UFFICIO CATECHISTICO DIOCESI DI AOSTA. SUSSIDIO AVVENTO 2014 PER BAMBINI E RAGAZZI Anno B



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UFFICIO CATECHISTICO DIOCESI DI AOSTA SUSSIDIO AVVENTO 2014 PER BAMBINI E RAGAZZI Anno B

INTRODUZIONE Carissimi catechisti, carissimi educatori, il sussidio che avete tra le mani è una piccola proposta di preghiera per aiutare i vostri bambini e ragazzi a vivere il tempo dell'avvento in preparazione alla solennità del NATALE e alla festa dell'epifania. Troverete nella prima parte alcuni spunti di riflessione per aiutarci a capire che cosa rappresenta per noi adulti il Natale e su come lo comunichiamo ai bambini e ai ragazzi. Ogni settimana, a partire dal Vangelo della domenica, potrete trovare il vangelo da leggere con i vostri bambini con un breve commento che ne spiega il contenuto,3 disegni che in ogni domenica aiutano a comprendere meglio il vangelo, una parola chiave che riassume il senso del testo ascoltato sintetizzata con un disegno da colorare, un attività che aiuta ad interiorizzare la Parola ed infine un impegno di preghiera per ogni giorno della settimana. Troverete inoltre anche l attività che fa da filo conduttore a questo cammino: La costellazione della mangiatoia. Ogni giorno una stellina da colorare conduce verso la stella più grande della prossima festività. Buon cammino di Avvento e tempo di Natale!

PER RIFLETTERE Natale..festa solo per bambini? C era una volta in una scuola dell infanzia nel nostro Belpaese una maestra con un gruppetto di simpatici bambini. Nell approssimarsi delle vacanze invernali, ovvero le vacanze di Natale, la maestra pensò di far ascoltare ai suoi piccoli alunni dei canti natalizi e poi di far fare ai bambini dei disegni che rappresentassero quanto avevano ascoltato. Su trentatré bambini ben trenta riportavano nel disegno la figura di Babbo natale, fin qui niente di strano penserete voi; Babbo Natale è una figura tipica di questo tempo, se non fosse per il piccolo particolare che nessuna canzone ascoltata parlava del simpatico uomo barbuto rubicondo e di rosso vestito che a bordo di una slitta trainata da instancabili renne percorre i cieli del mondo a distribuire doni ai bambini buoni. Ma poi, è davvero così tipica? È veramente Babbo natale la tipicità di questa festa millenaria? Una seconda domanda nasce spontanea: come mai quei bambini lo avevano disegnato se in nessuna canzone veniva citato? Una terza domanda potrebbe essere questa: siamo sicuri che il Natale sia solo la festa dei bambini? Forse un paio di riflessioni su questo punto sono necessarie, non vogliamo essere moralisti e nemmeno delle crociate, ma chiederci come educatori cosa stiamo desiderando per i nostri piccoli. I bambini di quella scuola sono, per età, i medesimi destinatari di questo sussidio per i nostri Piccolissimi. Partiamo dall ultima domanda che ci siamo posti per rispondere con un altra domanda. Spesso si sente dire che il Natale è la festa dei bambini. Certo, essi, per la loro semplicità sono tra i primi destinatari del messaggio natalizio, i nostri piccoli si intendono bene con il Piccolo vero protagonista di questa festa. Però, noi adulti, non siamo forse anche chiamati a stare non solo davanti, ma nel presepe in modo pensoso, riflettendo ulteriormente sulla presenza di Dio in quel bambino offerto alla nostra contemplazione? Per scoprire che lui viene per insegnarci a fidarci di Dio, fidandosi di noi e mette in questo modo in gioco la nostra capacità e la nostra responsabilità adulta. La seconda domanda ci porta al pensiero che mentre oggi siamo noi a tenere in braccio il piccolo Gesù per contemplarlo, siamo chiamati a far sì che anche altri, i piccoli di oggi che saranno gli adulti di domani, possano coltivare in loro il desiderio di tenere in braccio e contemplare Gesù; è il grande tema della trasmissione della fede, della Tradizione. Desideriamo veramente che loro un giorno possano fare la nostra medesima esperienza di fede? Se lo desideriamo dobbiamo darci da fare perché loro possano custodire in se stessi questo desiderio, che non venga inquinato da altre presenze che poco hanno a che fare con il vero significato di questa straordinaria festa. Dobbiamo far sì che sia festa veramente e lo sia per il motivo giusto. Saranno i nostri atti educativi a rendere ragione di questo nostro desiderio. Se quei bambini hanno disegnato il simpatico nonno barbuto senza averlo sentito nominare nelle canzoni fatte sentire dalla maestra un motivo pure ci sarà. Infine la prima domanda ci interrogava sulla tipicità di questa festa, soprattutto in un tempo come questo segnato dalle grandi trasformazioni culturali. Nell ambito educativo, soprattutto quello scolastico, la tipicità cristiana si sta smarrendo spesso per una mal interpretata esigenza di dialogo interreligioso. I nostri piccolissimi già dai primi anni di vita sono messi nella condizione di condividere tanti momenti con loro coetanei che presentano delle diversità etniche, religiose e culturali, questo fatto straordinario e nuovo ci mette però davanti agli occhi la principale esigenza del dialogo, ovvero la necessità di essere ben radicati nella propria identità, sapere chi si è per poterlo raccontare nel dialogo agli altri e così apprezzarne le qualità e le tipicità. Non è la diversità che dobbiamo temere, ma l in-distinzione e la confusione che alla lunga non ci aiutano a distinguere il vero dal falso e infine il bene dal male. Sarebbe bello se Babbo natale esistesse veramente e rendesse felici i bambini, ma per nostra fortuna invece esiste Dio che in Gesù Cristo nato, morto e risorto salva tutti coloro che credono nel suo Nome. Salva anche coloro che sono secondo la logica di questo mondo infelici. È questa la tipicità o meglio la differenza cristiana che il Natale ci comunica senza bisogno di inventare il simpatico barbuto la questione è felicità o salvezza?

