Estetica e precisione Un articolo di Dott. Giovanni de Vico, Prof. Alberto Barlattani, Dott. Mario Bonino, Odt. Attilio Sommella Oggi più che mai la parola d ordine è estetica, estetica, estetica. Non è questa la sede per una disquisizione approfondita su quale sia attualmente il miglior materiale possibile per soddisfare tale esigenza. Fatto sta che indubbiamente e giustamente, le ceramiche integrali fanno oggigiorno la parte del leone viste le loro ottime caratteristiche foto-ottiche, di resistenza meccanica e di precisione marginale. Ciò non toglie che alcune tecniche cosiddette obsolete possano ancora aiutarci a fare bella figura con i nostri pazienti garantendoci, nello stesso tempo, estetica e precisione. E questo il caso della metallo-ceramica con spalla ceramica, per mezzo della quale si ottengono ricostruzioni protesiche con ottimi valori di precisione marginale (la letteratura internazionale è ormai concorde nel sostenere che si possono ottenere valori di gap marginale al di sotto dei 40 micron) unitamente ad un miglioramento della percezione estetica sia soggettiva che oggettiva del restauro finale, per un favorevole passaggio della luce a livello del margine gengivale e della radice, che, grazie all accorciamento vestibolare della struttura metallica, vengono illuminate in maniera naturale Parole chiave: estetica, precisione, spalla-ceramica Caso clinico La descrizione delle varie fasi cliniche e di laboratorio, avviene attraverso la presentazione di un caso clinico di un paziente di 27 anni, il cui principale motivo di consultazione era il deficit estetico a livello dell elemento 2.1. L anamnesi medica e quella odontoiatrica non denotavano patologie sistemiche rilevanti. L esame obiettivo intraorale evidenziava la presenza a livello dell elemento incisivo centrale superiore sx (2.1) di una estesa ricostruzione diretta in composito, infiltrata e debordante. Dopo un ulteriore esame radiografico e un test di vitalità negativo, esito di un trauma pregresso, sfuggito ad una anamnesi veloce, ma successivamente confermato dal paziente, si decideva per la terapia canalare dell elemento e per la sua successiva riabilitazione protesica, mediante corona metallo-ceramica con spalla cera-mica. Conclusioni Le sempre maggiori richieste estetiche impongono di evitare che aloni scuri traspaiano nella zona del colletto. E ovvio che in tal senso le ceramiche integrali, visto il loro naturale rapporto con la luce diretta e incidente, siano ormai le regine delle riabilitazioni in zona estetica e non solo, viste anche le ottime caratteristiche di resistenza meccanica che ormai le pongono nella scala gerarchica forse addirittura al di sopra delle metallo-ceramiche. Ciò nonostante ci piace dare ancora importanza a procedure cliniche e di laboratorio soprattutto, ancora in grado di stimolare i nostri collaboratori odontotecnici e in grado di soddisfare totalmente le esigenze dei nostri pazienti, nel pieno rispetto dei canoni di precisione marginale, presupposto indispensabile di una riabilitazione funzionale nel tempo. Fig. 1 Caso clinico iniziale. L incisivo centrale superiore di sx, necrotico e con un ampia ricostruzione in composito inadeguata, ne ha suggerito la sostituzione con una corona completa. Nel caso specifico, una metallo ceramica con spalla ceramica Fig. 2 La necessità di intervenire esteticamente sull incisivo centrale superiore sx, impone la massima attenzione nel riprodurre la medesima morfologia superficiale e colore presenti nell incisivo centrale superiore dx anno XV 2/2008 58 www.teamwork-media.com
Fig. 3 Rx di controllo dopo terapia canalare resasi necessaria vista la necrosi post-traumatica dell elemento da protesizzare Fig. 4 Preparazione anatomica del moncone per corona completa Fig. 5 Particolare della prepazione a chamfer modificato : da notare il limite marginale in posizione iuxtagengivale Fig. 6 Modello master in gesso in visione vestibolare. Da notare come sul modello in gesso si apprezzi, ancora meglio, il disegno a chamfer modificato proposto per primo dal Dott. Domenico Massironi Fig. 7 Modello master in visione palatale. E ovvio che lo stesso tipo di preparazione deve interessare l elemento a 360 www.teamwork-media.com anno XV 2/2008 59
Figg. 8 e 9 Struttura metallica sul modello master. Essa oltre a possedere un aderenza perfetta con il moncone sottostante, è provvista di una chiusura marginale periferica al di sotto dei 40 micron Fig. 10 Il disegno dell armatura gioca un ruolo importante nella programmazione a lungo termine di un manufatto protesico soprattutto dal punto di vista funzionale Figg. 11 e 12 Prova della fusione in metallo nel cavo orale. Si verificheranno: la precisione marginale, l adattamento al moncone e l aderenza alla superficie dell elemento dentario preparato anno XV 2/2008 60 www.teamwork-media.com
