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Transcript:

Andrea Gerardo Nappi a mille miglia da damasco La voce rauca di Dio FM online @ FM online @

1 Ogni notte prima di addormentarsi metteva la sua Mont Blanc tra le pagine dell Ulisse di Joyce tra i capitoli dello Straniero di Camus tra le poesie di Neruda barando con l ispirazione sperando che il mattino dopo il genio di quei tre giganti passasse anche con una sola stilla nel suo mediocre inchiostro Ogni notte compiva quel rito Al risveglio beveva il caffè si fumava due sigarette si faceva una mezza doccia dato che lo spreco d acqua era il suo cruccio esistenziale ma la sua Poesia non migliorava di molto però lo stesso in tv 7

vendeva bene la sua immagine di poeta azzimato di usignolo laccato dal verso incantato Quando dopo una sbornia mi rivelò il segreto del suo rito ne risi per alcuni giorni ma poi volli provare anch io Cambiai solo gli autori Hem, Buk, Casanova Avevo un urgente bisogno che qualcuno si decidesse a comprare i miei libri Sto ancora aspettando i risultati. 8

2 Ce l hai un idea? Cazzo, uno come te, possibile che non abbia un idea? Dai, dai, dimmela. Esordiscono tutti in tal modo poi mi prendono sottobraccio mi pregano di sedere al bar insistono per offrirmi un caffè Vuoi un aperitivo? Ma no, meglio che prendi un caffè. Bene, cameriere un caffè qui per il mio amico scrittore. Per me, uno spritz all Aperol. Su, su caro, non fare il timido, non tirarti indietro. Bevi e pensa. Fai funzionare quel cervello che ti ritrovi. Ah, l avessi io il tuo cervello, benedetto uomo, sarei una fucina di idee. E mi tirano per la giacca mi sommergono di complimenti mi soffocano con il loro interessato affetto Lo sai, ho sempre pensato che sei un fenomeno, sprecato per questa piccola città. Di te racconto meraviglie in giro. Nessuno ti stima più di me, ma ora, orsù, dammi un idea, ne ho bisogno. 9

Su, su, mi accontento anche di uno straccio di idea. È difficile resistere alle loro suppliche Non permettere che mi taglino le palle. Non mi abbandonare. Sei l unico in grado di salvarmi. Per non cedere a tali accorati appelli mi distraggo mi guardo intorno perdendomi dietro l ondeggiare di un culo perfetto il passaggio di un seno opulento poi per sfuggire alla pressione della piovra dell impostore di turno lo fisso negli occhi e sparo: Quanto saresti disposto a pagare? Per cosa? Per l idea. Sei impazzito? Ora le idee si pagano? Bella novità! Da quando in qua le idee hanno un prezzo? Le idee sono come le opere di carità, vanno spese per il prossimo. Roba da pazzi! Ti ho offerto un caffè, ti onoro con la mia amicizia, ti saluto per strada. Mi faccio vedere in giro in tua compagnia. Di cosa altro vai in cerca? I soldi, caro mio, si fanno con il lavoro, non con le idee. 10

E alzandosi di scatto rovesciando bicchieri e tazzine si allontanano in fretta lasciandomi come sempre il conto da pagare Le idee sono come l amore nessuno è disposto a pagarne il prezzo Ecco, perché il mondo è uno stanzino buio dove si impiccano i poeti. 11

3 Aveva il vizio di infilare i suoi indumenti intimi nei club sandwich che mi preparava Sforbiciava a pezzettini i suoi reggiseni e con quei coriandoli di seta mi insaporiva la minestra Stava ore in cucina a inventare sformati di cipolle deliziosi flan di verza ma sempre li guarniva con i fili neri dei suoi preziosi perizoma Era magra gambe magre, culo alto e seno piccolo usato come stampo per coppe di champagne La pelle era bianca di un candore così intenso 12

