Allegato Energetico. al Regolamento Edilizio



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Allegato Energetico al Regolamento Edilizio ottobre 2013

Comune di Cadorago Sindaco: Franco Pagani Vice Sindaco e Assessore: Paolo Clerici Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata Pagina 2 di 15

PREMESSA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 4 CAMPO DI APPLICAZIONE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- 6 CATEGORIA A - EDILIZIA DI NUOVA COSTRUZIONE E INTERVENTI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE. ---- 7 CATEGORIA B - INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE SU UNA SUPERFICIE DISPERDENTE MAGGIORE DEL 25% (NON RICADENTI NELLA CATEGORIA A) O PER AMPLIAMENTI VOLUMETRICI SUPERIORI AL 20% DEL VOLUME ESISTENTE. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 9 CATEGORIA C - INTERVENTI MINORI SULL EDILIZIA ESISTENTE. ------------------------------------------------------- 11 CATEGORIA D - INTERVENTI DI NUOVA INSTALLAZIONE O RISTRUTTURAZIONE DI IMPIANTO TERMICO. 12 DECRETO LEGGE 4 GIUGNO 2013, N. 63 CONVERTITO IN LEGGE DEL 03 AGOSTO 2013, N. 90 MODIFICHE ALLA L.192/2005 IN MATERIA DI ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA, RILASCIO E AFFISSIONE----- 13 LEGGE REGIONALE 21 DICEMBRE 2004, N. 39 - NORME PER IL RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI E CLIMALTERANTI - SERRE BIOCLIMATICHE ---------------------- 14 Pagina 3 di 15

Premessa All interno del percorso del Patto dei Sindaci, con questo Allegato Energetico al Regolamento Edilizio il Comune si pone l obiettivo di indirizzare e coordinare il processo di integrazione delle tematiche energetiche negli strumenti di pianificazione comunale. L Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Comunale, infatti, è un importante strumento per attuare strategie di risparmio energetico nell edilizia esistente e di nuova costruzione. Mediante tale documento il Comune può recepire normativa e legislazione vigente a tutti i livelli (Regionale, Nazionale, Europea) ed esplicitarla al progettista e al tecnico comunale. Il successivo processo di adozione ed approvazione dell Allegato Energetico al Regolamento Comunale che il Comune dovrà affrontare, pur partendo da questo documento di indirizzo programmatico dovrà tener in considerazione il contesto normativo (Regolamento Edilizio e PGT vigenti), territoriale, ambientale ed economico in cui si inserisce, ed il livello di sensibilità della specifica comunità alle tematiche. Si reputa importante recepire gli indirizzi programmatici in materia di efficienza energetica in edilizia discussi in questo documento, oltre che nell Allegato Energetico al Regolamento Edilizio, anche nello strumento di pianificazione comunale per eccellenza ovvero il Piano di Governo del Territorio (PGT) in particolare nei dispositivi normativi del Piano delle Regole e del Documento di Piano. I riferimenti normativi più recenti in materia di efficienza energetica in edilizia che coinvolgono direttamente il Comune sono: Legge Regionale a) LR n 4 del 13 marzo 2012 Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico-edilizie. Disposizioni per la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione incentivata delle aree urbane, anche al fine di contenere il consumo di suolo e di energia da fonti fossili ai sensi dell articolo 11 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28. b) LR n 3 del 21 febbraio 2011 - Interventi normativi per l attuazione della programmazione regionale e di modifica e integrazione di disposizioni legislative Collegato ordinamentale 2011 (Inizia a recepire EPBD 2010, vedi in seguito) Tale legge regionale, oltre a ribadire obiettivi generali di risparmio energetico e di pratica professionale nel ciclo di vita dell impiantistica, in particolare estende l obbligo dei sistemi per la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione autonoma del calore a tutti gli impianti di riscaldamento al servizio di più unità immobiliari, anche se già esistenti, a far data dal 1 agosto 2012, per le caldaie di maggiore potenza e vetustà, e dall inizio di ciascuna stagione termica dei due anni successivi alla scadenza del 1 agosto 2012, per le caldaie di potenza e vetustà progressivamente inferiore. c) DGR 8745 del 22 dicembre 2008 e s.m.i. Tale Delibera Regionale individua i requisiti minimi di edificio ed impianto di nuova progettazione e definisce la scala di classificazione energetica di edifici per le varie destinazioni d uso. Pagina 4 di 15

