Roma, Centro S. Maria della Provvidenza, giovedì 17 aprile 2014. MESSA IN COENA DOMINI celebrata dal SANTO PADRE FRANCESCO



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Roma, Centro S. Maria della Provvidenza, giovedì 17 aprile 2014 MESSA IN COENA DOMINI celebrata dal SANTO PADRE FRANCESCO

da Pedagogia del dolore innocente Dopo lo scoppio della bomba, Marco, l unico superstite dei quattro bambini, che, ignari e spensierati, giocavano su di un campo minato, era stato immediatamente sottoposto all intervento chirurgico: amputazione delle gambe, estrazione del bulbo oculare e regolarizzazione della vaste e numerose ferite che ne crivellavano il fragile corpo palpitante. Lo vidi qualche tempo dopo l operazione, quando ancora le medicazioni quotidiane lo facevano tanto soffrire e gli domandai. Quando ti strappano le bende, ti frugano nelle ferite e ti fanno piangere, a chi pensi? A nessuno, mi rispose con una punta di meraviglia nella voce. Ma tu non credi che ci sia qualcuno al quale forse tu potresti offrire il tuo dolore, per amore del quale tu dovresti reprimere i lamenti e inghiottire le tue lacrime e potrebbe aiutarti a sentir meno il tuo dolore? Marco fissò nel vuoto il viso devastato, guardando con l unico occhio stranito, e poi, scuotendo lentamente la testa, disse: Non capisco... e tornò a giocherellare distratto con l orlo del lenzuolo. Fu in quel momento che io ebbi la precisa, quasi materiale, sensazione di una immensa irreparabile sciagura: della perdita di un tesoro, più prezioso di un quadro d autore o di un diamante di inestimabile valore. Era il grande dolore innocente di un bimbo che cadeva nel vuoto, inutile ed insignificante, soprannaturalmente perduto per lui e per l umanità, perché non diretto all unica mèta nella quale il dolore di un innocente può prendere valore e trovare giustificazione: Cristo crocifisso; e, attraverso tutti quei lettini d ospedale, in quei bimbi sofferenti, e per essi in tutti i bimbi sofferenti del mondo (quale massa di dolore era stata imposta ai bambini durante la guerra e nei tragici anni seguenti di tormentosa pace!) mi parve vedere allargarsi a dismisura questo dissennato dispendio, senza che gli educatori cristiani vi si opponessero sufficientemente, consci della preziosità di questo puro tesoro e l urgente necessità di ricuperarlo avaramente, per farne dono al Cristo ed alla Chiesa. Don Carlo Gnocchi 2 3

TRIDUO PASQUALE Giovedì Santo MESSA VESPERTINA IN COENA DOMINI CELEBRATA DAL SANTO PADRE FRANCESCO Canto all ingresso ACCLAMATE AL SIGNORE Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a Lui con esultanza. Acclamate, acclamate, acclamate al Signor. Riconoscete che il Signore è Dio; Egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il Suo Nome; poiché buono è il Signore, eterna è la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione. C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. ATTO PENITENZIALE Signore, pietà! 17 aprile 2014 chiesa del Centro S. Maria della Provvidenza Fondazione Don Carlo Gnocchi ROMA, via Casal del Marmo 401 Gloria a Dio nell alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente, Signore Figlio unigenito Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, Tu che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi, Tu che togli i peccati del mondo accogli la nostra supplica, Tu che siedi alla destra del Padre abbi pietà di noi, perchè Tu solo il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l'altissimo Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Amen. 4 5

COLLETTA O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli- T. Amen. Prima Lettura (Es 12, 1-8. 11-14) Prescrizioni per la cena pasquale. Dal libro dell Èsodo «Questo mese sarà per voi l inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell anno. Parlate a tutta la comunità d Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l assemblea della comunità d Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne». Parola di Dio T. Rendiamo Grazie a Dio Salmo Responsoriale (Sal 115) T. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. T. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. T. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo. T. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. 6 7

Seconda Lettura (1 Cor 11, 23-26) Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore. Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio T. Rendiamo Grazie a Dio Canto al Vangelo (Cf Gv 13,34) Lode a te, o Cristo, Re di eterna gloria! Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Lode a te, o Cristo, Re di eterna gloria! Vangelo (Gv 13, 1-15) Li amò sino alla fine Dal vangelo secondo Giovanni Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». Parola del Signore T. Lode a Te o Cristo RITO DELLA LAVANDA DEI PIEDI 8 9

