Bello oltre l apparenza. La percezione dell armonia: studi tra psicologia e neuroscienze
La bellezza salverà il mondo. Fedor Dostoevskj La bellezza non è che una promessa di felicità. Stendhal
Deuteronomio 30,15-20 15 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16 poiché io ti comando oggi d amare l Eterno, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, d osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti affinché tu viva e ti moltiplichi, e l Eterno, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. 17 Ma se il tuo cuore si volge indietro, e se tu non ubbidisci, e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servir loro, 18 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni nel paese, per entrare in possesso del quale voi siete in procinto di passare il Giordano. 19 Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, 20 amando l Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui (poich egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni), affinché tu possa abitare sul suolo che l Eterno giurò di dare ai tuoi padri Abrahamo, Isacco e Giacobbe.
Ho mancato il bersaglio? Peccato!
PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 11 giugno 2014 I doni dello Spirito Santo: 7. Il Timore di Dio Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Il dono del timore di Dio, di cui parliamo oggi, conclude la serie dei sette doni dello Spirito Santo. Non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona, sempre; per cui non c è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell abbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene.
Violenza
La violenza nei media 1930 USA. Ricerche per investigare effetti negativi del cinema sugli adolescenti: Payne Fund Studies. 1961 USA. Pubblicazione del libro Television in the lives of our children di W. Schramm, Lyle e Parker. tale libro mise in grande evidenza il ruolo determinante che la televisione esercitava nella vita delle giovani generazioni. 1972 USA. Commissione scientifica del Ministero della Sanità sulla televisione e sul comportamento antisociale: violenza in TV aumenta comportamenti aggressivi. 1982 USA. Istituto Nazionale di Igiene mentale(nimh): violenza in TV accresce nei giovani la paura di rimanere vittima di qualche crimine.
La violenza nei media 1991 USA. Centro per il controllo delle malattie, 1993 USA. Accademia Nazionale delle Scienze, 1993 USA. Associazione Americana di Psicologia. Studi che hanno portato alle medesime conclusioni: i bambini e gli adolescenti esposti ad elevati livelli di scene di violenza da parte dei mass-media registrano un aumento dell aggressività.
La violenza nei media Conclusioni: Gli oltre 3000 studi condotti solo negli USA in questo settore, hanno dimostrato che la violenza nei mass media, soprattutto quella televisiva, provoca effetti negativi sul pubblico più giovane. Tre tipi di effetti. 1) Aumento dell aggressività attraverso un processo di apprendimento e imitazione. 2) Aumento dell insensibilità alla violenza in genere (effetto desensibilizzante). 3) Aumento della paura di rimanere vittime di atti di violenza. Teorie per spiegare, in corrispondenza dei suddetti effetti, come si verifica il processo di induzione ed imitazione: A) Teoria dell apprendimento sociale di Albert Bandura (1963): sostiene che i mass media indicano al pubblico quali comportamenti adottare e quali non adottare. Molti studi sperimentali condotti su bambini e adulti hanno dimostrato che la visione di un modello aggressivo incoraggia l adozione di un comportamento analogo. Eron e Huesmann (1986) affermano che i bambini imparano che l aggressione è il modo tipico di risolvere i problemi e quest idea è difficile che cambi con il passare degli anni.
La violenza nei media In uno studio longitudinale condotto per ventidue anni, i ricercatori hanno scoperto che esiste una relazione tra l esposizione abituale dei bambini ed adolescenti alla violenza televisiva ed il crimine adulto. B) Altre ricerche hanno dimostrato che la visione prolungata della violenza, può indurre nel pubblico un aumento dell insensibilità agli atti criminosi nella vita reale e nei confronti delle vittime ed una perdita graduale di ogni sensibilità nei suoi riguardi. C) Gerbner, Gross, Signorielli e Morgan (1976) sostengono che gli spettatori più assidui nel seguire programmi violenti, diventano più diffidenti e paurosi. Essi cominciano a modellare la loro percezione della realtà sociale secondo quanto vedono in televisione. Pertanto, tendono a vedere il mondo come un luogo pericoloso e dominato dal crimine ed a vivere con la costante paura di rimanere vittime di violenza. A questo timore si aggiunge altresì una profonda diffidenza nei confronti degli altri (Cultivation Theory).
Due vizi capitali: ira e gola.
Afrodite: Dea della bellezza e dell amore
Corteccia pre-frontale: coinvolta nei processi di attenzione su di sè, nel senso di benessere e a t t e n u a z i o n e dell ansia.
La grande bellezza di Paolo Sorrentino
La vera bellezza, dopo tutto, sta nella bellezza del cuore. Mahatma Gandhi
GRAZIE E BUONA BELLEZZA A TUTTI