Via Crucis. mani che: condividono pregano soffrono aiutano perdonano si donano. Venerdì 30 Marzo ore Presso la chiesa di Cornedo.

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Transcript:

Via Crucis Venerdì 30 Marzo ore 20.00 Presso la chiesa di Cornedo mani che: condividono pregano soffrono aiutano perdonano si donano Il rito inizia alle 20.00. La chiesa è nella penombra. Esce il sacerdote processionalmente e sale in presbiterio. Breve momento di silenzio. Canto: Saluto del celebrante Cel. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Amen Cel. Il Signore sia con voi E con il tuo spirito Let. In questa ora di preghiera, vogliamo avvicinarci di più a Gesù. Ripercorrendo la Via della Croce ci accorgiamo che è una storia di povere mani, che condividono, pregano, soffrono, ma anche che denudano, inchiodano, uccidono...

Questa povera storia il Signore la vede e la sorregge, perchè la via della Croce è soprattutto la storia delle mani di Gesù che anche davanti alla morte sanno donare, perdonare e soprattutto amare. Anche le nostre mani possono aiutare l opera di Cristo che ancora oggi va avanti, che passò facendo del bene a tutti. Sì, Dio non ha mani, ha soltanto le nostre mani per realizzare il suo progetto d amore e di vita, nel mondo. Il messaggio della celebrazione di oggi è che attraverso la preghiera, diventiamo più capaci di trasmettere qualcosa della tenerezza di Dio. 1 Stazione: Mani che condividono (gruppo missionario ed ex allieve chiesa) Let. Si stava avvicinando la Pasqua, festa in cui gli Ebrei celebravano il ricordo della liberazione dalla schiavitù d Egitto. Gesù sapeva che i capi del popolo cercavano di arrestarlo e di ucciderlo. Per questo ha desiderato stare in compagnia dei suoi discepoli: per aprire loro il suo cuore e lasciare il suo ultimo messaggio d amore. «Mentre mangiavano prese il pane e, pronunciata la benedizione, lo spezzò, lo diede loro dicendo: Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: Questo è il mio sangue, il sangue dell alleanza versato per molti.» Dio è Padre e Madre. Ha una mano maschile e una femminile. Lui sorregge, lei accarezza. Lui rafforza e lei consola le sue mani sono sempre protese: non per chiedere l elemosina, ma per dare tutto e non aspettare niente Le sue mani si posano su di noi e ci chiamano a diventare noi stessi il Padre, con le nostre mani che perdonano, consolano, guariscono e condividono. Preghiamo insieme Ripetiamo: Signore insegnaci a condividere Siamo le mani dell uomo, Signore, e vogliamo pregarti. Rendici aperte ed accoglienti, libere da paura, egoismo e diffidenza. Fa che attraverso noi l uomo stringa quelle dell altro uomo e sia suo amico e fratello. Per questo ti preghiamo Fa o Signore, che toccando ogni creatura ne riconosciamo la dignità, il valore in essa nascosto, che è il palpito vivo della tua presenza amica. Per questo noi ti preghiamo. Signore, spesso vediamo solo i nostri problemi: non lasciarci indifferenti davanti a chi può avere bisogno di un sorriso, di una parola, di una mano che sa condividere ogni cosa. Per questo noi ti preghiamo. Terminate le preghiere, accompagnati dal canone adoramus Te Domine, si esce dalla chiesa in direzione della prossima tappa: la fontana. 2 stazione Mani che pregano (scout fontana)