Canto SERVO PER AMORE Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare e mentre il cielo si imbianca già, tu guardi le tue reti vuote. Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà e sulle rive di ogni cuore, le tue reti getterai. Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell'umanità. Avanzavi nel silenzio fra le lacrime e speravi che il seme sparso davanti a Te cadesse sulla buona terra. Ora il cuore tuo è in festa perché il grano biondeggia ormai, è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai. Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo, servo per amore, sacerdote dell'umanità. Canto DOV E CARITA E AMORE Dov è carità e amore, lì c è Dio. Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore: godiamo esultanti nel Signore! Temiamo e amiamo il Dio vivente, e amiamoci tra noi con cuore sincero. Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo; evitiamo di dividerci tra noi: via le lotte maligne, via le liti! E regni in mezzo a noi Cristo Dio. Chi non ama resta sempre nella notte e dall ombra della morte non risorge; ma se noi camminiamo nell amore, saremo veri figli della luce. Nell amore di colui che ci ha salvati, rinnovati dallo Spirito del Padre, tutti uniti sentiamoci fratelli e la gioia diffondiamo sulla terra. Imploriamo con fiducia il Padre santo, perché doni ai nostri giorni la sua pace: ogni popolo dimentichi i rancori ed il mondo si rinnovi nell amore. Fa che un giorno contempliamo il tuo volto nella gloria dei beati, Cristo Dio; e sarà gioia immensa, gioia vera: durerà per tutti i secoli, senza fine! 10 11

PREGHIERA DEI FEDELI C. Giunta l ora di passare da questo mondo al Padre il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore nell umile gesto della lavanda dei piedi e nel dono supremo dell Eucaristia. Consapevoli che il Padre ha posto tutto nelle sue mani, rivolgiamo a lui la nostra preghiera. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci L. Per il nostro Papa Francesco e per tutti i pastori della Chiesa, perchè vivano il loro sacerdozio come servizio instancabile e donazione senza limiti a te che sei presente nei tuoi fratelli, preghiamo. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci L. Per tutto il popolo cristiano, perchè in Te che lavi i piedi agli Apostoli e sulla mensa pasquale spezzi il pane e offri il calice, sappia riconoscere i grandi segni della tua regalità e del tuo amore, preghiamo. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci L. Per i cristiani divisi, perchè questo memoriale della santa Cena faccia risuonare nel loro spirito l ardente appello all unità che hai innalzato nella tua preghiera sacerdotale al Padre, preghiamo. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci L. Per gli uomini prigionieri della cupidigia e della violenza, e per tutti i commensali mancati al banchetto della fraternità, perchè sentano che soprattutto per loro hai pregato e ti sei offerto al Padre come agnello innocente e mansueto, preghiamo. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci L. Per tutti noi che condividiamo il pane del cielo alla mensa eucaristica, perchè siamo disponibili a condividere i valori e i beni di questo mondo con quanti hanno fame e sete di giustizia e di misericordia, preghiamo. T. O Gesù, Maestro e Signore, ascoltaci C. Signore Gesù, in quest ora suprema in cui ci chiami come amici a mangiare la Pasqua con te, rendici degni di essere eredi e commensali della gloria nel banchetto eterno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T. Amen LITURGIA EUCARISTICA Sulle offerte C. Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri, perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del Signore, si compie l opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore. T. Amen PREFAZIO C. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. T. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. T. È cosa buona e giusta. 12 13

C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore. Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. Per questo mistero del tuo amore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l inno della tua lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell alto dei cieli. RITI DI COMUNIONE Canto È GIUNTA L ORA È giunta l ora, Padre, per me, ai miei amici ho detto che questa è la vita, conoscere Te e il Figlio Tuo, Cristo Gesù. Erano tuoi, li hai dati a me e ora sanno che torno a Te, hanno creduto, conservali Tu nel Tuo amore, nell unità Tu mi hai mandato ai figli tuoi, la Tua parola è verità. E il loro cuore sia pieno di gioia, la gioia vera viene da Te. Io sono in loro e Tu in me e siam perfetti nell unità e il mondo credo che Tu mi hai mandato, li hai amati come ami me. IL PANE DEL CAMMINO (IL TUO POPOLO IN CAMMINO) Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida sulla strada verso il Regno sei sostegno con il tuo corpo. Resta sempre con noi, Signore. È il tuo Pane Gesù che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo. Se il vigore nel cammino si svilisce la tua mano dona lieta la speranza. È il tuo vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l'ardore di seguirti. Se la gioia cede il passo alla stanchezza, la tua voce fa rinascere freschezza. 14 15

