Libro di preghiera e di spiritualità della Croce



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Comunità Interprovinciale Passionista Italiana Laus Crucis Libro di preghiera e di spiritualità della Croce Curatore dell'edizione e incaricato per la stampa: P. Max Anselmi c.p. Eventuali diritti, involontariamente non riconosciuti, verranno compensati su segnalazione degli interessati direttamente dal curatore dell'edizione. Saremo grati a chi segnalerà eventuali inesattezze o errori nei testi e nell'attribuzione agli autori degli stessi.

PRESENTAZIONE Leggiamo nel Vangelo : Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: Ecco l agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!. Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: Ecco l agnello di Dio! (Gv 1, 29.35-36). Alla morte di Gesù in croce si realizza la profezia che dice: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,37; cf Zc 12,10). Il cammino ideale che il presente libro di preghiere propone è quello suggerito dalla Parola di Dio: dare un fondamento solido alla preghiera fissando lo sguardo su Gesù (cf. Eb 12,2) e contemplandolo innalzato sulla croce per farne lutto come si fa lutto per un figlio unico (cf. Zc 12, 10). In questo atteggiamento di fede e di contemplazione del Crocifisso, agnello di Dio che salva e libera dal peccato, si sperimenta la realizzazione della grande e suprema promessa dell effusione dello Spirito Santo: Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione (Zc 12,10). Lo scopo della preghiera è la novità di vita, caratterizzata dalla presenza dello Spirito Santo e dei suoi frutti: "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5,22). Se la finalità di chi prega è quella di essere nuova creatura (Gal 6,15), di conseguenza nella preghiera è necessario rivivere il mistero salvifico: in questo modo Gesù diventa la via (Gv 14,6), colui di cui si dice : In nessun altro c è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati (At 4,12). Esperimentando nella preghiera di essere salvati non da una propria giustizia ma da quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede (Fil 3,9), allora diventa vera l'espressione di Paolo: Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo (Gal 6,14). Pregare in senso evangelico e cristiano è vivere alla luce della verità che Gesù Cristo per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione (1Cor 1, 30). Il presente libro di preghiere, secondo lo spirito ecclesiale, valorizza le preghiere della tradizione cristiana e accoglie lo spirito specifico del carisma passionista, attingendo dal proprio tesoro (cf Mt 13,52) cose antiche e nuove. Sollecitati in particolare dall' amore alla preghiera e alla contemplazione dal fondatore S. Paolo della Croce, ci è sembrato doveroso accogliere con gioia la sua eredità e trasmetterla generosamente ai fratelli. Si è sentito il bisogno, inoltre, di rendere questo servizio non solo per la famiglia religiosa passionista, ma anche per tutto il movimento laicale passionista e altri che condividono lo stesso ideale: questo spiega la particolare strutturazione del libro. Si è cercato di venire in aiuto alle necessità della comunità senza trascurare l attenzione ai singoli. Quello che qui viene offerto è frutto dell impegno di tanti, a cui va la nostra gratitudine. In vista di una nuova e migliorata edizione chiediamo eventuali suggerimenti. A S. Paolo della Croce, di cui celebriamo il III centenario della nascita (3.1.1694-3.1.1994), dedichiamo questo libro di preghiere e di formazione spirituale della famiglia passionista. Il curatore dell'edizione P. Max Anselmi c.p.

Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre. (Fil 2, 10-11) PREGHIAMO CON LA CHIESA "La nostra comunità, vivendo in preghiera davanti a Dio e tra gli uomini, partecipa all'atteggiamento orante della Chiesa". (Cost. n. 38) "San Paolo della Croce, uomo di grande orazione, inculcava insistentemente l importanza della medesima con la parola e con l esempio. Egli desiderava che i suoi figli pregassero incessantemente e che le nostre comunità fossero luoghi adatti a favorire una forte esperienza di Dio e diventassero autentiche scuole di preghiera". (Cost. n. 37) Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Il mistero dell Incarnazione e della Redenzione è ricordato e posto consapevolmente come inizio e fondamento nelle preghiere seguenti. Dall'istante in cui a Maria SS.ma è stato detto Ave Maria, è scaturita tutta la sua personalità, capace di assumere il suo posto nell'universo e di fronte all'eternità. Così, per noi, tutta la nostra personalità deve scaturire dallo stesso avvenimento. In tal modo assumiamo il nostro posto nel mondo, il nostro valore per l'eterno e siamo spinti a vivere giorno per giorno col massimo impegno nella grazia e nella gioia. ANGELUS L angelo del Signore portò l annunzio a Maria. - Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria. Eccomi, sono la serva del Signore. - Si compia in me la tua parola.

