Domenica delle Palme Vangelo : Luca 22, Pax et Amor. e inginocchiatosi, pregava!



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Eremo dell Amore Misericordioso Tabiano, 22 Marzo 2010 Lunedì : Giorno di Deserto Domenica delle Palme Vangelo : Luca 22,39-46 Pax et Amor e inginocchiatosi, pregava! Introduzione Carissimi Amici, Luca pone la preghiera al primo posto. Una preghiera che rivela una tensione interiore, non una lacerazione, Gesù è il perfetto obbediente. Esprime un desiderio ma già sottomesso alla sua volontà ( se vuoi ). Più che l allontanamento della prova, Gesù chiede la forza per superarla. Infatti il Padre non allontana il calice, ma manda un angelo a confortarlo. Nel momento dell agonia prega ancora più fortemente, questo indica l insistenza di chi è in difficoltà e ha bisogno di aiuto e si aggrappa perciò all aiuto del Padre. Il Padre lo ascolta e gli manda un angelo a rincuorarlo. Come ogni uomo, anche l uomo Gesù non trova in se stesso la forza per superare la prova, ma l implora dal Padre. Così l uomo sperimenta nel contempo la debolezza e la forza, la fatica della prova e la consolazione di Dio. Ci ricorda Paolo che scrive: In ogni circostanza siamo tribolati, ma non schiacciati; in difficoltà, ma non senza via di scampo; inseguiti, ma non abbandonati; abbattuti, ma non perduti ( 2 Cor 4, 7-9).

Nel momento dell agonia. Per descrivere lo stato d animo di Gesù, Luca usa un termine che ricava dal linguaggio sportivo: agonia. Una parola che esprime lo stato di tensione dell atleta nell imminenza della gara, o anche, nel momento in cui, ormai vicino al traguardo, raccoglie tutte le sue forze per un ultimo slancio. Il termine agonia per Luca esprime principalmente la lotta del giusto per praticare la virtù in modo eroico. Quindi rispetto a Marco e Matteo la figura di Gesù è trasformata, mentre per Marco è l uomo impietrito, per Matteo l uomo prostrato, per Luca è l uomo proteso. Chiaramente con questo non è assente l apprensione, e ancor meno lo sforzo, la fatica, la sofferenza. Tuttavia non c è l angoscia che paralizza. Il sudore di sangue non sgorga per paura, ma per lo sforzo. Nel momento decisivo della prova, Gesù è teso sino allo spasimo, non ripiegato su stesso. La composizione di Luca dell episodio risulta così composta: a- Pregare per non entrare in tentazione (v.40) b- Gesù si allontana dai discepoli (v.41a) c- Gesù si inginocchia e prega (v.41b) d- Preghiera e lotta di Gesù (vv.42-44) C - Gesù si leva dalla preghiera (45a) B - Gesù si avvicina ai discepoli (v. 45b) A - Pregare per non entrare in tentazione (v.46) Al centro di tutto questa scena vi è Gesù: il suo pregare e lottare. Gesù non è un uomo lacerato tra il volere e il sentire, ma è un uomo tutto concentrato sulla lotta che lo aspetta, come un atleta. Per Luca il tema della preghiera è fondamentale, e in questo brano vuole insistere sulla necessità per i credenti a pregare per una migliore soluzione a superare la prova. Il modo di pregare e di lottare di Gesù è un modo permanente per i credenti: la preghiera è difficile; essa può essere dolorosa; occorre pregare coraggiosamente come Gesù per trionfare della tentazione. Gesù è mostrato nella debolezza della sua umanità, perché vuole presentarlo quale modello per i discepoli, solo chi prega fino all estremo delle forze potrà trionfare delle prove e affrontare il martirio. Gesù si reca in un luogo adatto per pregare. Si rivolge subito ai discepoli con l esortazione a pregare. Gesù arriva in un luogo preciso: è il monte. Il monte come luogo della preghiera di Gesù al Padre celeste. L esortazione a pregare per non entrare in tentazione è da interpretare alla luce dell ultima domanda del Padre Nostro. La prova è inevitabile, poiché caratterizza il tempo della Chiesa, e inizia con la morte di Gesù. Solo la preghiera e Gesù ne dà l esempio concreto permetterà la prova e di entrare nel cammino di salvezza con perseveranza. Per Luca, è proprio la perseveranza nella fede l oggetto della preghiera cristiana di domanda. Gesù non si getta a terra, ma si mette in ginocchio: è l atteggiamento di una preghiera insistente fatta con umiltà e rispetto; diventerà il modo abituale di rivolgersi a Dio. Cristo è presentato come modello anche nell atteggiamento da assumere quando si rivolgono domande pressanti al Padre. Il verbo pregare usato all imperfetto, l evangelista ha in mente una preghiera continua. Gesù invoca Dio come ha insegnato ai discepoli nella preghiera a chiamare Dio: Abbà, Padre! Gesù esprime la sua naturale repulsione dell uomo dinanzi alla sofferenza e alla morte, Gesù afferma la sua disponibilità alla volontà divina: se vuoi.