Let. Terminata la cena pasquale, Gesù si ritira a pregare in un luogo solitario e silenzioso. Gli apostoli si addormentano, non capiscono l importanza di quel momento. Intanto Giuda, con alcuni soldati, ricerca Gesù per arrestarlo. Proprio nella preghiera Gesù trova la forza e il coraggio di continuare la sua missione. «Giunsero intanto in un podere chiamato Getsemani e Gesù disse ai suoi discepoli: Sedetevi qui, mentre io prego. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: La mia anima è triste fino ala morte. Restate qui e vegliate. Poi, andato un po innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell ora, dicendo: Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Non però ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu.» Let. Nei momenti più importanti della sua vita, Gesù ha sempre cercato la vicinanza del Padre nella preghiera. Per questo dice anche a noi di non smettere mai di pregarlo perché il suo amore non ci lascia mai soli. Per questo alziamo anche noi le mani al cielo in segno di preghiera dicendo insieme questo Padre Nostro speciale : Non dire: Padre Se ogni giorno non ti comporti come figlio. Non dire: nostro, se vivi isolato nel tuo egoismo. Non dire: che sei nei cieli, se pensi solo alle cose terrene. Non dire: sia santificato il tuo nome, se non lo onori. Non dire: venga il tuo regno, se lo confondi con un risultato materiale. Non dire: sia fatta la tua volontà, se non l accetti quando è dolorosa. Non dire: perdona i nostri debiti, se conservi rancore verso il tuo fratello Non dire: liberaci dal male Se non prendi posizione contro il male. Non dire: Amen Se non hai capito e non hai preso sule serio le parole del Padre Nostro. Preghiamo insieme Ripetiamo: Aiutaci, Gesù. Quando siamo tristi Quando non abbiamo voglia di fare niente Quando siamo stanchi e delusi Quando non abbiamo tempo per gli altri Quando fatichiamo a perdonare Terminate le preghiere, accompagnati dal canone adoramus Te Domine, si prosegue per la prossima tappa: la rotatoria.

3 stazione Mani che soffrono (PGS rotatoria) Let. Fame, miseria, distruzioni, ingiustizie, guerre, miserie Gesù si impegna a sradicare il male dal mondo e dal nostro cuore, portando su di sé il peso del peccato di tutti, fino al dono della propria vita. «I capi religiosi con gli anziani del popolo si riunirono in consiglio contro Gesù per farlo morire. Quindi, legatolo, lo consegnarono a Pilato, il governatore romano. Pilato, dopo averlo fatto flagellare, lo fece crocifiggere.» Non farti legare quelle tue mani, Gesù, mio Signore, non farti legare quelle tue mani senza aprire bocca! Se non mi faccio legare le mani come un bandito, chi distruggerà sbarre e prigioni di cui soffrite? Sì, mi farò legare le mani come un bandito. Non ti distendere su quella croce a braccia aperte, non ti distendere su quella croce fino a morire! Se non mi stendo su quella croce a braccia aperte, chi vi salverà da questo inferno a cui correte? Sì, per voi starò steso su quella croce a braccia aperte! Preghiamo Diciamo insieme: Mi impegno, Signore A guardare più spesso con fede il crocifisso A chiedere il tuo aiuto ogni mattina.. A portare con te le nostre croci Ad essere più solidale con chi è in difficoltà A compiere ogni giorno una buona azione Terminate le preghiere, accompagnati dalla canzone, si prosegue per la prossima tappa: a metà salita. 4 stazione Mani che aiutano (noi per l oratorio a metà salita) Let. Gesù non riesce più ad andare avanti: è fisicamente stanco e moralmente distrutto. Ha bisogno di aiuto: cerca collaboratori, perché la sua opera di salvezza continui, nonostante le difficoltà. «Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.»

Cristo non ha altro corpo sulla terra che il nostro, altre mani che le nostre, altri piedi che i nostri. Tuoi sono gli occhi attraverso i quali guarda con compassione il mondo. Tuoi i piedi con cui egli va in giro facendo il bene. E tue sono le mani con cui egli deve benedirci. La passione di Gesù non termina sulla strada del Calvario, ma continua ancora nel mondo. Non ci chiede compassione, ma la nostra disponibilità a condividere con lui il dolore degli uomini. Ogni volta che le nostre mani si fanno carico del più debole, noi stiamo aiutando Gesù a portare la croce. Preghiamo Diciamo insieme: Signore, insegnaci ad amare Perché realizziamo con la nostra vita il comandamento dell amore Perché con i nostri gesti lasciamo una traccia positiva nel mondo Perché il nostro cuore si apra alle necessità dei fratelli Perché le nostre mani siano sempre aperte all aiuto verso il prossimo Perché ci siano sempre persone disponibili a collaborare nella nostra Unità Pastorale Terminate le preghiere, accompagnati dal canone adoramus Te Domine, si prosegue per la prossima tappa: il capitello 5 stazione Mani che perdonano (catechiste capitello) Let. Siamo giunti al momento più triste. I chiodi trapassano le mani e i piedi di Gesù; la sete lo tormenta; non può più muoversi attorno a lui, soltanto odio; dentro di lui, soltanto bontà. E la sua risposta sorprendente! Dal vangelo secondo Marco «Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l altro a sinistra. Gesù diceva: Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno.» Dicono che Dio, quando creò l uomo e la donna, dimenticò un particolare: le mani. Appena se ne accorse, vi pose rimedio: modellò mani bellissime, tenere e delicate per la donna, forti e grandi per l uomo. Cominciarono a usarle. A volte bene, altre volte male. Allora Dio decise di diventare uomo per insegnare loro come usarle. Mostrò loro come benedire,