Ave, o Maria. E il Verbo si fece carne. - E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, o Maria. V. Prega per noi, santa Madre di Dio. R. Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo. Preghiamo Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che nell annunzio dell angelo ci hai rivelato l incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. V R. Amen. Gloria al Padre. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. oppure Ci benedica la Vergine Maria con il suo divin Figlio. Amen. Angelus Domini nuntiavit Mariae. - Et concepit de Spiritu Sancto. Ave Maria. Ecce ancilla Domini. - Fiat mihi secundum verbum tuum. Ave Maria. Et Verbum caro factum est. - Et habitavit in nobis. Ave Maria. V. Ora pro nobis sancta Dei Genitrix. R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi. Oremus Gratiam tuam, quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde, ut qui, angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur..

Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen. Gloria Patri. Dominus nos benedicat et ab omni malo defendat, et ad vitam perducat aeternam. R. Amen. (Nel tempo di Pasqua) REGINA CAELI Regina del cielo, rallegrati, alleluia: - Gesù, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. - Prega il Signore per noi, alleluia. V. Rallegrati, Vergine Maria, alleluia. R. Il Signore è veramente risorto, alleluia. Preghiamo O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Gloria al Padre. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. oppure Ci benedica la Vergine Maria, con il suo divin Figlio. Amen. Regina caeli, laetare, alleluia; - quia quem meruisti portare, alleluia. resurrexit sicut dixit, alleluia: - ora pro nobis Deum, alleluia. V. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia. R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia. Oremus

Deus, qui per resurrectionem Filii tui, Domini nostri Jesu Christi, mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus, ut, per eius Genitricem Virginem Mariam, perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. R. Amen. Gloria Patri. Dominus nos benedicat et ab omni malo defendat, et ad vitam perducat aeternam. R. Amen. La nostra comunità, vivendo in preghiera davanti a Dio e tra gli uomini, partecipa all atteggiamento orante della Chiesa. Mossi dallo Spirito di Dio per la filiazione adottiva ricevuta, gridiamo: Abbà, Padre (Cost. n.38). PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, tuum; venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, nostris; e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. [Amen] Pater noster qui es in caelis: santificetur nomen advéniat regnum tuum; fiat volúntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie; et dimitte nobis débita nostra, sicut et nos dimittimus debitóribus et ne nos inducas in tentatiónem; sed libera nos a malo. [Amen] AVE MARIA Ave, o Maria, Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. grátia plena, Dominus tecum; Tu sei benedetta fra le donne benedicta tu in muliéribus e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. et benedictus fructus ventris tui, Jesus. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, Sancta Maria, Mater Dei, adesso e nell ora della nostra morte. ora pro nobis peccatóribus Amen. nunc et in hora mortis nostrae. Amen. GLORIA Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre semper, nei secoli dei secoli. Amen. SALVE, REGINA Amen. Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc et et in saecula saeculórum.

Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. valle. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, tui, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Salve, Regina, mater misericordiae; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, éxsules filii Evae. Ad te suspiramus, gementes et flentes in hac lacrimarum Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris nóbis post hoc exilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria. ANGELO DI DIO Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen. Angele Dei, qui cústos es mei, me tibi commissum pietáte supérna, illumina, custódi, rege et guberna. Amen. L'ETERNO RIPOSO L eterno riposo dona loro, Signore. E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. Amen. Réquiem aeternuam dona eis, Domine, et lux perpétua luceat eis. Requiescant in pace. Davanti al Signore un giorno è come mille anni (2 Pt 3, 8). Il saggio conta i suoi giorni (cf Sal 89) per valorizzarli per la gloria di Dio e la salvezza dei fratelli. La fede è un atto eminentemente personale, una risposta libera alla chiamata di Dio, che impegna l intimità e la profondità della persona singola. Eppure la fede è anche una realtà comunitaria. Per questo ha bisogno di esprimersi in formule in cui i credenti si riconoscano e si ritrovino. Ciò vale in particolare per la preghiera. Le grandi formule della tradizione cristiana sono un segno dell unità del popolo di Dio, pur restando espressione della dignità sacerdotale del singolo. A te Signore elevo l anima mia CUORE DIVINO DI GESU, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico,le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. (In particolare te le offro secondo le intenzioni dell Apostolato della preghiera di questo giorno e di questo mese).

