Seconda stazione: Gesù tradito da Giuda. Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.



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Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

Transcript:

VIA CRUCIS DELLA QUARESIMA Prima stazione: l'agonia di Gesù nell'orto Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo perché con la tua santa Croce hai redento il «Giunsero ad un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate"» (Mc 14, 32-34). Non so vederti né pensarti agonizzante Gesù nell'orto. Ti vedo soffocato dalla tristezza. Una tristezza che non è sfiducia, ma reale sofferenza a causa della durezza del cuore degli uomini che, ieri ed oggi, non sanno o non vogliono accettare tutta la tua legge di santità e amore. Grazie, Gesù, per il tuo amore per noi. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Seconda stazione: Gesù tradito da Giuda «Mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: "Quello che bacerò, è lui, arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta"» (Mc 14, 43-44). Quando il tradimento viene da un nemico si può tollerare. Quando, invece, viene da un amico è molto grave. Imperdonabile. Giuda era una persona a cui tu avevi accordato fiducia. È una storia penosa e terrificante. Una storia assurda. Ogni storia di peccato è sempre una storia assurda. Non si può tradire Dio per cose senza valore. Salvaci, Gesù, dalla nostra empietà. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Terza stazione: Gesù è condannato dal sinedrio «I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi» (Mc 14, 55-56). È la condanna dell'ipocrisia religiosa. Dovrebbe far pensare molto. I capi religiosi del popolo eletto condannano Gesù basandosi su false testimonianze. È vero quanto è scritto nel Vangelo di Giovanni: "Venne fra la sua gente ma i suoi non l'accolsero". Tutto il mondo è la sua gente. Sono molti coloro che non l'accolgono. Perdona, Gesù, la nostra infedeltà. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Quarta stazione: Gesù è rinnegato da Pietro «Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: "Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù". Ma egli negò... e cominciò a imprecare e gridare: "Non conosco quell'uomo"» (Mc 14, 66 ss.). Anche Pietro, il discepolo forte, cade in peccato e, per viltà, rinnega Gesù. Povero e infelice apostolo! Eppure aveva promesso che avrebbe dato la vita per il suo Maestro. Povero Pietro, ma caro Gesù, abbandonato, tradito, rinnegato da coloro che avrebbero dovuto amarti più di tutti. Siamo anche noi tra quanti ti rinnegano? Soccorri, Gesù, la nostra debolezza. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Quinta stazione: Gesù è giudicato da Pilato «Ma Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Allora essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mc 15, 14-15). Non ci interessa Pilato. Ci rattrista il fatto che sono molti coloro che giudicano Gesù e non riconoscono la sua vera grandezza. Contro Gesù hanno agito gli amici, i rappresentanti dell'ordine politico e i capi religiosi. Tutti Gesù ti hanno condannato senza motivo. Cosa vuoi che noi facciamo per riparare queste colpe che ancora oggi si compiono in tutto il mondo? Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Sesta stazione: Gesù è flagellato e coronato di spine «I soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!"» (Mc 15, 16-18). Ci troviamo di fronte ad un incalzare di delitti incomprensibili. Colui che non aveva peccato, viene annoverato tra i malfattori. Il giusto, viene condannato. Colui che era vissuto facendo del bene a tutti, viene flagellato e coronato di spine. La ingratitudine si associa alla crudeltà. Abbi pietà, Signore, della nostra disumanità verso di te che sei l'amore. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Settima stazione: Gesù è caricato della croce «Dopo averlo così schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo» (Mc 15, 20). Si sono dati convegno l'ipocrisia, la viltà, l'ingiustizia. Hanno assunto il volto della efferatezza. I cuori hanno cambiato la loro funzione e dall'essere sorgente di amore, sono diventati palestra di crudeltà. Tu, dal tuo canto, non hai risposto. Hai abbracciato la tua croce, per tutti. Quante volte, Gesù, ho fatto ricadere su di te la mia croce e non ho voluto vedere come frutto del tuo amore. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Ottava stazione: Gesù è aiutato dal Cireneo «Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio» (Mc 15, 21-22). Non vogliamo pensare che l'incontro col Cireneo sia stato un fatto occasionale. Quel Cireneo fu scelto da Dio per portare la croce di Gesù Tutti abbiamo bisogno di un Cireneo che ci aiuti a vivere. Ma abbiamo un solo Cireneo, ricco, potente, clemente, misericordioso e si chiama Gesù. La sua croce sarà per noi unica fonte di salvezza. In te, Gesù, noi tutti riponiamo le nostre speranze. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Nona stazione: Gesù e le donne di Gerusalemme «Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli"» (Lc 23, 27-28). L'incontro con le donne di Gerusalemme fu come una pausa di bontà nel cammino doloroso. Piangevano per amore. Gesù le esortò a piangere per i loro figli. Le esortò ad essere autenticamente madri, capaci di educare i figli nella bontà e nell'amore. Solo se si cresce nell'amore si può essere autentici cristiani. Insegnaci, Gesù, a sapere amare come ami tu. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Decima stazione: Gesù è crocifisso «Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno % (Lc 23, 33). «Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: "Il re dei Giudei"» (Mc 15, 25-26). Gesù è crocifisso, ma non sconfitto. La croce è trono di gloria e trofeo di vittoria. Dalla croce vede Satana sconfitto e gli uomini col volto radioso. Egli ha lavato, salvato, redento tutti gli uomini. Dalla croce le sue braccia si allargano fino agli estremi confini dell'universo. Tutto il mondo è redento, tutti gli uomini vengono purificati dal suo sangue e, indossando abitinuovi, possono entrare nella sala del banchetto. Voglio elevare a Te, crocifisso Signore, il mio canto d'amore. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Undicesima stazione: Gesù promette il regno al buon ladrone «Uno dei malfattori appeso alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!". Ma l'altro lo rimproverava: "Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male". E aggiunse: "Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno"» (Lc 23, 39-42). Tu sei diverso da tutti gli altri, Gesù. Tu sei la Verità, la Via e la Vita. Chi ripone in te la sua fede, chi invoca il tuo nome, chi si pone alla tua scuola, chi imita il tuo esempio, entra con te nella pienezza della Vita. Sì, in Paradiso, tutti saremo come te, splendore della gloria del Padre. Conduci tutti, Gesù, nella tua patria di luce, bontà e misericordia. Insegnaci ad amarti. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Dodicesima stazione: Gesù in croce: la Madre e il discepolo «Gesù, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". Poi disse al discepolo: 'Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa» (Gv 19, 26-27). L'incontro di Gesù con la Madre e il discepolo Giovanni è come l'incanto dell'amore senza limiti. C'è la Madre, la tuttasanta sempre Vergine, c'è il Figlio, sacrificio della nuova alleanza, c'è l'uomo nuovo, un discepolo di Gesù. Comincia l'era nuova nella comunione di totale sottomissione alla volontà di Dio. Gesù che ci hai dato come Madre Maria, tua Madre, rendici come te, figli dell'amore. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Tredicesima stazione: Gesù muore in croce «Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì lemà sabactàni?, che significa, Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato... (poi) Gesù, dando un forte grido spirò» (Mc 15, 33 ss.). Per tutti la morte è una realtà dolorosa. Per Gesù la morte è un vero dramma. II dramma dell'umanità che non l'ha voluta accettare e il dramma predisposto dal Padre perché si adempisse il sacrificio vivo, puro e santo. Quella morte deve infondere sentimenti di vera comunione. Diventiamo anche noi ostia pura, santa, gradita a Dio. Permetti, Gesù, che possiamo abbracciarti e stare sempre con te nella preziosità del tuo sacrificio. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Quattordicesima stazione; Gesù deposto nel sepolcro «Giuseppe d'arimatea comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro» (Mc 15, 43 ss.). II sepolcro dove fu deposto Gesù non esiste più. Oggi c'è un altro sepolcro ed è il tabernacolo dove in tutte le parti del mondo viene custodito Gesù sotto le specie eucaristiche. E c'è, oggi, un altro sepolcro, e siamo noi, tabernacolo vivente, dove Gesù vuole essere presente. Dobbiamo trasformare la nostra mente, il nostro cuore, la nostra volontà per essere degno tabernacolo di Gesù. Fa' o Signore, che io sia sempre il tabernacolo d'amore per te. Padre nostro, Ave Maria, Gloria. Conclusione Abbiamo rivissuto il cammino della croce già percorso da Gesù. Abbiamo partecipato al suo cammino di amore per la gloria del Padre e per la salvezza dell'umanità. Abbiamo condiviso le sofferenze di Gesù causate dal peccato degli uomini ed abbiamo ammirato le sfumature del suo grande amore. Dobbiamo imprimere nel nostro cuore tutte le quattordici tappe vissute per poter essere sempre in cammino con Gesù, sacerdote sempre vivo, amore che sempre consola, conforta, dà forza alla nostra vita. Dobbiamo essere il tabernacolo vivente di Colui che rimane sempre, per noi, ostia pura, santa, immacolata, vittima gradita al Padre. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.