PRO-MEMORIA Emanuele ed Ennio Artom, nacquero entrambi ad Aosta. Emanuele il 23 giugno del 1915, Ennio il 25 aprile del 1920. Erano figli di Emilio, docente di matematica e studioso di cultura ebraica. e di Amalia Segre. I genitori si erano trasferiti da Torino ad Aosta dove nel 1911 fu assegnata al prof. Emilio Artom la cattedra presso la Scuola Normale, dove insegnò sino al 1920, salvo la parentesi della prima guerra mondiale a cui partecipò come volontario. Emanuele si laureerà in Lettere all Università di Milano con una tesi sul Tramonto degli Anonei nel 1937. Dopo la laurea, nonostante le leggi razziali del 1938, e grazie alla stima che si conquistò presso il prof. Luigi Bulferretti, direttore del Museo nazionale del Risorgimento di Torino, poté approfondire lo studio del contributo dato dagli ebrei al Risorgimento italiano, dopo la loro emancipazione, sancita dallo Statuto Albertino del 1848. Ennio, che a soli sedici anni s iscrisse all Università, di Torino a venti anni conseguì la laurea in Lettere. Ma, un mese dopo, il 29 luglio del 1940, sarà vittima di un banale incidente al rientro da un escursione a Courmayeur, dove la famiglia aveva una casa per le vacanze. Il suo valore di studioso di glottologia fu sottolineato da Benvenuto Terracini, che commemorò Ennio Artom in un discorso tenuto a Torino l 8 dicembre del 1940. Nei giorni immediatamente successivi all armistizio dell 8 settembre 1943, Emanuele Artom lascia il paese di Moribondo, dove si rifugia la sua famiglia, per sottrarsi all'arresto alla deportazione in Germania in quanto ebrei,ed il 7 novembre entra nelle bande partigiane legate al movimento politico dell' Italia libera: nella Val Pellice raggiunge Barge dove è stato inviato come delegato del Partito d Azione presso il comando garibaldino di Pompeo Colajanni, il partigiano Barbato. Nei mesi successivi è nominato Commissario politico e Comandante di brigata della V Divisione G.L, nella Val Germanasca.. Dal novembre del 1943 al 23 febbraio del 1944 tiene un diario (pubblicato postumo) sulle vicende partigiane di cui è stato protagonista e testimone. Arrestato dai nazifascisti,. che, contemporaneamente, avevano effettuato grandi rastrellamenti nella Val Germanasca e nella Val Pellice, Emanuele Artom,dopo essere stato interrogato a lungo e torturato con efferata ferocia., il 3 marzo sarà trasferito a Torino nel braccio delle Carceri Nuove controllato dai tedeschi. Il 7 aprile gli aguzzini trovarono esanime il corpo di Emanuele, ucciso dalle percosse. Il suo cadavere, sotterrato in un bosco nei presi di Stupinigi, non sarà ritrovato. Sia Ennio,sia Emanuele condivisero con i loro coetanei la loro precoce e straordinaria formazione culturale e civile, negli anni della dittatura e delle persecuzioni razziali" La Città di Torino ha intitolato ad Emanuele Artom una strada, mentre una lapide lo ricorda alla biblioteca della Facoltà di Lettere dell Università di Torino.
COPIA Al Presidente del Consiglio del Comune d Aosta. I sottoscritto Consigliere chiede che sia portata nel prossimo Consiglio comunale la seguente interrogazione DEDICA DI UNA SALA DELLA CITTADELLA CITTADELLA DEI GIOVANI ALLA MEMORIA DEI FRATELLI ENNIO ED EMANURLE ARTOM NELLA CONVINZIONE che la Cittadella dei Giovani deve essere uno dei luoghi della loro formazione culturale, della loro sensibilità sociale e della loro apertura al dialogo e al confronto come risulta dal pro-memoria allegato RICORDANDO - che Emanuele ed Ennio Artom sono nati ad Aosta, - che entrambi si sono segnalati come studenti precocissimi e studiosi di riconosciuto valore che.si sono impegnati, in anni di dittatura e di persecuzioni razziali per il dialogo culturale e per il rispetto delle minoranze. - che sono morti giovani, Emanuele, a ventinove anni, per le torture inflittegli dai nazi-fascisti, che l avevano arrestato mentre da partigiano si batteva per la liberazione nazionale, Ennio, a venti anni a causa di un incidente occorsogli mentre era in montagna a Courmayeur CHIEDE al Sindaco e all Assessore all Istruzione, cultura e politiche giovanili per sapere di accogliere la proposta che una sala della Cittadella dei Giovani sia dedicata al nome di questi due giovani, per dare alle generazioni future un punto di riferimento culturale e un esempio di virtù umane e civili Paolo Momigliano Levi Sinistra per la Città Aosta, 6.12.2010