Legge Nazionale d) Decreto Legge n. 63 del 4 giugno 2013 convertito in Legge n. 90 del 3 agosto 2013; e) Decreto Legislativo n. 28 del 03 marzo 2011 recante attuazione della Direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle Direttive 2001/77/CE E 2003/30/CE. Tale Decreto in particolare impone per edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione rilevante delle percentuali di copertura dei consumi previsti per l acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento mediante fonti rinnovabili, con tre step temporali al 2012 (20%), al 2014 (35%) ed al 2017 (50%). (NB Per gli edifici pubblici le percentuali sono incrementate del 10%). L obbligo non si applica se gli edifici sono collegati a rete di teleriscaldamento. E prevista una deroga se l indice di prestazione energetica complessiva è inferiore del limite previsto dal riferimento normativo nazionale in vigore. Tale Decreto inoltre introduce l obbligo dell installazione di impianti a fonti rinnovabili che producano energia elettrica in funzione della superficie in pianta anche qui con tre step temporali 2012 (1 kwp ogni 80 mq), al 2015 (1 kwp ogni 65 mq) ed al 2017 (1 kwp ogni 50 mq). f) DPR 59/09 e DM 26/06/09 (modifica del D.Lgs. 192-05) Riferimento normativo nazionale in vigore in materia di risparmio energetico, ma superato dalla normativa regionale in materia. Direttive Europee g) Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio Ue 2010/31/Ue Direttiva Epbd - Prestazione energetica nell'edilizia. Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché siano fissati requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici o le unità immobiliari al fine di raggiungere livelli ottimali in funzione dei costi. I livelli ottimali in funzione dei costi sono calcolati conformemente ad un quadro metodologico comparativo ancora da stabilire basato sul rapporto tra i costi delle misure di efficienza energetica rispetto ai benefici attesi durante il ciclo di vita economica dell opera. Ad ogni modo entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere edifici a energia quasi zero, con obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica da fissare entro il 2015. NOTA: Da una ricerca ENEA Studio comparativo tra fabbisogni energetici netti, lato edificio, sia per la climatizzazione estiva che per quella invernale di edifici residenziali e del settore terziario situati in climi differenti è possibile definire il peso % dei diversi fabbisogni rispetto al totale, facendo particolare riferimento al Nord Italia. Riscaldamento 59% Raffrescamento 18% Acqua Calda Sanitaria 22% Pagina 5 di 15

Campo di applicazione Il Comune, attraverso il Regolamento Edilizio, si propone di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nel settore edilizio mettendo a punto specifiche azioni differenziate e riguardanti il parco edilizio esistente e le nuove costruzioni. Il presente allegato energetico si applica a tutti gli edifici soggetti al rispetto di quanto previsto dalla norma regionale DGR 8745/2008 e s.m.i. Le azioni previste e differenziate per categorie di edifici ed di interventi sono le seguenti: CATEGORIA A: EDILIZIA DI NUOVA COSTRUZIONE E DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE Imposizione di una diminuzione dei limiti prestazionali in vigore a livello regionale. 1. Imposizione della copertura dei fabbisogni termici mediante fonti rinnovabili. 2. Imposizione dell installazione fonti rinnovabili di produzione di energia elettrica. 3. Premialità per chi raggiunge livelli prestazionali migliori rispetto a quelli imposte. CATEGORIA B: INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE SU UNA SUPERFICIE DISPERDENTE MAGGIORE DEL 25% (NON RICADENTI NELLA CATEGORIA A) O PER AMPLIAMENTI VOLUMETRICI SUPERIORI AL 20% DEL VOLUME ESISTENTE 1. Imposizione di una diminuzione dei limiti di trasmittanza in vigore a livello regionale. 2. Imposizione della copertura dei fabbisogni termici mediante fonti rinnovabili. 3. Premialità per chi raggiunge livelli prestazionali migliori rispetto a quelli imposte. CATEGORIA C: INTERVENTI MINORI SULL'EDILIZIA ESISTENTE 1. Imposizione di una diminuzione dei limiti di trasmittanza in vigore a livello regionale. CATEGORIA D: INTERVENTI DI NUOVA INSTALLAZIONE O RISTRUTTURAZIONE DI IMPIANTO TERMICO 1. Imposizione di livelli prestazionali relativi all impianto termico migliorativi rispetto alla normativa regionale in materia. Per le definizioni di cui sopra si rimanda alla DGR VIII/8745 del 22/12/2008 e s.m.i. a cui dovranno essere associate le definizioni di intervento previste dal Regolamento Edilizio Comunale in modo che sia chiaro che cosa si intenda per Nuova Costruzione, Ristrutturazione, Demolizione e Ricostruzione. Per tutto quanto non previsto nel presente Allegato Energetico continuano ad applicarsi le disposizione contenute nella normativa regionale e nazionale di riferimento. Per il calcolo del fabbisogno per riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento si adottano le metodologie stabilite dal DGR VIII/8745 del 22/12/2008 e s.m.i.. Pagina 6 di 15

