Attività dell Istituto e funzionalità delle Banche Dati con particolare riferimento agli aspetti manutentivi prof. ing. I.S.P.E.S.L. 1
I.S.P.E.S.L definizione Istituto Superiore per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro L' è ente di diritto pubblico, nel settore della ricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. L' è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, del quale il Ministero della Salute, le regioni e, tramite queste, le Aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere si avvalgono nell'esercizio delle attribuzioni conferite dalla normativa vigente. L' è sottoposto alla vigilanza del Ministro della salute. 2
I.S.P.E.S.L compiti istituzionali Ricerca, studio, sperimentazione ed elaborazione dei criteri e delle metodologie per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali con particolare riguardo all'evoluzione tecnologica degli impianti, dei materiali, delle attrezzature e dei processi produttivi. prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali Individuazione dei criteri di sicurezza e dei relativi metodi di rilevazione ai fini dell'omologazione di macchine, componenti di impianti, apparecchi, strumenti e mezzi personali di protezione, nonché ai fini delle specifiche tecniche applicative. individuazione dei criteri di sicurezza Funzione statale di omologazione di prodotti industriali di serie e verifiche di rispondenza dei prodotti al prototipo omologato omologazione di prodotti industriali di serie Prevenzione dei lavoratori contro i rischi di incidenti rilevanti connessi a determinate attività industriali. Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. prevenzione dei rischi dei lavoratori Consulenza nella elaborazione dei Piani sanitari nazionale e regionale e nella predisposizione della relazione sullo stato sanitario del paese, nonché consulenza tecnica ai presidi multizonali di prevenzione e, su richiesta, ad organismi pubblici e privati piani sanitari nazionale e regionale Standardizzazione tecnico-scientifica delle metodiche e delle procedure di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza di lavoratori. 3
I.S.P.E.S.L compiti istituzionali salute e alla sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro certificazione Esame e formulazione di proposte sulle questioni generali relative alla salute e alla sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro Assistenza alle imprese Certificazione o riconoscimento dei laboratori e degli organismi di certificazione previsti da norme comunitarie e da trattati internazionali. Certificazione, nell'ambito delle aziende ospedaliere e dei presidi sanitari, ai fini della sicurezza del lavoro e della consulenza in materia di tutela nell'impiego dell'energia termoelettrica, nucleare, delle sostanze radioattivi e di qualunque forma di energia usata a scopi diagnostici e terapeutici. consulenza tecnico-scientifica Consulenza tecnico-scientifica al Ministero dell'industria, del Commercio e dell'artigianato per la vigilanza della conformità dei prodotti alle esigenze di sicurezza. Consulenza, di propria iniziativa o su richiesta del Ministero dell'industria, del Commercio e dell'artigianato, sulle procedure di certificazione e di prova, ai fini dell'unificazione delle metodiche e livello nazionali e comunitario. aggiornamento didattico personale sanitario nazionale Svolgimento di attività di ricerca, didattica e di formazione, di perfezionamento e di aggiornamento professionali rivolti al personale del Servizio Sanitario Nazionale in materia di prevenzione salute e sicurezza negli ambienti di lavoro ai fini dell'accesso ai ruoli dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale. piani sanitari nazionale e regionale 4
I.S.P.E.S.L leggi istitutive L. 23 Dicembre 1978, n. 833 Istituzione del servizio sanitario nazionale D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 Istituzione dell'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro D. Lgs 30 dicembre 1992, n. 502 Decreto 15 ottobre 1993, n. 519 D.P.R. 18 aprile 1994, n. 441 Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'art. 1 della L. 23 ottobre 1992, n.421 (modificato dal D.Lgs 7 dicembre 1993,n. 517) Regolamento recante autorizzazione all' ad esercitare attività omologative di primo o nuovo impianto per la messa a terra e la protezione dalle scariche atmosferiche. Regolamento concernente l'organizzazione, il funzionamento e la disciplina delle attività relative ai compiti dell' Decreto Ministeriale 8 maggio 1996 D.P.R. 4 dicembre 2002, n. 303 Determinazione delle tariffe spettanti all'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro per prestazioni rese a richiesta e ad utilità dei soggetti interessati. Regolamento di organizzazione dell'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro -, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n.419. 5
