I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno C) Domenica 17 Febbraio 2013 Dt 26,4-10, Salmo 90 (91), Rm 10,8-13, Lc 4,1-13 Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo Oggi ci sono molti segni che attirano la nostra l'attenzione e che ci aiutano a capire che cosa il 1 / 5
Signore ci ha detto nei testi della scrittura che abbiamo ascoltato e che cosa ci vuol far capire nel tempo che stiamo vivendo. E sono contento di aver numerosi ragazzi che sono ormai esperti nel cogliere i segni. E partiamo porta da lontano, che cosa c'è di diverso oggi? Vorrei farvi vedere innanzitutto il colore della veste sacerdote del paliotto dell'altare, del conopeo del tabernacolo e vedete che sono tutti viola. Il colore viola non è un colore allegro e ha il significato del colore della penitenza. Questo colore ci richiama l'invito che nel tempo di Quaresima la Chiesa ci rivolge a fare penitenza, cioè a rinnovare la nostra vita. Un altro segno sono i canti. Oggi non abbiamo cantato l'alleluia e non lo canteremo più per tutta la Quaresima e torneremo a cantarlo a Pasqua, perché l'alleluia è il canto pieno di gioia che annunzia la resurrezione di Gesù. Sono 40 giorni di attesa per poter ancora cantare al mondo la gioia che Gesù è risorto. Ma anche sull'altare ci sono tante cose diverse dal solito. In genere vi faccio sempre fare attenzione ai fiori e vedete che oggi non ci sono fiori. Dopo cercheremo di capire cosa c'è d altro ma anche questo è un segno, è questo tempo di penitenza, di mestizia perché aspettiamo che fioriscano fiori nuovi, splendenti. Allora vorrei partire per capire il significato di tutte queste cose da quei drappi colorati che ho messo e che scendono dalla luce lì sopra la mensa. Sono drappi bianco e giallo e capite che vogliono rappresentare i colori del Papa. La bandiera del Papa bianca e gialla l ho messa 2 / 5
proprio lì vicino alla luce che è sempre segno di Gesù perché questa settimana davvero il Papa ci ha fatto delle grandi sorprese. Sapete che il Papa questa settimana ha detto che non vuole più fare il Papa, ha dato le dimissioni. E giovedì 28 febbraio alla sera cesserà il suo servizio di Papa. Uscirà dal Vaticano e dopo 15 giorni ci sarà il nuovo conclave, cioè la riunione di tutti i i cardinali del mondo per eleggere il nuovo papa. Ed io sono davvero sicuro che questo gesto così sorprendente che il Papa Benedetto ha fatto ed è un gesto davvero di grande coraggio, vorrei dire un gesto che ci fa capire che cos'è la Quaresima e che cosa dobbiamo fare noi, cosa deve fare tutta la Chiesa in Quaresima. Perché è sicuramente Papa Benedetto non ha scelto a caso il periodo, il momento in cui annunciare le sue dimissioni, la rinuncia al pontificato. L'ha fatto proprio all'inizio della scorsa settimana cioè nell'immediata vicinanza della Quaresima in modo che proprio il mercoledì delle ceneri, mentre compiva questo gesto di penitenza, ha parlato alla Chiesa ma anche ai cardinali che aveva davanti, per spiegare il suo gesto. È una rinuncia faticosa, davvero che ha dovuto fare da solo per invitare tutta la Chiesa alla penitenza e al rinnovamento. L'ha detto chiaro Papa Benedetto che anche dentro la Chiesa c'è bisogno di rinnovamento e per questo ha detto c'è bisogno di forze più vigorose, di un Papa che non sia condizionato dall'ambiente, che possa davvero rinnovare fin dentro la Chiesa per rinnovare la vita cristiana. E ha scelto questo momento anche di terminare il suo pontificato, per lasciare il tempo giusto ai cardinali per il nuovo conclave. I cardinali avranno 15 giorni per eleggere il nuovo papa così per Pasqua non solo potremo cantare l'alleluia ma potremmo anche rallegrarci per l'elezione del nuovo papa. In questo modo, proprio per la scelta di Papa Benedetto, tutta la Chiesa vivrà un una Quaresima fatta di rinunce, anche di solitudine, fatta di preghiera e di ricerca delle condizioni per permettere un vero rinnovamento. 3 / 5
E finalmente fatta della gioia pasquale in questa novità, nuovi sono gli uomini, il rinnovamento viene dal rinnovamento di ciascuno di noi. E allora davvero viviamo questo tempo davvero come un tempo di grande grazia per noi e per tutta la Chiesa e vogliamo proprio ringraziare Papa Benedetto per questo gesto coraggioso e vogliamo sostenerlo. Davvero guai a noi se lasciamo cadere ancora queste spinte così forti al rinnovamento anzitutto della Chiesa per rinnovare la storia del mondo. E allora cosa dobbiamo fare, cosa dovete fare quei ragazzi? Vorrei dirvelo con l'altro segno che c'è sulla mensa dall'altra parte, una cesta piena di foglie. Se abbia ascoltato le letture con attenzione, proprio nella prima lettura si parlava della cesta con cui si offrono al Signore le primizie, cioè i primi prodotti del campo, e sono le primizie di questa stagione, ci sono le verdure di questa stagione e non i frutti dell estate e dell autunno. Ma è proprio quello che vorrei dire: non aspettiamo l'estate e l'autunno, cominciano adesso ad offrire la primizia di questo rinnovamento. E le vostre primizie ragazzi sono gesti di generosità, quando offrite qualcosa di vostro anche piccolo. Una volta si chiamavano fioretti e sono da fare, soprattutto in questo tempo di quaresima: Invito i catechisti, i genitori e i nonni a insegnarvi a fare i fioretti, ad offrire al Signore le primizie. Le primizie ci indicano proprio le prime cose che sono da dare al Signore. La prima cosa quando svegliate la mattina fate il segno della croce e recitate una preghiera, non solo voi ragazzi ma tutti anche voi adulti. Ricordiamoci di offrire al Signore le primizie, all'inizio della giornata e così si inizia la giornata nel modo migliore. Quando passate davanti a una chiesa fate una visita in chiesa, date al Signore un po' del vostro tempo, date al Signore qualcosa di vostro perché sia davvero un segno di generosità. Ma l'ultimo segno che vorrei mettere in evidenza, è quello che anima oggi la nostra liturgia. Oggi la liturgia è animata dai ragazzi di terza elementare, cioè i ragazzi che si preparano alla prima comunione. E non solo animano la liturgia, ma dopo con le loro famiglie ci troveremo tutti a pranzo. Io sono molto contento perché mi hanno detto che dovremmo essere in cinquanta, davvero perché siamo più è grande la gioia. Ma sono anche contento che contemporaneamente a noi anche qui vicino nella chiesa di San Donato in via Zamboni anche i poveri pranzeranno grazie proprio all'offerta, al servizio che altri genitori hanno fatto. Come ogni terza domenica del mese i genitori di una classe di catechismo offrono il pranzo ai poveri, i senza fissa dimora, pranzo proprio organizzato nella chiesa di San Donato. 4 / 5
Allora mi sembra molto bella la comunione, il pranzo fra di noi ma anche con i poveri. Sono i grandi segni della Quaresima e del rinnovamento. Se partecipiamo alla messa, se condividiamo tra di noi, se siamo attenti ai poveri allora da subito la Chiesa e il mondo diventeranno nuovi. (Libera trascrizione senza revisione dell'oratore) 5 / 5