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Regione Lazio DIREZIONE FORMAZ., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIV., DIR. STUDIO Atti dirigenziali di Gestione Determinazione 4 ottobre 2016, n. G11220 Approvazione dello standard formativo di Imprenditore agricolo professionale.

Oggetto: Approvazione dello standard formativo di Imprenditore agricolo professionale. LA DIRETTRICE REGIONALE FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE, SCUOLA E UNIVERSITA, DIRITTO ALLO STUDIO su proposta del Dirigente dell Area Programmazione dell offerta formativa e di orientamento VISTI: - il regio decreto n. 262 del 16 marzo 1942, di approvazione del testo del Codice civile ed in particolare l art. 2135, che dà la definizione di Imprenditore agricolo ; - la legge n. 845 del 21 dicembre 1978: Legge-quadro in materia di formazione professionale ; - la legge n. 241 del 7 agosto 1990, recante: Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ; - il decreto legislativo n. 99 del 29 marzo 2004: Disposizioni in materia di soggetti e attivita', integrita' aziendale e semplificazione amministrativa in agricoltura, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettere d), f), g), l), ee), della legge 7 marzo 2003, n. 38 ; - il decreto legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013, avente ad oggetto: Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92 ; - il decreto del 30 giugno 2015 del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca che ha recepito l Intesa in sede di Conferenza Stato- Regioni e PP.AA del 22 gennaio 2015, riguardante la definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell ambito del Repertorio nazionale dei titoli istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13; - la legge statutaria n. 1 dell 11 novembre 2004: Nuovo Statuto della Regione Lazio ; - la legge regionale n. 23 del 25 febbraio 1992, di: Ordinamento della formazione professionale ; - la legge regionale n. 14 del 6 agosto 1999, avente ad oggetto: Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo ; - la legge regionale n. 6 del 18 febbraio 2002, avente ad oggetto: Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale ; - la legge regionale n. 17 del 31 dicembre 2015, la Legge di stabilità regionale 2016 e, in particolare, l art.7 contenente Disposizioni attuative della legge 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni e successivo riordino delle funzioni e dei compiti di Roma Capitale, della Città metropolitana di Roma Capitale e dei comuni. Disposizioni in materia di personale ; - il regolamento regionale n. 1 del 6 settembre 2002, Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale ; - la Deliberazione di Giunta regionale n. 4572 del 4 giugno 1996, con la quale sono state approvate le direttive attuative del Titolo V della legge regionale 23/92 Modalità di procedere per la presentazione delle domande per lo svolgimento e chiusura delle attività formative non finanziate ;

- la Deliberazione di Giunta Regionale n. 968 del 29 novembre 2007, Revoca D.G.R. 21/11/2002, n. 1510 e D.G.R. 20/12/2002, n. 1687. Approvazione della nuova Direttiva Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento nella Regione Lazio ; - la Deliberazione di Giunta Regionale n. 452 dell 11 settembre 2012, concernente Istituzione di un Repertorio Regionale delle competenze e dei profili formativi. Approvazione Linee di indirizzo e Procedura di aggiornamento ; - la Deliberazione di Giunta regionale n. 292 del 27 maggio 2014, di approvazione del Bando pubblico per l attuazione della Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori del Programma di sviluppo rurale (PSR) del Lazio 2007/2013 ; - la Deliberazione di Giunta Regionale n. 620 del 30 settembre 2014, recante D.G.R. 29 novembre 2007, n.968 e s.m.i. concernente Direttiva Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento nella Regione Lazio - Integrazioni e modifiche in attuazione dei principi di semplificazione e snellimento delle procedure ; - la Deliberazione di Giunta regionale n. 623 del 10 novembre 2015, con la quale è stato conferito all Avv. Elisabetta Longo l incarico di Direttore della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio ; - la Deliberazione di Giunta regionale n. 698 del 26 gennaio 2016, recante Legge Regionale 31 dicembre 2015, n.17 "Legge di stabilità regionale 2016" - attuazione disposizioni di cui all'art.7, comma 8 ; - la Deliberazione di Giunta regionale n. 273 del 24 maggio 2016, concernente: Approvazione dei principi generali e delle procedure di revisione ed aggiornamento del Repertorio regionale delle competenze e dei profili professionali, approvato con DGR 452/2012. Revoca e sostituzione dell allegato A della Deliberazione di Giunta regionale n. 452 dell 11 settembre 2012 ; - la Determinazione n. C1689 del 26 agosto 2005, avente ad oggetto: Decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 99 - Legge regionale 6 agosto 1999 n. 14. Disposizioni per il rilascio da parte dei Comuni della certificazione di Imprenditore Agricolo Professionale ( IAP ). - la Determinazione n. G02251 del 14 marzo 2014, concernente: Riorganizzazione delle strutture organizzative di base della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio ; - la Determinazione n. G03872 del 18 aprile 2016, di approvazione del Bando pubblico per l attuazione della Misura 6, Sottomisura 6.1 Aiuti all avviamento aziendale per i giovani agricoltori, del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio 2014/2020; - la Determinazione n. G09062 del 5 agosto 2016, di approvazione del Bando pubblico per l attuazione della Misura 1, Sottomisura 1.1 Sostegno ad azioni di informazione professionale e acquisizione di competenze, del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio 2014/2020; - la circolare prot. 267914 del 20 maggio 2016 della Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio, avente ad oggetto: Autorizzazione corsi di formazione privati non finanziati Circolare operativa ; CONSIDERATO che l art. 2135 del codice civile, al primo comma, definisce imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali ed attività connesse ; TENUTO CONTO che: - in base alla normativa di settore citata, al fine di accedere agli aiuti previsti in loro favore, gli interessati con età compresa tra i 18 ed i 40 anni devono attestare il possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, pena l inammissibilità della loro richiesta di finanziamento; - la Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca ha individuato le condizioni ed i contenuti formativi richiesti per l acquisizione delle conoscenze e competenze necessarie, attraverso

