Parrocchia Natività di Maria Santissima Cupello «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». (Mt 5,16)
1.Consigliare i dubbiosi 2.Istruire gli ignoranti 3.Ammonire i peccatori 4.Consolare gli afflitti 5.Perdonare le offese ricevute 6.Sopportare le persone moleste 7.Pregare per i vivi e per i morti
Le opere di misericordia sono nello stesso tempo strumenti e fine della vocazione cristiana: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). Non sono altro che i passi di un cammino di perfezione che non avviene attraverso imprese eroiche, ma riscoprendo quotidianamente la propria vera essenza. Non si tratta di fare qualcosa per meritare il paradiso, ma di essere il paradiso già su questa terra.
Ogni opera di misericordia si alimenta dell Amore di Dio e ci invita a lavorare su noi stessi e sugli altri. Siamo nati dalla relazione e per la relazione, e la nostra felicità si gioca sulla riuscita dei rapporti interpersonali. Abbiamo affrontato le diverse caratteristiche di un amore personale e fraterno riuscito, in un crescendo di conoscenza, accoglienza, sostegno e perdono. La preghiera rappresenta l ultimo ingrediente che in realtà è l impalcatura di sostegno dell intero edificio.
La preghiera è una forza misteriosa che muove il cielo e la terra. L intercessione, in particolare, è capace di mettere in relazione tra loro gli esseri umani più profondamente di quanto si possa immaginare, concedendo la grazia di condividere gioie e pesi, di propagare la salute e di sollevare la gravosità delle malattie fisiche e spirituali. E tutto perché ci apre alla dimensione dell eternità.
La preghiera, da quando spezzava le catene di san Pietro in carcere, non ha mai smesso di liberare l uomo da ogni forma di schiavitù. «Pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto» (Gc 5,16). La preghiera non è ripetizione di parole vuote, è relazione dialogica con Dio. Non ha pregato davvero chi non ha gustato la dolcezza inesprimibile di trovarsi al cospetto di Dio, avvolto dal calore del suo sguardo amorevole.
Nel vuoto che intercorre tra l uomo e Dio, si pongono le persone che pregano, con il preciso intento di colmare questo vuoto, di sanare una frattura. Una posizione cruciale che pone l uomo tra solitudine e solidarietà. Così ci ha insegnato Gesù, che si ritirava in solitudine per entrare in intimità con Padre, ma che sul legno della croce ha elevato la sua ultima preghiera dicendo: «Padre perdonali» (Lc 23,34). In mezzo al male che si compie, la voce dell intercessione invoca la misericordia e spezza la spirale dell odio e della morte.
L uomo che si espone alla presenza di Dio in un dialogo aperto all ascolto, impara a vedere se stesso e a vedere gli altri e l intera creazione, così come li vede il Creatore. Ecco da dove nasce la forza di sopportare, di perdonare, di amare, di compiere gesti straordinari: da un cambiamento (conversione!) di prospettiva. «Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti quando scese dal monte Sinai non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui» (Es 34,28-29).
Pregando non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole Voi pregate così: Padre nostro che sei nei cieli Ricordiamoci di chi siamo figli e approfondiamo questa relazione filiale con Dio. Abbiamo un Padre celeste che ci stima, ci protegge e non ci abbandonerà mai. La dimensione materiale non è l unica che ci caratterizza; non potrà mai completarci. È dal cielo che proveniamo, è al cielo che dobbiamo tornare, e da lì che riceviamo i criteri di valutazione della nostra vita.
Sia santificato il tuo nome I tratti somatici e caratteriali dei genitori si riconoscono nei figli. La nostra vita porta il nome di Dio. Rimanendo uniti a Lui, la grande bellezza infusa nel nostro cuore si irradia sul nostro volto. Così chiediamo al Padre di tenerci vicino a sé, per apprendere e dare il meglio di noi e ispirare anche gli altri a fare altrettanto. Se il nostro comportamento, invece, scandalizza il prossimo, infamiamo il nome di Dio stesso, diventiamo una controtestimonianza.
Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra Il regno dei cieli è vicino, è giustizia, pace e gioia (cfr. Rm 14,17). È nostra responsabilità quotidiana, nelle continue scelte tra il bene e il male, far regnare la luce o le tenebre, far regnare Dio o il diavolo in questo mondo! Noi abbiamo a disposizione tutta la forza invisibile ma trascinante della realtà spirituale a cui apparteniamo e che ci appartiene. C è un esercito spirituale che combatte al nostro fianco: gli angeli, i santi, i nostri cari che ci hanno preceduto in cielo.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano Ogni giorno aspiriamo a ricevere il nostro nutrimento necessario al corpo, alla mente e allo spirito per compiere la missione di essere «ponti» tra la terra e il cielo. Oggi è il giorno giusto per amare. È uno spreco di tempo e di energie preoccuparci tanto per un domani di cui non c è certezza. Molto più produttivo è impegnarci a vivere al meglio il nostro presente chiedendoci: Oggi chi posso amare? Come posso fare di questa giornata un dono, qualcosa di bello?
Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori Bisogna imparare a rimanere nell amore di Dio, continuare a respirare la sua misericordia, a lasciarci guardare da quello sguardo benevolo che ci rialza da ogni nostra caduta e ci incoraggia a crescere nel bene, per essere capaci di fare altrettanto con gli altri. Se sei ricolmo di risentimento e di ira, è questo che riverserai sul prossimo; se sei ricolmo di sentimenti di amore e di bontà, questo riceveranno da te quelli che ti circondano.
E non ci abbandonare alla tentazione, ma liberaci dal male Alla sorgente dell amore, dove vengono dissetate le nostre seti più profonde, si riceve la forza per sfuggire agli inganni del male, per non restarne imprigionati attraverso schiavitù e dipendenze; si riceve il coraggio di sopportare pazientemente le avversità con lo sguardo rivolto al cielo, la forza di neutralizzare il male con il bene. Il segreto è non lasciarsi travolgere dagli eventi, ma abbandonarsi allo sconfinato oceano della misericordia di Dio che ci protegge e ci conduce.
L ordinaria straordinarietà della vita cristiana è il fatto di viverla in relazione con l Amore degli amori. L alimento di questa relazione è la preghiera. Ricordi qualche momento in cui Dio ti ha parlato? Ci sono state occasioni in cui pregando hai sperimentato la sua presenza? Preghi solo per esporre le tue richieste o anche per intercedere a favore degli altri? Hai mai sperimentato quanto intercedere per un altro possa legarti intimamente a lui? Sei mai arrivato ad un momento di preghiera carico di preoccupazioni, per uscirne pacificato e risollevato?
Dio, Padre misericordioso, che ci hai rivelato il tuo amore infinito nel Figlio Tuo Gesù Cristo, fatto uomo per noi, donaci di sperimentare così profondamente la Tua misericordia da diventare noi stessi testimoni e operatori di misericordia per tutti quelli a cui ci mandi e che ci affidi. E Maria, madre di misericordia, interceda per noi, per aiutarci a vivere con fede e cuore generoso le opere di misericordia, docili all azione dello Spirito Santo, soffio dell eterno Amore. Amen. + Bruno Forte Arcivescovo di Chieti-Vasto