DISCIPLINARE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE DEGLI ELEMENTI TECNICI



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DISCIPLINARE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE DEGLI ELEMENTI TECNICI 1. OPERE SEMAFORICHE 1.1 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Il regolatore semaforico dovrà essere governato da una logica a microprocessore, realizzato completamente tramite circuiti allo stato solido e costituito da una struttura ed un cablaggio tali da consentire tutti i tipi di funzionamento di seguito descritti. Dovrà poter pilotare un massimo di 80 segnali semaforici. Il regolatore sarà costituito da un rack di sostegno per le schede elettroniche, diversificate funzionalmente, facilmente estraibili e sostituibili. Il regolatore deve essere contenuto in un armadio in poliestere rinforzato con fibre di vetro. Il cablaggio interno dell armadio conterrà una circuiteria di protezione costituita da scaricatori, filtri di rete, interruttore automatico e differenziale, luce interna, presa di corrente di servizio nonché la messa a terra di tutte le parti metalliche. Il regolatore dovrà essere fornito di pannello per evidenziare un eventuale stato di allarme e di due display per indicare il programma in atto e la fase di esecuzione. Il regolatore sarà controllato da un software che permetterà le funzioni di seguito descritte; sarà dotato di due porte seriali RS232: la prima destinata a terminale o PC portatile per il collegamento locale; la seconda destinata al collegamento alla rete di centralizzazione. 1.2. DESCRIZIONE DELLE FIUNZIONI A) Funzionamento a tempi fissi (con possibilità di passare al funzionamento manuale) B) Funzionamento locale in selezione oraria di piano C) Funzionamento completamente attuato o semiattuato D) Funzionamento con attivazione di fasi di emergenza o prioritarie A) Funzionamento a tempi fissi: In questo tipo di funzionamento il regolatore fornisce ciclicamente l alimentazione ai segnali semaforici secondo la sequenza dei vari gruppi veicolari e pedonali, segnali programmabili sia nella struttura(sequenza dei vari segnali) che nella durata dei tempi. La programmazione degli intervalli di transizioni tra una fase e l'altra (giallo e tutto rosso) sarà autonoma per ciascuna fase. Nel funzionamento manuale il regolatore dovrà consentire, per mezzo di un pulsante, l'avanzamento sequenziale con durata indeterminata, mentre l'esecuzione delle fasi transitorie (giallo e tutto rosso) dovrà essere autonoma nel rispetto dei tempi programmati. B) Funzionamento locale in selezione oraria di piano: Questo tipo di funzionamento dovrà essere uguale a quello appena descritto, ma si dovrà distinguere per una caratteristica di notevole importanza: dovrà essere possibile la memorizzazione di 16 distinti e diversi piani di traffico, con la possibilità di 50 inserzioni orarie su

base settimanale; in altre parole la selezione di piano dovrà essere automatica, a livello locale, in funzione dell'ora e del giorno della settimana. Nei suddetti piani di traffico, oltre alla durata dei tempi di ciascuna fase, dovrà essere possibile anche la programmazione dello sfasamento (offset). Questo dovrà consentire di adattare il coordinamento del regolatore alle variazioni di traffico e per poter variare il senso dell'onda verde in funzione nelle diverse esigenze giornaliere. Altra caratteristica legata alla programmazione dei piani di traffico dovrà stare nella possibilità di variare il tipo di regolazione semaforica con un semplice cambio di piano. Es.: da piano 1 a tempi fissi al piano 2 completamente attuato. C) Funzionamento semiattuato e attuato: Il regolatore dovrà consentire il controllo di tutte o di alcune direttrici dell'intersezione con chiamata veicolare e/o pedonale. Dovrà consentire la soppressione delle fasi non prenotate nel corso del ciclo con la possibilità di ritorno sulla fase principale anche in assenza di richiesta da parte dei rilevatori veicolari. Per ogni fase si dovranno poter programmare un tempo minimo, un'estensione ed un tempo massimo. In questo tipo di funzionamento dovrà essere resa possibile la coordinazione con eventuali altri regolatori mantenendo costante la durata del ciclo (funzionamento semiattuato). Dovranno essere possibili diversi tipi di prenotazione con: -attuazioni direzionali utilizzando due spire; -attuazioni temporizzate dalla presenza del veicolo sul rilevatore; -attuazioni di fasi mutuamente esclusive tali da permettere l'esecuzione di un movimento veicolare o pedonale in alternativa ad un altro e viceversa; -attuazioni abilitate solo in determinate fasi; -attuazioni diverse ottenute con la combinazione logica di varie prenotazioni. D) Funzionamento con attivazione di fasi di emergenza o prioritarie: Il software di gestione, contenuto nell'apparecchiatura, dovrà consentire l'attivazione di fasi di emergenza (con struttura luci anche completamente diversa da quella di base) dando la possibilità di anticipare o ritardare l'uscita o la chiusura di una fase per poter così agevolare i mezzi di soccorso o dare priorità ai mezzi di trasporto pubblico. 1.3. PROGRAMMAZIONE DEL REGOLATORE La programmazione del regolatore, per quanto riguarda la struttura (successioni dei colori), dei tempi di ciascuna fase, delle attuazioni e tutto quello che occorre per realizzare le funzioni sopra descritte dovrà essere facilmente eseguibile a livello locale mediante terminale collegabile alla porta seriale RS232 0 attraverso PC portatile. Tutte le informazioni necessarie dovranno essere immagazzinate in una memoria EEPROM( electrically erasable programmable only memory) che non richiede alimentazione elettrica per mantenere i dati, i quali dovranno poter essere inseriti e modificati utilizzando un comune terminale a video. L'operatore dovrà essere guidato da vari menù per una facile programmazione e/o modifica dei programmi consentendo nel contempo anche le seguenti operazioni:

