MASSIME DIRITTO DI FAMIGLIA corte di Cassazione Sez. VI civ. 13 Maggio 2015, n 9816 (Pres. Bianchini; Rel. Manna) Famiglia Misure di protezione delle persone Curatela dell inabilitato Esercizio della tutela Alla curatela degli inabilitati si applicano le disposizioni in materia di curatela dei minori emancipati e, dal momento che al curatore del minore emancipato non si applica quanto previsto all art. 739 c.c. né alcun altra norma prevede indennità di sorta in suo favore, allo stesso modo il curatore dell inabilitato non ha diritto a nessuna indennità, neppure in considerazione dell entità del patrimonio o della difficoltà dell amministrazione, a differenza di quanto stabilito, invece dall art. 379 c.c., per il tutore. Tutto ciò in conseguenza della diversità delle funzioni svolte, laddove il curatore, a differenza del tutore, non rappresenta né si sostituisce all incapace, ma si limita esclusivamente a sostenerlo integrandone la volontà. Corte di Cassazione Sez. I civ. 12 Maggio 2015, n 9635 (Pres. Forte; Rel. Mercolino) 1
Famiglia Matrimonio concordatario Annullamento Figlio Determinazione dell assegno di mantenimento Competenza La determinazione dell ammontare dell assegno di mantenimento del figlio spetta, in caso di matrimonio celebrato con rito concordatario e dichiarato nullo dal giudice ecclesiastico, al giudice ordinario. Corte di Cassazione Sez. I civ. 12 Maggio 2015, n 9633 (Pres. Forte; Rel. De Chiara) Famiglia Figli Genitore collocatario Trasferimento I coniugi separati non perdono, per il solo fatto che intendono trasferire la propria residenza lontano da quella dell altro coniuge, l idoneità ad essere collocatari dei figli minori. Il magistrato ha esclusivamente il dovere di valutare se sia più funzionale al preminente interesse della prole il collocamento presso l uno o l altro dei genitori, per quanto questo incida negativamente sulla quotidianità dei rapporti con il genitore non collocatario; conseguenza questa, in ogni caso, ineluttabile tanto nella eventualità di collocamento presso il genitore che si trasferisce, quanto in quella di collocamento presso il genitore che rimane. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 12 Maggio 2015, n 9649 (Pres. Curzio; Rel. Garri) 2
Famiglia Matrimonio Separazione con addebito Pensione di reversibilità Secondo consolidata giurisprudenza di legittimità, al coniuge separato per colpa o con addebito va riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità, in quanto equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite separato o non ed in favore del quale opera la presunzione legale di vivenza a carico del lavoratore al momento della morte 1. Dunque, unico requisito richiesto è l esistenza del rapporto coniugale con il coniuge defunto pensionato o assicurato. Corte di Cassazione Sez. I civ. 29 Aprile 2015, n 8713 Famiglia Matrimonio Separazione Intollerabilità della convivenza Affinché il magistrato possa pronunciare la separazione, deve accertare, sulla base dei fatti obiettivi emersi, compreso il comportamento processuale delle parti, con particolare riguardo alle risultanze del tentativo di conciliazione ed a prescindere da ogni elemento di addebitabilità, l esistenza, anche in uno solo dei due coniugi, di una condizione di disaffezione al matrimonio tale da rendere incompatibile, allo stato, pur a prescindere da elementi di addebitabilità ad opera dell altro, la convivenza. 1 Cass., 22/04/2011, n. 9314; Cass., 07/12/2010, n. 24802; Cass., 19/03/2009, n. 6684; 3
Qualora si sia in presenza di una tale situazione di intollerabilità, anche con riguardo ad uno solo dei coniugi, questo ha diritto di chiedere la separazione, e la relativa domanda, costituendo esercizio di un suo diritto, non può assolutamente costituire motivo di addebito 2. Mentre la richiesta di separazione è un diritto, l intollerabilità della convivenza è un fatto psicologico squisitamente individuale, riferibile alla formazione culturale, alla sensibilità ed al contesto interno alla vita dei coniugi. Corte di Cassazione Sez. I civ. 21 Aprile 2015, n 8100 (Pres. Forte; Rel. Bisogni) Famiglia Figli Minori - Diritto di visita dei nonni Rapporto tra nonni e nipoti, diritto di visita dei nonni. Secondo giurisprudenza di legittimità, nel prevedere il diritto dei minori, figli di coniugi separati, di conservare rapporti significativi con gli ascendenti ed i parenti di ciascun ramo genitoriale, l art. 1, comma primo, l. 08/02/2006, n. 54, che ha novellato l art. 155c.c., non attribuisce ad essi un autonomo diritto di visita, ma assegna al magistrato un elemento ulteriore di indagine e di valutazione nella scelta e nell articolazione di provvedimenti da adottare in materia di affidamento, nella previsione di una rafforzata tutela del diritto ad una crescita serena ed equilibrata del 2 Cass., n. 2183/2013; 4
