MADRE TERESA, «colei che ha rubato il cuore di Gesù»

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Transcript:

Celebrazioni ed eventi VOCEDIPADREPIO.COM 66 MADRE TERESA, «colei che ha rubato il cuore di Gesù» di NICOLA MORCAVALLO In occasione del XXV anniversario della visita di madre Teresa di Calcutta a San Giovanni Rotondo, avvenuta il 13 settembre 1987, i Frati Minori Cappuccini hanno organizzato alcuni eventi commemorativi che si sono svolti nel santuario di Santa Maria delle Grazie. Si è iniziato con una conferenza di padre Brian Kolodiejchuk, Missionario della Carità, postulatore della causa di Canonizzazione di madre Teresa di Calcutta, che mercoledì 12 settembre ha tenuto una relazione sul tema: Creati per grandi cose. Il relatore ha subito spiegato che la cosa più alta a cui noi esseri umani aspiriamo è l amore che «nelle parole di madre Teresa è quella cosa più alta per cui siamo stati creati: amare ed essere amati». La Beata di Calcutta, ha poi aggiunto, «e - spresse ciò in modo eccellente: l a - more è una via a senso unico. Allontana dal sé in direzione dell altro. L amore è il dono finale di se stessi all altro. Ècon l amore che incontriamo Dio». Ma come possiamo concretizzare nella nostra vita questo messaggio? Padre Brian, citando la Suora di Calcutta ha rimarcato la necessità della preghiera, perché essa ci da un cuore puro ed un cuore puro sa amare, «poiché il frutto della preghiera è l amore e il frutto dell amore è il servizio; e non è tanto importante quanto noi facciamo ma con quanto amore lo facciamo». Nella mattinata del IL 13 SETTEMBRE 1987 MADRE TERESA PREGA SULLA TOMB A DI PADRE PIO NELLA VECCHIA CRIPTA.

N O V E M B R E A 25 anni dalla visita della Beata a San Giovanni Rotondo celebrazioni, conferenze ed un mosaico collocato nel Santuario. Il postulatore generale della causa di Canonizzazione, padre Brian Kolodiejchuk, consegna una reliquia del sangue della Suora. 13 settembre lo stesso Postulatore ha presieduto una solenne concelebrazione Eucaristica, in cui sono stati messi in luce ulteriori aspetti della spiritualità di madre Teresa soprattutto in relazione al mistero della croce. «Da alcune sue meditazioni - ha esordito il Celebrante - emerge un profondo amore personale per Gesù che definisce il suo Sposo Crocifisso. Rivela l intensità del suo sforzo di rispondere con amore all amore. Il suo rapporto sponsale con Gesù raggiunse la sua fecondità nel suo amore materno per tutti, specialmente per i più poveri dei poveri. Cominciando da quelli che erano più vicini a lei, le sue sorelle, e così mise in pratica il continuo insegnamento che l a - more comincia a casa propria». In conclusione, riflettendo sul senso della sofferenza, padre Brian ha fatto riferimento anche a Padre Pio: «Al centro del nostro seguire Gesù, vi è il nostro personale ed intimo amore per Gesù. Quando guardiamo alla vita dei santi come Padre Pio e madre Teresa, possiamo essere incoraggiati a voltare le spalle a tutto ciò che ci impedisce di amare Gesù e a rivolgerci verso di Lui, specialmente quando dobbiamo portare la Croce». La Messa ha poi vissuto ulteriori momenti significativi con la consegna di una reliquia del sangue di madre Teresa e la benedizione del mosaico raffigurante la Beata, realizzato dal maestro Albano Poli di Verona e collocato a sinistra dell inizio della navata centrale della chiesa di Santa Maria LA SUORA INDIANA CON ALCUNE CONSORELLE NELLA CELLA DEL SANTO DI PIETRELCINA. 67 2012