Accarezzare, curare, regalare, donarsi. Permise che inchiodassero le sue mani per dimostrare che era possibile tenerle sempre aperte, pronte ad accoglierle dimostrò così che due chiodi non avrebbero mai potuto inchiodare la libertà. Anche davanti alla morte, Gesù non smette di amare e di ricordarci che fra le braccia del Padre misericordioso c è sempre un posto per ciascuno di noi. Attraverso Gesù siamo fratelli, figli dello stesso Padre. In questo spirito scambiamoci un gesto di pace, una stretta di mano, un abbraccio, un augurio, così come il cuore ci suggerisce. Recitiamo la preghiera dell Ave Maria, perché lei, la Madre, è sempre stata presente nella vita di Gesù, lo ha accompagnato nel cammino della croce, gli è stata vicino al momento della morte. Per questo rivolgiamo a lei la nostra supplica chiedendole di stare con noi soprattutto nei momenti di difficoltà. Terminate le preghiere, accompagnati dal canone adoramus Te Domine, si prosegue per la prossima e ultima tappa: Chiesa di San Sebastiano. 6 stazione Mani che si donano (AC e Gas San Sebastiano) Let. Mi sembra impossibile, Gesù, che le Tue mani, sempre pronte a benedire, accarezzare, guarire, consolare, perdonare, ora siano lì inchiodate, ferite, inerti. Quanti gesti d amore hanno compiuto! Come possono pensare che inchiodandole finisca tutto? Anche se bloccate dai chiodi, esse restano aperte, pronte a benedire e a donare quei gesti che amiamo e che accompagnano la nostra vita. Siamo ora davanti alla croce. Non ci sono parole, solo il silenzio può aiutarci a comprendere lo straordinario dono che ci viene offerto. Dal Vangelo secondo Giovanni «Gesù allora, vedendo la madre e li accanto il discepolo che egli amava disse alla madre: Donna ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua Madre!. Dopo questo, Gesù sapendo che ogni cosa era compiuta, disse, per adempiere la Scrittura: Ho sete. Vi era lì un vaso pieno d aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l aceto, Gesù disse: Tutto è compiuto! E chinato il capo spirò.» Afferra, Signore, con la tua mano delicata, la mia piena di dubbio e stringila forte. Afferra questa mia mano, per trasmetterle il sapore del cielo. Afferra questa mia mano tremante e impaurita, per comunicarle il calore delle stelle. Afferra questa mia mano appesantita dalle cose che racchiude,

per liberarla da ogni egoismo e renderla disponibile al dono di sé. Afferra questa mia mano, per strapparla dalla morte e condurla con te sul sentiero della vita. Afferra questa mia mano, perché da essa si allontani l odore dell egoismo e cominci a possedere il tuo delicato profumo che odora della pelle di Dio. Preghiamo Rispondiamo ad ogni invocazione Perdonaci, Signore Per tutte le volte che le nostre mani sono rimaste chiuse Per tutte le volte che le nostre mani hanno accusato e incolpato Per tutte le volte che le nostre mani non hanno consolato e accolto Per tutte le volte che le nostre mani hanno fatto un dispetto Per tutte le volte che le nostre mani non hanno aiutato conclusione Cel. segno: ognuno raccoglie un cartoncino con disegnato sopra una mano e in cui vi è descritto uno dei sei atteggiamenti, diventerà un impegno a vivere con fedeltà ciò che le nostre mani hanno raccolto. G. Recitiamo insieme la preghiera. Canto finale Signore, Tu ci hai dato le mani per stringere altre mani, e non per serrarle a pugno. Mani aperte come un'offerta, come una preghiera, mani che benedicono, mani che accolgono, mani che ricevono il pane di vita. Signore, insegnaci a condividere di più, perché le nostre mani siano il prolungamento del Tuo cuore.