ORDINANZA N. 245 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Giuseppe TESAURO



Documenti analoghi
ORDINANZA N. 208 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente -

ORDINANZA N. 7 ANNO 2018

- Alessandro CRISCUOLO Presidente. - Paolo GROSSI Giudice. - Giorgio LATTANZI. - Marta CARTABIA

Sentenza della Corte Costituzionale n. 35/2014 depositata il 6 marzo 2014

SENTENZA N. 201 ANNO 2016

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

ORDINANZA N. 190 ANNO 2013

ORDINANZA N. 134 ANNO 2011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Ugo DE SIERVO Presidente -

Corte Costituzionale 180/2014. Art. 287 CdA e lettera alla Consap. Scritto da Francesco Annunziata Lunedì 23 Giugno :28

fermo amministrativo e quelli del fermo fiscale, quest ultimo, peraltro, introdotto successivamente al Decreto legge n. 953/1982.

ORDINANZA N. 48 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Gaetano SILVESTRI

ORDINANZA N. 71 ANNO 2019

Visti l atto di costituzione di D.M.L., nonché l atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

SENTENZA N. 132 ANNO 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

ORDINANZA N. 270 ANNO 2015

Corte Costituzionale, ordinanza 8 Marzo 2016, n Pres. Grossi.

SENTENZA N. 52 ANNO 2012

ORDINANZA N. 162 ANNO 2015

ORDINANZA N. 26 ANNO 2009 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Giovanni Maria FLICK

Corte Costituzionale: notifiche ai soggetti sottoposti ad amministrazione di sostegno

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente - Alessandro CRISCUOLO

Pagare la multa subito, e quindi in misura ridotta, preclude la possibilità, per l automobilista indisciplinato, di proporre ricorso.

n. 49 del 10 Agosto 2015

INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA.

ORDINANZA N. 18 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Alessandro CRISCUOLO

udito nella udienza pubblica del 10 ottobre 2017 il Giudice relatore Giulio Prosperetti;

ORDINANZA N. 261 ANNO 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Gaetano SILVESTRI

legge 2 dicembre 1985, n. 688 (Manovre urgenti in materia previdenziale, di tesoreria e di servizi delle ragionerie provinciali dello Stato),

Blocco aumento retributivo e degli automatismi stipendiali. CORTE COSTITUZIONALE PALAZZO DELLA CONSULTA Sentenza del 16 aprile 2014

ORDINANZA N. 59 ANNO 2019

ORDINANZA N. 259 ANNO 2016

ORDINANZA N. 108 ANNO 2007

ORDINANZA N. 145 ANNO 2011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Ugo DE SIERVO Presidente -

ORDINANZA N. 128 ANNO 2015

SENTENZA N. 127 ANNO 2011

CORTE COSTITUZIONALE - ORDINANZA 1 / 2 aprile 2009, n. 97

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE. composta dai signori:


REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

ORDINANZA N. 214 ANNO 2018

ORDINANZA N. 379 ANNO 2008 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai Signori: Giovanni Maria FLICK

SENTENZA N. 127 ANNO 2011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA N. 256 ANNO 2014

SENTENZA N. 248 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA N. 25 ANNO 2015

ORDINANZA N. 209 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente -

ORDINANZA N. 91 ANNO 2015

SENTENZA N. 123 ANNO 2018

SENTENZA N. 41 ANNO 2019

Soppressioni sedi giudiziarie: salva ancora la disciplina. Corte Cost. 15 ottobre 2015, n. 200 (Pres. Criscuolo, est. Coraggio)

SENTENZA N. 106 ANNO 2017

Corte Costituzionale, ord 29 luglio 2008, n. 315 Pres. Bile Est. Gallo ord. rimess.: Commissione tributaria regionale della Liguria.