Fig. 13 Scelta del colore. E ovvio che il successo estetico dipenderà in gran parte, se non esclusivamente, da una corretta rilevazione del colore, direttamente alla poltrona, dal nostro collaboratore odontotecnico Fig. 14 Prima prova del manufatto con il paziente. Il protocollo da noi adottato prevede la costruzione parziale dell incisivo mediante una prima cottura della ceramica e successivo controllo da parte del team Fig. 15 Risulta indispensabile per la finalizzazione del dispositivo medico su misura un impronta di posizione; essa consentirà all odontotecnico un miglior controllo della forma Figg. 16 e 17 Incisivo prima e dopo la cottura intermedia di fissaggio di alcuni degli effetti incisali in sospensione. Scopo principale quando si è chiamati a realizzare un solo incisivo è MIMETIZZARE quest ultimo tra gli elementi naturali che lo circondano. A nostro avviso il punto di forza di un incisivo è rappresentato dal margine incisale. Esso racchiude al suo interno una miriade di effetti Fig. 18 Margine incisale a maggior ingrandimento: da notare l apposizione dei colori e delle masse ceramiche www.teamwork-media.com anno XV 2/2008 61
Figg. 19 e 20 Riverifica su paziente del risultato ottenuto dopo la cottura Figg. 21 e 22 ll tutto ritorna in laboratorio. Il protocollo di costruzione dell elemento ceramico da noi utilizzato prevede la ricopertura in seconda cottura mediante l utilizzo di masse smalto, trasparenti, smalti opalescenti e masse effetto incisali Figg. 23 e 24 Mediante l ausilio di un lapis saranno evidenziate le aree deputate a ricevere masse effetto a valore alto e basso anno XV 2/2008 62 www.teamwork-media.com
Figg. da 25 a 27 Il margine incisale viene arricchito mediante il posizionamento di nuovi effetti incisali Figg. 28 e 29 Risultato ottenuto dopo la seconda cottura della ceramica Figg. 30 e 31 Una terza cottura consentirà all odontotecnico il completamento della morfologia dell incisivo in oggetto www.teamwork-media.com anno XV 2/2008 63
Fig. 32 Dopo la terza cottura Fig. 33 Ricerca della forma ed individualizzazione della tessitura superfciale Figg. da 34 a 36 Ricostruzione ultimata sul modello. Da notare i particolari sia interni sia esterni da noi ottenuti Figg. 38 e 39 Elemento dentario monconizzato pronto ad accogliere per la cementazione definitiva il dispositivo medico su misura Fig. 37 Corona in lega nobile e ceramica con spalla vestibolare in ceramica appena ultimata anno XV 2/2008 64 www.teamwork-media.com
Fig. 40 Caso clinico finito TECNICA Fig. 41 Particolare della corona appena cementata. La foto con sfondo nero del cavo orale, permette di evidenziare meglio le caratteristiche di microtessitura superficiale del restauro e la stratificazione interna dello stesso, esaltandone la notevole somiglianza con il dente naturale corrispondente Fig. 42 Durante la stratificazione della ceramica, si consiglia di usare, a ridosso delle aree prospicienti alle superfici di contatto con denti naturali, masse ceramiche della stessa tinta dei denti contigui Fig. 43 L innesto dei lobi mesiali e distali con la parabola gengivale è stato attentamente valutato e riprodotto. Una collocazione errata può influire negativamente sul processo di adattamento, assestamento e longevità dei tessuti di sostegno periferici Attilio Sommella consegue il diploma nel 1985 presso l istituto I.P.S.I.A Casanova di Napoli. Relatore internazionale dal 1995. Diversi interventi sostenuti in qualità di docente presso diverse Università Italiane. Autore di numerosi articoli su riviste nazionali ed internazionali e del libro Il margine incisale (teamwork media srl). E socio fondatore dental excellence International Laboratory Group, membro del comitato scientifico del dental dialogue e teamwork, segretario culturale della Sename International Group e membro del direttivo del DentalGo nonché Presidente del Comparto Odontotecnico del medesimo gruppo. Vincitore del Premio AIOP ANTLO Roberto Polcan anno 2006. Corrispondenza: Dental Creation snc Via G. Cesare 119 Is.5 Sc. A 80125 Fuorigrotta (NA) Tel. e Fax 081 5935859 081 19565694 www.dentalcreationsnc.com info@dentalcreationsnc.com somenic@fastwebnet.it Fig. 44 Notevole importanza riveste, secondo il nostro giudizio, la perfetta interpretazione del margine incisale, a nostro avviso punto di forza nella espressione di un incisivo Prof. Alberto Barlattani è Professore Ordinario di Protesi Dentaria presso il C.L.O.P.D. dell Università di Roma Tor Vergata, Presidente del C.L.O.P.D. dell Università di Roma Tor Vergata Mario Bonino, socio attivo dell AIOM dal 2000. Consulente strutturato di Protesi dell Ospedale Fatebenefratelli San Giovanni Calibita di Roma dal 1998 Dott. Giovanni De Vico: si è laureato con lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 2001, svolge attività clinico-assistenziale come consulente strutturato presso l Area Funzionale di Odontoitria del Policlinico Universitario dell Università di Roma Tor Vergata diretto dal Prof. Alberto Barlattani. www.teamwork-media.com anno XV 2/2008 65