TESTI PER UN RITIRO O UNA CELEBRAZIONE CON RAGAZZI E ADOLESCENTI

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Transcript:

TESTI PER UN RITIRO O UNA CELEBRAZIONE CON RAGAZZI E ADOLESCENTI Nel caso di celebrazioni, si inseriscano dei canti secondo l opportunità PREGHIERA DI INTRODUZIONE ALL ASCOLTO: Gesù, sono anch io ai tuoi piedi, ho la fortuna di essere davanti a te. Mi verrebbe voglia di cantarti tutti i miei meriti, e invece preferisco riconoscere che ho degli sbagli e dei peccati. Signore non sono sempre come vorrei essere, non sempre prego volentieri, spesso mi lascio vincere dalle distrazioni. Signore, talora ce l ho con i miei compagni, sono invidioso, ho dei risentimenti, mi irrito ed esprimo la mia ira con parole e con gesti. Signore, tante volte non lascio il primo posto agli altri, me lo prendo io il primo posto, convinto che mi spetti. Signore, illumina la mia vita, fammi capire chi sono io veramente, entra in me come luce che rischiara, purifica, riscalda, fa che io mi lasci conoscere da te fino in fondo. (C. M Martini) dal Libro dei Proverbi (Pr 16, 1-3. 9) All'uomo appartengono i progetti del cuore, ma dal Signore viene la risposta della lingua. Agli occhi dell'uomo tutte le sue opere sembrano pure, ma chi scruta gli spiriti è il Signore. Affida al Signore le tue opere e i tuoi progetti avranno efficacia. Il Signore ha fatto ogni cosa per il suo fine e anche il malvagio per il giorno della sventura. Il Signore ha in orrore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito. Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa, ma con il timore del Signore si evita il male. Se il Signore si compiace della condotta di un uomo, lo riconcilia anche con i suoi nemici. È meglio avere poco con onestà che molte rendite senza giustizia. Il cuore dell'uomo elabora progetti, ma è il Signore che rende saldi i suoi passi. dal Libro del profeta Isaia (Is 43, 1-5a)

Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d'israele, il tuo salvatore. Io do l'egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te. Sal 103 Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia, sazia di beni la tua vecchiaia, si rinnova come aquila la tua giovinezza. Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d'israele. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l'oriente dall'occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono, perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. L'uomo: come l'erba sono i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora. Ma l'amore del Signore è da sempre, 15

per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza e ricordano i suoi precetti per osservarli. Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno domina l'universo. Benedite il Signore, angeli suoi, potenti esecutori dei suoi comandi, attenti alla voce della sua parola. Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà. Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in tutti i luoghi del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia. dal Vangelo secondo Luca (Lc 5, 1-11) Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: Prendi il largo (distanziati verso il profondo) e calate le reti per la pesca. Simone rispose: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Signore, esci da me perché sono un uomo peccatore. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: Non temere; d ora in poi sarai pescatore di uomini. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Lc 5, 1-11 Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché ci chiami davanti a te. Tua è la parola che ascoltiamo e non parola di uomini; tu parli al nostro cuore. Sei tu che ci parli con amicizia, è a te che diciamo grazie perché ci hai dato tante cose. E noi, Gesù, che cosa daremo a te? Fa che oggi sappiamo darti qualcosa di importante, fa che ti conosciamo come tu ci conosci perché possiamo essere veramente tuoi amici, così come tu sei amico nostro. Maria, madre di Gesù, sede della sapienza e aiuto dei cristiani, prega per noi. PER LA RIFLESSIONE: Viene proposto un testo in prima persona, in cui Pietro racconta quel giorno sul lago di Gennesaret 16

