L AMORE, CAUSA ED EFFETTO DEL PERDONO

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L AMORE, CAUSA ED EFFETTO DEL PERDONO Salmo 45 2 Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema, la mia lingua è stilo di scriba veloce. 3 Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre. 4 Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, 5 avanza per la verità, la mitezza e la giustizia. La tua destra ti mostri prodigi: 6 le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; 1

sotto di te cadono i popoli. 7 Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno. 8 Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali. 9 Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre. 10 Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir. 11 Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; 12 al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui. 13 Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto. 14 La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito. 15 È presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte; 16 guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re. 17 Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra. 18 Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre. Lc 7,36-50 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato. 38 Fermatasi dietro, si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime; poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. 39 A quella vista, il fariseo che l aveva invitato pensò tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». 40 Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di pure». 41 «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l altro cinquanta. 42 Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». 43 Simone rispose: «Suppongo 2

quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44 E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato l acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui, che perdona anche i peccati?». 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va in pace!». MESSAGGIO Amore e perdono si alimentano a vicenda, in una circolarità continua. I gesti di questa donna sono l espressione piena della fede nel perdono di Gesù, la risposta delicata ed esaltante della more che accetta di essere amato. Questa donna accetta la grazia di Dio ed esprime il suo grazie, l amen della fede. Mentre colui che presume di essere giusto rende vano il piano di Dio. Nella casa della legge, simboleggiata da Simone il fariseo, dove era atteso e invitato, Gesù imbandisce il banchetto nuziale per la peccatrice inopportuna e indesiderata. Da una parte la donna rannicchiata, che riceve l abbondanza dell amore di Gesù, se ne impregna e ne trabocca riversandolo su di lui. Dall altra il fariseo autosufficiente e controllato, che conosce solo il merito, ignora il debito e l amore che lo condona. Non può partecipare alla danza dell amore, se prima non partecipa al pianto del suo peccato. Da esso ci si salva solo con la conversione. Infatti non può essere perdonato, fino a quando non è riconosciuto come peccato. La conversione più profonda è il semplice riconoscerci peccatori e bisognosi di perdono. Gesù qui conferma di essere quel Dio che ha rivelato: un Dio che ama e fa grazia a tutti, ai pagani-nemici (7,1-10), ai piccoli (7,11-17) e ai peccatori (7,36-50). Si conclude l abbozzo del cammino di fede per ogni uomo che non ha visto Gesù. Chi crede alla potenza della sua parola (7,1-10), vince la morte (7,11-17) perché Dio ha visitato il suo popolo come aveva promesso a Israele. Questa promessa è aperta a tutti coloro che l accolgono nell invito alla conversione del Battista e nel dono di grazia che Gesù compie (7,18-35). Anzi, il banchetto nuziale nella casa della legge non è offerto ai giusti, ma solo a quanti hanno bisogno di perdono, cioè a tutti, perché tutti siamo trasgressori della legge. Questa donna è figura del vero popolo che si riconosce 3

peccatore e bisognoso di perdono. Questa donna è la prima che realizza ciò che si deve fare per ereditare la vita eterna: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente». Non é più peccatrice ed adultera, trasgreditrice della legge: entra e sta di casa in questa legge dell amore che è Dio stesso, lo sposo, perché ne ha ricevuto la grazia e il perdono. Uno sguardo diverso La prostituta del villaggio interrompe il banchetto organizzato da un fariseo per accogliere Gesù. Simone la riconosce e diventa nervoso. Conosce bene queste prostitute che arrivano alla fine dei banchetti alla ricerca di clienti. La prostituta si rivolge direttamente a Gesù. Non dice nulla. E commossa. Non sa come esprimergli il suo ringraziamento e scoppia a piangere. Le sue lacrime bagnano i piedi di Gesù. Dimenticandosi dei presenti, si scioglie i capelli e glieli asciuga. Bacia continuamente quei piedi amati, e, aprendo un vasetto che porta appeso al collo, li cosparge di profumo. Il fariseo contempla la scena inorridito. Il suo sguardo di uomo esperto della legge vede in quella donna solo una «peccatrice» indegna, che sta contaminando la purezza dei commensali. Non considera le sue lacrime. In lei vede semplicemente i gesti di una donna che, per mestiere, sa solo sciogliersi i capelli, baciare, accarezzare e sedurre con i suoi profumi. Allo stesso tempo, il suo sguardo di disprezzo gli impedisce di riconoscere in Gesù il profeta della compassione di Dio. La sua accoglienza e la sua tenerezza nei confronti di quella donna lo sconcertano. Non può essere un profeta. Lo sguardo di Gesù è diverso. In quel comportamento, che tanto scandalizza il «moralista» Simone, lui vede solo l amore e la grande riconoscenza di una donna che sa di essere amata e perdonata da Dio. Per questo si lascia toccare e amare da lei. Le offre il perdono di Dio, l'aiuta a scoprire in se stessa una fede che la sta salvando e la incoraggia a vivere in pace. Gesù non fu mai visto come rappresentante della norma, ma come profeta della compassione di Dio. Per questo, nel movimento di noi che oggi cerchiamo di seguire Gesù, non abbiamo bisogno di «maestri» che disprezzino i peccatori e screditino i «profeti» della compassione di Dio. Abbiamo bisogno di cristiani che guardino gli emarginati morali e gli indesiderabili come li guardava Gesù. Beati quelli che stanno con loro nel sostenere la loro dignità umana e nel destare la loro fede in questo Dio che li comprende, li ama e li perdona, come invece noi non sappiamo fare. 4

Esclusa? Una donna peccatrice sta toccando Gesù. La reazione di Simone è di indignazione e scandalo. Quella donna è un indesiderabile che dovrebbe essere allontanata rapidamente dal profeta. La reazione di Gesù, al contrario, è di accoglienza e comprensione. Sembra che in lei veda solo un essere bisognoso di amore, riconciliazione e pace. Questo atteggiamento costante di Gesù, che Luca descrive n el corso di tutto il suo vangelo, fatto di accoglienza verso coloro che sembrano esclusi in anticipo dal regno di pio, ci obbliga a rivedere il nostro atteggiamento verso certi ambiti e gruppi, ai quali neghiamo il diritto di avvicinarsi a Gesù. Tra di loro ve ne è uno di cui noi cristiani quasi non abbiamo il coraggio di parlare: il gruppo degli omosessuali, uomini e donne. Un mondo che le Chiese hanno preferito quasi sempre passare sotto silenzio, mentre socialmente erano disprezzati, emarginati e perfino perseguitati. Difficilmente una parola di speranza. Solo condanne e anatemi per ridurli all oscurità, al silenzio o al disprezzo. Dove hanno potuto ascoltare una parola che li facesse sentire chiamati anche loro al regno di Dio? Quando hanno potuto sapere che Dio è Dio anche per gli indesiderabili della società? Chi ha parlato loro dell accoglienza di Gesù? E, tuttavia, anche gli omosessuali hanno diritto al Vangelo. Noi seguaci di Gesù dobbiamo domandarci quale aiuto offriamo a questi uomini e a queste donne perché crescano in maturità umana e responsabilità cristiana; quale messaggio ascoltano da noi affinché vivano la loro condizione sessuale partendo da un atteggiamento responsabile e credente. Non è cristiano adottare una posizione di condanna o rifiuto né giudicare la vita di una persona riducendola alla sessualità, senza tenere in conto altri valori e dimensioni della sua personalità. Dobbiamo annunciare e offrire anche a questi uomini e a queste donne la possibilità di scoprire in Gesù la propria dignità, l accettazione responsabile della loro condizione e l accoglienza liberante che quasi sempre è negata loro nella società. Non separare nessuno da Gesù Secondo il racconto di Luca, un fariseo di nome Simone è molto interessato a invitare Gesù alla sua mensa. Probabilmente vuole approfittare del pasto per dibattere alcune questioni con quel galileo che sta acquistando fama di profeta tra la gente. Gesù accetta l invito: a tutti deve giungere la Buona Notizia di Dio. Durante il banchetto avviene però qualcosa che Simone non ha previsto. Una prostituta del luogo interrompe la conversazione alla 5

fine del pasto, si getta ai piedi di Gesù e scoppia a piangere. Non sa come ringraziarlo per l amore che mostra verso quelli che, come lei, vivono segnati dal disprezzo generale. Tra la sorpresa generale bacia continuamente i piedi di Gesù e li cosparge con un profumo prezioso. Simone contempla la scena inorridito. Una donna peccatrice che tocca Gesù a casa sua! Non lo può sopportare: quell'uomo è un incosciente, non un profeta di Dio. Quella donna impura si dovrebbe separarla rapidamente da Gesù. Tuttavia, Gesù si lascia toccare e amare da quella donna. Lei ne ha bisogno più di tutti. Con speciale tenerezza le offre il perdono di Dio, poi la invita a scoprire nel proprio cuore una fede umile che la sta salvando. Gesù desidera solo che viva in pace: «I tuoi peccati sono perdonati... La tua fede ti ha salvata; va in pace!». Tutti i vangeli sottolineano l accoglienza e la comprensione di Gesù nei confronti delle categorie più escluse dalla benedizione di Dio: prostitute, esattori delle imposte, lebbrosi... Il suo messaggio è scandaloso: i disprezzati dai settori più religiosi occupano un posto privilegiato nel cuore di Dio. La ragione è una sola: essi sono i più bisognosi di accoglienza, dignità e amore. Amore compassionevole I diversi gruppi contemporanei di Gesù, per il loro comportamento morale si ispiravano a un esigenza radicale formulata nell antico libro del Levitico con queste parole: «Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo» (19,2). Gli ebrei intendevano questa santità come «separazione da ciò che è impuro». Questo modo di intendere l «imitazione di Dio» generò in Israele una società discriminatoria ed esclusiva, in cui si onoravano i puri e si disprezzavano gli impuri, si apprezzavano gli uomini e si sospettava della purezza delle donne, si conviveva con i sani, ma si fuggiva dai lebbrosi. In questa società, Gesù introduce un alternativa rivoluzionaria: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Luca 6,36). Il primo tratto caratteristico di Dio è la misericordia, la compassione, non la santità. Chi vuole essere simile a lui non deve vivere «separandosi» dagli impuri, ma amandoli con amore misericordioso. Per questo Gesù inizia imo stile di vita nuovo, ispirato solo al rispetto e all amore. Tocca i lebbrosi, accoglie i peccatori, come i pubblicani e le prostitute. La sua mensa è aperta a tutti. Nessuno ne resta escluso, poiché nessuno è escluso dal cuore di Dio. Non basta credere in Dio, ma sapere in quale Dio crediamo. Il Dio misericordioso in cui credette Gesù non porta ad atteggiamenti esclusivi di disprezzo, intolleranza o rifiuto, ma attrae verso l accoglienza e il rispetto. Non lasciamoci trarre in inganno. Da Gesù 6

non si impara a vivere in un modo qualunque. Lui insegna solo ad amare. U racconto di Luca è indimenticabile. Una donna «peccatrice» si avvicina a Gesù. Partendo dalla sua visione religiosa, il fariseo Simone reagisce con un atteggiamento di sospetto e rifiuto: non capisce come Gesù possa lasciarsi toccare da quella prostituta. Gesù, invece, reagisce partendo dall amore. Dal suo cuore nascono solo parole di perdono, di incoraggiamento e di salvezza. Passione per la vita Gesù è un appassionato della vita. La sua parola e la azione sono ispirati da un solo desiderio: «Io sono venuto perché abbiano la vita» (Giovanni 10,10). Questo è il obiettivo: rinnovare la vita, cambiarla, renderla più de e felice per tutti, instaurare l'amore e la fiducia reciproca, allargare fino all infinito l orizzonte, orientarlo tutto ve Dio, «amante della vita». Se scaccia i mercanti dal tempio è perché trasformar culto in semplice mercato, impedendo che sia fonte di vita per tutti. Se critica gli scribi è perché le loro tradizioni assillano la vita e la riducono a mera osservanza, dimenticando la liberazione dell amore. Se si avvicina a coloro in cui la vita è più malata, distrutta e rovinata è per guarirli e invitarli a un'esistenza più sana e salutare. Se perdona i peccatori e li libera dalla paura di Dio è perché desidera che vivano riconciliati con stessi e in pace con lui. Si capisce che Gesù cerca con tanto impegno la fecondità, nessuno deve vivere in modo sterile, poiché la vita è creazione. Il fico che osa vivere senza dare frutto deve essere punito. Il servo dalle motivazioni meschine, che non rischia il suo talento per farlo fruttificare, non merita nessuna ricompensa. Nessuno deve soffocare la vita che Dio fa crescere in noi. Gesù sognava un «uomo nuovo», un essere impegnato a trasformare la vita e renderla migliore. Il perdono di Gesù alla donna peccatrice non è un rito ordinario di «assoluzione dei peccati». È molto di più. Il fariseo Simone, seguendo la sua visione legalistica, cerca tutto tranne che il vero bene della donna. Gesù, che invece vuole per lei solo la vita, la libera dalla sua umiliazione, le restituisce la sua dignità, la rinnova interiormente e le apre un nuovo orizzonte: La tua fede ti ha salvata; va in pace! PREGHIAMO 1.Lascia sgorgare dal tuo cuore la gioia e traducila in lode al Signore; lascia sgorgare dal tuo cuore la gioia ripensando ai tanti doni di Dio. 7

2. Lui perdona ogni tuo errore, ti rincuora nelle sofferenze, ti libera dalla paura della morte, ti fa gustare la gioia e l'amore. 3. Il Signore ti dà sempre fiducia, ti rinnova l'entusiasmo di vivere e il tuo spirito ritorna giovane come aquila librata nelle altezze. 4. Liberazione è il lavoro del Signore, liberazione di tutti gli oppressi. La storia passata ce lo ha mostrato in tanti fatti e persone. 5.Buono e paziente è il Signore, forte e insieme compassionevole, capace di quella dolce tenerezza che sgorga da un grande amore. 6. Quando sbagliamo con stupido orgoglio non se la lega al dito, non continua a rinfacciarcelo e non ci tiene il broncio. 7. Non fa come facciamo noi che ricambiamo male con male; lui ci usa maggiori attenzioni perché è veramente capace di amare. 8. A chi gli si avvicina con fiducia sorride commosso e dice: «Dimentico tutti i tuoi sbagli, me li butto dietro le spalle». 9. Agisce come un padre coi figli, come una madre coi piccoli che nel dolore ha generato alla vita: li ama così come sono. 10. Li ama perché sono suoi figli, li ha visti nascere e crescere e di ciascuno conosce il carattere, conosce i pregi e i difetti. 11. Così ci tratta il Signore perché sa come siamo fatti, conosce meglio di noi la fragile natura dell'uomo. 12. La nostra vita è come quella di un fiore: nella giovinezza siamo forti e splendenti ma il vento degli anni ci scuote e pieghiamo la testa smarriti. 13. Immenso è l'amore del Signore, un amore senza confini, senza limiti di tempo e di spazio, senza riserve, paure o ricatti. 14. Questo intuisce e gusta chiunque sa fidarsi di lui, ogni uomo che si addentra nel segreto mistero di Dio. 15. Troppo alto per noi il suo mistero, ma la sua azione di liberazione diventa giustizia e misericordia che abbraccia tutta la storia. 16. Uomini di ogni razza, popolo, cultura e creature che vivete sulla terra innalzategli un canto di lode e benedite in eterno il suo nome. 17. Lodatelo voi tutti credenti delle molte religioni della terra; lodatelo patriarchi e anziani, profeti e mistici di ogni popolo. 18. Lodatelo sacerdoti, religiosi e laici che avete un ministero nella comunità; lodatelo gente semplice e dal cuore puro, capace di mettere in pratica la sua Parola. 19. Lodatelo uomini di retta coscienza, cercatori del volto di Dio nella cultura, nella scienza, nell'arte, nella lotta per la giustizia e la pace. 20. Unisco la mia voce alla vostra e con quella dei santi nel cielo nella grande liturgia di lode all inesauribile amore di Dio. 8