CATEGORIA A - Edilizia di nuova costruzione e interventi di demolizione e ricostruzione. Lo scenario si applica a: INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE e di DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE, la cui pratica edilizia viene presentata dall entrata in vigore del presente strumento fino all entrata in vigore dei nuovi limiti nazionali dettati dalla direttiva EPBD 2010, qualora più restrittivi. Oltre agli obblighi previsti dalla DGR 8745/2008, si prevede: 1. Imposizione di limiti prestazionali più bassi rispetto a quelli in vigore a livello regionale, secondo due formulazioni alternative 1 : EPH limite ridotto del 10% rispetto ai valori limite imposti dalla normativa regionale; o in alternativa: CLASSE B e classi energetiche superiori come definite dalla DGR 8745/2008 e s.m.i. fatti salvi i valori limite di EPH imposti dalla normativa regionale 2. Copertura dei fabbisogni da Fonti Energetiche Rinnovabili: prescrizioni di cui al D.lgs 3/3/2011 n. 28 - Allegato 3 (art. 11 c. 1) a) Percentuale di copertura dei fabbisogni termici per riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; 35% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; 50% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2017. b) Obbligo di installazione di una potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (in kw di picco) obbligatoriamente sopra o all interno dell edificio o nelle relative pertinenze pari a: 1 kwp ogni 80 mq di superficie in pianta dell edificio a livello del terreno, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; 1 kwp ogni 65 mq di superficie in pianta dell edificio a livello del terreno, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; 1 Le due formulazioni proposte non sono equivalenti: la prima agendo sull EPH limite, in coerenza con la normativa regionale, impone limiti prestazionali più restrittivi del 10% rispetto a quelli vigenti; la seconda, imponendo una classe energetica minima (la B), introduce un requisito prestazionale più generale che la normativa regionale non prevede, infatti, l EPH limite previsto dalla normativa regionale determina per la zona climatica E, in funzione dei gradi giorno e del rapporto S/V, una classe energetica compresa tra la classe B e la classe D. In tal senso, le due formulazioni alternative possono essere, in differenti situazioni specifiche, una più restrittiva dell altra e viceversa. Si suggerisce pertanto ad ogni Comune di scegliere la formulazione che meglio si adatta al proprio contesto climatico e costruttivo. Pagina 7 di 15

1 kwp ogni 50 mq di superficie in pianta dell edificio a livello del terreno, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2017. L obbligo di cui al punto 2.a non si applica qualora l edificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento che ne copra l intero fabbisogno di calore per il riscaldamento degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria. Gli obblighi di cui al punto 2 non si applicano nel caso di edifici di cui alla Parte seconda e all articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni, e a quelli specificamente individuati come tali negli strumenti urbanistici, qualora il progettista evidenzi che il rispetto delle prescrizioni implica un alterazione incompatibile con il loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storici e artistici. Nelle zone A del decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, le soglie percentuali indicate al punto 2 sono ridotte del 50 per cento. L impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai punti precedenti deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica di cui all allegato B della DGR 8745/08 e s.m.i e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. Nel caso di non ottemperanza del punto 2 è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell edificio secondo la formula di cui al comma 8 dell Allegato 3 del D.Lgs. 28/2011. PREMIALITA categoria A E prevista una premialità in modalità da definirsi o attraverso la riduzione degli oneri di urbanizzazione o la loro rateizzazione se gli edifici richiedenti raggiungono i seguenti livelli prestazionali: CLASSE A CLASSE A+ Pagina 8 di 15