che la rendeva innocente anche quando le sue labbra rosse gustavano ogni centimetro della mia pelle Le sue mani affusolate mi eccitavano perché parlavano al mio egoismo e quando il suo sguardo mordeva il mio io provavo un orgasmo dell anima che solo poche volte avevo provato nella vita anche se ero stato il libertino più lussurioso del mio tempo Non era comune Grace e i suoi baci erano speciali fatti con fragole e miele e mandorle Ogni suo sguardo era caldo, magnetico mi spogliava con gli occhi mi possedeva con quei suoi capelli biondi, mossi sempre spettinati che mi strofinava addosso come una gatta il suo pelo Era sesso vero dallo spazzolino del mattino allo spuntino della notte Voleva che la mangiassi con furore voleva divorarmi come se diventando cannibali l un dell altra 13

mai ci saremmo separati mai sarebbe venuta meno la nostra infinita passione Purtroppo Grace era così intensa che divenne distaccata Non mi perdonò mai il fatto che da scrittore fallito mi fossi messo a fare il rappresentante di biancheria intima Lo prese per un affronto le sembrò che stessi mercificando l essenza stessa del nostro amore Fu così che mi lasciò scrivendomi Addio con il rossetto sul baby doll di pizzo bianco che per lei avevo comprato a Montecarlo a un asta di beneficenza e che un tempo aveva vestito l Attrice, la Principessa, la Donna più bella del mondo. 14

4 Mi piace litigare con tutti capire il punto di rottura di quanto gli altri riescano a sopportare le mie bizze Sono irascibile, ingrato puoi farmi cento cose buone e una cattiva stai certo che mi ricordo di quella che io presumo mi danneggi Non è facile lavorare con me non è facile amarmi e anche restarmi amico diventa un assurdo rompicapo Ho voglia di distruggere ogni cosa che creo non conservo copie dei miei romanzi o fotografie delle donne che ho amato e nemmeno quella stupida stupida con i compagni di classe Sono un orso un asociale 15

che fa meschini esercizi di verità pro domo mia spacciandoli per verità assolute Dò giudizi, elaboro vendette mi esalto con la mia sete di vendetta e come Prometeo senza averne, resta sottinteso la grandezza morale mi faccio divorare il fegato per il gusto della querelle a tutti i costi Perdo e faccio perdere la pazienza con i miei discorsi bizantini che spaccano il capello in quattro e i coglioni in otto Ma che volete farci? Sebbene capisca non riesco a mediare Se non vi sta bene evitate di frequentarmi telefonarmi invitarmi a cena A volte vorrei essere come gli altri diventare sordo alle umiliazioni passare sopra ai dettagli avere quel tocco lieve di tolleranza 16

che rende la vita liscia come l olio ma più mi riprometto di crescere più si alza il livello della mia litigiosità Ho litigato con Dio con i miei fratelli con la mia carriera con i miei soci con le mie conviventi finanche con il mio computer bigotto che sottolinea in rosso parole come cazzo, culo e coglione E perfino con me stesso è un continuo azzuffarsi Che ci posso fare? Sono una bestia Però vuoi metter la soddisfazione di mandare tutti e tutto a fare in culo! Non è molto ma per una volta mi accontento Fanculo! 17

5 Perché una donna decide di dirti di sì? Perché decide di venire a cena con te? Perché ti segue fiduciosa a casa e ti bacia con un quintale di saliva appena chiusa la porta? Perché si spoglia si distende sul letto si appassiona alle tue erezioni pericolose e poi si riveste e piange dando via di testa? Perché la devi coccolare rassicurare quando vorresti solo ficcarglielo dentro? Poi, mentre ti fai tutte queste domande ti perdi, anneghi nel suo sguardo di cerbiatta e capisci per la prima volta nella tua vita di peccatore impenitente e di vecchio libertino 18