Un caro saluto a tutti, io sono Pietro, l apostolo di Gesù. A dire il vero, il mio nome sarebbe Simone; ma -e chissà perché- un giorno Gesù mi diede il soprannome di pietra, da lì tutti hanno cominciato a chiamarmi Pietro. Può sembrare una sciocchezza, ma è un fatto importante: quando nel gruppo ti danno un soprannome, esso dice quello che tu sei per gli altri Io, nel gruppo degli amici di Gesù, ero da tutti considerato uno con la testa dura; per Gesù dovevo essere la pietra su cui avrebbe edificato la sua Chiesa. Questo mi aveva riempito di orgoglio, pensavo che avesse scelto me perché ero il migliore Ma le cose non stavano esattamente così, solo che io lo avrei scoperto dopo, e non senza sconti. Un giorno mi trovavo sulle rive del lago di Gennesaret con i miei soci; il sole splendeva alto, sopra di noi, ma nel nostro cuore regnava la tristezza: alle spalle una lunga, faticosa ed infruttuosa notte di lavoro reti vuote tra le mani, pescatori senza pesci, potrei raccontarti cos è la delusione, ma, forse, anche tu l hai già conosciuta e sai quanto pesa quando arriva dopo aver messo tutto l impegno, tutte le forze, tutto il cuore in quello che hai fatto. Per me era stato così: quella notte di fatica, un lago poco generoso, ci aveva riportati a terra a mani vuote. Le reti da pesca erano tutta la mia vita e, vederle vuote così, non era una semplice delusione telefono all ultima moda tra le mani, batterie scariche che fare? Insomma, quella notte era andata male. Poco distante da noi, un vociare confuso: folle venute per ascoltare Gesù, che pochi giorni prima, passando in casa mia, fece guarire mia suocera: un incontro veloce e superficiale; io pensavo alle mie reti e alla notte di pesca che di lì a poco sarebbe iniziata per me e per i miei soci. Ora la notte di pesca è conclusa, ed è conclusa come vi ho già detto. Riavvolgo con cura le reti, amareggiato. Ad un tratto, chino sulle mie reti, sento una mano toccarmi la spalla: è Gesù, mi chiede se posso aiutarlo; così, lo faccio salire sulla mia barca, che vedo sempre più vuota (la delusione è così: scava, scava, e la mia barca vuota bruciava come il limone sulle ferite aperte) ma dovevo risalire: Gesù ne aveva bisogno. Poco alla volta, anche io mi scopro in ascolto, come le folle, di quella Parola che fino a pochi attimi prima ignoravo, preso solo dalle mie reti vuote. Quella parola, ascoltata distrattamente il giorno prima in casa mia, ora mi sembrava interessante, come se c entrasse qualcosa con la mia vita quasi quasi stavo già dimenticando le mie reti vuote. Ad un tratto, silenzio, Gesù mi guardò e mi disse: Distanziati verso il profondo! Distanziati verso il profondo Cosa voleva dire quell invito? Chissà quante volte anche per te le parole di Gesù arrivano, ma rimangono difficili da comprendere. Ma, io non mi sono arreso: ho provato, ho provato a comprendere, cioè a fare semplicemente quello che Gesù mi chiedeva. Distanziati verso il profondo E calate le reti per la pesca. Questo l invito di Gesù; non semplicemente a prendere il largo alla ricerca di un luogo migliore per la pesca; ma l invito ad un livello più profondo della mia vita, quello della fede. Avevo ascoltato la Parola ed ora Gesù mi stava chiedendo di credere a quella Parola con tutto me stesso, con tutta la mia vita; capii che mi stava chiedendo di gettare le reti, che poi erano tutta la mia vita, come prova della mia fede. A Gesù non importava tanto dei pesci, ma di me. Gesù, in quell incontro, voleva invitarmi all avventura della fede, però, non mi ha chiesto subito se credevo in Dio; mi ha introdotto al cammino della fede, partendo da ciò che mi stava a cuore, da ciò che era a me più familiare e quotidiano e che era tutta la mia vita: le mie reti da pesca e il mio lavoro di pescatore. A proposito: ti sei mai accorto di quanti sms ogni giorno ricevi da Gesù? Prova a stare più attento. Chissà quante volte anche a te il Signore chiede di essere uno studente con fede, uno sportivo con fede, un amico con fede, un educatore con fede, un figlio con fede, un compagno di viaggio per tanti, con fede Quello che sei e che fai: con fede! E, infatti, la mia risposta al suo invito così umano è stata una risposta di fede: sulla tua parola getterò le reti. Lui si è preso a cuore me e le mie reti ed io mi sono sentito di dargli fiducia. La fede, per me, è cominciata lì; Gesù ha voluto che cominciasse da lì: dal mio essere pescatore (fallito). 17

Ancora oggi mi sento di ringraziare il Maestro perché, fin da subito, mi ha fatto capire che la fede non è qualcosa di estraneo alla mia vita, ma qualcosa che le appartiene profondamente, anche alla tua vita: la tua vita di studente, di sportivo, di amico, di cristiano Che fatica sollevare quelle reti su cui fino a poche ore prima stavo piangendo di nascosto Che fatica la gioia! Ma che gioia la fatica! Che gioia lasciarsi amare dal Signore! Buon cammino, Simone, detto Pietro PREGHIERA SEMPLICE: O Signore, fa di me uno strumento della tua pace: dov è odio, fa ch io porti l amore; dov è offesa, ch io porti il perdono; dov è discordia, ch io porti l unione; dov è dubbio, ch io porti la fede; dov è errore, ch io porti la verità; dov è disperazione, ch io porti la speranza; dov è tristezza, ch io porti la gioia; dove sono le tenebre, ch io porti la luce. O Maestro, fa che io non cerchi tanto di esser consolato, quanto a consolare; di esser compreso, quanto a comprendere; di essere amato, quanto ad amare. Poiché è: dando, che si riceve, perdonando, che si è perdonati; morendo, che si risuscita a vita eterna. Ispira, Signore, le nostre azioni e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività, progetto, parola abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per Cristo, nostro Signore. Amen 18