l adozione della deliberazione 292/2014 e delle determinazioni G 03872/2016 e G 09062/2016 sopra menzionate; - i provvedimenti sopra citati prevedono che il possesso delle adeguate conoscenze e competenze professionali si intendano acquisite dai soggetti che abbiano uno o più dei seguenti requisiti: possesso di un titolo di studio di livello universitario ovvero di un titolo di studio di scuola media superiore conseguito in campo agrario o forestale; possesso di un attestato di frequenza con profitto a corsi di formazione professionali della durata minima di 150 ore; possesso di una esperienza lavorativa, dopo aver assolto l obbligo scolastico, di almeno due anni in qualità di coadiuvante familiare ovvero di lavoratore agricolo, documentata dall iscrizione al relativo regime previdenziale e perfezionata con la partecipazione ad un corso di formazione professionale della durata minima di 50 ore; - al fine di essere ammessi all eventuale accesso ai benefici previsti dalla Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca della scrivente Amministrazione regionale, gli interessati privi del titolo di studio universitario o di scuola superiore, sono pertanto tenuti a frequentare uno dei due corsi di formazione di cui al punto precedente; PRESO ATTO degli standard formativi per i suddetti corsi di formazione individuati dalla Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca, con le determinazioni G 03872/2016 e G 09062/2016 già citate; RILEVATO che, oltre alla formazione finanziata con fondi pubblici, è possibile effettuare corsi di formazione autofinanziati e autorizzati dalla Regione, finalizzati a dotare le persone delle necessarie conoscenze e competenze e che pertanto è opportuno per ragioni di uniformità adeguare i programmi formativi attualmente in uso a quelli individuati dalla Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; RITENUTO NECESSARIO pertanto procedere all approvazione dello standard formativo per l acquisizione del requisito di Imprenditore agricolo professionale, come descritto nell Allegato 1 della presente determinazione; FATTI SALVI gli effetti derivanti dalla frequenza a corsi di formazione per Imprenditore agricolo professionale organizzati sulla base di programmi didattici autorizzati precedentemente all adozione del presente atto; DETERMINA Per le motivazioni esposte in premessa, che formano parte integrante e sostanziale della presente determinazione, 1) di approvare lo standard formativo per l acquisizione del requisito di Imprenditore agricolo professionale come descritto nell Allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2) di fare salvi gli effetti derivanti dalla frequenza a corsi di formazione per Imprenditore agricolo professionale organizzati sulla base di programmi didattici autorizzati precedentemente all adozione del presente atto;

3) di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e nella sezione Formazione regolamentata del sito della Regione Lazio e che tali pubblicazioni rivestono carattere di formale notifica. Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso all Autorità giudiziaria o ricorso straordinario al Capo dello Stato, nei termini e nei modi previsti dalla legge. La Direttrice (Avv. Elisabetta Longo)