che anche solo accarezzarla tenerla tra le braccia sussurrarle all orecchio paroline dolci vale più di un orgasmo rubato di un po di sperma gettato via E mentre ti senti in pace con te stesso dando ragione ai poeti melensi avverti come per un miracolo laico in te, improvviso, il cambiamento la conversione e ti senti un uomo diverso anche se sei a mille miglia lontano da Damasco e ti senti un uomo migliore capace di grandi imprese perché hai rinunciato hai saputo rinunciare Involontariamente, però le sfiori queste gran tette che sono un soppalco al suo corpo flessuoso e nonostante la cerbiatta non sia a suo agio e ti dice di No e ti implora No, fermati! Avevi promesso che avremmo parlato. Tu in preda al tuo destino 19

le strappi le mutandine e glielo ficchi dentro come una lama e vai su e giù con furia crescente e lei e lei e lei cazzo, è ferma come una sogliola sotto un torchio ma tu, fregandotene lo ficchi sempre più dentro e poi ancora, ancora più dentro fino ai confini dei suoi tessuti e aspetti che il suo calore arrivi aspetti il suo ritmo il suo respiro caldo aspetti che la sua fica muta cominci a parlare con il tuo colosso di sangue aspetti che lei carina accompagni il tuo sesso nel tuo disperato bisogno di fare sesso Ma lei è una sogliola ferma ad una fermata di un bus e tu non puoi venire non puoi sporcarle il candido pancino e poi dimenticando quello che hai letto 20

su Cosmopolitan quando ragazzino cercavi temerario di capire le donne le spruzzi sul suo volto rinascimentale il tuo seme caldo e poi rivoltandoti su un fianco stupidamente le chiedi scusa sei soddisfatto? No, ma felice sì di aver eiaculato felice sì! mentre la cerbiatta si chiude in bagno a versare tutte le sue lacrime Poi, Marina ritorna a prendersi la borsetta i vestiti sgualciti e si chiude di nuovo in bagno a rifarsi il trucco a rivestirsi però senza le mutandine con le quali ti stai pulendo E pensi caro mio, l hai persa. Hai perso quello che per settimane ti eri illuso che fosse il tuo definitivo amore la tua ultima possibilità di sfuggire allo squallore di una vita senza affetto alla tua anima amara 21

al tuo cuore grigio alla tua solitudine che è silenzio della mente poi lei se ne va senza degnarti di uno sguardo chiudendosi la porta alle spalle delusa da te da se stessa Un altra donna che ti odierà che accumulerà disprezzo contro la tua fama Solo nel letto ti gratti le palle e realizzi che è stato meglio che sia andata così alla fine anche se sapeva di buono ed era bella come mai nessun altra ed era stata madreperla nel tuo sguardo e aveva tutte le cosine giuste al posto giusto era comunque una sogliola ferma come un fermacarte E tu sorridi perché ancora una volta ti sei salvato da quella chimera che si ostinano a chiamare Amore È una notte triste sei ancora eccitato 22

ma chi vuoi recuperare a quest ora? Solo la tua mano potrebbe darti sollievo ma i libertini a fine carriera si masturbano? È una notte nera una notte infausta da lasciarsi alle spalle mordicchiando le mutandine di Marina perché un esorcismo la riporti indietro e bevi acqua, acqua basta vino! perché un po bisogna volersi bene dopo essersi fatti male una vita Se è impossibile amare un altra persona bisogna tentare di amare se stessi Non sia mai che tu pezzo di merda che sono anch io non riesca una volta a fare qualcosa di buono Finalmente! 23

6 Il mio tabaccaio mi fa sempre domande inquietanti Perché viviamo? Perché la gente è disperata? Perché c è la guerra? È un personaggio strano vecchio e sdentato capelli bianchi e passo sbilanciato sempre curvo pronto a raccogliere centesimi caduti per terra Lui sa tutto di pipe e di sigari e mi fa piccoli sconti per avere risposte impossibili che nemmeno un sostituto di Dio in terra saprebbe dare Io sorrido, prendo le mie sigarette pago e sempre gli prometto Ci penserò, le farò sapere. Naturalmente, non gli faccio mai sapere nulla preso come sono dagli affanni quotidiani 24