I.S.P.E.S.L disposizioni normative e regolamentari L. 12 agosto 1982, n. 597 Disciplina delle funzioni prevenzionali e omologative delle unità sanitarie locali e dell' D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 Istituzione dell'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro Decreto 23 dicembre 1982 Decreto 4 febbraio 1984 Identificazione delle attività omologative, già svolte dai soppressi ENPI ed ANCC, di competenza dell' Autorizzazione alle unità sanitarie locali ad esercitare alcune attività omologative di primo o nuovo impianto,in nome e per conto dell' Modificazioni all'autorizzazione alle unità sanitarie locali ad esercitare alcune attività omologative di primo o nuovo impianto, in nome e per conto dell'. D. Lgs 30 giugno 1993, n. 268 Decreto 5 ottobre 2000, n. 349 Decreto 9 marzo 2001 Riordinamento dell'istituto superiore di prevenzione e sicurezza del lavoro Regolamento dell'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro sulle categorie di documenti amministrativi sottratti all'accesso ai sensi dell'art. 24, comma 4, legge 7 agosto 1990, n. 241. Determinazione delle tariffe spettanti all'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro per prestazioni rese a richiesta e ad utilità dei soggetti interessati. (GU n. 73 del 28-3- 2001 - Suppl. Ordinario n.61) 6
I.S.P.E.S.L organigramma Organi dell Istituto 6 Dipartimenti Centrali 36 Dipartimenti Dipartimenti Amministrativi centro ricerche 7
I.S.P.E.S.L organigramma dipartimenti centrali igiene del lavoro tecnologie di sicurezza documentazione, informazione e formazione medicina del lavoro insediamenti produttivi e interazioni con l ambiente omologazione e certificazione organizzazione periferica Dipartimenti e competenze territoriali Alessandria Ancona Aosta Avellino Bari Bergamo Biella Bologna Bolzano Brescia Cagliari Campobasso Catania Catanzaro Como Firenze Forli Genova Livorno Lucca Messina Milano Napoli Padova Palermo Pescara Piacenza Potenza Roma Sassari Taranto Terni Torino Udine Venezia Mestre Verona organi amministrativi Presidente: Prof. Antonio MOCCALDI Presidente dell' Vice Presidente: Dr. Flaminio GALLI Comitato Scientifico Collegio dei Revisori centro ricerche di lamezia terme organi dell istituto Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Economico-Finanziarie e del Personale Dipartimento Informatico-Statistico per le Attività Amministrativo-Contabile Dipartimento Relazioni Esterne e Servizi Comuni di Supporto alle Aree di Ricerca Casilina e Monteporzio URP Direttore Scientifico: Dott. Giuseppe Spagnoli C/o Centro Servizi Avanzati Zona Industriale ex SIR 88046 Lamezia Terme - Catanzaro Tel. 0968/209822-209542 Fax. 0968/209580 8
I.S.P.E.S.L le banche dati Banca dati dei modelli: Banca dati dei modelli di Buona Pratica nella WHP Banca dati interattiva Anagrafe Luoghi di Lavoro anno 2002: Anagrafe Luoghi di Lavoro aggiornata al 2002 - Banca dati interattiva Banca dati interattiva degli Infortuni 1994-2002: Datawarehouse: navigazione multidimensionale nella banca dati degli infortuni Banca dati LaborBase: LaborBase è una banca dati progettata e realizzata allo scopo di contribuire alla ricerca in materia di tutela e sicurezza del lavoro nei settori giuridicointernazionale, normativo e giurisprudenziale. Banca Dati Vibrazioni: In occasione del Convegno dba Incontri 2004, svoltosi nell'ambito della recente Fiera Ambiente Lavoro di Modena tenutasi dal 13 al 16 ottobre scorso, è stata presentata ufficialmente la nuova Banca Dati Vibrazioni dell'ispesl, realizzata in collaborazione con la ASL 7 di Siena. La Banca Dati Vibrazioni è valida ai sensi del D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 187 (art. 4, comma 1; Allegato I). 9
vibrazioni effetti sulla salute la nocività delle vibrazioni dipendono estensione della zona di contatto con l oggetto che vibra (mani, piedi, glutei,...) frequenza della vibrazione, direzione di propagazione tempo di esposizione gli effetti nocivi interessano le ossa le articolazioni della mano, del polso e del gomito affaticamento psicofisico problemi di circolazione 10
vibrazioni la normativa datori di lavoro obbligo valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante il lavoro effettuata: senza misurazioni, sulla base di appropriate informazioni reperibili dal costruttore e/o da banche dati accreditate (, CNR, Regioni) con misurazioni, in accordo con le metodiche di misura prescritte da specifici standard ISO-EN La disponibilità di banche dati, ove siano accessibili tali informazioni, rende più agevole l effettuazione della valutazione dei rischi e l attuazione immediata delle azioni di tutela prescritte dalla D.Lgs. 187/05, senza dover ricorrere a misure onerose e spesso complesse, a causa di una serie di fattori ambientali e tecnici che inducono frequentemente artefatti ed errori nelle misurazioni. 11
