoghi raccontati dal grande romanziere. Di notevole interesse le Alte Vie n. 1-2-3 e 8 e le palestre di roccia, da Soverzene a Soccher fino alla Val Bruna. Nel Feltrino e in Valbelluna il Piave DOP e Re fagiolo Tra i monti e le colline del Feltrino e della Valbelluna alligna un autentico giacimento di sapori tradizionali che danno corpo a un variegato inventario di opportunità. L elenco è piuttosto nutrito ed è aperto con deciso passo dai due prodotti che segnalano meglio di altri i livelli di qualità della Strada dei Formaggi e dei Sapori. Il Piave DOP, formaggio che ha in Busche la sua patria e viene proposto in varie stagionature, da poco appunta, sulla forma, il prestigioso riconoscimento europeo. Troneggia anche il fagiolo di Lamon e della vallata bellunese IGP, noto per la buccia finissima, interprete di prelibati minestroni e ineguagliabili insalate. 13

SPECCHIO D ESTATE Alpago Tra l azzurro del lago di Santa Croce e il verde del bosco del Cansiglio L Alpago trionfa con l agnello e il Cansiglio bio Sui pascoli erbosi del Cansiglio e delle colline alpagote, l ottima cucina dei ristoranti locali si avvale di un binomio di grande effetto che lega la gastronomia all allevamento. Piatto delicato è quello a base della tenerissima carne di agnello dell Alpago, allevato per larga parte dell anno allo stato brado o semi-brado. L altra voce possente del territorio che anima la Strada è quella dei formaggi del Cansiglio: quello biologico è un autorità del settore ed è fatto con latte da mucche cresciute per sei mesi ad erba fresca dell altopiano. Lasciato Longarone, dove la diga trova un'eco nella moderna chiesa del Michelucci e Fortogna, dove riposano le più di 2000 vittime del Vajont, si incontra, seguendo il Piave, Ponte nelle Alpi, con la trecentesca chiesetta di Santa Caterina dove facevano sosta gli zattieri. Ed eccoci in Alpago, col suo splendido lago, le montagne e la maestosa foresta del Cansiglio, e poco più in là il Nevegàl, con i boschi e il Santuario che sembra proteggere, con il suo caratteristico manto, la vicina città di Belluno. Sono migliaia gli sportivi che ogni anno scelgono di trascorrere le proprie vacanze estive in Alpago. Questo perché il territorio che comprende i comuni di Chies, Farra, Pieve, Puos e Tambre, vanta un offerta turistica davvero invidiabile. Gli escursionisti e gli amanti della natura potranno avventurarsi tra le splendide foreste di faggi e abeti del Cansiglio, o sui percorsi delle Alte Vie, ammirando i fenomeni carsici e la presenza di doline e di circhi di origine glaciale che caratterizzano quest area. Chi pratica sport acquatici troverà nel lago di Santa Croce l ambiente ideale. Una distesa verde-azzurra di oltre 750 ettari, famosa in tutta Europa per la presenza costante di vento, ove è possibile praticare vela, wind-surf, kite-surf. La presenza nel lago di moltissimi pesci, tra i quali il persico e il Coregone, rende l Alpago meta turistica ideale anche per gli appassionati di pesca sportiva. Da non perdere, per chi è in cerca di emozioni forti, l esperienza del volo in alta quota: a bordo di un parapendio o di un deltaplano, i più temerari potranno provare il brivido di ammirare dall alto il panorama straordinario della conca, tra lago, cielo e montagne. Divertimento assicurato anche per chi gioca a golf: nel cuore della foresta del Cansiglio, a 1.000 metri di altitudine, si trova un campo di 18 buche considerato uno tra i più belli esistenti in Europa. Numerosi, infine, i percorsi e le proposte per chi preferisca pedalare in mountain bike e per chi ami le escursioni a cavallo. Nevegàl Conosciuta come La terrazza sulle Dolomiti per lo straordinario colpo d occhio che offre nelle giornate limpide, l Alpe del Nevegàl è la meta ideale di chi sogna una vacanza all insegna dello sport e della natura. Gli oltre 100 chilometri di percorsi, percorribili sia a piedi che in mountain bike, rendono, infatti, il Nevegàl un vero paradiso per gli amanti delle escursioni. Tra i luoghi da visitare si segnala la Riserva integrale di Monte Faverghera, al cui interno si trova il Giardino Botanico delle Alpi Orientali, e il Rifugio 5 Artiglieria Alpina, situato sulla sommità del Nevegàl a quota 1.764 metri, ultimo rifugio dell Alta Via numero 1 e tappa del lungo tragitto che da Monaco di Baviera porta a Venezia. 14

ALTE VIE Camminare a due passi dal cielo Otto percorsi in quota per scoprire la montagna più autentica Il silenzio, spezzato solo dallo stormire delle foglie mosse dal vento, regna sovrano. A dominare su tutto è la natura, un tempio in cui i profumi, i suoni e i colori si rispondono, cantando i rapimenti dello spirito e dei sensi. Qui, solo in mezzo alla maestosità delle alte vette, dei ripidi crinali, delle profonde valli sta, l uomo, godendo dell empatia con l universo. Siamo sulle Dolomiti, lungo le Alte Vie, un insieme di otto itinerari che, snodandosi tra le cime più suggestive, consente di vivere appieno questo Patrimonio montuoso. Zaino in spalla, quindi, scarponi, una mappa, tanto entusiasmo ma anche prudenza: sono questi gli ingredienti principali per vivere una fantastica avventura lungo le Alte Vie delle Dolomiti, sui sentieri mappati dal Club Alpino Italiano. Si parte dall Alta Via numero 1, la Classica, che dal lago di Braies, con un itinerario di dodici giorni, arriva a Belluno, attraversando le Tofane, il Pelmo, il Civetta e l Antelao. L Alta Via numero 3, dei Camosci, invece, parte da Villabassa-Niederdorf, oltrepassa il Monte Cristallo e il Sorapiss, e si conclude a Longarone, nei pressi della diga del Vajont. Ecco, poi, l Alta Via numero 4, di Grohmann, che va da San Candido a Pieve di Cadore, la numero 5, di Tiziano, che unisce Sesto Pusteria a Pieve di Cadore, paese natale del grande pittore, attraverso Croda dei Toni, Marmarole ed Antelao. La numero 7 di Patera, attraversa le Prealpi Bellunesi e dell'alpago, mentre la numero 8 unisce Feltre con Bassano snodandosi lungo i crinali del Monte Grappa. Discorso a parte meritano, poi, l Alta Via numero 2, delle Leggende, da Bressanone a Feltre, e la numero 6, dei Silenzi, dell'area di Comelico-Sappada a Vittorio Veneto: questi due itinerari, infatti, rientrano nei Sentieri Europei, percorsi transnazionali che proseguono in territorio austriaco. L ultima nata è l Alta Via dei Bellunesi, un affascinante itinerario che si snoda attorno al gruppo della Schiara, addentrandosi nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Lungo tutte le Alte Vie, oltre ad affascinanti digressioni storico-naturalistiche, una ricca offerta di rifugi, bivacchi e punti di ristoro che arricchiscono questo maestoso Museo diffuso. Le Alte Vie, inoltre, al di là di alcuni brevi quanto affascinanti percorsi alpinistici attrezzati, possono essere affrontate da chi possiede preparazione ed esperienze di base e, naturalmente, il desiderio di conoscere la montagna. Perché, come dice il famoso alpinista Walter Bonatti, da quassù, il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. 15