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RACCONTAMI BIANCOENERO EDIZIONI

Titolo originale: The Canterville Ghost (1887) Oscar Wilde IL FANTASMA DI CANTERVILLE traduzione e adattamento di Valentina Martino Ghiglia letto da Pierfrancesco Poggi Prima edizione febbraio 2012 2012 biancoenero edizioni srl www.biancoeneroedizioni.com Immagine di copertina di Sara Gavioli Progetto grafico di Umberto Mischi Font biancoenero di biancoenero edizioni srl disegnata da Riccardo Lorusso e Umberto Mischi Registrazione audio: Studio Colosseo ISBN 978-88-89921-59-3

CAPITOLO PRIMO Quando il signor Hiram B. Otis, ministro degli Stati Uniti, acquistò il castello di Canterville, tutti gli dissero che stava facendo una grande sciocchezza, perché non vi era dubbio che il luogo fosse letteralmente infestato dagli spiriti. Lo stesso lord Canterville, al momento della vendita, spiegò: «Neppure noi della famiglia abbiamo avuto più il coraggio di abitarvi, da quando due mani scheletriche si posarono sulle spalle della mia prozia, la vecchia duchessa di Bolton. Si spaventò così tanto che ebbe un attacco di nervi dal quale non si riprese mai. Ci tengo a dirle, signor Otis, che il fantasma è stato visto da diversi membri tuttora viventi della mia famiglia e anche dal parroco del villaggio. 5

Dopo quel disgraziato incidente toccato alla duchessa, nessuna delle domestiche giovani volle restare al nostro servizio, e persino lady Canterville la notte non riuscì più a dormire a causa dei misteriosi rumori che provenivano dal corridoio e dalla biblioteca». che per fare un favore all aristocrazia inglese si possano violare le leggi della natura.» «Se a lei non importa di avere uno spettro in casa, a me va benissimo. Però si ricordi, io l ho avvertita», rispose a quel punto lord Canterville. «Mio caro lord», fu la risposta del ministro, «comprerò in blocco castello e fantasma. Io sono nato in un paese moderno, dove tutto ciò che si può acquistare col danaro noi lo abbiamo. Sono certo che se in Europa esistesse davvero uno spettro, ce lo saremmo già portato in America da un pezzo, per esporlo in qualche museo o metterlo in mostra alle fiere di paese». «Temo, signor Otis, che il fantasma esista realmente, anche se nessun americano è riuscito a comprarlo e a farne un attrazione da fiera», replicò lord Canterville sorridendo. «Sono tre secoli che si sa della sua esistenza. Dal 1584, per essere precisi. E si mostra sempre prima della morte di un membro della nostra famiglia.» «Be, proprio come fa ogni medico di famiglia, lord Canterville», osservò il ministro. «Ma queste cose, cioè i fantasmi, in natura non esistono. E non credo Poche settimane dopo questo colloquio, l acquisto del castello fu concluso e il ministro si trasferì a Canterville con la sua famiglia. La signora Otis, che da giovane era stata una famosa bellezza di New York, ora era una bella donna di mezza età, con due occhi magnifici e un profilo superbo. Molte signore americane quando vengono in Europa assumono un aria malata e sofferente, pensando che questo sia molto europeo. Ma la signora Otis non fece questo errore. Godeva di una salute perfetta. Il figlio maggiore che i genitori in un momento di patriottismo avevano chiamato Washington, cosa di cui il ragazzo si rammaricava era un giovanotto biondo e abbastanza affascinante. Ottimo ballerino, aveva una gran passione per le gardenie e la nobiltà, ma per il resto era dotato di grande buon senso. 6 7

