Trekking sul mare. Uno dei tratti di costa sarda più belli e selvaggi, SARDEGNA IGLESIENTE



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SARDEGNA IGLESIENTE Un percorso in quattro tappe che risale la costa dell Iglesiente, nell Ovest della Sardegna, in un paesaggio ai confini della realtà tra scogliere a picco sul Mediterraneo e antiche miniere. Uno dei tratti di costa sarda più belli e selvaggi, fra lunghe spiagge e faraglioni, resta al margine delle rotte turistiche. Siamo andati a esplorarlo noi, lungo un sentiero selvaggio e spettacolare, ancora non ufficiale e non attrezzato, che si snoda tra Portoscuso e Buggerru: un percorso da sud a nord che parte in vista dell isola di San Pietro e procede su una costa incontaminata. Dopo lo sfruttamento delle miniere, l Iglesiente riscopre il fascino della sua natura forte, delle cale e dei lidi, delle scogliere e della macchia mediterranea, delle arcate naturali sul mare e delle dune. È un paradiso poco popolato, dove i complessi minerari dismessi, attivi fino a poco tempo fa, sono parte integrante e armonica del territorio. Alcuni degli antichi complessi minerari sono visitabili lungo il percorso, dando un valore aggiunto all itinerario. Anche in questo modo si ritrova una Sardegna dimenticata, da sempre dedita all estrazione di solfuri - soprattutto di piombo - ancora presenti ma economicamente sconvenienti da estrarre. Economia di transizione Solo pochi anni fa i minatori occupavano le miniere. Ma c è poco da fare: il settore minerario è entrato in crisi. Una piccola parte del personale è però stato riutilizzato nell attività di manutenzione, sorveglianza e accompagnamento alla visita di alcuni siti importanti. L Igea (Interventi Geo Ambientali) ha decine di dipendenti che guidano le visite, intorno a Iglesias, delle miniere di Monteponi e di Porto Flavia, della Galleria Henry o della Grotta di Santa Barbara. Da poco è nato il Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna. In questa costa di rocce policrome che si affacciano con forme bizzarre sul litorale, l uomo ha sfruttato le miniere metallifere almeno dal VI secolo a.c. Una parte del piombo di Pompei ed Ercolano proveniva dall Iglesiente, dicono le analisi di laboratorio. E le miniere del posto sono state sfruttate nella storia da Fenici e Romani, Pisani e Aragonesi. Già nel Medioevo i Pisani avevano indicato i metodi di uno sfruttamento su larga scala, come dimostrano le regole del famoso codice medievale dell Villa di Chiesa, come i toscani chiamarono la città. Divenuta poi Iglesias sotto il controllo spagnolo. La fatica di pochi pionieri Oggi possiamo percorrere lo stupendo sentiero che costeggia il litorale, definendolo senza timore uno fra i più bei trekking costieri sardi. Il merito è di una manciata di persone. A Cà da Pria (in ligure significa la casa della pietra) è la struttura d accoglienza che Adele Gamba e Flaviano Bessone, LA GALLERIA DELLA FATICA L ingresso delle miniere di Porto Flavia, un tempo affollate di minatori e oggi meta turistica. Nella pagina a fianco: i faraglioni del Pan di Zucchero, uno degli scorci più belli lungo il nostro itinerario. Trekking sul mare di Gian Luca Boetti 77

