Canto di ingresso Liturgia del Vespro Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Amen La pace sia con voi. Inno Salmodia Ant. 1 Francesco, uomo cattolico e tutto apostolico fu inviato da Dio a predicare il Vangelo di pace. Salmo 111 Beato l'uomo che teme il Signore * e trova grande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, * la discendenza dei giusti sarà benedetta. Onore e ricchezza nella sua casa, * la sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, * buono, misericordioso e giusto. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, * amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: * il giusto sarà sempre ricordato. Non temerà annunzio di sventura, * saldo è il suo cuore, confida nel Signore. Sicuro è il suo cuore, non teme, *
finché trionferà dei suoi nemici. Egli dona largamente ai poveri, + la sua giustizia rimane per sempre, * la sua potenza s'innalza nella gloria L'empio vede e s'adira, + digrigna i denti e si consuma * Ma il desiderio degli empi fallisce, ant.1.francesco, uomo cattolico e tutto apostolico fu inviato da Dio a predicare il Vangelo di pace. ant. 2 Pronto a sostenere in Pace ogni tribolazione, pur di seguire Cristo povero e crocifisso Salmo 121. Quale gioia, quando mi dissero: * "Andremo alla casa del Signore". E ora i nostri piedi si fermano * Alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme costruita * Come città salda e compatta. Là salgano insieme le tribù, le tribù del Signore, + secondo la legge di Israele, * per lodare il nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, * i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: * sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, * sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici * Io dirò: "Su di te sia pace!". Per la casa del Signore nostro Dio, * chiederò per te il bene. ant. 2 Pronto a sostenere in Pace ogni tribolazione, pur di seguire Cristo povero e crocifisso ant. 3 Nudo sulla terra in attesa dello Sposo, splendé nel suo corpo il sigillo del Dio vivo e, compiuti in lui Tutti i misteri di Cristo, accolse la morte cantando.
Salvezza, gloria e potenza, sono del nostro Dio; * veri e giusti sono i suoi giudizi. Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, * voi che lo temete, piccoli e grandi. Ha preso possesso del suo regno il Signore, * il nostro Dio l'onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, * rendiamo a lui gloria. Sono giunte le nozze dell'agnello; * la sua sposa è pronta. ant. 3 Nudo sulla terra in attesa dello Sposo, splendé nel suo corpo il sigillo del Dio vivo e, compiuti in lui Tutti i misteri di Cristo, accolse la morte cantando. Si muore come si vive. Ecco il mistero della morte di san Francesco. Steso sulla croce con Cristo canta e la sua agonia diviene lode e ringraziamento. Questo appare con evidenza dal racconto del suo Transito. Lettore Del Beato Transito del Padre san Francesco A due anni dalle stimmate e a venti dalla conversione, ridotto all'ultima perfezione sotto il martello di molteplici e dure tribolazioni., Francesco, dal palazzo del Vescovo di Assisi ove allora dimorava, chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola: voleva rendere a Dio lo spirito della vita là dove aveva ricevuto io spirito della grazia. A mezza strada, all'ospedale di S. Salvatore, cecuziente com'era, si fece voltare sulla barella con la faccia verso Assisi sollevandosi un poco, benedisse la sua città. Giunto alla Porziuncola, si fece deporre nudo sulla terra nuda, nascondendo con la mano sinistra la piaga sul costato. E di li, spogliato della veste di sacco, alzò come sempre il volto al cielo, tutto intento con lo spirito a quella gloria. Disse ai fratelli: «Io ho fatto il mio dovere, Cristo vi insegni a fare il vostro». Voleva di certo essere conforme a tutto a Cristo crocifisso che, povero e sofferente, era rimasto appeso nudo sulla croce. E verace imitatore di Cristo suo Dio, in tutto, amò sino alla fine fratelli e figli che aveva amato fin dal!principio. Fece adunare a sé i frati che desiderava rivedere, a ciascuno, come un tempo il patriarca Giacobbe ai figli suoi, diede la benedizione, anzi come un altro Mosé sul punto di salire sul monte mostratogli da Dio, arricchì di benedizione i figli d'israele. «Addio, figli miei tutti, vivete nel timore di Dio, rimanete sempre in Lui, poiché verrà su di voi una terribile tentazione, e la tribolazione si avvicina. Felici coloro che persevereranno nelle opere
incominciate. Quanto a me mi affretto verso il Signore, con la fiducia di giungere al mio Dio cui ho servito devotamente nel mio spirito». Francesco, negli ultimi momenti della sua presenza su questa terra pensò a Chiara, reclusa volontaria nel Monastero di San Damiano, e le fece giungere un messaggio. Chiara, per mezzo di un frate, espresse la sua ansia a Francesco; e il Santo, all'udire ciò, poiché l'amava di particolare paterno affetto, sentì compassione di lei. Ma considerando che non poteva essere esaudito il desiderio di lei, cioè di vederlo, Francesco, per consolarla insieme con le sorelle tutte, inviò a Chiara in iscritto la sua benedizione, assolvendola da qualunque mancanza, se ne avesse commesso, contro le sue ammonizioni e contro i comandi e i consigli del Figlio di Dio. E affinché ella lasciasse ogni dolore e accoramento, disse al frate inviatogli da lei: "Va e dì a sorella Chiara