SENTENZA N. 212 ANNO 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE. ha pronunciato la seguente SENTENZA

SENTENZA N. 94 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente -

[Giurisprudenza] Il Caso.it Il giudice tributario può sospendere l efficacia esecutiva della sentenza d appello Corte Cost., ordinanza 13 febbraio 201

ORDINANZA N. 54 ANNO 2018

ORDINANZA N. 114 ANNO 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente -

CORTE COSTITUZIONALE - sentenza 11 luglio 2012 n. 177

ORDINANZA N. 237 ANNO 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA N. 27 ANNO 2014

SENTENZA N. 124 ANNO 2016

ORDINANZA N. 306 ANNO 2006 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Franco BILE Presidente -

Udito nell'udienza pubblica del 7 maggio 2013 il Giudice relatore Sabino Cassese;

SENTENZA N. 302 ANNO 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Gaetano SILVESTRI

ORDINANZA N. 47 ANNO 2009 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai Signori: Giovanni Maria FLICK

ORDINANZA N. 221 ANNO 2009 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Francesco AMIRANTE

ORDINANZA N. 88 ANNO 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo GROSSI Presidente -

Corte Costituzionale - Ordinanza 23 febbraio 2 marzo /2004

Corte Costituzionale, ord. 21 luglio 2010, n. 260 Pres. Amirante Rel. Finocchiaro

SENTENZA N. 431 ANNO 2008 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Giovanni Maria FLICK

ORDINANZA N. 206 ANNO 2016

SENTENZA N. 13 ANNO 2018

Breve nota alla sentenza della Corte Costituzionale n. 136 del 19 maggio 2014

OSSERVATORIO SULLA GIUSTIZIA COSTITUZIONALE OTTOBRE DICEMBRE 2014 AGGIORNATO al 31 dicembre 2014

SENTENZA N. 276 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Paolo Maria NAPOLITANO

Corte Costituzionale: no responsabilità civile di proprietario ed editore del sito web, sul quale vengono diffusi giornali telematici

SENTENZA N. 169 ANNO 2009 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE. composta dai signori:

SENTENZA N. 42 ANNO 2018

SENTENZA N. 119 ANNO 2017

ORDINANZA N. 326 ANNO 2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Gaetano SILVESTRI

Corte cost., 21 ottobre 2013, n. 243, Pres. Silvestri, Rel. Silvestri REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

Giurisprudenza. Corte Costituzionale - ordinanza 20 febbraio 2019, n Pres. Lattanzi Redattore Zanon

ORDINANZA N. 11 ANNO 2012

ORDINANZA N. 395 ANNO 2007 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Franco BILE Presidente -

SENTENZA N. 106 ANNO 2016

ORDINANZA N. 254 ANNO 2011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA N. 275 ANNO 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

ORDINANZA N. 3 ANNO 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

CORTE COSTITUZIONALE - ordinanza 17 luglio 2009 n. 221 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE

SENTENZA N. 253 ANNO 2016

Transcript:

ORDINANZA N. 245 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Giuseppe TESAURO Presidente - Paolo Maria NAPOLITANO Giudice - Giuseppe FRIGO - Alessandro CRISCUOLO - Paolo GROSSI - Giorgio LATTANZI - Aldo CAROSI - Marta CARTABIA - Sergio MATTARELLA - Mario Rosario MORELLI - Giancarlo CORAGGIO - Giuliano AMATO ha pronunciato la seguente ORDINANZA nei giudizi di legittimità costituzionale dell art. 20 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell articolo 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468), come modificato dall art. 17 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144 (Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, promossi dal Giudice di pace di Viterbo con due ordinanze del 20 dicembre 2013, iscritte ai nn. 39 e 40 del registro ordinanze 2014 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 15 prima serie speciale, dell anno 2014. Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; udito nella camera di consiglio del 24 settembre 2014 il Giudice relatore Giuseppe Frigo. Ritenuto che, con due ordinanze di analogo tenore, emesse il 20 dicembre 2013 nell ambito di distinti procedimenti penali, il Giudice di pace di Viterbo ha sollevato, in riferimento agli artt. 3 e 24 della Costituzione, questioni di legittimità costituzionale