PURO MEDITERRANEO Il trekking si snoda in una bassa macchia dunale al cospetto di un paesaggio favoloso. Nella pagina a fianco, dall alto in basso e da sinistra a destra: pecorini in fase di stagionatura; Bruno Fonnesu, tra gli artefici del ripristino degli antichi sentieri; orate al forno, tra le prelibatezze locali; le miniere di Porto Flavia; il grifone, possibile avvistamento sul percorso. con la figlia Dafne, hanno inventato pochi anni fa a Nebida, utilizzando l antica dimora dell ispettore minerario. Dalle arcate aperte su un giardino di piante esotiche, sospeso sul Mediterraneo, la coppia ha immaginato e realizzato un luogo di sosta e riposo per chi viene a camminare sul litorale e ad arrampicare (oltre 200 sono le vie di arrampicata libera locali). Ha attrezzato percorsi di arrampicata, individuato e ripristinato parte di un sistema d antichi sentieri costieri, complice l instancabile Bruno Fonnesu. Tenace e forte, quello che oggi è conosciuto come l uomo del sentiero è stato la persona chiave per il recupero dell itinerario costiero dell Iglesiente. «Non volevo vedere i sentieri perdersi anno dopo anno dice Bruno e neppure che questo territorio smarrisse l idea e il modo di accogliere gli ospiti sull isola. In futuro, l accompagnamento su questi itinerari può dar lavoro ai giovani». Lo sguardo determinato, le mani forti per impugnare badili e picconi, Bruno si è dato da fare per riconsolidare il sentiero metro per metro. E dopo qualche anno ecco che il percorso riceve i primi escursionisti, soprattutto stranieri. Sulla strada per Nebida un murales dice: «Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua». Le fatiche di Bruno sono state lievi, tanto è l amore che ha dedicato al sentiero. Peccato invece che Adele, Flaviano e Dafne abbiano dovuto chiudere di recente l attività d accoglienza di A Cà da Pria. Ma se questo sentiero esiste è merito loro, di Fonnesu e di pochi altri che hanno creduto nel progetto. Scenari incredibili Dai basalti di Portoscuso, a due passi da una tonnara antica ancora in uso, si passa a Capo Altano, fra distese di fichi degli Ottentotti e cisti, e poi si arriva alle dune sollevate sulla falesia e ai ginepri contorti. Il vento la fa da padrone, in certi giorni; in altri si placa e la Tonnara di Porto Paglia risplende, con la torre d avvistamento diroccata nel mare e una casetta circondata dalle acque. Poco sopra si trova l antico complesso dei tonnarotti, che venivano dall Isola di San Pietro, e più avanti si distendono invece i tre chilometri della spiaggia di Plagemesu, che anticipa i faraglioni del Morto e dell Agusteri, dimora di uccelli marini. Quindi si incontrano le rovine della Laveria Lamarmora, reperti di archeologia mineraria. Ed ecco il paese di Nebida, sulle cale rocciose di color verde e vinaccia, e i ciottoli rossi di Portu Banda, gli scisti di Porto Ferro, le pietre di Porto Corallo e ancora le spiagge dorate di Masua, di fronte all isolotto del Pan di Zucchero, battuto dalle onde, e vicino alle gallerie minerarie di Porto Flavia. Entriamo nei cunicoli con Lory, moglie di Bruno: per lei è la prima volta, ma suo padre ha lavorato qui per anni. Poi il sentiero sale alle falesie, passa una selva di ginepri prostrati dal vento, fino al teatro naturale della Baia di Canal Grande. Una grotta trapassa le pareti di Punta Cubedda: i flutti vi creano uno spettacolo insolito. Infine le pareti precipitano in mare a Sa Cala de Su Forru o Porto Sciusciau. La perla di Cala Domestica con le acque smeraldine, i pianori minerari di Su Pranu Sartu e la Galleria Henry, le falesie che circondano Buggerru sono solo alcune delle gemme del percorso, privo di difficoltà tecniche, ma che comunque richiede un certo impegno e un certo allenamento. Il ritrovato sentiero, fra i più