Il calice indica il peso di sofferenza da sopportare. La presenza di un angelo è segno che la preghiera è stata esaudita da Dio, non che è stato allontanato il calice; Gesù è stato reso più forte per conformare la sua volontà con quella del Padre: Gesù riceve fortezza per affrontare la passione, senza che questa sia privata del suo aspetto pauroso e doloroso. L apparizione di un angelo significa, in un modo plastico, la grazia divina che ricevono coloro che devono affrontare il martirio, grazia che rende capaci di rimanere fedeli fino in fondo. L angelo manifesta l umile condizione umana di Gesù: il Padre non abbandona il Figlio, eppure gli risponde soltanto tramite un subalterno, un intermediario. Dinanzi a Dio, Gesù stesso è un uomo e che, perlomeno in quell istante, egli condivide la nostra notte. Effetto dell apparizione confortante dell angelo è che Gesù entra in agonia. Agonia non va inteso nel senso moderno del termine come il momento particolare del passaggio dalla vita alla morte. La parola comporta sia l idea della lotta che dell angoscia. Non ci troviamo solo dinanzi alla paura di un uomo dinanzi alla morte, quanto l angoscia che provoca in Gesù il pensiero di dover affrontare una prova e una lotta terribili, da cui sarebbe dipeso il destino del mondo. Il fatto del sudore di sangue è l aspetto fisico dello sconforto di Gesù. Suda realmente sangue: un fenomeno (ematoidrosi) già osservato nell antichità, nel nostro caso però questo fenomeno assume un significato anche teologico, il sangue sparso nel Getsemani fa parte di quel sangue che Gesù versa per la nostra salvezza. Sarebbe comunque strano se il conforto dell angelo avesse provocato un angoscia più grande, ma in realtà agonia è da considerare come lotta, l agonia di Gesù significa allora che egli è entrato in uno stato di massima concentrazione a motivo dell imminente inizio della prova suprema. Siamo nel vivo della lotta, è una concentrazione estrema in vista della lotta contro il potere delle tenebre, nell ardente sintonia di rimanere fedele al volere del Padre, si manifesta in una preghiera più intensa, fatta con tutte le energie, senza tregua; e nell abbondante essudorazione, paragonabile a gocce di sangue che colano a terra. Il Salvatore è ormai pronto per il grande confronto. È giunto il momento atteso con angoscia e impazienza. AccompagniamoLo con la nostra presenza silenziosa e amorosa insieme a Maria, Madre Addolorata: Vieni Santo Spirito, Vieni con Maria! 1. Lectio ( Lc 22,39-46): Lettura comprensiva del brano Evangelico

Sul monte degli Ulivi 39 Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40 Giunto sul luogo, disse loro: Pregate, per non entrare in tentazione. 41 Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42 Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà. 43 Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 44 In preda all angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46 E disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione. PAROLA DEL SIGNORE 2. Meditatio: Riflettiamo sulla Parola. Cosa dice alla mia vita? Versetti 39-42 : Il monte degli Ulivi, è il consueto luogo dove Gesù si reca di tanto in tanto per pregare, per riflettere, per prendere decisioni, per ricercare la forza nell ascolto della volontà salvifica del Padre. Anche quest ultima volta è per Gesù un luogo di intimità profonda con il Padre in un momenti di tremenda angoscia! Il monte degli Ulivi è l adorazione Eucaristica quotidiana, è quel stare in silenzio ai piedi dell altare dove Gesù Eucaristia è presente e irradia una luce che purifica e rinnova la mia vita In quel pane scorgo serenità, ma anche il prolungamento di questa terribile angoscia da parte di Gesù! L angoscia per il male che si perpetua nel mondo, nella società, nella Chiesa, nelle famiglie, in ogni ambito di vita. Allora sento rivolgere anche a me questa sua parola: Pregate, per non entrare in tentazione e così la mia preghiera diviene comunione con la sua, secondo quello che è la sua volontà non prego per me, ma secondo le sue intenzioni, in esso so di avere parte anche io, i miei cari, i miei amici, tutto il mondo! Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà : è questa anche la mia unica preghiera che cercherò di pronunciare in questa Settimana Santa insieme a Gesù nell Orto degli Ulivi, nella mia Cappellina, nelle adorazioni diurne e