dell art. 20 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell articolo 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468), come modificato dall art. 17 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144 (Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, «nella parte in cui prevede che il Decreto di citazione possa essere emesso in difetto di istruttoria e comunque di avviso della conclusione delle indagini preliminari» ai sensi dell art. 415-bis del codice di procedura penale; che il giudice a quo riferisce che, alla prima udienza dibattimentale, il difensore dell imputato aveva eccepito la nullità della citazione a giudizio, in quanto il suo assistito non era stato preventivamente «ascoltato» dal pubblico ministero, deducendo, a tal fine, l illegittimità costituzionale dell art. 20 del d.lgs. n. 274 del 2000; che, ad avviso del rimettente, la questione sarebbe rilevante, giacché la sua risoluzione si porrebbe in rapporto di «strumentalità necessaria» rispetto alla pronuncia sull eccezione della difesa; che quanto, poi, alla non manifesta infondatezza, il rimettente osserva che, in forza dell art. 11 del d.lgs. 274 del 2000, la polizia giudiziaria compie di propria iniziativa tutti gli atti di indagine relativi ai reati di competenza del giudice di pace, riferendone al pubblico ministero, il quale, a sua volta, ai sensi del successivo art. 15, se non dispone l archiviazione, esercita l azione penale; che, a norma dell art. 20 del medesimo decreto legislativo, così come modificato dall art. 17 del d.l. n. 144 del 2005, il pubblico ministero cita, quindi, l imputato davanti al giudice di pace (compito in precedenza affidato alla polizia giudiziaria); che, nel prevedere l immediata citazione a giudizio della persona che è stata sottoposta ad indagini, la norma censurata violerebbe il principio di eguaglianza (art. 3 Cost.), ponendo l indagato per reati di competenza del giudice di pace in posizione deteriore rispetto all indagato per reati di competenza del giudice ordinario; che nel procedimento davanti al tribunale trova, infatti, applicazione l art. 415- bis cod. proc. pen., in forza del quale il pubblico ministero, qualora non debba chiedere l archiviazione, è tenuto far notificare all indagato e al suo difensore a pena di nullità del successivo decreto di citazione a giudizio l avviso di conclusione delle indagini preliminari; 2

che la medesima disposizione riconosce, altresì, all indagato la facoltà di prendere visione della documentazione relativa agli atti di indagine e, nei venti giorni successivi alla notifica dell avviso, di presentare memorie, produrre documenti e chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, ovvero di essere ascoltato: facoltà delle quali resta privo l indagato per reati di competenza del giudice di pace; che tale disparità di trattamento non troverebbe una ragionevole giustificazione nelle esigenze di celerità e di semplificazione, proprie del procedimento dinanzi al giudice di pace, determinando, al contrario, la celebrazione di un gran numero di processi che potrebbero essere definiti prima del dibattimento, qualora l indagato si vedesse riconosciuta la possibilità di prospettare elementi idonei a determinare l archiviazione, ovvero di accordarsi, già nella fase delle indagini, con la persona offesa per ottenere la remissione della querela; che sarebbe violato, inoltre, l art. 24 Cost., giacché l indagato si vedrebbe negata la possibilità di preparare le proprie difese e di instaurare un contraddittorio con l accusa già prima dell inizio del processo: garanzia da reputare «fondamentale», anche e prima di tutto nella prospettiva di evitare «un inutile e gravosa fase dibattimentale»; che, in entrambi i giudizi, è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall Avvocatura generale dello Stato, chiedendo che la questione sia dichiarata inammissibile o manifestamente infondata. Considerato che le due ordinanze di rimessione sollevano identiche questioni, sicché i relativi giudizi vanno riuniti per essere definiti con unica decisione; che malgrado il concorrente riferimento all art. 11 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell articolo 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468), presente nel dispositivo delle ordinanze dovuto verosimilmente ad un errore materiale, come si desume anche dall impiego del verbo al singolare nella formula «nella parte in cui prevede» deve ritenersi che il giudice a quo abbia inteso sottoporre a scrutinio, in entrambi i casi, il solo art. 20 del medesimo decreto legislativo: il che emerge tanto dalla preliminare indicazione dell oggetto della questione che figura nella motivazione delle ordinanze stesse, quanto dal tenore delle censure, riferite costantemente e in modo esclusivo al citato art. 20; 3