belli della nuova Sardegna, lancia il suo invito: un occasione da non perdere. Prelibatezze da non perdere La zona di Iglesias è famosa per i mustazzeddu de tomata (si trova in panificio), focacce chiuse al centro con pomodoro. Fra i primi del posto va gustata sa fregula, una pasta di semola ai frutti di mare, con varianti alle cozze o alle vongole. Fra i secondi, sono da gustare l agnello in agrodolce con uova e limone, sa cordula, con le interiora di agnello, sa favata, di fave cotte con cardi e finocchio selvatico. Qui il pesce sostituisce sovente le portate di carne, anche perché lo sviluppo dell attività mineraria ha semrpe frenato la pastorizia. I panifici di Iglesias sono specialisti in molte varietà di pane: quello delle grandi occasioni si chiama su coccoi ed è modellato con le forbici. In pasticceria si trovano le pastiglias, dolci di mandorla ricoperti di glassa bianca, i gueffus, i pirichittus di pasta all uovo ricoperta di glassa al limone, impastati solo con il tuorlo d uovo, gli anicini,gli amaretti e i papassini con uva passa e mandorle tritate. Per i vostri acquisti potette visitare la Pasticceria Rosanna Urpi, via Valverde 40, tel. 0781.42436 e alla Pasticceria Invidia (vicino a via Gramsci) a Iglesias. Tra i vini, in zona si produce la Doc Carignano del Sulcis (rosso, anche riserva e superiore, rosato, novello e passito) oltre al classico Vermentino (bianco) e all Igt Isola dei Nuraghi (bianco e rosso, anche frizzanti) che sono prodotti in tutte le provincie sarde. All Enoteca del Centro in via Repubblica, si trovano altri vini locali e quelli della Cantina di Santadi. tel. 0781.950127, www.cantinadisantadi.it. 78 79

Gli itinerari Si svolge interamente a piedi, partendo da Portoscuso e arrivando a Buggerru, da sud a nord. Si pernotta bivaccando in sacco a pelo o tendina a ridosso del litorale: la tenda deve essere posta dopo il tramonto e rimossa prima dell alba. Oppure si alloggia in strutture ricettive, eventualmente richiedendo un servizio taxi. Prima o dopo l itinerario conviene visitare Iglesias e gli altri complessi minerari locali. 80 Prima tappa: da Portoscuso a Porto Paglia Punto di partenza: Portoscuso Punto di arrivo: Porto Paglia Segnavia: gialli (provvisori) Dislivello: 110 m circa in salita 150 m circa in discesa Tempo di percorrenza: 4,45 ore circa Arrivati in auto a Portoscuso, seguiamo a piedi le indicazioni per Porto Paleddu e Capo Altano, raggiungendo un promontorio con un cammino su strada di 2,2 km. Arrivati al vero capo, che spazia sul mare da un alta scogliera, proseguiamo su una cresta, con panorama su quasi tutto il trek. Viste le torrette militari, ci abbassiamo seguendo un viottolo che termina presto, al limite sud d una falesia vulcanica grigia di trachite. Saliamo un valloncello sulla destra con il sentierino panoramico che lo percorre sul lato sinistro, per scalini e roccette, fino alla torretta d osservazione, passando sulle falesie. Scendiamo prima a destra sopra placche rocciose, fino allo sbocco d una valletta, poi sulla scalinata di roccia bianca e con un ultima balzetta passiamo su un bizzarro conglomerato giallo e sempre seguendo il sentierino in piano puntiamo a nord. Oltre un vasto campo a Limonium e ginepri, tappezzato di fico degli Ottentotti, il paesaggio cambia e diventa minerale, con rocce variopinte. Al margine della scogliera perdiamo quota, superiamo un ruscello e seguiamo una sterrata in fondo all altopiano tenendo la destra, fino a deviare su un