Il mattino, Signore, ti invoco La sera, Signore, ti rendo grazie TI ADORO, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. TI ADORO, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. S.Paolo della Croce voleva che i suoi figli fossero uomini di grande fede Oh! questa sì che è la vera via: La fede oscura, Guida sicura Del santo amore. Oh, qual dolcezza, La sua certezza Mi reca al cuor! (Lett. I, 136 sg.) Citava spesso la frase di Abacuc: "Il giusto vive di fede". (Ab 2, 4; Rm 1, 17) (Lett. I, 437, 789, ecc...) La mia maggior consolazione, che io possa avere in questa vita, si è di non sapere né potere comprendere le meraviglie de' divini Misteri che mi scopre la santa fede, e me ne rallegro con Dio, e gli dico che Egli non sarebbe il mio Dio e quell'immenso Bene infinito che Egli è, se io, vilissimo vermicciuolo, potessi capire le sue meraviglie, e mi rallegro che Egli solo le comprenda. e così m'acquieto, e sono molto contento di credere allo scuro della santa fede, sebbene è un'oscurità più chiara del sole" (Lett. I, 198 sg.) "La via certa è la santa fede, il fare orazione in viva fede" (Lett. I, 443). Credere è adorare in spirito e verità e questa è la via sicura (cf Lett. I, 108 e 549). "Nell' oscuro della fede Goda l'alma quel Dio che crede, Sempre tutto in ogni luogo, Consumandosi in quel gran fuoco.... Cerca sempre che la mente Resti sgombra dal creato,

E con viva fede oscura, Sta in Dio trasformata" (Lett. I, 260). La spiritualità passionista è esercizio permanente di fede pasquale. Preciò assumono la massima importanza tutte le espressioni di fede che la Chiesa insegna. OMOLOGIA La formula più semplice è l' Omologia, che è una professione di fede sotto forma di acclamazione. "Un solo Signore Gesù Cristo" ( 1 Cor 8, 6). "Gesù è il Signore" (1 Cor 12, 3). "Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio" (At 8, 37). "Noi crediamo che Gesù è morto e risuscitato" (1Ts 4, 14). "Crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione" (Rm 4, 24-25). INNI Gli inni sono ampliamenti delle formule di fede e rappresentano il dramma dell'incarnazione e della umiliazione del Figlio di Dio per la redenzione dell'umanità. Se ne contano nove nel nuovo testamento (Lc 1, 68-79; 2, 29-32; Gv 1, 1-18; Ef 2, 14-16; 1Pt 3, 18-22; Fil 2, 6-11; Col 1, 15-20; 1Tm 3, 16; Eb 1, 2-3). Gli inni manifestano in modo entusiastico la fede in Gesù Cristo, Signore e Salvatore universale dell'umanità e del cosmo. "In questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli" (Eb 1, 2-3). "Egli si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria" (1Tm 3, 16).

RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI E' un altro modo per crescere nella consapevolezza della signoria di Cristo. Per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con Lui nella morte, per risorgere insieme con Lui a vita nuova.(...) Ora, riconoscenti del dono della fede, rinnoviamo le promesse del nostro battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica. - Rinununziate a satana? - Rinunzio - E a tutte le sue opere? - Rinunzio. - E a tutte le sue seduzioni? - Rinunzio. - Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? - Credo. - Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? - Credo. - Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? - Credo. - Preghiamo Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. - Amen. SIMBOLI I simboli esprimono organicamente la rivelazione del Dio Trinitario e il significato del mistero di Gesù Cristo, centro del cosmo e della storia. CREDO (Simbolo Apostolico) Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; Credo in Deum, Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae.