che tale notazione vale a superare l eccezione di parziale inammissibilità delle questioni formulata dall Avvocatura dello Stato, sul rilievo che nessun supporto argomentativo è stato offerto dal rimettente alla dedotta illegittimità costituzionale dell art. 11; che, ciò posto, il giudice a quo si duole, in sostanza, del fatto che nel procedimento penale davanti al giudice di pace la citazione a giudizio non debba essere preceduta dalla notificazione all indagato (e al suo difensore) dell avviso di conclusione delle indagini preliminari, ai sensi dell art. 415-bis del codice di procedura penale, ravvisando in ciò una violazione del principio di eguaglianza (art. 3 della Costituzione), in rapporto alle maggiori garanzie accordate all indagato per i reati di competenza del tribunale, nonché del diritto di difesa (art. 24 Cost.); che questa Corte ha già dichiarato, in più occasioni, manifestamente infondate questioni sostanzialmente analoghe, ancorché riferite a diversa norma (l art. 15 del d.lgs. n. 274 del 2000) (ordinanze n. 415 e n. 85 del 2005, n. 349 e n. 201 del 2004); che sulla premessa che le forme di esercizio del diritto di difesa possono essere variamente modulate dal legislatore in relazione alle caratteristiche dei singoli riti e ai criteri che li ispirano si è, infatti, rilevato che il procedimento penale davanti al giudice di pace configura un modello di giustizia autonomo, non comparabile con il procedimento per i reati di competenza del tribunale, in quanto ispirato a finalità di snellezza, semplificazione e rapidità; che l omessa previsione dell avviso di conclusione delle indagini preliminari si rivela, in particolare, coerente con il ruolo marginale che, nel procedimento in questione, è assegnato alla fase delle indagini, le quali si sostanziano in una fase investigativa affidata in via principale alla polizia giudiziaria: ruolo marginale che, a sua volta, rispecchia tanto le esigenze di massima semplificazione tipiche di tale procedimento, quanto la vocazione conciliativa della giurisdizione onoraria, la quale trova la sua sede naturale di esplicazione nell udienza di comparizione, ove avviene il primo contatto tra le parti e il giudice; che le esigenze di informazione dell imputato prima di tale udienza sono comunque assicurate dall avviso, contenuto nella citazione a giudizio, della facoltà di prendere visione e di estrarre copia del fascicolo relativo alle indagini preliminari, depositato presso la segreteria del pubblico ministero, nonché dall indicazione, 4

contenuta nel medesimo atto, delle fonti di prova di cui il pubblico ministero chiede l ammissione (art. 20, comma 1, lettere f e c, del d.lgs. n. 274 del 2000); che la questione deve essere dichiarata, pertanto, manifestamente infondata. Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale. PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE riuniti i giudizi, dichiara la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell art. 20 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Disposizioni sulla competenza penale del giudice di pace, a norma dell articolo 14 della legge 24 novembre 1999, n. 468), come modificato dall art. 17 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144 (Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale), convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, sollevate, in riferimento agli artt. 3 e 24 della Costituzione, dal Giudice di pace di Viterbo con le ordinanze indicate in epigrafe. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 22 ottobre 2014. F.to: Giuseppe TESAURO, Presidente Giuseppe FRIGO, Redattore Gabriella Paola MELATTI, Cancelliere Depositata in Cancelleria il 28 ottobre 2014. Il Direttore della Cancelleria F.to: Gabriella Paola MELATTI 5