ALLEGATO 1 Corsi di formazione professionale della durata minima di 150 ore Moduli obbligatori Denominazione Modulo Descrizione Durata Modulo 1 Adempimenti fiscali, amministrativi e politiche agricole Modulo 2 Igiene e sicurezza lavoro Tutela ambientale Adempimenti, responsabilità ed obblighi dell imprenditore agricolo in materia di previdenza, contratti di lavoro dei dipendenti, gestione aziendale contabile, fiscale, PAC, PSR e Condizionalità Applicazione della normativa vigente in materia di sicurezza aziendale (D.lgs. 81/2008 e ss.mm.ii) a tutela della salute dei lavoratori, dell igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro e di salvaguardia del territorio (PAN) 30 ore 30 ore Modulo 3 Tematiche afferenti le focus area Dovranno essere obbligatoriamente trattate almeno 6 delle tematiche prioritarie e 4 delle tematiche secondarie. 90 ore (*) Tematiche prioritarie: 1) Adattamento competitivo ai cambiamenti climatici; 2) Promozione dell utilizzo delle ICT nelle aree rurali (banda larga/ultra larga); 3) Tecniche di trattamento acque reflue e effluenti zootecnici; 4) Tecniche di promozione e marketing dei prodotti agricoli; 5) Tecniche di benchmarking aziendale; 6) Pratiche sanitarie per l'ottimizzazione gestionale degli allevamenti; 7) Tecnologie innovative per l'ottimizzazione gestionale degli allevamenti; 8) Nuove varietà e genotipi orientate alle produzioni di qualità; 9) Promozione e valorizzazione dell'agro-biodiversità; 10) Metodi e tecniche a basso impatto per il controllo delle avversità; 11) Promozione filiera corta; 12) Tecniche di tracciabilità, certificazione ed etichettatura delle produzioni agricole;

13) Metodologie e tecniche innovative di imballaggio e gestione del prodotto agricolo; 14) Tecnologie innovative per l'irrigazione ed il risparmio idrico; 15) Tecniche di riduzione degli input energetici in agricoltura; 16) Promozione della capacità imprenditoriale, multifunzionalità e diversificazione; 17) Tecniche di salvaguardia patrimonio forestale; 18) Metodi e processi di agricoltura sociale; 19) Promozione e difesa del paesaggio rurale; 20) Nuovi strumenti finanziari- assicurativi per la difesa del reddito. Tematiche secondarie: 1) Tecniche di diversificazione produttiva; 2) Supporto alla introduzione di genotipi innovativi in agricoltura; 3) Supporto alla produzione di IVª e Vª gamma; 4) Produzioni dietetiche e salutistiche (BIO); 5) Innovazioni a supporto delle produzioni vegetali e zootecniche; 6) Logistica dei prodotti legnosi; 7) Certificazione ambientale; 8) Supporto alla innovazione di processo e di prodotto; 9) Supporto all'innovazione organizzativa e di qualità nelle filiere; 10) Pratiche pre e post raccolta per la sicurezza delle produzioni in filiera; 11) Promozione della internazionalizzazione; 12) Tecniche di prevenzione dell'erosione; 13) Miglioramento della capacità imprenditoriale; 14) Strategie di finanza aziendale; 15) Difesa avversità naturali e dagli eventi catastrofici; 16) Telerilevamento applicato all'agricoltura; 17) Robotica e meccanizzazione integrale; 18) Sviluppo ed introduzione di nuove tipologie di prodotti e nuove produzioni; 19) Valorizzazione scarti e sottoprodotti a fini agronomici alimentari ed energetici; 20) Benessere animale. * = Nell ambito di tali 90 ore, per un approfondimento pratico delle nozioni teoriche trattate nei Moduli 1, 2 e 3, è possibile effettuare: - fino ad un massimo di 15 ore, di visite didattiche presso aziende esemplari che applicano migliori tecniche; - fino ad un massimo di 10 ore, di attività dimostrative in campo presso aziende esemplari che applicano migliori tecniche. Requisiti di accesso al corso: - aver assolto gli obblighi scolastici previsti dalle vigenti normative in materia; - aver compiuto 18 anni alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso; - per i cittadini stranieri: essere in possesso della capacità di comprensione della lingua italiana parlata e scritta e di regolare permesso di soggiorno.

Modalità di svolgimento della prova finale del corso: L esame finale, da effettuare in presenza, è diretto ad accertare l apprendimento delle conoscenze e l acquisizione delle competenze tecnico-professionali previste dal corso. Esso sarà articolato in: prova pratica per la verifica dell apprendimento delle competenze tecnico-professionali; test scritto, per la verifica dell apprendimento delle competenze cognitive. Composizione della Commissione di esame La Commissione di esame è presieduta da un rappresentante della Regione Lazio o suo delegato ed è composta da un rappresentante e da due docenti dell ente di formazione. Certificazione Finale Al candidato che supera la prova finale viene rilasciato un attestato di frequenza, con verifica degli apprendimenti, secondo la modulistica regionale attualmente in uso.

Corsi di formazione professionale della durata minima di 50 ore Moduli obbligatori Denominazione Modulo Descrizione Durata Modulo 1 Igiene e sicurezza lavoro Tutela ambientale Applicazione della normativa vigente in materia di sicurezza aziendale (D.lgs. 81/2008 e ss.mm.ii) a tutela della salute dei lavoratori, dell igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro e di salvaguardia del territorio (PAN) 12 ore Modulo 2 Tematiche afferenti le focus area Dovranno essere obbligatoriamente trattate almeno 5 delle tematiche prioritarie e 2 delle tematiche secondarie. 38 ore (*) Tematiche prioritarie: 1) Adattamento competitivo ai cambiamenti climatici; 2) Benessere animale; 3) Tecniche di trattamento acque reflue e effluenti zootecnici; 4) Tecniche di promozione e marketing dei prodotti agricoli; 5) Tecniche di benchmarking aziendale; 6) Pratiche sanitarie per l'ottimizzazione gestionale degli allevamenti; 7) Tecnologie innovative per l'ottimizzazione gestionale degli allevamenti; 8) Nuove varietà e genotipi orientate alle produzioni di qualità; 9) Promozione e valorizzazione dell'agro-biodiversità; 10) Metodi e tecniche a basso impatto per il controllo delle avversità; 11) Promozione filiera corta; 12) Tecniche di tracciabilità, certificazione ed etichettatura delle produzioni agricole; 13) Metodologie e tecniche innovative di imballaggio e gestione del prodotto agricolo; 14) Tecnologie innovative per l'irrigazione ed il risparmio idrico; 15) Tecniche di riduzione degli input energetici in agricoltura; 16) Valorizzazione scarti e sottoprodotti a fini agronomici, alimentari ed energetici; 17) Tecniche di salvaguardia patrimonio forestale; 18) Metodi e processi di agricoltura sociale; 19) Promozione e difesa del paesaggio rurale; 20) Nuovi strumenti finanziari- assicurativi per la difesa del reddito.

Tematiche secondarie: 1) Tecniche di diversificazione produttiva; 2) Supporto alla introduzione di genotipi innovativi in agricoltura; 3) Supporto alla produzione di IVª e Vª gamma; 4) Produzioni dietetiche e salutistiche (BIO); 5) Innovazioni a supporto delle produzioni vegetali e zootecniche; 6) Logistica dei prodotti legnosi; 7) Certificazione ambientale; 8) Supporto alla innovazione di processo e di prodotto; 9) Supporto all'innovazione organizzativa e di qualità nelle filiere; 10) Pratiche pre e post raccolta per la sicurezza delle produzioni in filiera; 11) Promozione della internazionalizzazione; 12) Tecniche di prevenzione dell'erosione; 13) Miglioramento della capacità imprenditoriale; 14) Strategie di finanza aziendale; 15) Difesa avversità naturali e dagli eventi catastrofici; 16) Telerilevamento applicato all'agricoltura; 17) Robotica e meccanizzazione integrale; 18) Sviluppo ed introduzione di nuove tipologie di prodotti e nuove produzioni. * = Nell ambito di tali 38 ore, per un approfondimento pratico delle nozioni teoriche trattate nei Moduli 1 e 2, è possibile effettuare: - fino ad un massimo di 4 ore, di visite didattiche presso aziende esemplari che applicano migliori tecniche; - fino ad un massimo di 4 ore, di attività dimostrative in campo presso aziende esemplari che applicano migliori tecniche. Requisiti di accesso al corso: - aver assolto gli obblighi scolastici previsti dalle vigenti normative in materia; - aver compiuto 18 anni alla data di presentazione della domanda di iscrizione al corso; - per i cittadini stranieri: essere in possesso della capacità di comprensione della lingua italiana parlata e scritta e di regolare permesso di soggiorno. Modalità di svolgimento della prova finale del corso: L esame finale, da effettuare in presenza, è diretto ad accertare l apprendimento delle conoscenze e l acquisizione delle competenze tecnico-professionali previste dal corso. Esso sarà articolato in: prova pratica per la verifica dell apprendimento delle competenze tecnico-professionali; test scritto, per la verifica dell apprendimento delle competenze cognitive. Composizione della Commissione di esame La Commissione di esame è presieduta da un rappresentante della Regione Lazio o suo delegato ed è composta da un rappresentante e da due docenti dell ente di formazione.

Certificazione Finale Al candidato che supera la prova finale viene rilasciato un attestato di frequenza, con verifica degli apprendimenti, secondo la modulistica regionale attualmente in uso.