dall impegno ossessivo a raggranellare un po di spiccioli per pagare il padrone di casa che, come un vampiro, mi svena Il tabaccaio non mostra disappunto per il mio silenzio non desiste e imperturbabile ogni mattina mi fa le sue solite inquietanti domande Perché uomini come Leonardo, Einstein, Michelangelo sono morti? Ma sono morti per davvero? replico tanto per fotografare la sua espressione Mi guarda con un lampo di astuzia nei suoi occhietti freddi da triste contabile Forse si sono solo trasferiti in un altro posto. I grandi artisti non possono morire, semplicemente si trasferiscono per essere lasciati in pace. Lo scruto forse è lui stesso un tipo eccezionale un Einstein che gioca alla relatività tra l energia del sale e lo spazio dei tabacchi Lo osservo mentre serve altri clienti 25

mentre conta il resto in centesimi e decido che questo puffo bianco non sarà più il mio tabaccaio fa troppe domande non considera il fatto che la conoscenza è sempre frutto di un disagio E poi che senso ha sapere se Michelangelo, Leonardo sono vivi o sono morti se nemmeno io so per certo qual è la mia linea di confine il dato certo della mia esistenza in poche parole se ho già visto Caronte o avuto solo lo sfratto dal mio padrone di casa? 26

7 All incirca quando avevo sette anni ci trasferimmo dal paese in città perché grazie al boom economico eravamo diventati meno poveri Nelle strade della squallida periferia dove eravamo andati ad abitare naturalmente non conoscevo nessuno e avendo tempo libero mi misi a esplorare i territori di quella nuova avventura Prima della messa del vespro sulla piazzetta davanti alla Chiesa del Carmine tra le sbarre bianche e rosse della ferrovia centrale e i porfidi insanguinati del Foro Boario tre ragazzi più grandi di me mi diedero il benvenuto Uno si chiamava Stoppino e già a dieci anni lasciava presagire che sarebbe diventato 27

un pugile di prima categoria I suoi pugni facevano male per davvero Il secondo si chiamava Carminetti furbo come una lenza lesto come il colpo di un frustino era il predicatore del comitato d azione mentre mi prendeva a calci mi dettava le regole del quartiere Il terzo si chiamava Nirone perché era il figlio della tammurriata nera il figlio degli alleati sposati alla fame delle nostre madri Nirone mi prendeva a schiaffi sulle orecchie con metodo e precisione con un ritmo quasi da jam session Era il loro modo di festeggiare il mio arrivo in città Io mi difesi a calci a testate a pugni a sputi con minacce di morte e riuscii a limitare i danni 28

a uscirne con l onore delle armi E fu così che dopo questa iniziazione questa prova di sangue e coraggio entrai di diritto a far parte della banda del Foro Boario Avevo una testa dura e le mie testate potevano far comodo nell epica lotta che si andava preparando in città tra le varie bande per il dominio della nuova Villa Comunale che da lì a poco sarebbe stata inaugurata Tornai a casa insanguinato con la maglietta strappata ma orgoglioso di me stesso Vivendo ai confini della città tra gli ultimi palazzi di cemento che si affacciavano su campi sterminati coltivati a patate non immaginavo meschino che a distanza di trecento metri dalla banda del Forio Boario ce n era un altra 29

più ruspante meno metropolitana la banda del Feudo composta dai figli dei coloni che abitavano le masserie del mio orizzonte del mio grigio e violento infinito Il benvenuto me lo vollero dare anche loro davanti a me si presentarono tre fratelli biondi e alti li chiamavano gli svedesi avevano il doppio dei miei anni e fu facile per loro massacrarmi di botte ebbero buon gioco con un ragazzetto di sette anni Ero distrutto sia fisicamente che moralmente rimpiangevo gli amici del paese e stavo commiserandomi lacrimando come una mammoletta quando mio fratello maggiore un picchiatore nato che giocava a calcio in serie D solo perché sapeva scazzottare si avvicinò frenando la sua moto e vedendomi in quelle condizioni mi chiese Cosa ti è successo? Mi hanno picchiato tre ragazzi, tre fratelli più grandi di me. Se corri li trovi ancora dietro la curva. Sono alti e biondi. Vendicami. 30