e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore; il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agl inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen Et in Iesum Christum Filium eius unicum, Dominum nostrum: qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, passus sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus, et sepultus: descendit ad inferos; tertia die resurrexit a mortuis, ascendit ad caelos; sedet ad dexteram Dei Patris omnipotentis: inde venturus est iudicare vivos et mortuos. Credo in Spitum Sanctum, sanctam Ecclesiaam catholicam, Sanctorum communionem, remissionem peccatorum, carnis resurrectionem, vitam aeternam. Amen. CREDO (Simbolo Niceno-Costantinopolitano) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, creatore del cielo e della terra, factorem caeli et terrae, di tutte le cose visibili e invisibili. visibilium omnium et invisibilium. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Et in unum Dominum Iesum Christum, unigenito Figlio di Dio, Filium Dei unigenitum, nato dal Padre prima di tutti i secoli: et ex Patre natum ante omnia saecula. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, Deum de Deo, Lumen de Lumine, generato, non creato, Deum verum de Deo vero, della stessa sostanza del Padre; génitum, non factum, per mezzo di lui tutte le cose sono state create. consubstantialem Patri: Per noi uomini e per la nostra salvezza per quem omnia facta sunt. discese dal cielo, Qui propter nos homines e per opera dello Spirito Santo et propter nostram salutem descéndit de caelis. si è incarnato nel seno della Vergine Maria, Et incarnatus est de Spiritu Sancto e si è fatto uomo. ex Maria Virgine, et homo factus est. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato: morì e fu sepolto. passus et sepultus est. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas. è salito al cielo, siede alla destra del Padre. Et ascendit in caelum, sedet ad dexteram Patris. E di nuovo verrà, nella gloria, Et iterum venturus est cum gloria per giudicare i vivi e i morti, iudicare vivos et mortuos: e il suo regno non avrà fine. cuius regni non erit finis. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, Et in Spiritum Sanctum, e procede dal Padre e dal Figlio. Dominum et vivificantem: Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, qui ex Patre Filioque procedit. e ha parlato per mezzo dei profeti. Qui cum Patre et Filio Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. simul adoratur et conglorificatur: Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. qui locutus est per prophetas. Aspetto la risurrezione dei morti Et unam, sanctam, catholicam e la vita del mondo che verrà. et apostolicam Ecclesiam. Amen. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et expecto resurrectionem mortuorum. Et vitam venturi saeculi. Amen SIMBOLO ATANASIANO

Chiunque vuole essere salvo, anzitutto deve ritenere la Fede cattolica, e se non la manterrà integra e pura, senza dubbio perirà in eterno. La Fede cattolica consiste nel venerare un solo Dio nella Trinità, e la Trinità nell unità, non confondendo le persone, né separando la sostanza: altra infatti è la persona del Padre, altra quella del Figlio, altra quella dello Spirito Santo; ma una sola è la divinità, uguale è la gloria, coeterna è la maestà del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Quale il Padre, tale il Figlio, tale lo Spirito Santo: increato il Padre, increato il Figlio, increato lo Spirito Santo; immenso il Padre, immenso il Figlio, immenso lo Spirito Santo; eterno il Padre, eterno il Figlio, eterno lo Spirito Santo; e tuttavia non si hanno tre eterni, ma un solo eterno; come non si hanno tre increati né tre immensi, ma un solo increato e un solo immenso. Ugualmente onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente lo Spirito Santo; e tuttavia non si hanno tre onnipotenti, ma un solo onnipotente. Così il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio; eppure non si hanno tre Dei, ma un solo Dio. Così il Padre è Signore, il Figlio è Signore, lo Spirito Santo è Signore; eppure non si hanno tre Signori, ma un solo Signore: perché, come siamo costretti dalla verità cristiana a confessare che ciascuna persona singolarmente è Dio e Signore, così ci viene proibito dalla religione cattolica di affermare che vi sono tre Dei o Signori. Il Padre non è stato fatto, né creato, né generato da alcuno; il Figlio è dal solo Padre, né fatto né creato, ma generato; lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio; non fatto né creato né generato, ma procedente. Uno solo quindi è il Padre, non tre Padri; uno solo è il Figlio, non tre Figli; uno solo è lo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi. E in questa Trinità non si ha nulla che venga prima o dopo, nulla che sia più grande o più piccolo, ma tutte e tre le persone sono coeterne e coeguali tra loro. Così che in tutto, come si è già detto sopra, si deve venerare l unità nella Trinità e la Trinità nell unità. Chi vuole perciò essere salvo, deve pensare così della Trinità. É pure necessario per la salvezza eterna credere fedelmente nell incarnazione di N.S.G.C. La Fede retta consiste nel credere e confessare che N.S.G.C., Figlio di Dio, è insieme Dio e uomo: è Dio, generato dalla sostanza del Padre prima dei secoli, ed è uomo, nato dalla sostanza della Madre nel tempo; perfetto Dio e uomo completo, sussistente di anima ragionevole e di carne umana; uguale al Padre secondo la divinità, inferiore al Padre secondo l umanità; ed egli, benché sia Dio e uomo, non è però due (esseri), ma è un solo Cristo; uno solo però non per la conversione della divinità nella carne, ma per l assunzione dell umanità in Dio; uno solo assolutamente, non per la confusione della sostanza, ma per l unità della persona. Infatti come l anima ragionevole e la carne costituiscono un solo uomo, così Dio e l uomo costituiscono un solo Cristo. Egli patì per la nostra salvezza, discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte, salì al Cielo, siede alla destra del Padre, di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Alla sua venuta tutti gli uomini devono risorgere con i loro corpi, e renderanno conto delle loro proprie azioni; e quanti agirono bene, andranno alla vita eterna, e invece chi agì male, andrà nel fuoco eterno. Questa è la Fede cattolica; e se uno non l avrà creduta fedelmente e fermamente, non potrà essere salvo. SYMBOLUM QUICUMQUE (quod vocatur Athanasianum ) Quicumque vult salvus esse, ante omnia opus est, ut teneat catholicam fidem: quam nisi quisque (quis) integram inviolatamque servaverit, absque dubio in aeternum peribit. Fides autem catholica haec est, ut unum Deum in Trinitate, et Trinitatem in unitate veneremur, neque confundentes personas, neque substantiam separantes: alia est enim persona Patris, alia (persona) Filii, alia (persona) Spiritus Sancti; sed Patris et Filii et Spiritus Sancti una est divinitas, aequalis gloria, coaeterna maiestas.