Celebrazioni ed eventi VOCEDIPADREPIO.COM 68 delle Grazie. La consegna della reliquia è stata spiegata dal rettore fr. Francesco Dileo come un segno «che renderà la grande Missionaria della Carità presente in mezzo a noi tramite l arte e in modo più forte grazie a questo grande dono fatto al Santuario», una presenza, ha continuato il Rettore, che costituirà un costante richiamo alla vita buona del Vangelo. Il rito della benedizione del mosaico è stato presieduto da mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste- San Giovanni Rotondo che prima di impartire la benedizione finale ha ricordato come il nome di madre Teresa fosse sinonimo di amore e dedizione totale ai poveri. «Una società migliore è possibile - ha detto l Arcivescovo - se si è capaci di credere, anche quando si fa buio, e amare il prossimo fino all ultimo respiro. Padre Pio, Giovanni Paolo II e da oggi anche la Beata di Calcutta le cui vive presenze si avvertono nel Santuario di San Giovanni Rotondo che custodisce le loro reliquie, indicano la strada che porta a Dio attraverso la Fede, la Speranza e l Amore». L ultimo appuntamento in programma si è tenuto la sera del 13 settembre. Fr. Luciano Lotti, direttore della rivista Studi su Padre Pioe organizzatore della visita di Madre Teresa a San Giovanni Rotondo nel 1987, ha tenuto una conferenza dal tema: «Padre Pio e Madre Teresa: due spiritualità a confronto». Come primo aspetto il relatore si è soffermato sulla percezione mediatica dei due santi: Padre Pio è il santo dei miracoli, delle bilocazioni, dei profumi la cui immagine stereotipata lo dipinge come un burbero benefico che otteneva col suo duro atteggiamento delle conversioni. Madre Teresa, invece, convertiva con il sorriso, con la tenerezza, spesso coinvolgendo le persone nella sua vita di carità. Due visioni caratteriali, ha detto fr. Luciano, che a volte sono state lette in maniera demagogica arrivando a contrapporle: da un lato il Burbero, dall altro la Buona. Bisogna dunque riconoscere che i tratti in comune tra questi due IL POSTULATO RE CONSEGNA AL RETTO RE DEL S ANTUARIO E AL G UARDIANO DEL CONVENTO L A RELIQUIA DELLA BEATA.

N O V E M B R E giganti della Chiesa sono molto più profondi rispetto alle differenze evidenziate con una certa superficialità. Infatti, ha spiegato il relatore «entrambi partono da un profondo contatto spirituale con Gesù per aprirsi verso l uomo. Due comunicatori che riuscivano a coinvolgere le anime attraverso la preghiera e l impegno sociale in opere caritative». Al termine del suo intervento fr. Luciano ha regalato ai presenti un aneddoto che risponde alla domanda «ma Padre Pio ha conosciuto madre Teresa?». Sicuramente ne ha sentito parlare da una donna indiana che venne a San Giovanni Rotondo per confessarsi dal Padre e dal quale ricevette un rimprovero perché le si presentò con le braccia scoperte essendosi scomposta nel suo abito tradizionale a causa della calca. Ricompostasi riuscì infine a confessarsi con grande soddisfazione. La sera stessa padre Pellegrino, forse mosso da curiosità, parlando del fatto con Padre Pio sostenne che quella donna doveva essere un po matta perché, incontratala al mattino, gli disse che nel suo Paese c era una suorina che per le sue molte opere di carità meritava di essere stimata più di Gesù. Padre Pio rispose duramente al confratello avendo, forse, colto in quell affermazione una qualche provocazione. Infatti, il Padre informò il confratello che anche con lui quella donna aveva parlato della Suora avendone ricevuto l impressione di una religiosa «che parla perfettamente la lingua della carità cristiana e che è docilissima all ispirazione di Dio e alle autorità della Chiesa». E aggiunse con tono di rimprovero: «Con la voglia matta che hai di difendere le cause perse tu stai mettendo sotto processo Gesù. Non sai che la più grande gioia di Gesù è quella di vedersi mettere in ombra da coloro che gli rubano il cuore?». «Ecco - ha concluso fr. Luciano Lotti - la definizione più bella di madre Teresa che ci regala Padre Pio: è colei che ha rubato il cuore di Gesù». 69 Il mosaico della Beata di Calcutta, opera dell artista veronese Albano Poli, è stato collocato nel Santuario di Santa Maria delle Grazie. 2012

Celebrazioni ed eventi VOCEDIPADREPIO.COM SAN FRANCESCO, UN PICCOLO DIVENTATO GRANDE 70 La rievocazione del transito e la festa del 4 ottobre. di PAOLA RUSSO «L audato sii mi Signore, per sora nostra morte corporale». Così il Poverello d Assisi lodò Sorella Morte in uno dei testi più poetici della letteratura italiana che è il Cantico delle Creature. Accompagnati dalle parole e dalla musica di questo Cantico, hanno fatto il loro ingresso, nel santuario di Santa Maria delle Grazie, i tanti confratelli di Padre Pio, che mercoledì 3 ottobre, insieme a numerosi devoti e pellegrini hanno partecipato alla commemorazione del beato transito di san Francesco. In un clima di grande preghiera, i presenti hanno ascoltato la lettura del racconto del transito tratto dalla Leggenda Maggiore di san Bonaventura. «Tu sei carità, fede e speranza. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la vita, eterno gaudio».