CATEGORIA B - Interventi di ristrutturazione su una superficie disperdente maggiore del 25% (non ricadenti nella categoria A) o per ampliamenti volumetrici superiori al 20% del volume esistente. Lo scenario si applica a: INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE su una superficie disperdente maggiore del 25% o per un volume maggiore del 20% del volume esistente la cui pratica edilizia viene presentata dall entrata in vigore del presente Allegato Energetico fino all entrata in vigore dei nuovi limiti nazionali dettati dalla direttiva EPBD 2010, qualora più restrittivi. Oltre agli obblighi previsti dalla DGR 8745/2008, si prevede: 1. Valori di trasmittanza termica delle strutture che delimitano l involucro dell edificio verso l esterno, controterra, ovvero verso ambienti a temperatura non controllata (autorimesse, sottotetti, cantine ecc.) limitatamente alla parte oggetto di intervento: Pareti verticali opache Strutture orizzontali opache Chiusure trasparenti (escluse porte d ingresso) Coperture Pavimenti (comprensive d infissi) < 0,3 W/m 2 K < 0,27 W/m 2 K < 0,3 W/m 2 K < 1,6 W/m 2 K 2. E prescritto un valore di trasmittanza U dei divisori verticali ed orizzontali tra alloggi o unità immobiliari confinanti non superiore a 0,8 W/m 2 K. 3. Sistemi schermanti e filtranti: il progettista, al fine di limitare nei nuovi edifici i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva o per il raffrescamento e di contenere sia la temperatura degli ambienti interni che il fenomeno dell abbagliamento, ad eccezione degli edifici artigianali, industriali e sportivi, valuta sistemi schermanti delle superfici vetrate. Questi sono studiati e documenti allo scopo di: Nei casi di: Ridurre del 70% l irradiazione solare massima sulle superfici trasparenti durante il periodo estivo; Consentire il completo utilizzo della massima irradiazione solare incidente nel periodo invernale. Ristrutturazione edilizia che coinvolga meno del 25% della superficie disperdente dell edificio; Ampliamenti volumetrici, sempre che il volume lordo a temperatura controllata o climatizzata della nuova porzione dell edificio risulti uguale o inferiore del 20% di quello esistente; Manutenzione straordinaria Pagina 9 di 15

é consentito utilizzare sistemi filtranti che assicurino le stesse prestazioni. Nel caso di impossibilità tecnica documentata di raggiungere il 70% di riduzione dell irradiazione solare massima estiva con i soli sistemi schermanti è consentita l adozione combinata di sistemi schermanti e sistemi filtranti. 4. Requisiti sull utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili a) Percentuale di copertura fabbisogni termici per riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento 15% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016; 25% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1 gennaio 2017. L obbligo di cui al punto 2 non si applica qualora l edificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento che ne copra l intero fabbisogno di calore per il riscaldamento degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria. Gli obblighi di cui al punto 2 non si applicano nel caso di edifici di cui alla Parte seconda e all articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni, e a quelli specificamente individuati come tali negli strumenti urbanistici, qualora il progettista evidenzi che il rispetto delle prescrizioni implica un alterazione incompatibile con il loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storici e artistici. Nelle zone A del decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, le soglie percentuali indicate al punto 2 sono ridotte del 50 per cento. L impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai punti precedenti deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica di cui all allegato B della DGR 8745/08 e s.m.i. e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. PREMIALITA categoria B/A E prevista una premialità in modalità da definirsi o attraverso la riduzione degli oneri di urbanizzazione o la loro rateizzazione se gli edifici richiedenti raggiungono i seguenti livelli prestazionali: CLASSE A+ CLASSE A CLASSE B Pagina 10 di 15

CATEGORIA C - Interventi minori sull edilizia esistente. Lo scenario si applica a tutti gli interventi edilizi minori non ricadenti nella categoria B. Si prevede: 1. Imposizione dei seguenti valori di trasmittanza termica delle strutture che delimitano l involucro dell edificio verso l esterno, controterra, ovvero verso ambienti a temperatura non controllata (autorimesse, sottotetti, cantine ecc.) limitatamente alla parte oggetto di intervento minore: Pareti verticali opache Strutture orizzontali opache Chiusure trasparenti (escluse porte d ingresso) Coperture Pavimenti (comprensive d infissi) < 0,3 W/m 2 K < 0,27 W/m 2 K < 0,3 W/m 2 K < 1,6 W/m 2 K Pagina 11 di 15

CATEGORIA D - Interventi di nuova installazione o ristrutturazione di impianto termico. Nel caso di nuova installazione o ristrutturazione dell impianto termico si prevede: 1. Imposizione dei seguenti valori limite inferiori dell efficienza globale media stagionale dell impianto termico per il riscaldamento, se e solo se l intervento riguarda il rifacimento del sistema di emissione, distribuzione o generazione del calore: Definendo come ε il rapporto tra il fabbisogno energetico annuale per il riscaldamento dell ambiente considerato e il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione dell ambiente considerato, a seconda del fluido termovettore circolante nella distribuzione dovrà essere rispettato il seguente criterio: - Fluido solamente liquido: ε = 75 + 3 log 10 (Pn)% - Fluido solamente aria: ε = 65 + 3 log 10 (Pn)% dove Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del generatore di calore. Per Pn>1000 kw porre Pn uguale a 1000 kw Per i valori di Pn superiori a 1000 kw la soglia minima per il rendimento globale medio stagionale risulta rispettivamente pari all 84% per fluido termovettore liquido, 74% per aria. Pagina 12 di 15