- Back-up: ovvero la duplicazione della programmazione. La copia dovrà poter essere fatta su dischetto per l'archiviazione. - Restore: ovvero l'inserimento dei dati di programmazione nel regolatore utilizzando quelli salvati precedentemente con la funzione di back-up. 1.4. CONTROLLI E DIAGNOSTICA DEL REGOLATORE Per garantire la massima sicurezza dell'impianto il regolatore dovrà essere fornito di diversi sistemi di controllo per la verifica del corretto funzionamento dello stesso e dell'esatta sequenza ed accensione dei segnali semaforici e più precisamente: - sistema di controllo della perfetta funzione del microprocessore ed esecuzione del programma, che nel caso di avaria dovrà essere in grado di isolare la logica dal resto dell'impianto; - sistema di controllo dei verdi nemici capace d'intervento anche nel caso di un'eventuale accensione dovuta a corti circuiti esterni. Il controllo dei verdi nemici dovrà essere programmabile, quindi facilmente adattabile alle esigenze dell'impianto ed ad eventuali modifiche; - sistema di controllo sull'uscita di tutti i segnali semaforici capace di intervenire sia in mancanza completa di uno o più segnali che nel caso di accensione accidentale di più segnali non inseriti nel programma di struttura; - l'impianto semaforico deve essere dotato di dispositivi che, in caso di blocco o di guasti delle lanterne non ripetute, rendano automatico il passaggio a luci gialle lampeggianti. L'intervento di questi sistemi di controllo dovrà essere facilmente diagnosticabile dal personale abilitato alla manutenzione, con messaggi che specifichino l'origine. 1.5. USCITE DI POTENZA Il circuito di pilotaggio delle uscite di potenze per l'accensione dei segnali semaforici dovrà essere realizzato utilizzando componenti allo stato solido (triac) in grado di pilotare potenze di assorbimento fino ad un massimo di 800 W. Tali circuiti dovranno essere inseriti su schede facilmente estraibili ed intercambiabili, separate dal circuito della logica. Su queste schede, denominate schede luci, oltre al circuito di pilotaggio dei triac, dovrà essere inserito il circuito di controllo. Il regolatore dovrà confrontare costantemente, ogni 10 msec, i dati ricevuti dai conduttori con quelli immagazzinati nella memoria, ed inviarli ai semafori con i valori corretti, e passare in lampeggio nel momento in cui riscontrasse una discrepanza che potrà essere dovuta all'accensione occasionale, non voluta, di un segnale semaforico per un corto circuito esterno, o per la totale mancanza di un segnale semaforico dovuta a lampade bruciate o ad un guasto del triac. 1.6. SPECIFICHE TECNICHE Scheda CPU - microprocessore per governare la totalità delle funzioni dell'apparecchiatura;