N O V E M B R E Sulle note del canto Lodi all altissimo, alcuni frati cappuccini hanno portato in processione un saio e un paio di sandali per rappresentare gli ideali francescani di povertà, castità ed obbedienza. Dopo la lettura della lettera enciclica di frate Elia a tutte le province dell Ordine sulla morte di san Francesco, il guardiano del convento di Padre Pio, fr. Carlo Maria Laborde, ha tenuto la sua omelia. «Quanto è attuale per noi uomini e donne di questo secolo tormentato il messaggio che ci viene dalla vita e dalla morte del nostro serafico Padre - ha sottolineato fr. Carlo - la ALCUNE IMMAGINI DEL TRANSITO DI SAN FRANCESCO, PRESIEDUTO DA FR. CARLO LABORDE. UN ABITO E sua stessa vita, anzitutto RICHIAMATO DEI SANDALI HANNO di uomo e - LA SPIRITUALITÀ FRANCESCANA. vangelico è di una attua - lità sorprendente. A noi che viviamo in questo tempo, segnato dal consumismo, dalla corsa ai beni materiali, dalla smania del potere e delle ricchezze, Francesco ci insegna che la vera felicità sta nel restare liberi e poveri, ricchi di amore, che la gioia è nel dimenticare se stessi, per vivere per Cristo e per i fratelli». «Anche la morte di Francesco - ha concluso il Guardiano - contiene un messaggio quanto mai 2012

Celebrazioni ed eventi VOCEDIPADREPIO.COM attuale: oggi che si cerca di nascondere la morte, di ignorarla, di esorcizzarla, di far finta che non esista, o nel migliore dei casi che riguardi solo gli altri, l incontro di Francesco con Sorella Morte è un invito ad assumere la morte come realtà, come esodo pasquale verso la vera vita, verso quella pienezza di vita che è partecipazione piena alla Pasqua di Cristo, destino ultimo del cammino dell uomo su questa terra». Il giorno seguente, solennità di san Francesco d Assisi, la Messa vespertina è stata presieduta dal Rettore del santuario di Santa Maria delle Grazie e della chiesa di San Pio che nella omelia ha messo in parallelo la vita del serafico Padre e 72 ANCORA MOMENTI DEL TRANSITO. NUMEROSI I SACERDOTI CONCELEBRANTI ALLA MESSA DELLA SOLENNITÀ DEL PATRONO D ITALIA CONCLUSASI CON LA PROCESSIONE CHE HA SOSTATO DAVANTI ALL OSPEDALE VOLUTO DA PADRE PIO. quella del Santo di Pietrelcina: «L esistenza di Francesco d Assisi si consuma così, nell e - sperienza forte e radicale dell amore di Dio, dell amore dei fratelli e di tutte le cose create. Esperienza che diventerà dono e ricchezza per la Chiesa di Dio. La sua spiritualità darà vita ad un Ordine glorioso e a tante famiglie religiose; la sua spiritualità darà lustro alla Chiesa con una schiera innumerevole di santi; basti pensare ad uno dei suoi figli più illustri, che abbiamo festeggiato solennemente solo due settimane fa e che ha vissuto ed operato proprio qui a San Giovanni Rotondo: Padre Pio da Pietrelcina». L omelia si è conclusa con una e - sortazione a tutti i fedeli e pellegri-

N O V E M B R E La Messa solenne della sera del 4 ottobre. ni presenti: «Chiediamo al Signore questa sera la povertà di spirito per accogliere la sua rivelazione. Chiediamogli l umiltà del cuore per sperimentare la sapienza divina. Chiediamogli l intelligenza dello Spirito Santo per accogliere il progetto di vita, di speranza e di salvezza che il Signore ha riservato a ciascuno di noi». Come da tradizione, al termine della celebrazione, la statua del Poverello d Assisi è stata portata in processione fino alla chiesa parrocchiale intitolata al Santo, per poi sostare davanti alla Casa Sollievo della Sofferenza e fare ritorno in Santuario, dove è stata accolta da uno spettacolo di fuochi pirotecnici. 2012