22 ottobre Il Messaggero
22 ottobre Il Messaggero
22 ottobre Il Messaggero di ENRICO VALENTINI A poche ore dalla manifestazione contro la costruzione dell inceneritore dei rifiuti di Cecchina che domani, alle 15 si muoverà lungo la via Appia da Albano a Genzano, e a qualche giorno dalla discussione al Tar del Lazio dei ricorsi presentati dal movimento No Inc dei Castelli e sostenuti da numerosi comuni castellani e del litorale, ieri si è alzato improvvisamente il tono dello scontro che ha coinvolto i vertici dell amministrazione capitolina e a registrato anche un inattesa pole mica all interno del partito De mocratico locale e regionale. La prima, pesantissima, bordata è arrivata poco prima delle 8, dalla diretta televisiva del contenitore informativo mattutino del Tg3 della Rai, Buongiorno Regione, in collegamento, ieri, davanti alla discarica di via Roncigliano dove vari portavoce del movimento di protesta spiegavano le ragioni contrarie al progetto. «Volevo avvisare gli amministratori regionali e nazionali che i cittadini, questa volta, sono coesi e se le nostre richieste non dovessero essere accettate Roncigliano diventerebbe una seconda Terzigno». Ad evocare scenari assolutamente impensati dalla stragrande maggioranza del movimento No Inc, Simone Carabella, secondo dei non eletti della lista del Pd alle recenti elezioni comunali di Albano. Una dichiarazione border line sintomatica del nervosismo che serpeggia nel popoloso territorio a sud dell Urbe alla luce del vasto schieramento trasversale della politica romana formato da vaste aree del Pdl, con in testa il sindaco Alemanno e da autorevoli esponenti provinciali e regionali del Pd. Sempre più convinti della necessità di costruire l impianto di Albano per evitare alla Capitale l emergenza rifiuti che flagella la vicina Campania. Ma lo strappo più sorprendente, ieri, è stato proprio quello che ha fatto tremare dalle fondamenta il Pd regionale. Motivo del contendere il seminario organizzato in Campidoglio da alcuni consiglieri comunali romani del partito democratico proprio per il 27 ottobre, (data della discussione al Tar sui ricorsi contro il progetto dell inceneritore di Albano) sul tema Attuare subito il piano rifiuti per evitare l emergenza a Roma. Dagli attivisti di Albano e di altri comuni castellani è partita in mattinata un inedita polemica verso i compagni romani che ha chiesto chiarimenti direttamente al presidente provinciale Lucherini, al segretario regionale Chiti e al presidente della Provincia Zingaretti. Sostenuta e amplificata dall immediato intervento del vice presidente della Regione Lazio Bruno Astorre. «Un iniziativa intempestiva - tuona Astorre - che non tiene conto della contrarietà ribadita dal territorio castellano. Inconcepibile, inoltre, che il più grande comune d Europa non riesca a trovare al suo interno dei siti nei quali chiudere il ciclo dei rifiuti, preferendo guardare ai territori della Provincia. Mi auguro che il gruppo Pd al Comune di Roma e alla Regione ricerchino tavoli di confronto con i sindaci della provincia per trovare soluzioni condivise».
22 ottobre Cinque Giorni
22 ottobre 2010 Castellinews.it Sul bilancio 2011 dell'ente Parco, interrogazione della Lista Bonino Pannella A risposta scritta Dei Consiglieri Radicali Rossodivita e Berardo Redazione «Le gravi irregolarità che risulterebbero dall'esame dei criteri con cui è stato formulato il bilancio 2011 del Parco Regionale dei Castelli Romani hanno indotto i consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo si legge in una nota a presentare una nuova interrogazione alla presidente Polverini per avere piena chiarezza sui criteri di gestione dell'ente. Con questa interrogazione, che fa seguito a quella presentata il 6 ottobre scorso, i consiglieri radicali ricordano che il bilancio di previsione per l'anno 2011 del Parco dei Castelli Romani approvato e pubblicato dall'ente il 4 ottobre solo pochi giorni dopo (il 15 ottobre) è stato revocato e riformulato dal Commissario Straordinario del Parco. La nuova versione presenta entrate quasi doppie rispetto a quelle iniziali (da 200mila a circa 400mila euro), frutto di ipotesi del Commissario, prive di qualsiasi riscontro da parte delle strutture regionali. E, nel clima attuale di tagli generalizzati alla spesa pubblica, il Commissario, comunque, ha ritenuto di confermare la cifra di 80mila euro quale propria indennità annuale. La probabile assenza di copertura finanziaria produrrà un disavanzo di amministrazione e quindi insolvenza del Parco, con evidenti problemi per l'ente, per i fornitori, per l'operatività dell'area protetta e, più in generale, per la credibilità delle istituzioni regionali». «Su tali premesse i consiglieri Rossodivita e Berardo chiedono, quindi, alla presidente Polverini pieni chiarimenti sulla regolarità della gestione del Parco dei Castelli Romani, che presenta un bilancio di previsione senza adeguata copertura finanziaria delle entrate. Chiedono, inoltre, di conoscere con quali competenze, capacità e limiti operativi i Commissari Straordinari possano gestire bilanci in maniera tanto disinvolta e se sia regolare, oltre che opportuno, che un Commissario assorba con la sua indennità una quota così rilevante delle risorse dell'ente che è stato chiamato a gestire. I consiglieri radicali chiedono, infine, di sapere se tale procedura "ipotetica" sia stata seguita per la previsione di bilancio di altri Parchi, cosa assai grave visto che, alla già disastrata situazione del bilancio della Regione Lazio, potrebbero aggiungersi, per colpevole imperizia, i disavanzi di tanti altri enti regionali con un danno che, ancora una volta, pagheranno i cittadini e le imprese».
22 ottobre 2010 Paconline.it