Ero fiero di mio fratello. mi aspettavo una cosa tipo arrivano i nostri una cosa tipo Garrone una cosa tipo Lancillotto invece mio fratello spense la moto la tirò sul cavalletto e incazzandosi come un gorilla a cui hai strappato Jessica Lange o meglio Fray Way mi gridò in faccia tutto il suo disprezzo Tu, mio fratello ti sei fatto picchiare da tre stronzi?! Mi fai schifo. Ti cancello come fratello. E saltò sulla sua moto accelerando a tutto gas Capii quel giorno che non esistono fratelli se ce la facevi da solo bene altrimenti come in Salve Regina la vita era davvero una valle di lacrime Appena arrivai a casa per finire la giornata presi due sberle anche da mia madre Per lei era una sana abitudine una salutare distrazione 31

Andai a letto avvilito la mia avventura la nuova vita in città era iniziata male ma all alba trovai pace facevo parte di una banda quella del Foro Boario loro mi avrebbero aiutato io avrei aiutato loro tutti per uno e uno per tutti Mi sarei vendicato dei tre svedesi gli avrei bruciato il culo li avrei attaccati sui binari del treno gli avrei tolto gli scalpi a quei tre energumeni Ero pieno di progetti sarei diventato l Ulisse della banda avrei ideato astuzie e tranelli per i nostri nemici non ero forte ma furbo, sì E fu anche grazie a me alle mie trappole alla mia capacità di stringere alleanze che diventammo la banda più rispettata della città gli unici padroni della Villa Comunale 32

Però la vendetta sugli svedesi non riuscii mai a metterla in pratica Ora immagino saranno tre pensionati con la prostata in autoambulanza il cuore saltellante l artrite galoppante e anche se io non me la passo bene penso che dopo cinquant anni la vendetta sarebbe più dolce da gustare Aspettatemi svedesi e chiudetevi in casa ho un conto da regolare con voi ho da restituirvi un po di bastonate Questo è il guaio di picchiare i poeti si ricordano tutto nulla dimenticano. 33

8 Guardavo il Boss degli artisti da strada che osservava sornione le prove di un noto quartetto jazz Con il sassofono a tracolla i pantaloncini corti e una pancia che debordava da una lurida t-shirt sotto ai baffi da guappo lui sorrideva dei suoi colleghi per quei virtuosismi inutili più da rito scaramantico che da prove vere Faceva caldo la gente mangiava i gelati le donne giravano quasi nude un unghia di luna si dava lo smalto per quella che si annunciava come una serata di festa e il Boss che aveva suonato con il suo sassofono lo stesso motivo per dieci ore di seguito 34

per ingraziarsi i neolaureati scroccandogli laute offerte fermo su una bicicletta rossa rubata due ore prima a una distratta studentessa di giurisprudenza assisteva con malcelata ironia bevendosi una birra ai fraseggi di quei bravi ragazzi Poi la notte calò come una mannaia e i riflettori furono puntati sui politici in smoking i vip in abiti sgualciti e le comparse in giacca e cravatta Il Boss girò la bicicletta dando le spalle al palcoscenico si accese una sigaretta e tirò forte tre o quattro boccate di seguito come i fumatori seri facevano una volta Aveva polmoni di ferro e una sola certezza lui sapeva suonare meglio di quei quattro jazzisti del cazzo Che il Boss non avesse mai inciso un disco che non fosse mai salito su un palcoscenico a scroccare applausi non era necessario per la sua felicità 35

per il disegno del suo destino lui e il suo sassofono valevano e non poco Dietro di me venne a posizionarsi una biondina dal viso pulito e dai seni appuntiti che sembravano voler bucare il body nero che indossava Cercai di parlarle ma lei non rispose e girando sui tacchi se ne andò via La seguii cercando un aggancio ma lei mi ignorò Accadeva spesso negli ultimi tempi come mai? Non volli darmi una risposta Mi fermai davanti alle vetrine di una libreria in mano avevo i fogli dove scrivevo ciò che vivevo fu giocoforza guardare i nomi dei vincitori che in grammatica e marsina 36