DOMENICA 30 NOVEMBRE PRIMA DOMENICA DI AVVENTO TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! dal Vangelo secondo Marco (Mc 13,33-37) In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo che è partito, dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!.

CAPISCO IL VANGELO Vegliare è stare attenti, tesi a, protesi, Stare attenti significa non lasciarsi sorprendere dagli eventi, ma attenderli, cercarli, andar loro incontro. Il brano della prima domenica di Avvento è il racconto dei momenti immediatamente precedenti alla passione di Gesù. Come in un testamento spirituale, egli ci lascia un consiglio molto forte: vegliate!. Questo subito prima di sorprendere i suoi discepoli, a cui aveva parlato in questo modo, addormentati invece che in preghiera. Il padrone di casa lascia il potere ai servi, partendo per il suo viaggio, si fida perciò di essi, che avranno cura dei suoi possedimenti, e del portiere che dovrà fare la guardia. Egli spera al suo ritorno di trovarli pronti ad accoglierlo e di trovare la sua casa in ordine e non violata. PAROLA CHIAVE: state attenti ATTIVITÀ si costruisce un cannocchiale utilizzando l anima di un rotolo di carta da cucina. Ogni bambino lo decora a piacere, quindi fissa con un elastico: da un lato un pezzo di carta colorata di nero, con al centro un piccolo foro; dall altro la carta in nylon trasparente e colorato di una caramella o di un dolce (visto che non possiamo con questo strumento ingrandire ciò che vediamo, possiamo però vederlo in un modo diverso dal solito: colorato del colore che ci piace di più). COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA Inizia la prima settimana di Avvento. I bambini colorano la prima stella grande e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una piccola ogni sera durante la preghiera.