Qualis Pater, talis Filius, talis (et) Spiritus Sanctus: increatus Pater, increatus Filius, increatus Spiritus Sanctus; immensus Pater, immensus Filius, immensus Spiritus Sanctus; aeternus Pater, aeternus Filius, aeternus Spiritus Sanctus; et tamen non tres aeterni, sed unus aeternus; sicut non tres increati, nec tres immensi, sed unus increatus (inmensus), et unus immensus (increatus). Similiter omnipotens Pater, omnipotens Filius, omnipotens Spiritus Sanctus; et tamen non tres omnipotentes, sed unus omnipotens. Ita Deus Pater, Deus Filius, Deus Spiritus Sanctus; et tamen non tres Dii, sed unus Deus. Ita Dominus Pater, Dominus Filius, Dominus Spiritus Sanctus; et tamen non tres domini, sed unus est Dominus: quia sicut singillatim unamquamque personam (et) Deum ac (et) Dominum confiteri christiana veritatae compellimur, ita tres deos aut dominos dicere catholica religione prohibemur. Pater a nullo est factus nec creatus nec genitus; Filius a Patre solo est, non factus nec creatus, sed genitus; Spiritus Sanctus a Patre et Filio, non factus nec creatus nec genitus, sed procedens. Unus ergo Pater, non tres Patres; unus Filius, non tres Filii; unus Spiritus Sanctus, non tres Spiritus Sancti. Et in hac Trinitate nihil prius aut posterius, nihil maius aut minus, sed totae tres personae coaeternae sibi sunt et coaequales. Ita ut per omnia, sicut iam supra dictum est, et unitas in Trinitate et Trinitas in unitate (Trinitas in unitate et unitas in Trinitate) veneranda sit. Qui vult ergo salvus esse, ita de Trinitate sentiat. Sed necessarium est ad aeternam salutem, ut incarnationem quoque Domini nostri Iesu Christi fideliter credat. Est ergo fides recta, ut credamus et confiteamur, quia Dominus noster Iesus Christus Dei Filius (et) Deus (pariter) et homo est. Deus est ex substantia Patris ante saecula genitus, et homo est ex substantia matris in saeculo natus; perfectus Deus, perfectus homo, ex anima rationali (rationabili) et humana carne subsistens; aequalis Patri secundum divinitatem, minor Patre secundum humanitatem; qui licet Deus sit et homo, non duo tamen, sed unus est Christus; unus autem non conversione Divinitatis in carnem (carne), sed assumptione humanitatis in Deum (Deo); unus omnino non confusione substantiae, sed unitate personae. Nam sicut anima rationalis (rationabilis) et caro unus est homo, ita Deus et homo unus est Christus. Qui passus est pro salute nostra, descendit (discendit) ad inferos, tertia die resurrexit (surrexit) a mortuis, ascendit ad caelos, sedet (sedit) ad dexteram Patris, inde venturus est iudicare vivos et mortuos. Ad cuius adventum omnes homines resurgere habent cum (in) corporibus suis et reddituri sunt de factis propriis rationem; et qui bona egerunt, ibunt in vitam aeternam, qui vero mala, in ignem aeternum. Haec est fides catholica: quam nisi quisque (quis) fideliter firmiterque crediderit, salvus esse non poterit. (Denz.- Schon., Ench. Symb., Ed. XXXIII, 1965, pagg. 40-42). S.Paolo della Croce chiedeva spesso se le "tre lampade" fossero accese: si riferiva alle tre virtù teologali "Bisogna aver fede e fede viva!" (PO 210). "L'anima nostra è tempio di Dio vivo, ove risiede la SS. Trinità (...). Nel tempio interire dell'anima nostra devono ardere tre lampade, cioè la fede, la speranza, la carità (...), virtù che sono gli ornamenti del tempio vivo dello Spirito Santo" (POV 1098 - v). ATTO DI FEDE Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che hai rivelato e la santa Chiesa ci propone di credere. Ed espressamente credo in Te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo.