si aggiudicavano a turno i premi letterari Per non farmi prendere dall ira mi accesi una sigaretta tirai come i vecchi fumatori incalliti a pieni polmoni e capii che ero migliore di loro anche se nessuno comprava i miei libri anche se una stella di critica aveva massacrato il mio ultimo romanzo Ero consapevole di essere uno scrittore per ora mi bastava Da lontano l eco degli applausi al quartetto jazz mi raggiunse e come un ladro di biciclette ne rubai un po per la mia vanità e per quella del Boss. 37

9 Appena ci lasciamo mette in scena i suoi suicidi da farsa ingoia barbiturici scaduti da anni beve un sorso di candeggina diluita con acqua cose da far ridere un clown ma che trovano stranamente sempre affetto e comprensione tra le sue compagne del collettivo lesbico che frequenta da anni anche se affamata di cazzo com è seguace di Saffo di certo non è ma è l odio primordiale che ha per gli uomini tutti indistintamente che guida le sue mosse Quando mi tradisce è sempre colpa mia Sul bus sei stato tu, per primo, a cominciare. Tu hai guardato quella ragazzina, vestita di rosso, con gli occhi da depravato, non sprecando la frenata di una fermata per strusciarti al suo 38

culetto. Ti ho visto, sai sciacallo, anche se ero impegnata a leccare il collo al marinaio che mi stava davanti. È una porca assassina una donna sceriffo sleale e vendicativa pronta a tradirmi a scoparsi tutti i miei amici perché una volta mi è scappato di dire che la sua vicina di casa me l aveva fatto drizzare nel chiuso dell ascensore Io sono una geisha, pulita e fedele. Sono i tuoi modi che scatenano i miei ormoni. È chiaro per lei tutti sono più tranquilli più affidabili di me e tra litigi e riappacificazioni tra giuramenti e spergiuri sono tre anni che va avanti questa storia fatta di incomprensioni e competizioni È una porca però a letto è un altra cosa Se la perdono è perché con lei faccio un sesso davvero speciale 39

e sempre mi urla Fermati, fermati mi fai scoppiare la fica. E per dodici ore diventa una gattina la donna più dolce del mondo ma il resto del tempo è un inferno Quando ci diciamo addio che poi diventa addio per sempre che poi si trasforma in addio definitivo lei si dà da fare e aggraziata com è trova sempre pronto uno a sostituirmi nel letto ma quello che mi fa male non è la gelosia il fatto che scopa con altri ma quel suo essere una donna camaleonte quel suo adeguarsi allo stile del nuovo compagno mimetizzando la sua personalità Una settimana prima la trovi in discoteca ad accarezzare il mento del cameriere cubano a cui promette dopo aver bevuto tre caipirinha che si farà tatuare sul ventre il volto del Che e dopo sette giorni la trovi seduta in un enoteca a sfogliare le pagine 40

della Logica del senso con l assistente di filosofia floscio come il suo debole pensiero Come una replicante succhia il ruolo dell altro del nuovo leader che si spupazza che controlla il suo cuore e lo guarda con ammirazione come se fosse Apollo e lo ascolta con amore come se fosse Dio sceso in terra Ne lascia uno e ne prende un altro e nell intervallo mi telefona per controllare se sono da solo a strafarmi di seghe E anche il suo modo di apparire di vestire, di truccarsi cambia si adegua se esce con un manager veste in tailleur se negozia le sue rughe con una matricola dei centri sociali va in giro con gonne sporche di birra Però, in pubblico, appare sempre in forma felice di esclamare una sua massima Io non tradisco, lascio. E mai che una volta il suo gioiello indiscreto 41

la cosa più calda che ha saltasse su a sbugiardarla raccontando dei cazzi giornalieri di cui va a caccia per dare sfogo alla vendetta nei miei confronti da quando ha saputo che scopo Alina una sua ex amica Per non impazzire è andata a fare yoga è andata da uno psicologo anche da un pranoterapeuta tutto inutile non riesce a dimenticarmi non riesce a consumare l odio che mi porta Irradia pace e serenità finché non le parlano di me allora diventa una furia e si scopa il primo manichino che incontra per strada salvo poi pentirsene strappandosi i capelli danzando con le sue lacrime finché non sviene cadendo per terra come una cosa morta e mi invia cento messaggini pieni di rancore e minacce 42