È il tuo corpo, Gesù, che ci fa Chiesa, fratelli sulle strade della vita. Se il rancore toglie luce all'amicizia, dal tuo cuore nasce giovane il perdono. È il tuo sangue, Gesù, il segno eterno dell'unico linguaggio dell'amore. Se il donarsi come te richiede fede, nel tuo Spirito sfidiamo l'incertezza. È il tuo dono, Gesù, la vera fonte del gesto coraggioso di chi annuncia. Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo, il tuo fuoco le rivela la missione. PANE DEL CIELO Pane del Cielo sei Tu, Gesù, via d'amore: Tu ci fai come Te. No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di Vita; ed infiammare col tuo amore tutta l'umanità. Sì, il Cielo è qui su questa terra: Tu sei rimasto con noi ma ci porti con Te nella tua casa dove vivremo insieme a Te tutta l'eternità. No, la morte non può farci paura: Tu sei rimasto con noi. E chi vive in Te vive per sempre. Sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi. DOPO LA COMUNIONE C. Padre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore. T. Amen REPOSIZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO PANGE LINGUA Genti tutte proclamate il mistero del Signor del suo corpo e del suo sangue che la vergine donò, e fu sparso il sacrificio per salvar l'umanità. Dato a noi da madre pura per noi tutti s'incarnò. La feconda sua parola tra le genti seminò; con amore generoso la sua vita consumò. 16 17

Nella notte della cena coi fratelli si trovò. Del pasquale sacro rito ogni regola compì e agli apostoli ammirati come cibo si donò. La Parola del Signore pane e vino trasformò: pane in carne, vino in sangue, in memoria consacrò. Non i sensi, ma la fede, prova questa verità. Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò. Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì. Al mistero è fondamento la Parola di Gesù. Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio redentor, lode grande, sommo onore all'eterna carità. Gloria immensa, eterno amore alla Santa Trinità. Amen. PREGHIERA DEL BEATO DON GNOCCHI O Dio, che ci sei Padre, e in Gesù Cristo ci rendi fratelli, ti ringraziamo per il dono di don Carlo Gnocchi che la Chiesa venera come Beato. Donaci la sua fede profonda, la sua speranza tenace, la sua carità ardente, perché possiamo continuare, sul suo eroico esempio, a servire la vita di ogni uomo «percosso e denudato dal dolore». Don Carlo ci insegni a cercarti ogni giorno tra i più fragili, negli occhi casti dei bimbi, nel sorriso stanco dei vecchi, nel crepuscolo dei morenti per amarti ogni giorno con «l inesausto travaglio della scienza, con le opere dell umana solidarietà e nei prodigi della carità soprannaturale». RINGRAZIAMENTO del presidente della Fondazione Don Gnocchi, mons. Angelo Bazzari Amen 18 19