sentierino che scende al mare. Poco dopo voltiamo a destra su una diramazione minore che scende a un piano erboso, distese di lentisco, olivastri e mirto. Costeggiato un ripido pendio sul mare, iniziamo la traversata del sistema dunale ricoperto a tratti da una rada macchia, con dune alte qualche decina di metri sopra il livello del mare. Seguendo un canale arriviamo al sottostante litorale di scogli di Guroneddu. Risaliti un poco, traversiamo fino a un grande ginepro e andiamo a sinistra, lasciando il tracciato marcato a destra. Dopo la zona sabbiosa, tagliamo a destra in obliquo, e in diagonale costeggiamo un tratto recintato. Per poche centinaia di metri percorriamo la strada asfaltata che porta all antica Tonnara di Porto Paglia. Il notevole complesso architettonico, di origine antica e ristrutturato, è oggi un piacevole luogo di vacanza (vedi il Block Notes), dove si immagina il passato dei pescatori che qui dimoravano al passaggio dei tonni. Un viottolo lastricato scende al mare, dove inizia la lunga e bella spiaggia. Bordeggiando a sinistra (sud) il bagna- sciuga, proseguiamo fra gli scogli al fondo della spiaggia sotto la falesia e troviamo una curiosa casetta rossa circondata dal mare, in vista delle vestigia di un antica torre d avvistamento fra le acque turchesi. Quindi torniamo sui nostri passi alla Tonnara di Porto Paglia. Seconda tappa: da Porto Paglia a Nebida per Fontanamare Punto di partenza: Porto Paglia Punto di arrivo: Nebida Segnavia: gialli (provvisori) Dislivello: 250 m circa in salita 50 m circa in discesa Tempo di percorrenza: 4,30-5 ore circa Dalla Tonnara di Porto Paglia percorriamo verso nord la Spiaggia di Mesu o Plagemesu, lunga circa 3 km (chioschi) fino al suo limite nord. Oltre grandi blocchi e una spiaggetta saliamo a una sterrata passando la zona di Fontanamare, nei cui pressi c è il Ristorante-Pizzeria Sa Panara. Puntiamo a nord (staccionata) e con un evidente sentiero andiamo verso una caletta, ma poco prima imbocchiamo (ometti) il sentierino che sale e che con un lungo passaggio a mezza costa taglia il versante oltre i dirupi. Scavalcato con una passerella un fosso, attraversiamo la macchia in diagonale fino al limite destro d un ripido e arido pendio: dal solco del sentiero dominiamo il mare. Con un passaggio facilitato da un breve mancorrente (attenzione) raggiungiamo la macchia e troviamo una sterrata in discesa, sotto una villetta isolata, che scende al fondo del vallone, ai piedi di un macereto. A mare ci sono un paio di belle cale e i Faraglioni del Morto e dell Angusteri, dove si pescavano le aragoste. Rimontato un po il vallone imbocchiamo la traccia negli sfasciumi che sale a un ripiano: seguiamo lo stradello a sinistra, passando in un tunnel che porta, alla base d una lunga scalinata, ai ruderi della sorprendente Laveria Lamarmora. L immenso impianto completato nel 1897 serviva alla frantumazione, sfangatura e separazione con setacci del materiale estratto. Percorriamo le scalinate verso il mare fino ai grandi archi dell edificio che portano a un piano più basso, con stupenda vista sulla scogliera, e visitiamo l ultimo rudere posto a livello del mare, dove veniva imbarcato il minerale per Carloforte. Ritrovata la scalinata ne risaliamo tutti e 301 gli scalini, fino al sentiero che seguiamo a destra. A sinistra giungiamo al belvedere di Nebida a lato del paese. SABBIE VENTOSE In piedi sulle dune, alte anche 30-40 metri. Sopra: capre, lasciate libere a pascolare nella zona.