La signorina Virginia Otis era una ragazzina di 15 anni, snella e graziosa come una cerbiatta, con grandi occhi azzurri che esprimevano sincerità e indipendenza. Era una cavallerizza meravigliosa. Una volta aveva persino battuto lord Bilton in una gara nel parco, con immensa gioia del giovane duca di Cheshire. Il duca le fece immediatamente una proposta di matrimonio e per questo motivo fu altrettanto immediatamente allontanato dalla città dai suoi tutori. Il giovane partì in lacrime. Dopo Virginia, venivano i gemelli, soprannominati Stelle e strisce ; due ragazzi adorabili e i soli veri repubblicani della famiglia, a parte il ministro. Il castello di Canterville distava 7 miglia da Ascot, la stazione ferroviaria più vicina, e il signor Otis aveva telegrafato perché venissero a prenderli con una vettura. Con molto piacere tutta la famiglia si godette la passeggiata in carrozza per arrivare al castello. Era una deliziosa sera di luglio, e l aria profumava di pino. Ogni tanto si udiva il dolce richiamo del colombo selvatico o si intravedeva tra le felci il petto dorato di un fagiano. E i conigli si inseguivano su per le colline, con le loro candide code all aria. Ma non appena la famiglia Otis entrò nel viale che portava al castello di Canterville, il cielo si coprì improvvisamente di nubi e una strana immobilità sembrò gelare l atmosfera. Un gran volo di corvi passò silenzioso sulle loro teste e, prima che raggiungessero il castello, grosse gocce di pioggia cominciarono a cadere. Sulla soglia trovarono a riceverli una vecchia donna vestita di nero, con cuffia e grembiule bianchi. Era la signora Umney, la governante che il signor Otis aveva tenuto al proprio servizio su richiesta di lady Canterville. Mentre scendevano dalla carrozza, la signora Umney fece a ognuno di loro un profondo inchino e disse con un garbo antiquato: «Vi auguro il benvenuto al castello di Canterville». La seguirono in casa e, attraversato il bell ingresso, vennero condotti in biblioteca, una stanza lunga e bassa rivestita di quercia nera, al fondo della quale c era una grande vetrata. Il tè era apparecchiato su un tavolino e dopo essersi tolti i soprabiti gli Otis si sedettero e cominciarono a guardarsi intorno, mentre la signora Umney li serviva. 8 9

A un tratto la signora Otis notò una macchia di colore rosso opaco sul pavimento, proprio vicino al caminetto e, senza sapere bene di cosa si trattasse, disse alla signora Umney: «Temo che lì sia stato versato qualcosa». «Sì, signora», rispose la vecchia governante sottovoce, «è stato versato del sangue». «Che orrore!», gridò la signora Otis. «Non mi piace che ci siano macchie di sangue in salotto: va tolta immediatamente!» e stava strofinando energicamente il pavimento con quel suo fantastico detersivo. Pochi istanti dopo, ogni traccia di sangue era effettivamente scomparsa. «Lo sapevo che il Super Smacchiatore Pinkerton l avrebbe tolta», esclamò trionfante il ragazzo, guardato con ammirazione da tutta la sua famiglia. Ma non aveva finito di pronunciare queste parole, che un lampo terrificante illuminò la sala buia e un pauroso tuono li fece balzare tutti in piedi. L anziana donna sorrise e disse, con lo stesso tono di voce basso e misterioso: «È il sangue di lady Eleonor de Canterville, che in quel punto preciso, nel 1575, fu assassinata dal marito, sir Simon de Canterville. Sir Simon visse altri 9 anni e poi scomparve all improvviso in circostanze molto misteriose. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma il suo spirito colpevole vaga ancora per il castello. La macchia di sangue è sempre stata molto ammirata da turisti e visitatori ed è impossibile da cancellare». «Sciocchezze», gridò Washington Otis. «Il Super Smacchiatore Pinkerton la farà sparire in due secondi.» E prima che la governante, terrorizzata, glielo potesse impedire, il giovanotto era già per terra La signora Umney svenne. «Che clima spaventoso», disse calmo il signor Otis, accendendosi un lungo sigaro. «Credo che il vecchio continente sia così sovrappopolato da impedire una distribuzione sufficiente di bel tempo per ogni cittadino.» «Hiram», protestò la signora Otis rivolta al marito, «cosa ce ne facciamo di una governante che sviene?». «Toglile qualcosa dallo stipendio per ogni svenimento», le rispose il ministro. «Vedrai che non sverrà più.» E difatti, pochi istanti dopo, la signora Umney rinvenne. Era comunque molto agitata e avvertì il signor Otis di stare attento, perché di sicuro qualche disgrazia stava per abbattersi sul castello. 10 11

«Ho visto cose, proprio con questi miei occhi, signore, che farebbero rizzare i capelli in testa a ogni buon cristiano», disse. «E quante notti insonni ho passato per le cose spaventose che succedono in questa casa!» Il signor Otis e sua moglie rassicurarono la brava donna che non avevano nessunissima paura dei fantasmi. Allora la governante invocò la benedizione divina sui suoi nuovi padroni e, dopo essersi messa d accordo per un aumento di salario, si avviò barcollando verso la propria camera. 12