- memoria ripartita su due blocchi, il primo contenente il firmware di gestione della CPU, il firmware multifunzioni, quello di autodiagnosi e rilevamento allarmi; il secondo blocco contenente la struttura dell'incrocio, i piani di traffico, la tabella d'inserzione dei piani e tutti gli altri dati di temporizzazione del regolatore. Tutti questi parametri dovranno poter essere variati dall'operatore in strada. - Memoria con 48k Eprom, 8k RAM, 8k Eprom. - Circuito timekeeper con batteria al litio. - Circuito conta eventi CTC. - Porta seriale RS232 per terminale locale. - Porta seriale RS232 o 20 ma Current Loop per collegamento centralizzato. - Velocità di trasmissione seriale RS232C selezionabile da 110 a 9600 bit/sec. - Fino a 8 input(disaccoppiati otticamente) per rilevatori veicolari e/o pulsanti pedonali. - Pannello per l'input dei comandi manuali. - N 2 frequenze di lampeggio (normale e rapido). Scheda luci Ogni singola scheda dovrà contenere l'hardware destinato al pilotaggio almeno di 8 uscite di potenza per l'accensione dei segnali semaforici, utilizzando componenti allo stato solido (triac) in grado di pilotare potenze di assorbimento fino ad un massimo di 800 W. I circuiti di potenza dovranno essere inseriti su schede facilmente estraibili ed intercambiabili, separate dal circuito della logica. Su queste schede, denominate schede luci, oltre al circuito di pilotaggio dei triac, dovrà essere inserito anche un circuito di controllo. Sia il pilotaggio che il controllo dovranno essere effettuati mantenendo un disaccoppiamento tra tensione di rete e logica di almeno 2500 VRSM. Pannello frontale In questo pannello dovranno essere inseriti i comandi manuali per selezionare i seguenti modi di funzionamento: 1) Automatico 2) Tutto rosso 3) Lampeggio 4) Attuato Scheda detector a 2 canali Questa scheda, posizionbata negli appositi slot, dovrà essere del tipo a 2 canali; dovrà essere gestita da un microprocessore interno che ne governa il funzionamento, dovrà operare secondo il principio di induzione. Con questa scheda si dovrà avere la possibilità di posizionare le spire di rilevamento ad una distanza massima di ml 300 dalla scheda; dovrà inoltre essere dotata degli organi di controllo per la taratura e per la visualizzazione del passaggio veicolare. Manuali d'uso Dovranno essere in lingua italiana e comprendere sia la parte hardware che la parte software

1.7. ARMADIO DI CONTENIMENTO Il regolatore dovrà essere alloggiato in un armadio, a tenuta stagna, realizzato in materiale plastico rinforzato con fibre di vetro. Nel cablaggio dell'armadio dovrà essere inserita una circuiteria di protezione costituita da: - scaricatori per le protezioni contro le sovratensioni: - filtri di rete; - interruttore magnetotermico differenziale; - presa di corrente di servizio; - morsettiere per l'allacciamento con l'impianto esterno; - messa a terra di tutte le parti metalliche. L'armadio dovrà essere inoltre dotato di un telaio che sarà inserito nel blocco di fondazione in cls del basamento. 1.8. PALINE E PALI DI SOSTEGNO PER LANTERNE Le paline di sostegno, con o senza mensola, dovranno soddisfare le richieste riportate nel D.M. del 16/01/96 e dovranno essere realizzate in tubo d'acciaio zincato a caldo, con le asole per il passaggio dei cavi, l'applicazione di pulsanti, i bulloni per la messa a terra e per il bloccaggio delle mensole, con le sezioni e caratteristiche minime sotto riportate: - palina tubolare diametro base 102mm altezza 3600mm; - palo a sbraccio ottagonale diametri 240/90mm altezza 6500mm. 1.9. LANTERNE SEMAFORICHE VEICOLARI E CICLOPEDONALI Le lanterne semaforiche dovranno essere in policarbonato color giallo di alta qualità ad elementi componibili, in diversi colori e dimensioni, nel rispetto delle normative CEI, omologate dal Ministero dei LL.PP. e dotate di: - modulo ottico a ledlampade a led secondo le dimensioni; - mascherine con simboli pedone/bici - sportello di chiusura in policarbonato color nero - visiere parasole in policarbonato color nero con innesto a scatto; - attacchi in policarbonato per il fissaggio alle paline; 1.10. PULSANTI PER CHIAMATA CICLOPEDONALE In custodia stagna con protezione IP 65, con cassetta in pvc antiurto di colore giallo a tenuta stagna predisposta per il fissaggio a vite su palina. I pulsanti per la chiamata pedonale dovranno rispondere perfettamente a quanto stabilito dall'articolo n. 162 comma 5-6-7 del Regolamento di esecuzione ed attuazione del, Nuovo Codice della Strada approvato con D.P.R. n. 16/92.