Terza Tappa: da Nebida a Buggerru per Cala Domestica Punto di Partenza: Nebida Punto di arrivo: Buggerru Dislivello: 420 m circa in salita e 390 m circa in discesa Tempo di percorrenza: 4,45 ore circa A Nebida seguiamo il percorso panoramico verso sinistra fino alla piazza e sulla strada principale e, passato un negozio d alimentari, prendiamo a sinistra una stradina che scende a una piazzetta tra case rosa e gialle. Andiamo verso nord lungo lo sterrato a lato del canneto e poco dopo destra: scendiamo il bel sentiero nella macchia, all interno di un valloncello, risaliamo poi una strada asfaltata per poche centinaia di metri fino allo spiazzo della bella spiaggia di ciottoli di Portu Banda. Saliamo la sterrata a destra, inoltrandoci nella macchia sul pendio per tagliare a sinistra sotto le rocce e scendere a un colletto. Seguendo il sentierino a destra e la sterrata tocchiamo Porto Ferro, piccolo approdo dei pescatori di Nebida, fra gli scisti. Oltre il porticciolo ci eleviamo a sinistra per cenge, poi a destra e, attraversando un sistema di balconi erbosi scavati in diagonale negli scisti rossi, passiamo il costone d erba che scende a Porto Corallo. Risalito il pendio sovrastante a sinistra, fino a un dosso con vista panoramica sulle spiagge di Masua, torniamo all interno, e seguendo il bel sentiero a nord troviamo un bivio dove scendiamo a sinistra. Continuiamo in direzione nord fino a uno posteggio asfaltato sopra le spiagge di Masua, che si raggiungono scendendo alcune scalette. Seguendo invece la sterrata, dal posteggio andiamo oltre la pineta a superare la sbarra all ingresso del complesso minerario di Porto Flavia, la cui visita è molto suggestiva. Oltre la sbarra con il sentiero 1A in lieve salita verso sinistra arriviamo sotto la Falesia del Castello dell Iride, per costeggiarla tutta verso destra. Seguendo i segnavia gialli, a un bivio andiamo a sinistra fra ginepri e olivastri. Superato un tratto ripido, una cengia con un mancorrente porta a un punto panoramico. Una breve deviazione dal sentiero 1A, in 2 minuti (segni rossi) giunge a un balconcino d inizio 900, realizzato per il trasporto di minerale e legname che serviva ad armare le gallerie. Tornati al sentiero si continua fino ad un belvedere (a sinistra) sul Pan di Zucchero. Cento metri dopo lasciamo la mulattiera e andiamo dritti (segni gialli) fino a un terzo balcone sul Pan di Zucchero e sulla costa di Nebi- ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE Le Laverie di Masua, antico stabilimento per la pulizia del minerale; sopra: fioritura di silene sulla duna. Nella pagina a fianco: le acque smeraldine di Cala Domestica; sullo sfondo un antica torre pisana. da. Tornati al sentiero, pochi metri dopo scendiamo a destra a un canale: pieghiamo a sinistra godendo un quarto panorama sulla costa. Attraversata una zona di ginepri, si continua in discesa giungendo (ometti e segni di vernice ) al punto panoramico n 5 (1,45 ore, balconcino roccioso con magnifica vista sul Pan di Zucchero). Attenzione: non prendete la vecchia traccia che scende diversi metri prima del balconcino a destra! Tornati al sentiero perdiamo quota a sinistra, aggirando la torretta di roccia. Oltre un breve tratto di roccette penetriamo un bel bosco di ginepri ed olivastri secolari. A saliscendi giungiamo al margine superiore di Canal Grande procedendo sulla cresta a tratti rocciosa, fino a scendere a sinistra. Dopo alcune svolte entriamo nello sterrato, che in breve accede alla Cala di Canal Grande. A destra una grotta trafora Punta Cubedda, dove entra il