Dorature del 17 secolo sotto la lente : corso Master "Restauro di dorature" nella chiesa parrocchiale di Cama



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Dorature del 17 secolo sotto la lente : corso Master "Restauro di dorature" nella chiesa parrocchiale di Cama Autor(en): Objekttyp: Somaini, Marco Article Zeitschrift: Quaderni grigionitaliani Band (Jahr): 79 (2010) Heft 3 PDF erstellt am: 01.10.2016 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-154888 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch

MARCO SOMAINI MARCO SOMAINI Dorature del 17º secolo sotto la lente Corso Master Restauro di dorature nella chiesa parrocchiale di Cama Cappella della Madonna del Rosario: parte superiore dell altare in stucco, prima della pulitura Nell ambito dei corsi Master of Arts in Conservazione e Restauro tre studentesse della SUPSI hanno svolto sotto la mia guida nel novembre 2009 il corso Restauro delle dorature nella chiesa parrocchiale di San Maurizio a Cama. Il corso della durata di dieci giorni ha permesso innanzitutto di analizzare a fondo le diverse tecniche di doratura presenti sugli stucchi della cappella della Madonna del Ro sario ed il loro stato di conservazione. La scelta di questa cappella quale oggetto di studio non è stata casuale ma dovuta alla presenza di una doratura a guazzo1 su stucco di eccellente fattura, eseguita con lamine d oro di 22 carati e in gran parte 1 La doratura a guazzo comprende una serie di operazioni in cui la foglia d oro aderisce agli strati preparatori per mezzo di leganti a base acquosa. Questa tecnica inalterata nel tempo dalla Roma antica a oggi permette di ottenere preziosi effetti decorativi con migliori risultati di brillantezza della lamina rispetto alla doratura a missione. Essa si può utilizzare solo su supporti che si trovano in ambienti interni, essendo particolarmente influenzabile da fattori ambientali quali umidità e temperatura. 289

Dorature del 17º secolo sotto la lente risalente ancora alla fine del 17 secolo. Dopo la fase di analisi e di documentazione sullo stato di fatto si è passati ad una pulitura, ad un conso lidamento della doratura originale dell altare ed a proposte di intervento con servativo valide per tutto l arredo della cappella. Le studentesse della Supsi analizzano lo stato di conservazione delle dorature 290 Le dorature seicentesche nelle nostre chiese: testimonianze di arte decorativa di origine nordica Con l arrivo dei frati cappuccini nel 1642 inizia una fervida attività di ba rocchizzazione delle chiese di valle. La ricchezza delle decorazioni a stucco seicen tesche nelle nostre cappelle e chiese spesso policrome o rivestite con lamine metal liche quali oro zecchino o argento ricorda molto l aspetto decorativo degli edifici sacri d oltralpe e meno gli esempi presenti in Ticino o nel Comasco, ove lo stucco è in origine solitamente bianco o monocromo. L appartenenza delle nostre parrocchie alla diocesi di Coira, il flusso migratorio a senso unico dei nostri magistri moesani verso le terre danubiane e la Baviera hanno creato senza dubbio un contatto diretto con l arte decorativa barocca di stile nordico. Ancora oggi le chiese in Mesolcina e in Calanca rappresentano in un certo modo delle testimonianze di stile decorativo nordico al sud delle Alpi. Non sorprende quindi il fatto di aver trovato a Cama un arredo decorativo adatto per il corso di Restauro delle dorature in programma al terzo semestre della formazione Master of Arts in Conservazione e Restauro. Salvo poche eccezioni la maggior parte delle nostre chiese sono state restaurate negli ultimi quarant anni. Le dorature su stucchi sono state in alcuni casi con-

MARCO SOMAINI servate... in molti casi purtroppo rifatte ex-novo. Un eccezione probabilmente a causa della mancanza di fondi per finanziare un intervento di restauro è la cappella della Madonna del Rosario nella parrocchiale di Cama. È una tra le poche in valle a contenere una decorazione a stucco con una doratura a guazzo originale di eccellente fattura, risalente alla fine del 17 secolo. Diversi tipi di dorature Nel caso della cappella della Madonna del Rosario la preparazione in gesso e colla della doratura a guazzo non ha un particolare spessore e il bolo2 applicato al di sopra di esso è di un colore rosso/arancio. Questo conferisce alla doratura un aspetto particolarmente vibrante e luminoso. Il lavoro appare eseguito con molta oculatezza, ed è chiaro un attento studio dell insieme della decorazione. La dora tura, infatti, è applicata dove è realmente necessaria. Le zone non visibili sotto squadri, superfici posteriori), o marginalmente visibili superfici esterne adiacenti alle pareti laterali delle cappelle) vengono colorate in giallo o addirittura lasciate in bianco, ma non dorate. Questo consente all occhio dell osservatore di essere appagato dall insieme senza percepire l incompletezza dell opera nel contempo, il lavoro stesso ne beneficia in economie. Della doratura a guazzo è visibile oggi solo una parte, alcune zone sono state occultate da scialbi o interventi di doratura successivi. Con la sola osservazione visiva è stato possibile identificarne almeno tre tipologie: Doratura a foglia finto oro. Doratura a porporina molto brillante e poco alterata. Doratura a porporina a toni caldi, con una stesura di preparazione molto tenace e alterata, probabilmente a missione3. L intervento con la foglia a finto oro è un intervento localizzato nella parte bassa dell altare. L intervento di doratura a porporina è diffuso in maniera estesa su quasi tutta la superficie. Di questo intervento si trova una distinzione negli spessori delle pennel late. Più considerevoli sono le perdite dell oro a guazzo, compreso il suo supporto e preparazione, più spessa è la stesura di porporina. In particolare l intervento a porporina del secondo tipo, a toni caldi, non è stato eseguito in maniera accurata. 2 Il bolo è una sostanza che si trova allo stato argilloso, sotto forma di grumi o di depositi. Per la sua capacità di trattenere acqua dopo imbibizione viene usato per l applicazione della foglia d oro. Un altra caratteristica è la morbidezza che si conserva per qualche ora dopo l applicazione della foglia e permette di eseguire le operazioni di brunitura con la pietra d agata. Il bolo ha diverse colorazioni, le più conosciute sono il bolo rosso, il bolo giallo e il bolo nero. 3 La missione è un collante a lenta presa che rende possibile l aderenza completa della foglia metallica su superfici diverse. La missione ad olio crea un film particolarmente resistente ed è quindi usata anche per esterni. 291