È finita tra noi è finita per sempre sono tre mesi che non la vedo non la sento Ho saputo che si sposa con uno più vecchio di me forse è rimasta incinta Si è consolata presto ora sono io a scriverle ad aspettarla, invano, sotto casa a farle squilli anonimi a lasciarle regalini in giro ma lei mi ignora è sparita chissà dove Non c è scampo tra un uomo e una donna comunque la giri devi solo andartene via e avere la forza di ricominciare sperando che l ultima non ti tagli quel poco di palle che ti sono rimaste Marlene, dove sei? Chi ti fa scoppiare ora la fica? 43

10 Scartoccia pasticcini sgranocchia patatine ingoia noccioline beve si ingozza schiocca la lingua si sbrodola e riattacca di nuovo con la birra i pop corn e finanche le pasticche del Re Sole È una fabbrica di rumori lo ammazzo o cambio posto? Ora telefona alla sua ragazza per farsi aiutare a finire uno schema di parole crociate e ride con uno squittìo che fa saltare il mio già fragile sistema nervoso Cazzo, ma perché ogni volta che viaggio che sono costretto a prendere un eurostar 44

mi capita sempre accanto un balordo? Mai una volta una bella gnocca una ninfomane a inizio carriera sempre bambini molesti vecchi col catarro punk dal decibel assassino I treni di una volta i famosi intercity erano un altra cosa c era più decoro e con i posti non assegnati si creavano gruppi omogenei i fumatori le fans del gossip i gruppi di preghiera i giocatori di carte i patiti delle partite con le radioline che gracchiavano i golosi e gli affamati e poi noi e poi loro noi i cacciatori loro le prede e si scopava alla grande nelle comode toilette degli intercity e i viaggi diventavano indimenticabili eroici e peccaminosi 45

materiali per eccitanti memoriali Oggi ognuno se ne sta per i cazzi suoi ognuno con la sua ira e la sua isola di volgarità e nel posto assegnato si comportano come se fossero a casa loro dando visibilità al peggio che c è in ogni essere umano Scartoccia pasticcini ingoia patatine sgranocchia noccioline fa il ruttino da birra che faccio? Cambio posto o l ammazzo? Un po di suspense non guasta. 46

11 Ha due case un lavoro una pensione d invalidità e si diverte a raccontare barzellette Fa il giornalista il caporedattore di un settimanale locale Carta stampata nemmeno buona per pulirsi il culo La moglie l ha lasciato tradendolo con un nano leader del circo Chi più ne ha, più ne metta che racconta barzellette più spiritose delle sue È più brutto di Nosferatu scopa con un infermiera detta CULONA 47

perché ha trenta chili di natiche e dieci grammi di cervello Quando il nostro giornalista è in libera uscita mi porta al Brek a mangiare È un pranzo misero un primo e un contorno o due primi e una mela Paga lui sceglie lui il menù Però, però alla fine del pranzo timido come un garofano reciso con il suo faccino da mostarda sempre mi chiede tossicchiando Ehm, Ehm, non avresti... Cosaaaa? Non avresti una donna da presentarmi? E si eccita tutto Più che una domanda mi sembra una richiesta di risarcimento per il misero pranzo offerto Pensa che le donne Ehi, svegliati amico! pensa che le donne 48

crescano sugli alberi e basti allungare una mano per coglierle e portarsele a letto o che te le regalino con una raccolta punti nei distributori di benzina Ehi, svegliati amico! tu senza saper scrivere sei diventato caporedattore Sì, sì, di un giornale del cazzo ma senza far nulla ti porti a casa tremila euro al mese io, per seguire le donne per imparare a parlare alla loro pazzia sono diventato uno sputacchio che sbiadisce uno starnuto d uomo che sparisce Sono diventato niente perché ho sempre dato donne, idee, amore ora ho voglia di avere e anche incularti un pranzo a settimana mi rende meno incazzato con la vita. 49