vibrazioni la normativa rischio vibrazioni non esistono DPI anti-vibrazioni in grado di proteggere i lavoratori adeguatamente e riportare comunque i livelli di esposizione del lavoratore al di sotto dei valori limite fissati dal Decreto riduzione del rischio alla fonte 12
BANCA DATI VIBRAZIONI obiettivi banca dati vibrazioni garantire un agevole reperibilità dei valori di esposizione a vibrazioni prodotte dai macchinari comunemente utilizzati in ambito industriale attuazione immediata di interventi di riduzione del rischio meno misure onerose e talvolta complesse per il fabbricante aggiornamento del parco macchine assistenza ai datori di lavoro ed ai loro consulenti individuare i macchinari che riducano al minimo il rischio vibrazioni, in fase di acquisto riduzione dei rischi sul corpo umano 13
BANCA DATI VIBRAZIONI tipologia di dati banca dati schede tecniche per ogni macchinario per vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV) vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio (HAV) marca, modello, tipo di alimentazione, potenza, peso, etc. una foto del macchinario due tipologie di dati di esposizione a vibrazioni dati dichiarati dal produttore ai sensi della Direttiva Macchine dati misurati in campo, in accordo con specifici protocolli di misura che garantiscano il controllo dell incertezza dei risultati Al momento gli unici centri autorizzati all inserimento ed alla verifica dei dati immessi sono il Laboratorio Agenti Fisici del Dipartimento Igiene del Lavoro dell e il Laboratorio Agenti Fisici della Az. USL 7 di Siena. 14
BANCA DATI VIBRAZIONI tipologia di dati livelli di azione giornalieri e valori limite per l'esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio al corpo intero livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m/s2 valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s2 livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 0,5 m/s2 valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1,15 m/s2 15
BANCA DATI VIBRAZIONI esempio schede specifiche tecniche Marca / Modello BMB 240 Tipologia mezzo Autobus urbano Specifiche tecniche Marca Modello Tipologia Potenza [Watt] BMB 240 Autobus urbano Peso [Kg] Note tecniche Norma di riferimento Rumore dichiarato [db(a)] ISO 2631-1 1997 Vibrazioni dichiarate [m/sec 2 ] 16
BANCA DATI VIBRAZIONI esempio schede misure sul campo (analitiche) Misure sul campo (analitiche) Data misure Pos.ne misura Sedile Referente misure Valori lineari (0=n.d.) Luogo misure Firenze a lin x 0 m/sec 2 Comparto misure Trasporto su strada di a lin y 0 m/sec 2 passeggeri Metodiche misura a lin z 0 m/sec 2 Accessorio usato a vuoto Valori pesati ISO 2631/1997 (0=n.d.) Tipo terreno asfalto a w x 0.01 m/sec 2 Tipo strada a w y 0.01 m/sec 2 Stile guida a w z 0.04 m/sec 2 Tipo sospensioni a w max 0.04 m/sec 2 Tipo sedile A(8) (m/sec 2 ) Regolazione sedile si 0.14 0.02 0.24 0.28 0.32 0.35 0.37 0.04 Braccioli Sedile 1 2 3 4 5 6 7 8 Lavoro Autodislocamento Tempo di esposizione (ore) Leq [db(a)] 0 Cabina mezzo Presente Note sulla misura Sedile dotato di dispositivi antivibranti Misure sul campo (riepilogo) Valori a(w)max (m/sec 2 ) Misura Media Min Max DevSt N. misure A(8) media (da 1 a 8 ore) Sedile 0.40 0.04 0.04 1 0.14 0.02 0.24 0.28 0.32 0.35 0.37 0.04 17
BANCA DATI VIBRAZIONI esempio schede A(8) A(8) peggiore del mezzo (m/sec 2 ) 0.4 0.14 0.02 0.24 0.28 0.32 0.35 0.37 0.04 A(8) 1 2 3 4 5 6 7 8 Ore exp Tipo sedile Comparto Trasporto su strada di passeggeri Accessorio Pos.ne misura Terreno a vuoto Sedile asfalto A(8) migliore del mezzo (m/sec 2 ) 0.4 0.14 0.02 0.24 0.28 0.32 0.35 0.37 0.04 A(8) 1 2 3 4 5 6 7 8 Ore exp Tipo sedile Comparto Accessorio Pos.ne misura Terreno Trasporto su strada di passeggeri a vuoto Sedile asfalto Valori dichiarati (m/sec 2 ) Valore di a(w) dichiarato a(w) A(8) 18
vibrazioni fonti in materia su internet Informazioni generali: http://www.ispesl.it/ Banca Dati Vibrazioni: http://www.ispesl.it/informazione/argomenti/bdv.pdf Linee guida per la valutazione del rischio da vibrazioni negli ambienti di lavoro: http://www.ispesl.it/linee_guida/fattore_di_rischio/vibrazioni.htm D. Lgs. 19 agosto 2005, n.187: http://www.cesimultimedia.it/1/tmp/dlg02005081900187ev.htm bibliografia sull argomento: http://www.ispesl.it/test/documenti/biblio.asp banca dati vibrazioni europea http://umetech.niwl.se/vibration/. 19
Attività dell Istituto e funzionalità delle Banche Dati con particolare riferimento agli aspetti manutentivi prof. ing. I.S.P.E.S.L. Grazie per l attenzionel attenzione 20