1.11. DISPOSITIVI ACUSTICI PER NON VEDENTI In particolare tali dispositivi vengono attivati durante le fasi pedonali sia che esse siano presenti nel ciclo semaforico sia a chiamata da apposito pulsante. Il dispositivo emette una segnalazione acustica intermittente con frequenza di 60 impulsi al minuti, con una durata pari al relativo tempo di verde, dando al non vedente il segnale di abilitazione per l'attraversamento del passaggio; ed una segnalazione acustica con frequenza di 120 impulsi al minuto, con una durata pari al tempo di giallo, dando al non vedente il segnale di arresto o di sgombero dell'attraversamento del passaggio pedonale. Il segnale acustico è differenziato per ogni direzione di attraversamento. 1.12. PANNELLI DI CONTRASTO Dovranno essere in lamiera d'alluminio spessore 25/10 da cm. 70x100 con la sola luce rossa diametro 300mm, mentre le altre con diametro 200mm, verniciatio a forno con colore nero e rifiniti con pellicola rifrangente di classe 2, co bordatura per il fissaggio delle lanterne, complete di staffe e bulloneria di fissaggio. 1.13. SENSORI INDUTTIVI I sensori induttivi dovranno essere realizzati con corda di rame flessibile, antifiamma, con sezione minima di 1,5 mmq, con 5 avvolgimenti su un perimetro minimo di 8 ml. per il rilevamento del passaggio degli autoveicoli, posto in opera a perfetta regola d'arte nel manto stradale. 1.14. CAVI ELETTRICI Dovranno essere di tipo multiplo FG/7 a doppio isolamento, con sezione minima di 1,5 mmq, e dovranno collegare ogni segnale semaforico direttamente al regolatore senza collegamenti in parallelo. 1.15. CORDA IN RAME Dovrà essere del tipo unipolare, flessibile, isolata con sezione minima da 1x16mmq per la messa a terra dell'impianto a norma CEI. 1.16. DISPERSORI La messa a terra dovrà essere realizzata con dei puntali a crociera dello spessore minimo di 5mm, zincati a caldo, con altezza minima di 1000mm. 1.17. DESCRIZIONE DELLE OPERE MURARIE Le opere murarie necessarie alla realizzazione dell'impianto dovranno comprendere: Cavidotti I cavidotti dovranno essere realizzati con tubo in polietilene corrugati multiparete diametro esterno minimo 110mm costruiti secondo le Norme CEI 23-46 tipo N, con marchio IMQ; posati ad una

profondità minima di cm 100 lo scavo comprende tutti i lavori di taglio asfalto, scavo, trasporto del materiale di risulta a discarica, creazione di sottofondo e bauletto in cls nello spessore di cm. 10 attorno al tubo riempimento con nuova fornitura in stabilizzato calcareo, addizionato a calce o cemento, nella misura di Kg 70/m3 bagnato e costipato per strati da cm 20, copertura con conglomerato bituminoso(binder) minimo cm. 7 e tappeto minimo cm.3. Plinti di fondazione I plinti di fondazione dovranno essere eseguiti utilizzando clcestruzzo del tipo RcK =250 Kg/cmq. L'esecuzione dovrà comprendere tutti i lavori di scavo, eventuali demolizioni, asporto del materiale eccedente a discarica, eventuale armatura, ripristino della zona dello scavo. Pozzetti d'ispezione I pozzetti d'ispezione comprenderanno i lavori di scavo, di collegamento ai cavidotti, asporto dei materiali eccedenti a discarica, ripristino della zona di scavo. Dovranno essere in calcestruzzo prefabbricato con le dimensioni minime di cm. 40x40x70h con fondo aperto(prolunga) ed essere dotati di coperchio in ghisa pressofusa di portata adeguata. Realizzazione delle spire magnetiche Le spire elettromagnetiche dovranno essere realizzate esclusivamente con cavi schermati. Il taglio asfalto va effettuato in traccia, con una profondità minima di 5 cm, utilizzando opportune apparecchiature. Le dimensioni delle spire dovranno essere tali da rendere possibile la perfetta taratura delle schede detector. La spira dovrà essere realizzata con almeno 5 giri di cavo. La sigillatura deve essere fatta con idonei materiali e comunque approvata dalla D.L.