mare. Si rimonta con la sterrata verso nord fino ad un bivio (paletto) dove prendiamo quota a sinistra fino a quando il sentiero si biforca, per poi seguirne il ramo di sinistra che attraversa un pianoro. Giunti a una recinzione di rete la si costeggia a sinistra e si varca un cancello (richiuderlo). Entrati in una sterrata la seguiamo per 100 m e subitom la lasciamo per una traccia che porta sul ciglio della selvaggia Cala de Su Forru o Porto Sciusciau, fra erte pareti rocciose. Proseguendo fra i ginepri dopo un ultimo punto panoramico sul mare, troviamo un colletto dal quale scendiamo a destra fin sotto il ponticello della prima ferrovia elettrica sarda. Sull antica massicciata arriviamo alle dune e alla meritata spiaggia di Cala Domestica. Quarta Tappa: da Cala Domestica a Buggerru Punto di partenza: Cala Domestica Punto di arrivo: Buggerru Dislivello: 100 m circa in salita e 70 m circa in discesa Tempo di percorrenza indicativo: circa 3 ore circa Dalla meravigliosa spiaggia di Cala Domestica raggiungiamo attraverso un piccolo tunnel la caletta laterale destra, e penetriamo il vallone salendo a nor-est lungo il sentierino, che raggiunge il pianoro di Pranu Sartu, privo di vegetazione ad alto fusto. Percorriamo verso nord la sterrata, che si lascia a sinistra le rovine di un vecchio complesso minerario, del quale è possibile di visita guidata su prenotazione (contattare l Igea, vedi il Block Notes). Si attraversa il pianoro ricoperto di macchia fino al suo termine. A questo punto ci affacciamo sull abitato minerario di Buggerru e, seguendo la sterrata a tornanti, scendiamo al paese stretto in un valloncello, sui fianchi della via principale, dove troviamo le strutture ricettive. Sulla sinistra, all entrata del paese, troviamo le indicazioni per visitare il suggestivo complesso minerario della Galleria Henry (contattare anche in questo caso l Igea), che dispone di un servizio di trenino riattivato. A piedi o con trenino è possibile percorrere il lungo tunnel che con diverse aperture guarda sulla vertiginosa costa calcarea e sul mare sottostante. Dal paese di Buggerru si può scendere al porticciolo turistico. 83

SARDEGNA IGLESIENTE BLOCKNOTES 84 Durata una settimana Quando tutto l anno Come arrivare La zona è a margine delle classiche rotte turistiche sarde. In aereo: voli con Alitalia tel. 848.865641, www.alitalia.it; Meridiana tel. 0789.69300, www.meridiana.it, RyanAir, tel. 899.678910, www.ryanair.com. In traghetto: con auto al seguito con Sardinia Ferries, tel. 199.400500, www.sardiniaferries.com, con collegamenti a Golfo Aranci dai porti di Livorno, Piombino e Civitavecchia; con Moby Lines, si parte da Genova, Livorno, Piombino e Civitavecchia per Olbia, e solo da Genova per Porto Torres, tel. 199.303040, www.mobylines.it. Tirrenia collega i principali porti sardi, Porto Torres, Golfo Aranci, Olbia, Arbatax e Cagliari con Genova, Piombino, Livorno, Napoli e Palermo, tel. 892123, www.tirrenia.it. Grandi Navi Veloci collega Genova con Porto Torres e Olbia, tel. 010.2094591, www.gnv.it. In auto: da Olbia si va per Nuoro, Oristano e Cagliari, quindi si devia per Samassi, Vallermosa, Domusnovas, Iglesias e Nebida. In bus: con l Arst, tel. 800.865042, http://arst.sardegna.it; oppure con le Autolinee delle Ferrovie della Sardegna (tel. 800.460220; www.ferroviesardegna.it. Nella zona di Iglesias ci si muove con le Ferrovie meridionali sarde, tel. 800.044553, www.ferroviemeridionalisarde.it. In treno: da Cagliari si va a Carbonia e Iglesias, anche raggiungibile da Porto Torres, per info tel.892021, www.trenitalia.it. Periodo