LA PREGHIERA (da ripetere tutte le sere di questa settimana) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Quando non abbiamo voglia di pregare Aiutaci a vegliare, Gesù Quando a messa siamo distratti Aiutaci a vegliare, Gesù Quando non facciamo attenzione agli altri Aiutaci a vegliare, Gesù Ave Maria Padre nostro

DOMENICA 7 DICEMBRE SECONDA DOMENICA DI AVVENTO TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! dal Vangelo secondo Marco (Mc 1, 1-8) Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui da tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

CAPISCO IL VANGELO Non è facile costruire un strada, raddrizzare un sentiero consolidato. Giovanni il Battista però chiede proprio questo ai discepoli di Cristo, allora come oggi: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Gesù deve arrivare ai nostri cuori: è questo l ambiente che dobbiamo preparare per accoglierlo, è questa la strada da costruire, sono i sentieri verso il nostro cuore che dobbiamo raddrizzare. Ci sono tante cose nella nostra vita quotidiana che distorcono e intralciano i sentieri dei nostri cuori: invidie, rancori, rabbia, aggressività, pregiudizi, odio, disattenzione, superficialità, amor proprio, Nei 15 giorni circa che ci separano dal Natale abbiamo tutto il tempo per ripensare al nostro modo di vivere il quotidiano, a quanto siamo in balia di tutti questi distorsori. PAROLA CHIAVE: preparate ATTIVITÀ Quando si attende un ospite, si mette in ordine e si pulisce la casa, poi si hanno anche alcune attenzioni proprio pensando alla persona che arriverà: si prepara il suo dolce preferito, si sceglie il film o le attività da fare insieme in base ai suoi gusti, Con l aiuto di mamma e papà si individua una persona nella cerchia degli amici e dei parenti e la si invita a cena. A questo punto si prepara la tavola, si sceglie il menù, quello che si farà nel dopo cena, coinvolgendo il più possibile il vostro bambino nelle scelte e nella preparazione, in alternativa si pensa di invitare i genitori al momento di preghiera del gruppo e si prepara con i bambini l accoglienza e la merenda

COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA Inizia la seconda settimana di Avvento. I bambini colorano la seconda stella grande e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una piccola ogni sera durante la preghiera. LA PREGHIERA (da ripetere tutte le sere di questa settimana) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Quando ci arrabbiamo con i nostri amici Aiutaci ad accogliere, Gesù Quando non abbiamo voglia di aiutare chi ce lo chiede Aiutaci ad accogliere, Gesù Quando non ci accontentiamo di ciò che abbiamo e invidiamo gli altri Aiutaci ad accogliere, Gesù Ave Maria Padre nostro

DOMENICA 14 DICEMBRE- TERZA DOMENICA DI AVVENTO TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1, 6-8,19-28) Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il legaccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

CAPISCO IL VANGELO Il Battista suscita curiosità con i suoi gesti. Molti iniziano a farsi delle idee, fanno delle ipotesi. Finché qualcuno non decide di andare direttamente da Giovanni a chiedergli direttamente: «Ma tu, chi sei?». Quando egli afferma di non essere il Messia, lo incalzano, la curiosità aumenta. Giovanni Battista, con molta calma, spiega qual è il suo compito su questa terra e la differenza tra il suo battesimo e quello di chi verrà dopo di lui. Anche noi spesso veniamo fraintesi. Fin da piccoli può succedere che ci vengano appiccicate delle etichette che solo in parte rispecchiano veramente il nostro essere. PAROLA CHIAVE: chi sei? ATTIVITÀ Ogni bambino viene invitato a fare il proprio ritratto (a mezzo busto o a figura intera, come preferisce). Quindi, con l aiuto dei genitori e della catechista prova ad elencare le cose che a scuola e in famiglia si sente dire di solito («Ma che bravo bambino!», «Come sei agitato!», «Non essere manesco!», «Sei sempre molto attento ai tuoi compagni, bravo!») e uno dei due genitori può scriverle come un elenco sul resto del foglio. A questo punto il bambino può elencare (e il genitore fa un elenco parallelo all altro) le caratteristiche che egli riconosce come sue.

COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA Inizia la terza settimana di Avvento. I bambini colorano la prima stella grande e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una piccola ogni sera durante la preghiera. LA PREGHIERA (da ripetere tutte le sere di questa settimana) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Signore, mi hai dato una casa, una famiglia e tanti amici Grazie, Gesù Signore, mi hai dato tante buone qualità da mettere a frutto Grazie, Gesù Signore, agli altri hai dato doni uguali e diversi dai miei perché potessimo metterli insieme Grazie, Gesù Ave Maria Padre nostro

DOMENICA 21 DICEMBRE QUARTA DOMENICA DI AVVENTO TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! dal Vangelo secondo Luca (Lc 1, 26-38) In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

CAPISCO IL VANGELO Maria esprime una disponibilità infinita, ma non ingenua, alla volontà di Dio. Si è vista piombare in casa uno sconosciuto, probabilmente non ha subito capito che si trattava di un angelo e il Vangelo stesso ci dice che Maria rimase turbata dallo strano saluto di questo forestiero. Subito però coglie l aura di divinità presente in ciò che le stava succedendo e ascolta attentamente le parole di Gabriele. Tuttavia il suo sì non è immediato, Maria è una ragazza intelligente e vuole capire. L angelo le spiega con semplicità la grandezza del Signore e il sì di Maria è immediato, profondo e consapevole (pur non sapendo come questa storia andrà a finire). PAROLA CHIAVE: eccomi ATTIVITÀ Possiamo leggere il sì di Maria anche come la sua obbedienza al Padre celeste che da sempre conosceva, anche grazie all educazione che i suoi genitori le avevano dato. L obbedienza nel grande però la si impara nel piccolo. Il bambino costruisce un piccolo semaforo, ritagliando una sagoma di cartone con tre finestrelle rotonde, che si possano aprire, in corrispondenza dei tre colori delle luci. La incolleranno poi sopra un altro pezzo di cartone o cartoncino su cui si saranno colorati tre dischi (uno rosso, uno giallo, uno verde), in modo che aprendo le tre finestrelle sembri che si accendano le luci del semaforo. A questo punto si riflette insieme sulla disponibilità e sull obbedienza dei bambini e, ripensando a episodi della settimana o del periodo di Avvento, si discute insieme se in quella occasione il bambino è stato obbediente o no. Dopo la conversazione si apre una delle finestrelle del semaforo, quella più adatta: rosso se non è stato obbediente; giallo: se è stato obbediente, ma brontolando; verde: se è stato obbediente.

COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA Inizia la quarta settimana di Avvento. I bambini colorano la prima stella grande e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una piccola ogni sera durante la preghiera. LA PREGHIERA (da ripetere nelle sere che separano dal Natale) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Quando non abbiamo voglia di aiutare in casa Aiutaci a dire di sì, Gesù Quando non abbiamo voglia di riordinare i giochi e di pulire i nostri pasticci Aiutaci a dire di sì, Gesù Quando non abbiamo voglia di andare a trovare i nonni e gli zii Aiutaci a dire di sì, Gesù Ave Maria Padre nostro

TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! GIOVEDI 25 DICEMBRE NATALE DEL SIGNORE dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,1-14) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c era posto nell alloggio. C erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l angelo una moltitudine dell esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

CAPISCO IL VANGELO In questo brano Luca ci racconta un evento importante: la nascità di Gesù, avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia della casa affollata. Questo annuncio avviene nella povertà: infatti i primi a ricevere l annuncio dell angelo sono i pastori, agli ultimi posti nella società di quei tempi. L angelo annuncia nel silenzio una grande gioia: non solo è nato Gesù, ma è nato per voi, per la vostra salvezza. La luce del Natale è anche energia che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre tante disperazioni, tristezze perché ci comunica sia che siamo figli amati: immensamente, singolarmente sia la grazia impensabile di questo amore. PAROLA CHIAVE: mangiatoia ATTIVITÀ Il bambino cerca di vedere quali sono i segni della presenza di Gesù intorno a lui (persone che si vogliono bene, persone che pregano). Il bambino le disegna, le incolla su un cartoncino in modo che, ritagliate, possano stare in piedi da sole e le aggiunge alle statuine del presepe. Può anche disegnare se stesso. COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA I bambini colorano la stella del Natale e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una ogni sera durante la preghiera.