Dorature del 17º secolo sotto la lente Stato di conservazione La superficie dorata si presenta con stratificazioni di diverse dorature dovute ad interventi di manutenzione e cambiamento di gusto durante i secoli. Il contesto in cui sono presenti le dorature non presenta particolari problematiche dal punto di vista conservativo ad eccezione di alcune fessurazioni che si sviluppano in senso longitudinale nel lato destro della cappella. Della doratura originale il degrado più evidente riguarda il distacco della pre parazione dell oro al supporto. Oltre a questo la doratura più antica si presenta consunta, soprattutto nelle parti in rilievo e nelle bombature a tal punto che in molte zone traspare il bolo. Per quello che riguarda l insieme degli stucchi dorati della cappella, il degrado più evidente è conseguente all occultamento della do ratura a guazzo con scialbi e dorature di epoche successive. La natura dei diversi materiali usati non sempre risulta reversibile, per cui anche un eventuale rimo zione costituisce un rischio per la conservazione della doratura originale. Intervento di restauro Dopo un accurato studio della doratura originale e delle riprese di restauro si è proceduto alle operazioni di pulizia. Dopo una prima spolveratura con pennelli Pulitura della doratura a guazzo originale tramite tamponi con acetone 292

MARCO SOMAINI e l ausilio di aspirapolvere si sono provati due metodi di rimozione dei depositi più tenaci sulla superficie; la pulitura a secco con spugne al silicone wishab di tipo morbido e la gomma pane grigia. La pulitura a wishab è risultata più sicura e selettiva, ma meno efficace per il recupero della doratura a guazzo. Quella con la gomma pane ha permesso la rimozione dello strato di porporina sulla doratura a guazzo rendendo più brillantezza alla superficie ma evidenziando maggiormente le lacune presenti occultate dai precedenti restauri. Questo primo stato di pulitura ha messo in evidenza l esigenza di una scelta ben precisa dell intervento già in questa fase. La decisione della rimozione to tale delle ridipinture avrebbe obbligato ad una ripresa pittorica finale piuttosto cospicua. Non avendo in questa prima fase la possibilità di una visione chiara della situazione reale della doratura a causa dello sporco e dei depositi presenti è stato scelto di eseguire una prima pulitura delle superfici dalle polveri con il metodo della wishab. Durante le fasi di pulitura sono stati necessari interventi localizzati di adesione della preparazione della doratura a guazzo distaccata dal supporto, per consentirne la conservazione del materiale originale. Data l alta umidità relativa all interno della chiesa e la natura della preparazione a guazzo si è preferito come adesivo l utilizzo di una resina al posto della colla animale. Al termine del lavoro di prima pulitura e consolidamento si è proceduto alla valutazione dello stato della doratura presente e all aspetto d insieme. La diffusa presenza di doratura a guazzo originale, sotto le riprese, ha permesso di proseguire nella rimozione della porporina, laddove questa si sovrapponeva alla doratura a guazzo ancora integra. L utilizzo della gomma pane a questo scopo è stato abban donato in seguito all osservazione di una leggera opacizzazione della superficie con il trattamento ed è stato sostituito con una pulitura a impacco con acetone. L esito di questo intervento ha dato come risultato complessivo una superficie dorata più omogenea e brillante, tipica della doratura a guazzo con lamina d oro zecchino. Fregio in stucco prima e dopo l intervento di restauro della doratura. 293

Dorature del 17º secolo sotto la lente La situazione generale delle dorature nella chiesa di Cama è piuttosto integra, eccezion fatta per la cappella laterale destra. Per alcuni elementi mobili e immo bili l aspetto dell oro risulta quasi nuovo, essendo questo eseguito durante restauri degli anni settanta. La cappella della Madonna del Rosario dopo i lavori di pulitura svolto dalle studentesse, presenta una superficie dorata originale piuttosto integra con toni morbidi, attutiti dal suo tempo vita e dal suo naturale invecchiamento. Questa situazione agevola la scelta di un integrazione pittorica moderata nella cappella in confronto alle dorature più brillanti della chiesa. La soluzione migliore a mio avviso è quella di recuperare tutto l oro a guazzo presente e la preparazione a bolo originale. Rimuovere l intervento a porporina così alterato, anche se risulta una scelta rischiosa, credo sia necessario per eliminare un elemento di disturbo forte che andrebbe a coesistere tra la doratura originale e la nuova integrazione. fonti BiBliografiche: agustoni edoardo, Guida all Arte della Mesolcina, Armando Dadò editore, Locarno 1996. emmenegger oskar und BöhMer roland, Architekturpolychromie und Stuckfar bigkeit in der Schweiz, Graubündner Baumeister und Stukkateure, Armando Dadò editore, Locarno 1997. 294 Pignolo giuliana, Effetti d oro, Editrice Compositori, Bologna 2000.