La zona è bella tutto l anno e ha un mare stupendo. D estate si cammina la mattina presto e a fine pomeriggio, da settembre a maggio tutto il giorno, inverno compreso. Dove dormire Buggerru: Al Saraceno,***, tel. 0187.54231; Agriturismo Golfo del Leone, loc. Caput de Figu, tel. 0781.54952, mezza pensione 54-66,50, www.golfodelleone.it; Su Landiri Mannu, tel. 0781.580884. Fluminimaggiore, Sardus Pater***, loc. Portixeddu, tel. 0781.54949; si cena con 30 (vini esclusi), la mezza pensione è 65-90, www.hotelsarduspater.com. Gonnesa: S Anninnia, affittacamere, tel, 0781.45132, doppia 64-80, www.sannin nia.it; Domus de Janas, affittacamere, tel. 0781.36423, cell. 329.3849012, doppia con bagno 25, www.domusdejanas.org; Agriturismo Le Sorgenti, tel. 0781.36713, tel. 328.8986991; Agriturismo Lo Sperone, tel. 0781.36247; Agriturismo L Orizzonte, tel. 0781.36541, cell. 338.2393918, www.lorizzon teportopaglia.it; Casa Letizia, b&b, loc. Villaggio Normann, tel. 0781.45238, doppia 50-60, ca sa.letizia@yahoo.it ; Aragonite azzurra, b&b, loc. Villaggio Normann, tel. 0781.45567, doppia 50 ; Villaggio di Tonnarotti, b&b, loc. Porto Paglia, tel. 0781.23488, cell. 328.38721181 (Lucia Licciardi); Le Palme, b&b, loc. Porto Paglia, tel. 0781.70307, doppia 26 ; Mare e Montagna, b&b, loc. Porto Paglia, tel. 0781.70322, singola 20 (nella foto Porto Paglia) Iglesias: Hotel Artu, ***, tel. 0781.22492, doppia 76-87 ; Corte Rubia***, in località Girilli Spinoso, tel. 0781.32543. Sport Village, albergo ristorante a 2 km dal centro, con piscina, campi calcio e pallavolo, accessibile ai disabili, tel. 0781.31874; Pan di Zucchero**, frazione Nebida, tel. 0781.47114, doppia mezza pensione 70. Agriturismo Su Bistentu, loc. Girilli Spinosu, tel. 0781.21112, www.agriturismo-subi stentu.com; Associazione Domus Amigas, ospitalità in famiglia, con cibi biologici locali e del commercio equo solidale, visite ad artigiani locali nei dintorni, contattare Teresa Piras cell. 340.3552060, tel. 0781.42150, www.domusa migas.it, 25 la singola, dispone di circa 30 strutture attive, agriturismi inclusi; La Babbajola, b&b, cell. 347.6144621, www.lababbajola.it, doppia 50-60. Portoscuso. La Ghinghetta ****, sul mare, tel. 0781.508143, mezza pensione 130. Lido degli Spagnoli****, tel. 0781.512031, mezza pensione 60-160. Don Pedro***, sul mare, tel. 0781.510219, doppia 60-83. Beni Beniu a Sa Caletta, b&b, tel. 0781.508366, doppia 50-70 ; La Caletta, b&b, tel. 0781.51001, singola 28-35 ; Sa Cruxitta, b&b, tel. 0781.507081, www.acasanostra.it, doppia 60-75. Campeggi Buggerru: Ortus de Mari, tel. 0781.54964. È stata allestita anche un area per la sosta dei camper al porto. Gonnesa: Campeggio Scout gestito solo per ragazzi, nella pineta a ridosso della spiaggia, con attività sportive organizzate (escursionismo, arrampicata, ecc.) tel. 0781.22611, fax 0781.24722, www.campo-ro binson.it : per 14 giorni costa 550 E. Dove mangiare Buggerru: L ancora, tel. 0781.54040; Bora Bora, tel. 348.6958974; La Privilegiata, tel. 0781. 