minore 3. Dunque il magistrato ha il potere di emettere provvedimenti che tengano conto dell interesse prevalente del minore e che si prestino alla maggiore flessibilità e modificabilità possibile in relazione all obiettivo che è quello di porre in essere la migliore tutela in favore del minore. Lo scopo è quello di evitare al minore di trovarsi al centro di un conflitto interfamiliare la cui risoluzione non spetta di certo a lui. Corte di Cassazione Sez. I civ. 21 Aprile 2015, n 8096 (Pres. Forte; Rel. Dogliotti) Famiglia Matrimonio Cessazione degli effetti civili del matrimonio Divorzio congiunto Dolo del coniuge - Attività diretta a celare parte del patrimonio Appello per far valere dolo revocatorio Ammissibilità Sussiste Le sentenze possono essere impugnate per revocazione qualora pronunciate in grado di appello ovvero nel giudizio di cassazione oppure se emesse in primo grado, a talune condizioni, quando siano passate in giudicato. Il vizio revocatorio, ed in modo particolare quello di cui all art. 395 n. 1 c.p.c., può proporsi con i motivi di appello con cui può censurarsi ogni profilo di ingiustizia della sentenza di primo grado, nessuno escluso. 3 Cass., Sez. I civ., 11/08/2011, n. 17191; 5
La possibilità di impugnare, con l appello, una ipotesi di dolo revocatorio, esclude che si possa parlare di domanda nuova e conseguentemente sarà ammissibile la produzione dei documenti inerenti. Il dolo processuale revocatorio può essere fatto valere anche a proposito della sentenza di divorzio congiunto. I presupposti del dolo processuale revocatorio, ai sensi dell art. 395 n. 1 c.p.c., si verificano nel momento in cui venga posto in essere intenzionalmente una attività fraudolenta consistente in artifici e raggiri, diretti ed idonei a paralizzare o sviare la difesa avversaria, facendo apparire una situazione diversa da quella effettiva, pregiudicando in questo modo l esito del procedimento 4. Corte di Cassazione Sez. I civ. 17 Aprile 2015, n 7917 (Pres. Di Amato; Rel. Acierno) Famiglia Matrimonio Nullità del matrimonio concordatario Delibazione La convivenza come coniugi, protratta per oltre tre anni, dalla data di celebrazione del matrimonio concordatario regolarmente trascritto, è costitutiva di una situazione giuridica regolata da norme costituzionali, 4 Cass., n. 9817/2005; Nella fattispecie:<< il marito per convincere la moglie ad accettare la sua proposta di divorzio congiunto cede per poi successivamente riacquistare, mediante la propria convivente, la parte più cospicua del proprio patrimonio, rappresentata dalle quote di una s.r.l.,>>; 6
convenzionali ed ordinarie, di ordine pubblico italiano e, perciò, è ostativa alla dichiarazione di efficacia nella Repubblica Italiana delle sentenze definitive di nullità di matrimonio pronunciate dai tribunali ecclesiastici, per qualsiasi vizio genetico del matrimonio accertato e dichiarato dal magistrato ecclesiastico nell ordine canonico malgrado l esistenza di detta convivenza coniugale. Ancora, la convivenza come coniugi, come situazione giuridica d ordine pubblico ostativa alla dichiarazione di efficacia nella Repubblica Italiana delle sentenze definitive di nullità di un matrimonio pronunciate dai tribunali ecclesiastici, ed in quanto connotata da una complessità fattuale strettamente collegata all esercizio di diritti, all adempimento di doveri ed all assunzione di responsabilità personalissimi di ognuno dei coniugi, deve qualificarsi siccome eccezione in senso stretto opponibile da un coniuge alla domanda di delibazione proposta dall altro coniuge, di conseguenza non può essere eccepita dal pubblico ministero interveniente nel giudizio di delibazione né rilevata d ufficio dal magistrato della delibazione o da quello di legittimità, innanzi al quale non può nemmeno essere dedotta per la prima volta, potendo, invece, essere eccepita soltanto, a pena di decadenza nella comparsa di risposta, dal coniuge convenuto interessato a farla valere. Quest ultimo ha l onere di allegare fatti e comportamenti dei coniugi che integrino detta situazione giuridica d ordine pubblico. Corte di Cassazione Sez. I civ. 3 Aprile 2015, n 6855 (Pres. Forte; Rel. Dogliotti) 7
Famiglia Matrimonio Divorzio Famiglia di fatto Assegno divorzile La stabilità e la continuità della nuova famiglia di fatto fa cessare il diritto all assegno divorzile. Laddove la convivenza assuma i caratteri della stabilità e continuità, ed i conviventi elaborino un progetto ed un modello di vita in comune, analogo a quello che normalmente caratterizza la famiglia basata sul matrimonio, la semplice convivenza si trasforma in una vera e propria famiglia di fatto. A questo punto, il parametro dell adeguatezza dei mezzi rispetto al tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale da uno dei coniugi, non può che venir meno davanti all esistenza di famiglia vera e propria, anche se di fatto. Pertanto, si rescinde ogni collegamento con il tenore di vita caratterizzanti la precedente fase di convivenza matrimoniale e, con questo, ogni presupposto per la riconoscibilità di un assegno divorzile. Dott.ssa Fortunata Serena Sciotto 8