E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede. ATTO DI SPERANZA Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse, e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. ATTO DI CARITA Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, fa che io ti ami sempre più. ATTO DI DOLORE Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. Secondo l ispirazione originaria del fondatore la vocazione passionista mette radici e porta frutto solo in un cuore ben purificato. La Passione di Gesù è impressa in un cuore bianco, come è ben espresso anche nel distintivo del passionista (Lett. IV, 218). O GESU D AMORE ACCESO O Gesù d amore acceso, non ti avessi mai offeso. O mio caro e buon Gesù, con la tua santa grazia non ti voglio offendere mai più né mai più disgustarti, perché ti amo sopra ogni cosa. Gesù mio, misericordia, perdonami. GESU, GIUSEPPE E MARIA Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell ultima agonia.

Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l anima mia. Lo Spirito Santo nella vita del Passionista Facciamo riferimento ai testi delle Costituzioni dei Passionisti. La Chiesa ha riconosciuto in S.Paolo della Croce l azione dello Spirito Santo (n.2). E così, Paolo ha cominciato il suo cammino di fondatore. Allo stesso modo, ognuno di noi ha deciso di entrare nella Congregazione per l azione dello Spirito Santo. Ciò vuol dire che il carisma di fare memoria della passione e proporla agli altri è opera dello Spirito Santo. Se siamo nella Congregazione, in questa Congregazione, è dunque per opera dello Spirito Santo. Se manca questa fede, manca ogni fondamento per tutto ciò che è Congregazione. Le Costituzioni esprimono bene questo pensiero (n.8): Mossi dallo Spirito Santo... ci siamo radunati e formiamo una comunità d amore. Una volta chiarita la nostra origine come Passionisti, vediamo quale è il processo per divenire veramente tali. Nel n.39 leggiamo: Mossi dallo Spirito Santo, ci uniamo alla persona di Cristo, specialmente nel suo mistero pasquale. Si conclude, dunque, che il processo personale di ciascuno di noi per diventare crocifissi e risuscitati con Cristo è opera dello Spirito Santo. Perciò il Passionista deve unire il suo sacrificio personale, l olocausto della vita e il sacrificio di tutti gli uomini al sacrificio di Cristo. Ma il religioso passionista potrà conseguire questa se lo Spirito Divino opera nel suo cuore. E lo Spirito Santo che realizza la nostra identificazione con Gesù Cristo il Crocifisso e con gli uomini, i crocifissi. E questo l insegnamento delle Costituzioni n.42: Inviando il suo Spirito nei nostri cuori, il Cristo unisce il sacrificio personale di ciascuno di noi e quello di tutti gli uomini al suo sacrificio redentore. Finalmente lo Spirito Santo deve dirigere e governare la comunità, la Provincia e l intera Congregazione. Si ricorda che il superiore locale è incaricato di far risaltare nei suoi interventi l azione dello Spirito Santo nella comunità e deve guidarla così per mezzo di Cristo verso il Padre. Ciò è rimarcato al n.120 delle Costituzioni: Il superiore come pastore riunisce la famiglia di Dio in fraternità animata nell unità e la orienta verso il Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Anche il superiore provinciale governa attento alle mozioni dello Spirito Santo nei religiosi della Provincia (n.124). Lo stesso capitolo generale ha come prima finalità: Discernere le manifestazioni dello Spirito Santo nei segni dei tempi per essere forte dinamismo nel costante rinnovamento e aggiornamento (n.127). Con queste brevi e semplici parole si è voluto ricordare come lo Spirito Santo suscita la Congregazione e continua la sua azione nella medesima, nella Provincia, nella comunità e in ogni singolo religioso. Secondo la nostra tradizione delle origini, la giornata del Passionista è la giornata della Pentecoste. Il motivo è duplice: per la grande importanza data alla contemplazione, frutto dei doni dello Spirito Santo; inoltre per il ruolo che occupa l azione apostolica, portata avanti da uomini santi e forti, pieni di Spirito Santo. VENI, SANCTE SPIRITUS