IL BEATO DON CARLO GNOCCHI (1902-1956) Carlo Gnocchi, terzogenito di Enrico, marmista, e Clementina Pasta, sarta, nacque a San Colombano al Lambro (MI) il 25 ottobre 1902. Rimasto orfano del padre all età di cinque anni, si trasferì a Milano con la madre e i due fratelli - Mario e Andrea - che di lì a poco morirono di tubercolosi. Seminarista alla scuola del cardinale Andrea Ferrari, nel 1925 venne ordinato sacerdote dall Arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi. Celebrò la sua prima Messa il 6 giugno a Montesiro, il paesino della Brianza dove viveva la zia e dove, fin da piccolo, aveva trascorso lunghi periodi di convalescenza, lui di salute così cagionevole. Il primo impegno apostolico del giovane don Carlo fu quello di responsabile d oratorio a Cernusco sul Naviglio; poi, dopo solo un anno, nella popolosa parrocchia di San Pietro in Sala, a Milano. Raccolse stima, consensi e affetto tra la gente, tanto che la fama delle sue doti di ottimo educatore giunse fino in Arcivescovado. Nel 1936 il Cardinale Schuster lo nominò assistente spirituale di una delle scuole più prestigiose di Milano: l Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Morì prematuramente a Milano, il 28 febbraio 1956. L ultimo suo gesto profetico fu la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il trapianto d organi non era regolato dalla legge. Il processo di canonizzazione al Servo di Dio Carlo Gnocchi è stato avviato dal cardinale Carlo Maria Martini nel 1987. Nel dicembre 2002 Giovanni Paolo II, riconoscendone l eroicità delle virtù, ha proclamato don Gnocchi Venerabile. Sabato 17 gennaio 2009 Benedetto XVI ha autorizzato la pubblicazione del decreto che attribuisce a don Gnocchi il miracolo che ha visto protagonista, il 17 agosto 1979, Sperandio Aldeni, artigiano elettricista e alpino di Villa D Adda (BG), incredibilmente sopravvissuto a una mortale scarica elettrica. Don Carlo Gnocchi è stato proclamato Beato a Milano, in piazza Duomo, domenica 25 ottobre 2009, giorno della sua nascita. Hanno partecipato alla solenne celebrazione 50 mila fedeli. Tre milioni di italiani hanno seguito il rito dagli schermi televisivi. Allo scoppiare della guerra si arruolò come cappellano volontario e partì, prima per il fronte greco albanese e poi - con gli alpini della Tridentina - per la campagna di Russia. Nel gennaio del 43, durante l immane tragedia della ritirata del contingente italiano, cadde stremato ai margini della pista dove passava la fiumana dei soldati: raccolto da una slitta, si salvò miracolosamente. E fu in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, maturò in lui il sogno di realizzare una grande opera di carità, che trovò compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute Rientrato in Italia, aiutò molti partigiani e perseguitati politici a fuggire in Svizzera, rischiando in prima persona la vita: fu arrestato dalle SS e incarcerato con l accusa di attività contro il regime. In questo stesso periodo iniziò il suo pietoso pellegrinaggio attraverso le vallate alpine, alla ricerca dei familiari dei caduti, per dare loro conforto materiale e morale: accolse i primi orfani di guerra e i bambini mutilati, avviando l Opera che lo portò a guadagnare sul campo il titolo di padre dei mutilatini. 20 21

LA FONDAZIONE DON GNOCCHI Istituita quasi sessant anni fa da don Gnocchi per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale a mutilatini e poliomielitici, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio raggio d azione e la propria attività, continuando a rispondere - spesso con soluzioni innovative e sperimentali - ai bisogni emergenti delle persone più fragili. Oggi continua ad occuparsi di ragazzi portatori di handicap, affetti da complesse patologie acquisite e congenite; di pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi in ambito neuromotorio, cardiorespiratorio e oncologico; di persone con esiti di traumi, colpite da ictus, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer o altre patologie invalidanti; di anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali e pazienti con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo prolungato. Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), segnatamente per i Centri di Milano e Firenze, oggi la Fondazione Don Gnocchi conta oltre 5500 operatori. L attività si articola in ambito sanitario-riabilitativo (in regime di ricovero residenziale e day-hospital, ambulatoriale e domiciliare), socio-assistenziale (Centri Diurni Integrati, Residenze Sanitario-Assistenziali, interventi domiciliari, ricoveri di sollievo, Centri residenziali per cure palliative) e socio-educativo (Centri Diurni Disabili, Residenze Sanitarie per Disabili, Degenze Diurne Riabilitative, comunità-alloggio, case-vacanza...). La Fondazione Don Gnocchi svolge oggi le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale in 29 Centri - organizzati in 8 Poli Territoriali - diffusi in 9 Regioni italiane, Tali strutture offrono una pluralità di servizi, che può essere così riassunta: 2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) 22 Unità di riabilitazione polifunzionale 9 Unità di riabilitazione ospedaliera 4 Unità per le gravi cerebrolesioni acquisite (GCA) 8 Residenze per anziani non autosufficienti (RSA) 2 Nuclei specializzati nella cura del morbo di Alzheimer 3 Hospice per malati oncologici terminali 2 Case di Cura 2 Centri di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOs) 31 ambulatori territoriali di riabilitazione 2 Centri Diurni Integrati per anziani (CDI) 7 Centri Diurni per Disabili (CDD) 1 Comunità Socio Sanitaria Disabili (CSS) 3 Residenze Sanitarie per Disabili (RSD) 3 progetti di Custode Sociale e Socio-Sanitario 1 Casa sollievo per disabili e anziani 3602 posti letto accreditati ed operativi di degenza piena e day hospital 10.000 persone circa curate o assistite in media ogni giorno Intensa è l attività di ricerca scientifica e di formazione ai più diversi livelli. Riconosciuta Organizzazione Non Governativa (ONG), la Fondazione Don Gnocchi è impegnata in progetti si solidarietà nei Paesi in via di sviluppo; ha realizzato negli ultimi anni Centri per bambini disabili in Bosnia-Erzegovina ed Ecuador, sostiene strutture di chirurgia ortopedica e di riabilitazione in Rwanda, Sierra Leone e Burundi e sta promuovendo progetti di promozione umana e di formazione sulla disabilità in Tunisia, Bolivia, Georgia e Sri Lanka. Altri interventi sono in corso o in fase di studio in diverse nazioni povere del mondo. 22 23