548030, 20 (pesce con 30 ) vino escluso. Gonnesa: Ristorante-Pizzeria Sa Panara, loc. Fontanamare, tel. 0781.45767 pizza, pesce, cucina locale. Iglesias: Il Gazebo medievale, nel centro storico, ottima cucina sarda, tel. 0781.30871, www.gazebomedievale.com; Voltairs e Murion,nel centro storico, cucina tradizionale, tel. 0187.33788, cell. 340.9196419, valtersenis@tiscali.it; Villa di Chiesa, in centro, piatti nazionali e locali, tel. 0187.31641; Le Tre Querce, 0781.260081; Sa Pintadera, in centro, tel. 0781.256006. Pizzeria-Ristorante Il Giardino, fraz. Nebida, tel. 0781.47337. Portoscuso: Sa Musciara, tel. 0781.507099 (la domenica solo su prenotazione); Ristoproget (sul lungomare) tel. 0781.507176; Ristorante Pizzeria Nautilus tel. 0781.508382. Cosa comprare Carbonia: il miele dell Azienda Apiflora, in via Mazzini 7. Iglesias: Le ceramiche tradizionali di Sandro Lai, via Satta, cell. 320.3109025. L artigianato artistico tradizionale dell argento della Bottega Fedda, in via Cagliari, che produce ancora la moneta del l Alfonsino, risalente ad Alfonso d Aragona, cell. 347.9759816. I coltelli della Coltelleria Pilloni, via Martini 24, tel. 0781.43499 (foto). Cosa vedere Carbonia: il sito archeologico di Monte Sirai, tel. 0781.64382. Fluminimaggiore: le Grotte di Su Mannau, per visite tel. 0781.580189. Iglesias: museo dell Arte Mineraria di Iglesias, Via Roma 47, tel. e fax 0781.350037, www.museoarte mineraria.it. Un giro della città vale la visita alle mura pisane, alle numerose chiese medievali, alla chiesa bizantina del Santo Salvatore (1100), e al Cimitero Monumentale con una particolarissima statua della Madonna Incinta, opera dell Ottocento di Giuseppe Sartorio. Contattare il servizio visite dell Igea, tel. 0781.491300, www.igeaminiere.it per visitare la miniera di Monteponi, Villamarina, Scavo Cungianus, gli edifici minerari, le grotte di Santa Barbara a Iglesias, il complesso minerario di Porto Flavia e il museo delle Macchine Minerarie in località Masua e la Galleria Henry a Buggerru. Appuntamenti Pasqua: Processioni della Settimana Santa a Iglesias. Pentecoste: festa della Madonna d Itria a Portoscuso. Giugno: dal 22 al 24, festa di San Giovanni Battista a Portoscuso; dal 24 al 28 Festival della storia a Iglesias. Luglio: Madonna delle Grazie a Iglesias. Luglio-agosto: Notteggiando, a Iglesias con negozi aperti fino alle 24 e spettacoli da strada. Agosto: feste medievali a Iglesias, Il Torneo della Balestra medievale (3 agosto), il Corteo medievale (13 agosto), la discesa Candelieri (15 agosto). Ottobre: l Ottobrata Iglesiente con il Festival del Cinema Mediterraneo. Con chi Iglesias: Centro Escursioni Etnos, loc.girillu Spinosu c/o Hotel giardino corte Rubja, mountain bike, trekking, tel. 0781.43137, www.geo tur.it. Per informazioni sull escursionismo e sull arrampicata libera contattare Bruno Fonnesu, tel. 347.5022636. Per escursioni a cavallo, Agriturismo Lo Sperone, località S Ortu de Coccu, tel. 0781.36247. Escursioni in mare: Primarosa Sail Way, Va Dante 70, vela, escursioni in barca, noleggio imbarcazioni, tel. 0781.509620, naldonigianluca@tiscali.it; Windsurfing Vela Club Portoscuso, presso porticciolo turistico, vela latina. Entrambi a Portoscuso. Bibliografia Sardegna, M. Oviglia, Guida ai Monti d Italia, Cai-Tci, 1997. Guida alla natura della Sardegna, AA.VV., Arnoldo Mondadori Editore, 1993 e riedizioni. Cartografia Carte militari in scala 1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000; M. Oviglia, Iglesiente, si trova a Iglesias. Al Sistema Turistico Sulcis Iglesiente e negli Uffici turistici provinciali sono disponibili carte topografiche. Centro, Atlante Stradale d Italia, TCI, in scala 1:200.000. Indirizzi utili Sistema Turistico Locale Sulcis Iglesiente, tel. 0781.669521, www.provincia.carboniaigle sias.it; Ufficio Informazioni Turistiche di Iglesias, via Verdi 2, tel. 0781.252539. Ufficio Informazioni Turistiche d Buggerru, Strada Provinciale sn, tel. 0781.54092. Ufficio Informazioni Turistiche di Fluminimaggiore, via Vittorio Emanuele 228, tel. 0781.580990. BLOCKNOTES SARDEGNA IGLESIENTE 85