OSSERVATORIO NORD EST. Gli atteggiamenti dei cittadini verso la religione

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Transcript:

OSSERVATORIO NORD EST Gli atteggiamenti dei cittadini verso la religione Il Gazzettino, 04.03.2008

NOTA METODOLOGICA I dati dell'osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 17 e il 21 gennaio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1048 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 e più, residente in Veneto, in Friuli- Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli- Venezia Giulia. Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it. 2

RELIGIONE, NORD EST FAI DA TE LA PAROLA DEL PAPA NON VINCOLA di Enzo Pace La Chiesa cattolica può dire quello che vuole, ma l ultima parola spetta ancora alla coscienza individuale. Potremmo riassumere così i risultati del sondaggio Demos di questa settimana. Sei abitanti del Nordest su dieci, infatti, la pensano proprio così. Un dato che resta quasi costante nel corso degli ultimi dieci. Con qualche novità, tuttavia. Le autorità ecclesiastiche e una parte di laicato cattolico hanno cercato in questi di riaffermare che il cattolicesimo è una religione pubblica. Non è un fatto privato, frutto di scelte spirituali degli individui, senza alcuna rilevanza e scarso impatto nella vita sociale e politica. La scelta compiuta da parte dell Episcopato italiano di intervenire sempre più, ad alta voce, sulle questioni etiche che hanno a che fare con i mondi vitali e il senso ultimo della vita (famiglia, eutanasia, aborto, riconoscimento delle unioni di fatto e delle coppie omosessuali) ha prodotto due risultati, diversi fra loro e, per alcuni aspetti, anche forse inattesi per la stessa Gerarchia cattolica. C è stata una ripresa di consenso nei confronti della Chiesa, ma al tempo stesso il suo intervento ha avuto l effetto di scaldare gli animi. Non tanto nel senso della vecchia contrapposizione fra laici e cattolici, fra i favorevoli all idea di una Chiesa discreta e non invadente e coloro che, invece, ritengono, che si debba riconoscere alla Chiesa la funzione di Maestra d etica, indipendentemente dal fatto che si creda o non si creda, si vada in chiesa o meno e ci si senta suoi devoti figli. E come dire: le questioni etiche che ci stanno di fronte sono talmente gravi che non possiamo non chiederci se per caso stiamo smarrendo l anima; perciò, anche se non ci credo o ci credo poco, la parola della Chiesa su certe questioni la condivido, la faccio mia e m impegno a fianco di chi ci crede, va a messa ogni domenica. Di conseguenza penso che sia il caso di sostenere, il diritto della Chiesa ad esercitare il potere diretto d intervenire nella sfera pubblica e nel conflitto politico ogni qualvolta le decisioni da prendere riguardano questioni etiche che la Chiesa ritiene essere in contrasto con la verità e contro l ordine naturale. 3

Ciò spiega l aumento relativo (nel tempo) del numero di coloro che nel Nordest dicono che l insegnamento della Chiesa sia non solo importante, ma da seguire. Tuttavia tale atteggiamento resta minoritario, concentrato prevalentemente tra coloro che sono praticanti e fra le persone anziane. Ciò che, invece, rimane come una sorta di basso continuo del singolare pluralismo cattolico, soprattutto in queste terre conformate nel respiro lungo della storia dalla civilizzazione parrocchiale, è l idea che credere sia una scelta importante sì, ma libera, personale, che pone più domande e offre meno risposte certe, per cui il criterio ultimo per giudicare dove sia la verità e chi la detenga in modo indubitabile è ancora l individuo. I confini del credere sono stabiliti di volta in volta dall individuo. Perciò tali confini sono mobili. E tale mobilità, non riguarda solo coloro che praticano saltuariamente, i cattolici senza chiesa, ma anche la maggioranza (nel Nordest, il 57%) di chi va ogni domenica a messa. Lo sforzo che la Gerarchia cattolica in Italia e nel mondo sta compiendo per ristabilire il principio d autorità, gridando sui tetti che esiste una verità, ed una sola, che prende forma in una dottrina consolidata e che essa non può essere messa in discussione dalle coscienze individuali né tanto meno fatta oggetto di compromesso politico, si scontra con la secolarizzazione dolce che ha caratterizzato le società del Nordest. 4

IL NORD EST E LA RELIGIONE di Fabio Bordignon Cos è la religione, per le persone? Quale peso ha, nel guidare le scelte della vita quotidiana? L indagine periodica dell Osservatorio sul Nord Est ha scandagliato questa dimensione per conto del Gazzettino, intervistando un campione di oltre mille persone, tra i residente nel Veneto, nel Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento. Una indagine dalla quale esce ampiamente confermato un approccio ormai flessibile alla sfera religiosa. Essa mantiene un ruolo fondamentale, agli occhi delle persone, ma al suo interno le prescrizioni formulate dalla Chiesa hanno smesso, da tempo, di assumere un carattere vincolante, e vengono invece declinate, da ciascuno, in chiave soggettiva e relativa. L appartenenza alla religione cattolica, in Italia, continua a coinvolgere una componente molto estesa della popolazione. Tutti o quasi gli italiani, se interrogati sul proprio credo, fanno infatti riferimento al cattolicesimo. Tale affermazione fonde insieme motivazioni differenti: le scelte e le convinzioni personali, ma anche le tradizioni derivanti dal contesto di vita e, soprattutto, dalla famiglia, che da sempre si propongono come luoghi di riproduzione dell identità e della cultura cattolica. Si tratta di un elemento che, del resto, emerge in modo chiaro dalle risposte fornite dai cittadini del Nord Est, cui è stato chiesto di definire la propria esperienza religiosa, associandola a diverse parole, diverse definizioni, suggerite nel sondaggio come opposte polarità. Se per il 56% si tratta di una scelta personale, ben 42% degli intervistati vede la religione innanzitutto come il cordone ombelicale che li lega alla famiglia e alla società. Si osserva, al contempo, una concezione aperta del rapporto con la religione. Essa fornisce, secondo la maggioranza degli intervistati più domande (62%) che risposte (28%), è fattore di apertura verso gli altri (75%) più che chiusura in se stessi (20%). Soprattutto, se circa un terzo degli intervistati vive il rapporto con la sfera religiosa come una fonte di vicoli e di prescrizioni, per sei persone su dieci la religione è innanzitutto libertà. Ovviamente, dietro questo orientamento di fondo si celano diverse prospettive e diverse interpretazioni del concetto di libertà. 5

E sufficiente, per rendersene conto, andare ad analizzare l approccio fatto proprio dagli intervistati circa le indicazioni delle gerarchie ecclesiali sulla vita e i valori personali. In relazione alle scelte in materia etica, sulla vita e sul comportamento sessuale, le persone ritengono opportuno agire innanzitutto secondo coscienza. Le indicazioni della Chiesa, a questo proposito, diventano degli utili suggerimenti, da vagliare attraverso le convinzioni personali. C è dunque la libertà di chi sceglie di attenersi strettamente alle indicazioni della Chiesa, e non le vive quindi come una costrizione: si tratta di circa una persona su quattro. Ma anche la libertà di chi, pur identificandosi nel cattolicesimo e nei suoi principi, in diversi ambiti sceglie di muoversi in autonomia, affidandosi innanzitutto alle proprie convinzioni e alla propria coscienza. Non a caso, la frazione sociale che giudica la religione un fattore di libertà cresce proprio in queste due categorie che sommate assieme, peraltro, comprendono una quota di popolazione che supera le otto persone su dieci. Il rimanente 15% si dice semplicemente indifferente (6%), oppure considera improprio l intervento della Chiesa su queste tematiche, affermando che le gerarchie vaticane dovrebbero occuparsi d altro, anzitutto della fede. E soprattutto in queste componenti che cresce la quota di persone che vede nella religione un elemento di chiusura e una fonte di limitazioni per gli individui. 6

COME INTENDIAMO LA RELIGIONE? Secondo lei la religione è (valori percentuali Nord Est) Più libertà 60.3. Più vincoli 35.4 Non sa / Non risponde 4.2 Più apertura verso gli altri 74.6. Più chiusura in se stessi 20.3 Non sa / Non risponde 5.1 Più domande 61.8. Più risposte 27.2 Non sa / Non risponde 10.9 Più scelta personale 56.3. Più tradizione familiare 42.1 Non sa / Non risponde 1.5 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est gennaio 2008 (base: 1000 casi) 7

IL VALORE DELL INSEGNAMENTO RELIGIOSO Come reputa l insegnamento della Chiesa rispetto alla morale e alla vita delle persone (valori, famiglia, sessualità)? (valori percentuali Nord Est) Mi è indifferente 5.9 Improprio, la Chiesa dovrebbe occuparsi d altro. Innanzitutto della fede 8.4 Negativamente, da non seguire mai 1.2 Utile, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza 60.0 Molto importante, da seguire 24.4 Non sa / Non risponde 0.2% Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est gennaio 2008 (base: 1000 casi) 8

IL RUOLO DELLA RELIGIONE NEL TEMPO Come reputa l insegnamento della Chiesa rispetto alla morale e alla vita delle persone (valori, famiglia, sessualità)? (valori percentuali Serie Storica Nord Est) Gennaio 2008 Luglio 2005 Novembre 2004 Settembre 2003 Marzo 2002 Settembre 2000 Settembre 1998 Molto importante, da seguire Utile, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza 24.4 20.1 15.9 26.2 16.9 14.5 29.7 60.0 63.6 69.1 56.3 63.1 64.3 52.0 Mi è indifferente 5.9 4.2 6.0 9.4 3.8 3.3 7.9 Improprio, la Chiesa dovrebbe occuparsi d altro. Innanzitutto della fede Negativamente, da non seguire mai 8.4 10.0 7.5 6.6 14.2 16.0 9.3 1.2 2.1 1.5 1.5 1.9 1.9 1.1 Totale 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est gennaio 2008 (base: 1000 casi) 9

CLASSI D ETA A CONFRONTO Come reputa l insegnamento della Chiesa rispetto alla morale e alla vita delle persone (valori, famiglia, sessualità)? (valori percentuali in base alla classe d età) Molto importante, da seguire Utile, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65 e più Tutti 8.1 26.3 23.6 22.9 24.7 35.6 24.4 73.5 58.7 62.1 58.6 63.4 49.0 60.0 Mi è indifferente 8.5 5.9 5.9 4.3 2.9 7.3 5.9 Improprio, la Chiesa dovrebbe occuparsi d altro. Innanzitutto della fede Negativamente, da non seguire mai 7.2 8.4 7.3 13.5 7.0 7.6 8.4 2.7 0.8 1.1 0.7 2.0 0.5 1.2 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est gennaio 2008 (base: 1000 casi) 10

PRATICANTI E NON PRATICANTI Come reputa l insegnamento della Chiesa rispetto alla morale e alla vita delle persone (valori, famiglia, sessualità)? (valori percentuali in base alla pratica religiosa) 5.9 Molto importante, da seguire 16.8 39.6 Utile, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza 48.5 57.0 66.4 17.8 Mi è indifferente 6.1 1.6 Improprio, la Chiesa dovrebbe occuparsi d altro. Innanzitutto della fede 1.8 10.0 22.2 5.6 Negativamente, da non seguire mai 0.8 0.0 Non Praticanti Saltuari Assidui Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est gennaio 2008 (base: 1000 casi) 11