LA FONDAZIONE DON GNOCCHI A ROMA Il Centro S. Maria della Pace La presenza dell opera di don Carlo Gnocchi a Roma, risale a circa 65 anni fa. Era infatti il 1950 quando, alla presenza di Alcide De Gasperi, venne solennemente inaugurato il Collegio S. Maria della Pace, vicino a Ponte Milvio, una struttura destinata ad accogliere i mutilatini, cioè i bambini vittime degli ordigni della Seconda Guerra Mondiale. Nel Centro sono passati centinaia di ragazzi che vi hanno trovato accoglienza, cure mediche, istruzione, formazione professionale e integrazione sociale. Proprio qui nacque, in anni nei quali ancora non si parlava di medicina riabilitativa, una delle prime palestre di fisioterapia e una piscina concepita per l idroterapia. Dopo i mutilatini, il Centro accolse i poliomielitici e, negli anni 70, si specializzò nel trattamento delle patologie della colonna vertebrale. Il Centro S. Maria della Provvidenza Nel 2003 l Istituto Madre Nasi della Piccola Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) di Roma è entrato a far parte della Fondazione Don Gnocchi, con il nome di Centro S. Maria della Provvidenza, ideale passaggio di testimone tra due autentici giganti della carità : san Giuseppe Cottolengo e il Beato don Carlo Gnocchi. La struttura, ubicata su una collina di via Casal del Marmo, era stata aperta nel 1972 come Istituto medico-psico-pedagogico per accogliere gli ospiti della sede romana del Cottolengo. Con l ingresso nella Fondazione Don Gnocchi, il Centro ha ampliato l offerta delle proprie attività, rinnovando e migliorando gli spazi. Oggi, il Centro opera nel campo della riabilitazione neuromotoria, pneumologica, cardiologica e nella riabilitazione delle patologie degenerative e vascolari; dispone di 65 posti letto di degenza residenziale e 105 di degenza diurna per la riabilitazione post acuta. È presente inoltre una Casa di Cura con 30 posti. Offre, inoltre, una serie di prestazioni specialistiche e strumentali a carattere ambulatoriale, un servizio di riabilitazione non residenziale, una piscina appositamente attrezzata per la terapia in acqua, un qualificato centro di neuropsichiatria infantile e il Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA). Oggi dispone di 150 posti letto suddivisi tra una Residenza Sanitaria Assistenziale per persone con disabilità di 60 posti letto, un moderno reparto di riabilitazione estensiva neuromotoria ad alto livello assistenziale di 60 posti letto e di un reparto di 30 posti letto in solvenza per l assistenza e la riabilitazione integrata di pazienti affetti da patologie di origine neuromotoria ad uno stato avanzato, non più assistibili a domicilio o in altre forme. A questi vanno aggiunti 40 posti letto di day hospital in fase di attivazione e l attività di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare. Il Centro ospita altresì la sede romana del CeFOS (Centro di Formazione Orientamento e Sviluppo), che si occupa di interventi di istruzione e formazione professionale rivolti a persone con disabilità, operatori del mondo dell assistenza e operatori scolastici e alcuni laboratori dove viene svolta attività di ricerca scientifica con l utilizzo anche della realtà virtuale. 24 25