LA PREGHIERA (da ripetere tutte le sere fino all Epifania) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera Donaci la tua tenerezza per essere gli uni per gli altri luce, calore, speranza, amore Vieni, Signore Gesù! Oggi la notte è luminosa e il giorno risplendente. Perché Gesù, tu sei il bambino che cambia il Mondo. Egli c e e resta con noi. Vieni, Signore Gesù! Gesù riempi tu il nostro cuore. Vieni, Signore Gesù! Con Maria, con gli angeli e con i pastori noi ti adoriamo. Ti sei fatto povero per farci ricchi con la tua povertà. Aiutaci a non dimenticarci mai dei poveri e di coloro che soffrono. Vieni, Signore Gesù! Ave Maria Padre nostro

TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! MARTEDI 6 GENNAIO EPIFANIA DEL SIGNORE dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,1-12) Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

CAPISCO IL VANGELO Nel momento in cui i magi ripartono, si muovono e prendono distanza dalla logica umana, la Stella torna ed indica la via per il Bambino, per riconoscerlo fra i tanti. È l esperienza di ogni uomo che cerca il Signore e che viene guidato in questo incontro dallo Spirito Santo che abita nella coscienza. Solo quando abbiamo il coraggio di addentrarci nel silenzio della nostra anima la Stella torna a brillare e rivelarci la presenza del Signore dentro le scelte di ogni giorno. PAROLA CHIAVE: impronta

ATTIVITÀ Il bambino ripenserà, alle persone incontrate nelle feste e alla gioia e al piacere dell essere stati insieme Potrà colorare in questo caso le 7 impronte (che rappresentano i giorni della vigilia, Natale, S. Stefano, Capodanno, Epifania, 7 e 8 gennaio) ricordando in questo modo con piacere questo incontro che ha lasciato un impronta nei suoi ricordi COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA I bambini colorano la stella dell Epifania e si impegnano, nei prossimi giorni, a colorarne una ogni sera durante la preghiera. LA PREGHIERA (da ripetere nelle due sere che separano dal Battesimo di Gesù) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Grazie delle persone che ci hai fatto incontrare Signore Ascoltaci, Signore Guidale nella via della vita e della gioia Ascoltaci, Signore Aiuta tutti i bambini del mondo perché non si sentano soli Ascoltaci, Signore Fa' che sappiamo andare incontro agli altri per portare la nostra gioia. Ascoltaci, Signore Ave Maria Padre nostro

DOMENICA 11 GENNAIO BATTESIMO DEL SIGNORE TRA LE TANTE PAROLE LA PAROLA! dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,7-11) In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

CAPISCO IL VANGELO Col battesimo sul Giordano inizia la vita pubblica di Gesù, gesto che può lasciare spiazzati perché si presenta a Giovanni Battista come se fosse un peccatore qualsiasi. Gesù immergendosi nel Giordano s immerge nell umanità che fatica, che è fragile. Allora il Padre si manifesta, si compiace del figlio che inizia nel modo migliore la sua missione fra gli uomini, senza emergere e distinguersi da essi ma condividendo in tutto la loro condizione. Così può compiacersi nel Figlio di ogni uomo che a Lui in questo modo è associato. Ormai viviamo in Gesù e il nostro destino è legato al Suo. Siamo esseri per cui il Padre si compiace, nonostante tutto, nonostante la nostra incoerenza e mancanza, perché ormai in Cristo siamo tutti suoi figli. Oggi il Padre si compiace di noi. Non deludiamo le sue speranze su di noi. PAROLA CHIAVE: fontana ATTIVITÀ I genitori preparano le foto o i filmini del battesimo del figlio e le guardano insieme al piccolissimo, ripensando così a quella giornata tanto importante.

COSTELLAZIONE DELLA MANGIATOIA I bambini colorano la stella del Battesimo di Gesù LA PREGHIERA (da ripetere tutte le sere di questa settimana) Dopo il segno di croce, i bambini, insieme alla loro famiglia, recitano questa preghiera: Signore, manda lo Spirito Santo sulla tua Chiesa, di cui grazie al Battesimo facciamo parte Ascoltaci Signore manda il tuo Spirito su tutti i bambini e i ragazzi aiutali con la forza del Tuo amore Ascoltaci Signore manda lo Spirito su di noi, fa che capiamo cosa vuol dire seguirti e annunciare il Vangelo della gioia Ascoltaci Signore. Ave Maria Padre nostro