notturne da solo o in compagnia di qualche altro gufo della notte Tutta la preghiera di Gesù e nostra si può riassumere in questo ma la tua volontà, è qui il segreto della santità, dell adesione e unione a Dio. Versetti 43-44 : Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Il conforto dell angelo accompagni il nostro pellegrinaggio silenzioso e purificatore di questa Settimana Santa. Anche la nostra preghiera si faccia più intensa per poter asciugare il sudore sanguineo del nostro amato Gesù. Stiamo con Lui il più possibile, viviamo con Lui questo passaggio, questa Pasqua! Versetti 45-46 : Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione. Stiamo svegli e non prendiamoci comodità accorre una certa disciplina nel nostro itinerario di fede, e questa Domenica con questo brano di Vangelo abbiamo proprio l occasione di una revisione del nostro stile di vita! Alzarsi e pregare, non si prega seduti comodamente, la vita di orazione e la vita comoda fanno a pugni la tristezza della vita non immobilizzi la nostra volontà, ma corriamo verso il Signore Gesù che ci ama e dà la sua stessa vita per noi! La Parola ci interroga Quale è il tuo monte degli Ulivi? Dove trovi il tuo contatto con l invisibile, col mistero di Cristo morto e risorto? Quali tempi offri alla tua giornata, alla tua settimana per fare esperienza della sua compagnia? Di fronte alla sua sofferenza, come giudichi la tua? Il Tuo amore per il Signore che prega in solitudine sa essere di conforto? La tua preghiera è di richiesta o di affidamento? Sai dire ogni tanto, in qualche momento difficile della tua vita: sia fatta la tua volontà e non la mia? 3. Oratio : La preghiera che nasce dal cuore Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo: divenuto simile agli uomini, obbediente fino alla morte di croce, è stato esaltato al di sopra di ogni cosa; attraverso le sue ferite noi siamo guariti. 4. Contemplatio : l incontro con il Signore Gesù Gesù Cristo che va al monte degli olivi per rendere bella la sua Chiesa; è Gesù Cristo l'olivo domestico, fruttuoso, fecondo, che va ad innestare in sé gli olivi selvatici, aridi che siamo noi, per farli fruttificare delle sue stesse virtù col succo celeste della sua grazia e del suo amore. Gesù che va al monte degli olivi, è il Salvatore che si reca a quel monte per iniziare i suoi dolori, le prime agonie, la morte interiore dell'anima sua; morte che presto diverrà morte fisica su d'un altro monte, il monte del Calvario.

Misericordias Domini in aeternum cantabo. Padre nostro. 5. Actio : Dalla Parola facciamo nascere un impegno concreto per vita. In questa Settimana Santa, poniamo al centro dei nostri pensieri Lui, Gesù, il servo sofferente che prende su di sé il male del mondo, il nostro male, il peccato e l alienazione degli uomini che rifiutano il Padre, aborrano l essere considerati e amati come figli. La nostra sia una preghiera per intercedere per tante sorelle e fratelli che non credono, anzi che odiano persino Gesù, rifiutano completamente la sua testimonianza, la giudicano un abominio. La nostra preghiera salga incessante in questi giorni per tutti i lontani, gli indifferenti, coloro che si ergono a nemici di Cristo e della Sua Chiesa. Per chi rifiuta il solo pensiero del Cielo, di una vita eterna donataci con il sacrificio della Croce, noi offriamo le nostre semplici e umili e povere preghiere, in questa che è la SETTIMANA SANTA, la settimana per eccellenza nella quale siamo tutti chiamati a convergere in Dio Onnipotente i nostri sguardi. Qui sotto possiamo scrivere i nostri piccoli propositi per questa Settimana Santa per intercedere nella preghiera per i lontani Buon cammino in questa Settimana Santa! Vostro fratel Devis, eremita