I PONTEFICI, DON CARLO E LA FONDAZIONE PAPA PIO XII 11 luglio 1948, Vaticano (Sala Clementina): udienza particolare a don Gnocchi e ai mutilatini. 20 maggio 1950, Basilica di San Pietro: incontro con i mutilatini per l inaugurazione del Centro S. Maria della Pace di Roma. 27 agosto 1953, Castelgandolfo: udienza ai mutilatini europei partecipanti al Campo d Agosto. 8 agosto 1954, Castelgandolfo: udienza ai partecipanti al II Raduno dei Dirigenti d Europa dell Opera Mutilatini di guerra. PAPA GIOVANNI XXIII 25 dicembre 1958, Vaticano: udienza a un piccolo gruppo di ospiti della Fondazione. 4 maggio 1963, Vaticano: udienza a una rappresentanza di ospiti della Fondazione per il mese mariano. PAPA PAOLO VI 23 dicembre 1963, Roma: visita al Centro S. Maria della Pace. PAPA GIOVANNI PAOLO II 23 dicembre 1990, Roma: visita al Centro S. Maria della Pace. 24 maggio 1997, Vaticano (Sala Clementina): udienza particolare alla Fondazione a chiusura delle celebrazioni per il 40esimo della morte di don Gnocchi. 30 novembre 2002, Vaticano (Aula Paolo VI): udienza particolare alla Fondazione a chiusura delle celebrazioni per il centenario della nascita di don Gnocchi. PAPA BENEDETTO XVI 10 marzo 2010, Vaticano (Aula Paolo VI): incontro di ringraziamento per la beatificazione di don Gnocchi e consegna della reliquia. PER APPROFONDIRE Barbara Garavaglia, Malato d infinito. Don Gnocchi e le virtù, Centro Ambrosiano, 2013. Gaetano Agnini, Don Gnocchi, alpino cappellano, Mursia, Milano, 2011. Emanuele Brambilla (a cura di), «E d ora in poi sia chiamato Beato». I volti, le emozioni, le immagini del 25 ottobre 2009, Mursia, 2010. Roberto Parmeggiani, Don Carlo Gnocchi imprenditore della carità, San Paolo, 2009. Luisa Bove, Don Carlo Gnocchi, Edizioni Paoline, 2009. Ennio Apeciti, Li amò sino alla fine, Centro Ambrosiano, 2009. Vincenzo Russo, Se il destino è contro di me, peggio per il destino, Mursia, 2009. Carlo Gnocchi, Restaurazione della persona umana, Libreria Editrice Vaticana, 2009 Edoardo Bressan, Don Carlo Gnocchi. Una vita al servizio degli ultimi, Mondadori, 2009. Emanuele Brambilla, Don Gnocchi. Il prete che cercò Dio tra gli uomini, Centro Ambrosiano, 2009. Carlo Gnocchi, Cristo con gli alpini, Mursia, 2008. Sergio Toppi -Beppe Ramello, Don Gnocchi, una vita spesa per gli altri (biografia a fumetti), San Paolo-Fondazione Don Gnocchi, 2006. Carlo Gnocchi, Poesia della vita. Pensieri, a cura di Angelo Bazzari e Oliviero Arzuffi, San Paolo, 2006. Stefano Zurlo, L Ardimento. Racconto della vita di don Gnocchi, Rizzoli, 2006. Carlo Gnocchi, Poesia della vita (a cura di Angelo Bazzari e Oliviero Arzuffi), San Paolo, 2006. Sergio Didonè (a cura di), Grazie papà don Carlo. L'opera di Don Gnocchi nelle testimonianze e nei ricordi dei suoi figli, Effatà Editrice, 2005. Carlo Gnocchi, Dio è tutto qui. Lettere di una vita, Mondadori, 2005. Giorgio Cosmacini, La mia baracca. Storia della Fondazione Don Gnocchi, Laterza, 2004. Giorgio Rumi-Edoardo Bressan, Don Carlo Gnocchi. Vita e opere di un grande imprenditore della carità, Mondadori, Milano 2002. Carlo Gnocchi, Gli Scritti (1934-1956), Àncora-Fondazione Pro Juventute, Milano 1993. Per ricevere informazioni e notizie su don Carlo e sulla Fondazione Don Gnocchi: Amis, notiziario trimestrale Missione Uomo, rivista quadrimestrale sito internet: www.dongnocchi.it Amis, news letter mensile (per iscriversi, consultare il sito internet) 26 27