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell uomo, nulla è senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Véni, Sancte Spíritus, et emitte caélitus, lúcis túae rádium Véni, páter páuperum, véni, dátor múnerum, véni, lúmen córdium. Consolátor óptime, dúlcis hóspes ánimae, dúlce refrigérium.. In labóre réquies, in aèstu tempéries, in flétu solácium. O lux beatissima, réple cordis intima tuórum fidélium. Sine túo númine, nihil est in hómine, nihil est innóxium. Láva quod est sórdidum, riga quod est áridum, sana quod est sáucium. Flécte quod est rigidum, fóve quod est frigidum, rége quod est dévium. Da túis fidélibus, in te confidéntibus, sácrum septenárium. Da virtútis méritum, da salútis éxitum, da perénne gaudium. [Amen.) Preghiamo O Dio, che ai tuoi Apostoli riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, hai donato lo Spirito Santo, concedi anche a noi, per intercessione della Vergine, di consacrarci pienamente al tuo servizio e annunziare con le parole e con l esempio le grandi opere del tuo amore. Oremus Deus, qui Apóstolis tuis, cum María Matre Iesu orántibus, Sanctum dedísti Spíritum, da nobis, ut, ipsa intercedénte, maiestáti tuæ fidéliter servíre et nóminis tui glóriam verbo et exémplo diffúndere valeámus. Per Christum Dóminum nostrum. Amen.

Per Cristo nostro Signore. Amen. Invocazione allo Spirito Santo Vieni, Spirito Santo, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in loro il fuoco del tuo amore. Veni, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende. Manda il tuo Spirito: tutto sarà ricreato Emitte spiritum tuum et creabuntur. E rinnoverai la faccia della terra Et renovabis faciem terrae. Preghiamo O Dio, che con il dono dello Spirito Santo guidi i credenti alla piena luce della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oremus Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti, da nobis in eodem Spiritu recta sàpere et de eius semper consolatione gaudere, Per Christum Dominum nostrum. Amen. VENI CREATOR SPIRITUS Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell anima. Dito della mano di Dio promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Veni, creator Spiritus, mentes tuórum visita, imple supérna grátia, quae tu creásti, péctora. Qui diceris Paráclitus, altissimi donum Dei, [donum Dei altissimi] fons vivus, ignis, cáritas et spiritális unctio. Tu septifórmis múnere, digitus paternae dexterae, [dextrae Dei tu digitus tu rite promissum Patris sermóne ditans gúttura. Sii luce all intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Accénde lumen sénsibus, infúnde amórem córdibus, infirma nostri córporis, virtúte firmans pérpeti. Hostem repéllas lóngius pacémque dones prótinus; ductóre sic te praevio vitémus omne nóxium.

Luce d eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen. Per te sciámus da Patrem noscámus atque Filium, te utriúsque Spíritum credámus omni témpore. Amen. - Mostraci, Signore, la tua misericordia - e donaci la tua salvezza Preghiamo Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perchè ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen. Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontane le insidie del nemico; vengano i santi angeli a custodirci nella pace, e la tua benedizione rimanga sempre con noi. Per Cristo nostro Signore. Amen. TE DEUM Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito. Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell uomo. Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria nell assemblea dei santi. Pietà di noi, Signore, te Dominum confitemur. Te aeternum Patrem, omnis terra veneratur. Tibi omnes angeli, tibi caeli et universae potestates: tibi cherubim et seraphim incessabili voce proclamant: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et terra maiestatis gloriae tuae. Te gloriosus Apostolorum chorus, te prophetarum laudabilis numerus, te martyrum candidatus laudat exercitus. Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia, Patrem immensae maiestatis; venerandum tuum verum et unicum Filium; Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato. pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno. Tu rex gloriae, Christe. Tu Patris sempiternus es Filius. Tu, ad liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum. Tu, devicto mortis aculeo, aperuisti credentibus regna caelorum. Tu ad dexteram Dei sedes, in gloria Patris. Iudex crederis esse venturus. Te ergo, quasumus, tuis famulis subveni, Per singulos dies benedicimus te; et laudamus nomen tuum in saeculum, et in saculum saeculi. Dignare, Domine, die isto sine peccato nos custodire. Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quemadmodum speravimus in te. In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum. - Benediciamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo - A Te la lode e la gloria nei secoli. - Signore, ascolta la mia preghiera - E il mio grido giuna fino a te. (- Il Signore sia con voi. - E con il tuo Spirito.) Preghiamo O Dio, misericordia senza limiti, e tesoro inesauribile di bontà, rendiamo grazie alla tua benignissima maestà per i doni ricevuti; e supplichiamo sempre la tua clemenza che dona le grazie a chi le chiede, di non abbandonarci e di prepararci alla futura ricompensa. Per Cristo nostro Signore. Amen. ------------------------------------------------------------------------------------- - Benedicàmus Patrem, et Filium cum Sancto Spìritu. - Laudémus, et superexaltémus eum in saecula. - Benedictus es, Dòmine, in firmamento caeli. - Et laudàbilis, et gloriosus, et superexaltatus in saecula. - Dòmine, exàudi oratiònem meam. - Et clamor meus ad te véniat. (- Dòminus vobìscum. - Et cum spìritu tuo.) Oremus