che deponga il dispiacere e la tristezza di non potermi vedere ora; sappia però in verità che, prima della sua morte, tanto lei che le sue sorelle mi vedranno e ne avranno grande consolazione. Desiderò avere accanto a se Jacopa e tale fu la sua gioia quando la vide, che il suo fisico ebbe un notevole miglioramento. Qualche giorno prima le aveva fatto scrivere: «A donna Jacopa, serva dell'altissimo, Frate Francesco poverello di Cristo, salute nel Signore e unione nello Spirito Santo. Sappi, carissima, che Iddio, per sua grazia, mi rivelò che la fine della mia vita è ormai prossima. Perciò, se vuoi trovarmi vivo, vista questa lettera, affrettati a venire a Santa Maria degli Angeli. Se verrai non prima di sabato, non potrai vedermi vivo. E porta con te un panno scuro in cui tu possa avvolgere il mio corpo, e i ceri per la sepoltura. Ti prego anche di portarmi quei dolci, che tu eri solita portarmi quando mi trovavo malato a Roma». Canto Presentazione dei Doni Tutti i fratelli gli stavano intorno. Egli stese sopra di loro le mani, intrecciando le braccia a forma di croce un gesto ch'egli tanto amava e li benedisse, presenti e futuri, nella potenza e nel nome del Crocifisso. Si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo che inizia con le parole: dal Vangelo secondo Giovanni "Sei giorni prima della Pasqua, sapendo che era giunto la sua ora di passione da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" Passò in inni di lode i pochi giorni successivi, invitando i compagni prediletti a lodare con lui Cristo. Invitava pure tutte le creature alla lode di Dio e con certi versi poetici, già altra volta composti, le esortava al divino amore. E, perfino la morte, a tutti terribile e odiosa, esortava alla lode: le correva lieto incontro, invitandola: ben venga, mia sorella morte.
Diceva ai fratelli: quando mi vedrete sul punto di spirare, deponetemi nudo sulla terra come l'altro ieri, e, morto che sia, lasciatemi giacere così per il tempo che ci vuole a percorrere comodamente un miglio di strada. E come gli fu possibile, intonò il canto di Davide che incomincia Salmo141 a cori alternati Con la mia voce al Signore grido aiuto,* con la mia voce supplico il Signore: avanti a lui effondo il mio lamento,* al suo cospetto sfogo la mia angoscia. Mentre il mio spirito vien meno, * tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino* mi hanno teso un laccio. Guarda a destra e vedi: * nessuno mi riconosce. Non c'è per me via di scampo,* nessuno ha cura della mia vita. lo grido a te, Signore;* dico: sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte * nella terra dei viventi. Ascolta la mia supplica:* ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori* perché sono di me più forti. Strappa dal carcere la mia vita,* perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona * quando mi concederai la tua grazia. Quindi comandò che gli ponessero indosso il cilicio e lo cospargessero di cenere, dal momento che tra poco sarebbe terra e cenere. E mentre tutti i frati, dei quali era padre e guida, ivi raccolti con riverenza aspettavano il suo beato transito e la benedetta fine, quella santissima anima si sciolse dalla carne per essere assorta nell'abisso dell'eterna luce, e il corpo si addormentò nel Signore. Canto O Santissima Anima Gloria Liturgia della Parola - Pensiero omiletico Cloria
Preghiera a S.Francesco Tu che hai tanto avvicinato il Cristo alla tua epoca Aiutaci ad avvicinare Cristo alla nostra epoca, ai nostri difficili e critici tempi questi tempi attendono Cristo con grandissima ansia Non saranno tempi che ci prepareranno Ad una rinascita del Cristo Ad un nuovo Avvento? Noi, ogni giorno, nella preghiera eucaristica Esprimiamo la nostra attesa, rivolta a lui solo, nostro Redentore e Salvatore, a lui che è compimento della storia dell'uomo e del mondo Aiutaci, san Francesco d'assisi, ad avvicinare alla Chiesa e al mondo di oggi il Cristo. Tu che hai portato nel tuo cuore le vicissitudini dei tuoi contemporanei, aiutaci, col cuore vicino al cuore del Redentore, ad abbracciare le vicende degli uomini della nostra epoca i difficili problemi sociali, economici, politici, i problemi della cultura e della civiltà contemporanea, tutte le sofferenze dell'uomo di oggi, i suoi dubbi, le sue negazioni, i suoi sbandamenti, le sue tensioni, i suoi complessi, le sue inquietudini aiutaci a tradurre tutto ciò in semplice e fruttifero linguaggio del Vangelo. Aiutaci a risolvere tutto in chiave evangelica, affinché Cristo possa essere "Via - Verità - Vita" per l'uomo del nostro tempo Offertorio Liturgia eucaristica Magnificat Ant. Francesco, in tutti ubbidiente al Signore Ebbe l'impero sulle creature, e ne scoprì le bellezze, esaltando la gloria del Creatore, L'anima mia magnifica il Signore E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'onnipotente E Santo è il suo nome: di generazione in generazione si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. Ant. Francesco, in tutti ubbidiente al Signore Ebbe l'impero sulle creature, e ne scoprì le bellezze, esaltando la gloria del Creatore, Il Signore vi benedica E vi protegga. Amen Benedizione finale Faccia risplendere il suo volto su di voi E vi doni la sua misericordia. Rivolga su di voi il suo sguardo E vi doni la sua pace. E la benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanda sempre. Pace e Bene a tutti!