Decreto Legge n. 63 del 04/06/2013 convertito in Legge n. 90 del 03/08/2013 L art. 6 del Decreto Legislativo n. 192 del 19 agosto 2005 è sostituito al comma 6 nel modo seguente: Nel caso di edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie utile superiore a 500 mq è fatto obbligo al proprietario o al soggetto responsabile della gestione di produrre l Attestato di Prestazione Energetica (APE) entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e di affliggere l APE con evidenza all ingresso dell edificio stesso o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico. A partire dal 9 luglio 2015 la soglia di 500 mq di cui sopra è abbassata a 250 mq Pagina 13 di 15

Legge della Regione Lombardia n. 39 del 21/12/2004 Norme per il risparmio energetico negli edifici e per la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti Serre bioclimatiche. Art. 4. Miglioramento termico degli edifici. 1. Allo scopo di realizzare il miglioramento termico degli edifici, i regolamenti comunali stabiliscono che gli edifici e gli impianti di nuova costruzione e gli edifici e gli impianti ristrutturati siano concepiti e realizzati in modo da consentire il contenimento del consumo di energia primaria per il riscaldamento invernale e per la climatizzazione estiva, intervenendo sull involucro edilizio, sul rendimento dell impianto di riscaldamento e sull impianto di climatizzazione estiva, favorendo gli apporti energetici gratuiti nella stagione invernale e limitando il surriscaldamento nella stagione estiva. 4. Le serre bioclimatiche e le logge addossate o integrate all edificio, opportunamente chiuse e trasformate per essere utilizzate come serre per lo sfruttamento dell energia solare passiva, sono considerati volumi tecnici e quindi non computabili ai fini volumetrici a condizione che siano progettate in modo da integrarsi nell organismo edilizio nuovo o esistente e che dimostrino, attraverso i necessari calcoli energetici, la loro funzione di riduzione dei consumi di combustibile fossile per il riscaldamento invernale, attraverso lo sfruttamento passivo e attivo dell energia solare o la funzione di spazio intermedio. La serra bioclimatica è una tecnologia passiva per il controllo dei flussi termoigrometrici attraverso l'edificio, finalizzata al miglioramento del comfort abitativo e alla riduzione dei consumi energetici, da progettarsi con attenzione in modo da integrarsi nell organismo edilizio nuovo o esistente e con requisiti prestazionali alti. E quindi un volume tecnico con funzione impiantistica o energetica e come tale deve far riferimento ai seguenti parametri: parametro funzionale: la serra solare tecnologica deve avere un rapporto di strumentalità necessaria con l utilizzo della costruzione; rapporto di necessaria proporzionalità tra il volume della serra solare tecnologica e quello dell edificio e le esigenze effettivamente presenti. Altre caratteristiche necessarie alla realizzazione di una serra bioclimatica: Il progetto di una serra tecnologica deve rispettare la normativa del P.G.T. per quanto riguarda le altezze e le distanze ed essere approvata dalla Commissione per il Paesaggio; è inoltre esclusa la realizzazione di serre tecnologiche dai centri e nuclei di antica formazione (NAF); Il progetto di valutazione del guadagno energetico dell edificio deve essere redatto da un tecnico abilitato; Pagina 14 di 15

Nella fase progettuale non devono essere previsti locali che si affaccino esclusivamente sulla serra tecnologica; I locali retrostanti devono mantenere il prescritto rapporto aeroilluminante previsto dal Regolamento Locale d Igiene; La serra tecnologica non deve essere riscaldata dall impianto di climatizzazione dell edificio cui si appoggia e non deve determinare la nascita di un nuovo locale con la presenza continuativa di persone: non deve configurarsi legalmente come locale di abitazione e/o luogo di lavoro; L orientamento della serra deve variare in un arco compreso tra sud-est e sud-ovest; La serra tecnologica deve prevedere un sistema di schermatura estiva dai raggi solari e le superfici vetrate devono essere apribili, per consentire la ventilazione naturale, senza pregiudicare la climatizzazione invernale ed evitando il surriscaldamento estivo; La superficie vetrata deve essere prevalente: il rapporto tra superficie vetrata e superficie totale (verticali, orizzontali ed inclinate) sia almeno il 70%; Il volume lordo della serra non può superare il 10% del volume riscaldato dell edificio; Il guadagno energetico durante la stagione invernale deve essere almeno del 20% della soluzione senza serra. Pagina 15 di 15