Deus, cuius misericordiae non est numerus, et bonitatis infinitus est thesaurus: piisimae majestati tuae pro collatis donis gratias agimus, tuam semper clementiam exorantes; ut qui petentibus postulata concedis, eosdem non deserens, ad praemia futura disponas. Per Dominum nostrum. Amen. Vivere santamente ogni giorno Prendiamo contatto con noi stessi e con il Signore. Grazie, mio Dio, del nuovo giorno che mi concedi, desidero impiegarlo tutto per te. Voglio amare il Signore più che posso, in questo momento (S.Paolo della Croce). Signore ti ringrazio che sei morto per i miei peccati (S. Paolo della Croce). La Passione di Gesù e i dolori di Maria siano sempre nei nostri cuori. Credo che la Passione è l'opera più stupenda del Divino Amore. (S. Paolo della Croce) Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso. Alleluia (Sal 117, 24). Davanti al Signore un giorno è come mille anni (2 Pt 3, 8). Non ho che oggi per amarti sulla terra. Al mattino Dio fammi conoscere il tuo amore. E bello dar lode all Altissimo, annunziare al mattino il suo amore. O Santissima Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi. Facciamo passare in noi la Redenzione di Gesù Cristo, la vittoria sul peccato e la santità, come Maria. Tre GLORIA con l aggiunta: O Di, tu sei il mio Dio, all aurora ti cerco, di te ha sete l anima mia (Sal 62, 2). Tre AVE MARIA con l aggiunta: O Maria Immacolata aiutami a vivere bene e senza peccato questa giornata. Così con l orazione, la nostra vita si unisce a Cristo nel suo cammino verso il Padre

(Cost. n. 39) IN TE LA NOSTRA GLORIA O CROCE DEL SIGNORE LA GLORIA DELLA CROCE "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo" (Gal 6, 14). "Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12, 31-32). Adoriamo la tua croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo. - Dio abbia pietà di noi e ci benedica; su di noi faccia splendere il suo volto e abbia misericordia. - Adoriamo la tua croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo. (Mess. Rom., Venerdì Santo) IL RACCONTO DELLA PASSIONE Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni ( Gv 18, 1-19, 42). L arresto di Gesù cap. 18 [1]Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [2]Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. [3]Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. [4]Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?". [5]Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. [6]Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. [7]Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno". [8]Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". [9]Perché s adempisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato". [10]Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. [11]Gesù allora disse a Pietro: "Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?". Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti di Pietro [12]Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell anno. [14]Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: "E meglio che un uomo solo muoia per il popolo".

[15]Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; [16]Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. [17]E la giovane portinaia disse a Pietro: "Forse anche tu sei dei discepoli di quest uomo?". Egli rispose: "Non lo sono". [18]Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. [19]Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. [20]Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. [21]Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto". [22]Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?". [23]Gli rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?". [24]Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. [25]Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono". [26]Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?". [27]Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. Gesù davanti a Pilato [28]Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. [29]Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest uomo?". [30]Gli risposero: "Se non fosse un malfattore, non te l avremmo consegnato". [31]Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno". [32]Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. [33]Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?". [34]Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te l hanno detto sul mio conto?". [35]Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?". [36]Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". [37]Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce". [38]Gli dice Pilato: "Che cos è la verità?". E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa. [39]Vi è tra voi l usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?". [40]Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante. 19 [1]Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. [2]E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: [3]"Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. [4]Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". [5]Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l uomo!". [6]Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io

non trovo in lui nessuna colpa". [7]Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio". [8]All udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura [9]ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù non gli diede risposta. [10]Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". [11]Rispose Gesù: "Tu non vresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande". La condanna a morte [12]Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare". [13]Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14]Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". [15]Ma quelli gridarono: "Via, via, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all infuori di Cesare". [16]Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. La crocifissione [17]Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, [18]dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall altra, e Gesù nel mezzo. [19]Pilato compose anche l iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei". [20]Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei". [22]Rispose Pilato: "Ciò che ho scritto, ho scritto". La divisione dei vestiti [23]I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d un pezzo da cima a fondo. [24]Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. Gesù e sua Madre [25]Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". [27]Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. La morte di Gesù [28]Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete". [29]Vi era lì un vaso pieno d aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. [30]E dopo aver ricevuto l aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò. Il colpo di lancia [31]Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32]Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe