C.A.I. Sezione di Firenze Gruppo Escursionistico Emilio Orsini Gruppo Sci-CAI Sergio Serafini Via del Mezzetta 2/M Orario: lun-ven 16,00-19,00 (ven. anche 9-13) Tel. 055-61.20.467 Fax 055-61.23.126 23-30 AGOSTO 2014 Settimana a Chiesa Valmalenco, in collaborazione con il gruppo Sci-Cai Sergio Serafini Accompagnatori: AE EAI Lazzerini Piero (cell: 349.6611091) AE Pedrazzani Stefano (cell: 335.7798720) ASE Sandrelli Alessandro (cell: 340.3834598) Serata illustrativa e saldo venerdì 18 Luglio ore 21 presso la sede di via del Mezzetta 2/m. Difficoltà: EEA EAI EE E T Mezzo di trasporto: Mezzi propri Tempo di percorrenza: Vedi programma Apertura iscrizioni 5 Maggio 2014. Quest anno i gruppi GEEO e Sci-CAI organizzano la settimana estiva in Valmalenco, precisamente a Chiesa Valmalenco, un paesino posto a 960 m. La Valmalenco si incunea nelle Alpi Retiche occidentali; più precisamente divide in due le Alpi del Bernina lasciando ad ovest i Monti della Val Bregaglia e ad est il Gruppo dello Scalino ed il Massiccio del Bernina. La valle è percorsa dal torrente Mallero che a Sondrio si getta nel fiume Adda. I monti principali che contornano la valle, comprese le valli laterali, sono, Pizzo Zupò - 3996 m, Piz Roseg - 3937 m, Monte Disgrazia - 3678 m, Cima di Rosso - 3369 m, Pizzo Scalino 3323 m, Pizzo Cassandra - 3226 m, Monte del Forno - 3214 m, Vetta di Ron - 3137 m, Pizzo Canciano - 3103 m. Quota di partecipazione: soci CAI e minorenni 420, non soci CAI 470. Alloggio presso l Hotel Betulla. Supplemento per camera singola 50. Obbligatorio anticipare rispettivamente 100 e 150, per soci e non soci, al momento dell iscrizione. Si potrà anche effettuare un Bonifico (chiedendo in segreteria il codice IBAN). La quota comprende la mezza pensione, vino e acqua ai pasti, l assistenza degli accompagnatori, e l assicurazione per i non soci. Sono esclusi gli extra in albergo. Il viaggio sarà effettuato con mezzi propri, con posti condivisi, con costi e rimborsi in accordo al regolamento CAI. In particolare il costo totale del viaggio (considerato pari a 0,3 /km per ogni auto) verrà diviso in parti uguali fra tutti i partecipanti, ad esclusione di accompagnatori ed autisti. Il ricavato sarà poi suddiviso in parti uguali fra tutti gli autisti. Materiale: per le ferrate sono necessari casco, imbracatura, kit da ferrata, un cordino e un moschettone a ghiera; per il ghiacciaio dotarsi di abbigliamento invernale, buoni scarponi, possibilmente ramponabili, ramponi, ghette e una piccozza. Il materiale si può noleggiare presso la sezione di Firenze, segnalandolo al momento dell iscrizione, e ritirare alla serata illustrativa. Informazioni ed Iscrizioni: presso la sezione CAI di Firenze o per e-mail: segreteria@caifirenze.it SONO INDISPENSABILI SCARPE ALTE CON SUOLA IN VIBRAM E ABBIGLIAMENTO ADEGUATO
Programma escursioni e avvertenze: Ogni giorno vengono proposte tre gite di tipologia diversa per difficoltà e durata (A, B e C); i responsabili della gita si riservano di modificare, o annullare l escursione, nel caso si presentassero situazioni di rischio per la sicurezza dei partecipanti. Per quanto non previsto si rimanda al regolamento delle gite della Sezione Fiorentina del CAI, consultabile sul sito: www.caifirenze.it. 1 a Gita: Gita A: Anello, con salita al Sasso Nero (2917 m), ore 6/6.30 - dislivello 1.200 m - difficoltà EE Da Chiesa Val Malenco andiamo in auto a S. Giuseppe e da qui prima al Rif. Sasso Nero e poi al Rif. Barchi, anonimo, circa 1700 m, dove parcheggeremo le auto. Da qui seguiamo il sentiero per il Rif. Palù (1947 m). Da qui si continua per il Bocchel del Torno (2195 m); da qui andiamo a sinistra iniziamo a salire seguendo la segnalazione con bolli gialli; continuiamo a salire fino a raggiungere una bocchetta a quota 2500 m, dalla quale vediamo un suggestivi scorcio sulla Val Malenco. Continueremo a salire fino a raggiungere pianoro con un minuscolo specchio d acqua, chiuso da un canalino detritico che dovremo risalire tenendo il lato destro fino a raggiungere quota 2817 m. Da qui continuiamo a salire fino a raggiungere un pianoro. Di fronte un nevaio. Aggirato il nevaio raggiungiamo la vetta a quota 2917 m. La via di ritorno segue per un tratto quella dell andata, per poi scendere alla nostra dx lungo il sentiero che porta all Alpe Sasso Nero; da qui torniamo al Rif. Palù e quindi al punto di partenza. Gita B: Anello: Rif. Palù, Rif. Motta, Bocchel de Torno, Rif. Palù - dislivello 476 m - ore 4/5 - Difficoltà E Il punto di partenza è lo stesso della gita A. Dal Rif. Barchi saliamo verso il Rif. Palù; poche decine di metri prima del rifugio sulla dx del Lago Palù seguiamo le indicazioni per l Alpe Palù e il Rif. Motta (2176 m). Dal rifugio si può salire al Monte Motta (2310 m). Dalla vetta riscendiamo all Alpe di Campolongo, al Bocchel de torno e infine al Rif. Palù. Gita C: Anello del Lago Palù. Punto di partenza insieme alla gita A/B - ore 2/3 - dislivello m. 270 Il punto di partenza è lo stesso delle gite A e B. Poco prima del Rif. Palù prendiamo il sentiero alla destra del lago seguendo le indicazioni Alpe Palù; da qui proseguiamo per Alpe Roggione e infine torniamo al Rif. Palù. Il lago Palù è il maggiore dei laghi Alpini Valtellinesi; giace in una specie di ameno altipiano; le sue purissime acque danno un senso di tranquillità ed è circondato da sponde erbose e da un bosco di larici, di pini mughi, e abeti. 2 a Gita Gita A: Passo forno Capanna Forno (svizzera) - ore 6/7 - dislivello 1.150 m - Difficoltà EE Da Chiesa: con auto fino a pian del lupo dove si trova un ampio parcheggio situato lungo il torrente Mallero; da qui imbocchiamo la strada bianca di fondo valle; superato il torrente che scende dalla Val Sissone, al bivio il sentiero di sinistra porta al Rif. Porro, mentre quello di destra guadagna subito quota portandoci all alpeggio di Vazzeda inferiore 1832 m, ore 1.30. Da qui, superato un dosso roccioso, si giunge all Alpe Vazzeda 2033 m, dove troveremo un bivio, procederemo a dx in un ambiente spettacolare con vista sul Disgrazia e sul Pizzo Scalino. Una volta raggiunto il Passo del Forno, 2778 m, si scende in circa 30 minuti al Rifugio Capanna Forno (in Svizzera). Il ritorno segue la via dell andata. Gita B - Anello del Rif. Camerini - ore 5/6 - dislivello 980 m - difficoltà EE Partenza come la gita A; si continua insieme fino all Alpe Vazzeda Superiore 2.033 m, dove troveremo un bivio a destra che porta al Passo forno, prenderemo invece quello di sinistra. Il percorso si innalza al margine degli Abeti, lungo un falso piano e attraverso i pascoli di alta quota, dopo di che si arriva al Rif. Camerini 2564 m. Il ritorno avviene lungo la via dell andata, oppure subito sotto subito il Rifugio, con l ausilio di corde fisse e metalliche, si scende verso la val Sissone. Un sentiero percorre la Val Sissone fino a chiareggio, l altro, più breve, scende ripidissimo e in breve porta alla località Alpe Laresin e a Chiareggio. Gita C: ad Anello al Rifugio Tartaglione - ore 3 - Dislivello 300 m - difficoltà E Si sale, come per le gita A e B, fino all Alpe Vazzeda inferiore (1936 m), da qui si prende il sentiero che conduce al Rif. Tartaglione, per poi scendere e tornare al punto di partenza (Pian del Lupo).
3 a e 4 a Gita Gita A - Pernottamento in Rifugio Ventina (Pizzo Cassandra 3.226 m) - Difficoltà PD Attrezzatura: piccozza, imbracatura, casco, ramponi, 2 moschettoni, 2 cordini. Partenza da Chiareggio. Lasciata la macchina al parcheggio, si prende la strada che parte dalla chiesetta di Sant. Anna, ci si abbassa sul fiume Mallero, lo si supera, su un ampio ponte di legno, si prosegue su un ampio tracciato, guadagnando quota, immersi in bosco di Abeti, raggiungendo in 1.00 ora il Rifugio Ventina. Il mattino seguente. Dal Rifugio Ventina al Pizzo Cassandra 3226 m. Dislivello 1.266 m - tempo di salita circa ore 4/5 Si percorre il sentiero, che si addentra nel vallone compreso tra le due morene; è preferibile tenersi sulla destra; si prosegue sul ghiacciaio, in genere abbastanza agevole in direzione sw; tenendosi al centro del ghiacciaio, si arriva su un ampio ripiano, dopo una salita abbastanza ripida; ci si porta in prossimità del crepaccio terminale che si deve superare con qualche difficoltà; si raggiunge il Passo Cassandra 3097 m e da qui si prende la bella cresta su roccette e neve, da percorrere con un po di attenzione; la cresta, poi, diviene nevosa e consente di arrivare in breve tempo alla vetta principale. Il ritorno avviene per la via di salita. N.B. Si consigliano abbigliamento invernale, scarpe ramponabili. Il pernottamento al Rifugio ed eventuali spese, non sono compresi nella quota del programma. 3 a Gita Gita B, anello del Rif. Ventina Passo Ventina, laghetti Sassera, Pirola, Chiesa. Dislivello in salita 1020 m - ore 6/7 difficoltà EE Il percorso è uguale a quello della gita A, fino al Rif. Ventina 1965 m; si prosegue per il sentiero 301/305 fino al Passo Ventina 2676 m, raggiungibile in 3 ore. Il panorama è incantevole; dal passo inizia la discesa verso i laghi Sassera, 2400 m. I laghetti sono 3, a circa 10 minuti di distanza fra loro. Si scende sempre con il 301/305 fino ad arrivare all abitato di Pirola e infine a Chiesa, a recuperare le auto lasciate la mattina al parcheggio. Gita C. Anello del Rif. Porro e Ventina, lago Pirola. Dislivello 350m - difficoltà E ore 3.00 Il percorso è uguale a quello delle gite A e B fino ai Rifugi. Arrivati al Rif. Porro, poche decine di metri prima del Rif. Ventina, si trova lì indicazione per il lago Porro; il percorso gira intorno al lago, dopo di che inizia la discesa fino a tornare al punto di partenza. 4 a Gita Gita B - Bivacco ANA, lago Lagazzuolo, lago Pirola, Chiareggio Da Chiesa Valmalenco in auto, arriviamo a S. Giuseppe; attraversata la frazione, più avanti sulla sinistra troviamo uno slargo dove parcheggiare; da qui, 1450 m, inizia il percorso; per il sentiero 321 si giunge al lago Lagazzuolo in ore 1.30, da Chiareggio ore 5.50. Il sentiero è abbastanza agevole fino a quota 1800 m, Dopo inizia a salire a zig zag e abbastanza ripido, con gradini di legno, e pietra. Arrivati all alpeggio del Bivacco alpini, siamo a poca distanza dal lago Lagazzuolo, 1992 m. Al bivio c è una indicazione per il Rif. Ventina, il Rif. Porro e il lago Pirola. Il sentiero costeggia la Bocchetta del Cane fino ad arrivare a quota 2548 m, il punto più alto; si continua fino a trovare il bivio per i Rifugi Ventina e Porro; noi prendiamo per il lago Pirola; si costeggia il lago e poi si scende fino a Chiareggio, (ritorno guardare orari della navetta per San Giuseppe). Gita C: solito percorso della gita B Fino Al Bivacco ANA e Lago Lagazzuolo. Difficoltà E - ore 3/4 - dislivello 447 m Una volta arrivati al Bivacco ANA si prende il sentiero che porta all Alpe Girosso inferiore, si scende a Zocca e infine a S. Giuseppe, al parcheggio, punto di partenza.
5 a Gita Gita A: Campo Moro, Rif. Marinelli, Bocchetta di Caspoggio, Rif. Bignami. Difficoltà Pd dislivello 990 m - ore 6/7 Abbigliamento invernale, imbracatura, piccozza, ramponi, 2 moschettoni, 2 cordini. Lasciata l auto alla prima Diga di Campo Moro 1993 m, si percorre il muraglione dopo di che scendiamo a uno spiazzo sottostante, dove si trovano i cartelli per il Rif. Carate Brianza e il Rif. Marinelli. Nel primo tratto sale ripido, sull aspro versante meridionale del Sasso Moro (3108 m), con qualche tratto esposto protetto da corrimano. Il sentiero volge poi gradualmente a destra (nord-ovest), raggiungendo un più tranquillo bosco di larici, che attraversiamo percorrendo un lungo tratto con andamento quasi pianeggiante. Da qui si raggiunge il Rif. Carate Brianza (ore 2); proseguendo in pochi minuti si arriva alla bocchetta delle Forbici; si continua una traversata quasi pianeggiante e si vede il Rif. Marinelli. Il sentiero inizia di nuovo a salire fino a raggiungere il Rifugio. Da qui si torna un po indietro seguendo a destra l alta via 301/305 in direzione del ghiacciaio. Dobbiamo risalire al primo nevaio, a valle delle roccette che chiudono il ghiacciaio a sinistra. Si continua su traccia che dobbiamo seguire scrupolosamente perché, pur essendo un ghiacciaio poco crepacciato, non si deve prendere sotto gamba, fino alla bocchetta di Caspoggio, 2983 m. Il primo tratto di discesa su nevaio si trova sotto la bocchetta; con l ausilio di corde fisse, si supera una fascia rocciosa; da qui il sentiero è agevole fino al Rif. Bignami, da dove si scende fino a trovare la prima Diga e poi la seconda, dove ci sono le auto parcheggiate. Gita B. solito percorso della gita A fino al Rif. Marinelli, 2813 m - ore 6.30 - difficoltà EE - dislivello m.823 Il ritorno avviene per la via dell andata. Gita C. rifugio Bignami 2.382 m, Anello delle dighe: di campo Moro, ore 3/4 - difficoltà E - dislivello 314 m Da Campo Moro, con L auto, si continua su strada sterrata, fino alla Diga Alpeggera, si lascia l auto al parcheggio, si continua su strada bianca fino all edificio ENEL; il sentiero si snoda al fianco del bacino e, tra pascoli di alta quota, si raggiunge il rifugio Bignami 2382 m; il ritorno si può fare come l andata, oppure dal Rifugio si seguire il sentiero dalla parte opposta della diga, fino a tornare alle Auto. 6 a Gita Gita A: Pizzo scalino 3325 m. dal Rif. Cristina, (richiede pernottamento in rifugio) - dislivello totale m.1325 Un solo giorno: al colle del Cornetto 2.848 m - dislivello 848 m ore 3 Si parte da Campo Moro, prendendo il sentiero per il Rifugio Zoia; subito sopra si risale una zona rocciosa sulla destra; prendiamo a sinistra un percorso sali scendi che ci porta alle baite Campagnera (2145 m) e al Rif. Ca Runcasch. Si prosegue superando due corsi d acqua, passando nei pressi di una zona acquitrinosa e quindi una spianata circondata da grandi rocce. Superato un vallone, si raggiunge un bivio cui prendiamo il sentiero che sale al Rif. Cristina e all alpe Prabello (2287 m) ore 1.50. 2-Giorno Partendo dal rifugio, si prosegue verso la base del Pizzo Scalino, in una spianata erbosa. La si attraversa e si sale la morena con un tratto ripido attraverso un sentiero tortuoso che conduce al Colletto (2848 m). Nel caso della gita di due giorni, bisogna scendere sul ghiacciaio e mettersi i ramponi; si segue un percorso ad arco verso sinistra portandoci su un grande pianoro. Ad est della cima si procede verso il colle; superato il crepaccio terminale nel punto più agevole, si sale una breve rampa di ghiacciaio; superate alcune roccette che possono impressionare un po per l esposizione, anche se il passaggio è agevole, si raggiunge la croce sommitale (3325 m), ore 3/30. Il ritorno avviene per la via dell andata. Gita B: stesso percorso della gita A Rifugio Cristina il Cornetto (2848m) dislivello 848 m - ore 3 Il ritorno per lo stesso sentiero fino al bivio, dove si prende il sentiero 301/305 per Passo Campagnera; si prosegue verso la piana di Campagnera, fino a trovare il bivio che conduce al rifugio Ca Runcasch e Campo Moro. Gita C. Percorso ad anello. Stesso percorso delle gita A e B fino al Rifugio Cristina (2230 m) ore 1.50. Dal rifugio seguire il sentiero 301/305 per il Passo Campagnera, in leggera salita fino al bivio che sale al Pizzo Scalino; si continua per la piana di Campagnera fino a trovare il bivio per il rifugio Ca Runcasch e infine si torna a Campo Moro in ore 2.
7 a Gita Gita A e B. Al Rifugio Longoni (2450 m), dislivello 830 m - ore 4/5 Da S. Giuseppe si continua per Barchi; lasciata l auto al parcheggio del Rif. Sasso Nero, il sentiero inizia subito al secondo tornante; si segue una mulattiera che, attraverso i prati, tra tipiche baite isolate, porta ai pascoli sotto la località di Braccia. Da qui, il sentiero sale attraverso il bosco, dove ritroviamo la strada sterrata che proviene da S. Giuseppe. Proseguendo nel bosco, e costeggiando il torrente si arriva all Alpe Entova; si continua su strada in salita, fino a ritrovare la deviazione per il Rifugio Longoni. Ore 2.30. Ritorno: Dal Rif. Longoni, scendere fino a L Alpe Fora, e poi a Chiareggio. Da chiareggio in Navetta, Ma si consiglia dall Alpe Fora di seguire il sentiero che conduce a Senevedo superiore, Palo Lungo ed infine si scende a S. Giuseppe. Gita C: Anello del lago Entova. Dislivello 400 m - tempo di percorrenza 3.30 Si raggiunge in auto Carotte (1500 m); in prossimità di alcune baracche, sulla strada per Chiareggio, si imbocca il sentiero che in breve conduce all alpe Palo Lungo (1857 m); si sale a mezzacosta nel bosco fino a l Alpe Senevedo superiore, si segue il sentiero che porta al lago Entova (1862 m) visibile solo all ultimo momento. Questo lago appartato è veramente riposante e suggestivo, le sponde paludose sono ricche della tipica flora delle zone umide. Si prosegue verso l Alpe Entova, a Palo Lungo e quindi al punto di partenza.