12 Non esistono vincoli di sangue ripeti a te stesso I tuoi fratelli erano fratelli quando si era tutti ancora bambini Poi si cresce Si cresce male divisi, separati E sempre di meno quel pezzo di budella quel cordone ombelicale arrotolato male quello che dovrebbe essere il tuo sangue ti sembra un estraneo adottato E qualsiasi cosa gli succeda non riesci a piangere a provare commozione 50

perché non ti appartiene più È un passato morto una melma dove hai nascosto quei pochi valori che avevi E ora vivi di te stesso del tuo egoismo Sei solo ammalato di rancore e di indolenza Un fabbricante di indifferenza un venditore di cinismo in cifre arabe uno sciocco demiurgo che si nutre di spritz e cicchetti. 51

13 Il vento gonfia le tende alza le gonne solleva le camicette in un palpito che lascia nudi i capezzoli mentre un gruppo di indios canta in piazza un ipnotica nenia È l ora di mezzo tra il pomeriggio e il tramonto quando la notte è ancora tutta da definire e basterebbe un incontro casuale una telefonata inaspettata a fare di un giorno ventoso anonimo un giorno speciale Dov è la mia donna? Riuscirà il vento a spingerla verso di me o l interroga, beffardo per inventarle un altro destino? 52

Il vento si porta via l affanno delle cose da fare e poi con violenza strappa anche il cielo È l ora di mezzo dove un appuntamento sebbene ballerino non è ancora una promessa mancata un inganno ripetuto Tutto può essere e tutto può non essere Solo il vento aspetta con me Se hai vissuto per amore per amore sai aspettare anche chi non sa che è attesa. 53

14 Quando sei giovane hai un sacco di amici gente disposta a darti una mano a prestarti l auto il letto, i soldi e anche le donne Amici disposti a discutere con te del loro futuro a dare credito alle tue utopie mentre si viaggia tutta la notte senza meta finché la benzina finisce e bisogna spingere una 500 tutta ammaccata per chilometri e chilometri prima di trovare una discesa che ti porti a casa Quando sei giovane le donne non mancano mai e nei weekend devi inventarti scuse dare fondo alla tua fantasia perché non vuoi deluderle 54

farle stare male però tutte le vuoi ingannare perché la novità vale più della qualità Quando sei giovane sei un traditore gentile molte ti amano per quello che sei molte ti scopano perché pensano che potresti diventare qualcuno e altre vengono a letto con te perché sperano che succhiarti l uccello le farà entrare di diritto nel capolavoro che giuri stai scrivendo Quando sei giovane scopri sempre nuovi autori nuovi registi vecchi film del grande cinema muto e cambi stile e registro di giorno in giorno parlando con i giganti del passato e a qualcuno, sfacciato, dai anche del tu ma a molti ti inchini deferente come un servo di scena Fai schifo un lecchino perfetto che pur di avere qualche dritta spolvera ogni mattina i loro romanzi 55

Quando sei giovane mangi per quattro bevi da mattina a sera e non ti ubriachi mai o sei sempre ubriaco però senza mai vomitarti addosso come fai adesso che sei un vecchio impacciato Hai gambe forti che ti portano lontano verso città che hai scoperto nei libri dei tuoi Maestri e viaggi impossibili diventano possibili e città irraggiungibili sono presto alle tue spalle non c è orizzonte che ti spaventa Quando sei giovane dormi molto o non dormi affatto e i tuoi sogni sono lì a portata di mano e ti sembra di poter diventare Dostojevsky con poca fatica e niente ti spaventa se ti senti nel giusto Quando sei giovane giochi a fare la rivoluzione fai parte di un gruppo ma non ti senti nel gregge fai squadra con la tua parte migliore e ti senti immortale 56