Arcidiocesi di Genova - Ufficio Catechistico

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Transcript:

Arcidiocesi di Genova - Ufficio Catechistico LABORATORIO PER CATECHISTI INIZIALI E PER TUTTI I CATECHISTI CHE DESIDERANO CONTINUARE LA LORO FORMAZIONE Il Rinnovamento della catechesi I soggetti della catechesi: la Chiesa, i catechisti, il gruppo catechisti PREGHIERA INIZIALE: Chiamato ad annunciare la tua Parola, aiutami, Signore, a vivere di te e a essere strumento della tua pace. Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi che la comunità mi ha affidato trovino in me un testimone credibile del Vangelo Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita, perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra Esercita su di me un fascino così potente, che, prima ancora dei miei ragazzi, io abbia a pensare come te, ad amare la gente come te, a giudicare la storia come te Concedimi il gaudio di lavorare in comunione e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri, pretendo di fare la mia corsa da solo. Ho paura, Signore, della mia povertà. Regalami, perciò, il conforto di veder crescere i miei ragazzi nella conoscenza e nel servizio di te, uomo libero e irresistibile amante della vita Infondi in me una grande passione per la verità, e impediscimi di parlare in tuo nome se prima non ti ho consultato con lo studio e non ho tribolato con la ricerca Salvami dalla presunzione di sapere tutto. Dall'arroganza di chi non ammette dubbi. Dalla durezza di chi non tollera ritardi. Dal rigore di chi non perdona debolezze. Dall'ipocrisia di chi salva i princìpi e uccide le persone Trasportami, dal Tabor della contemplazione, alla pianura dell'impegno quotidiano. E se l'azione inaridirà la mia vita, riconducimi sulla montagna del silenzio. Dalle alture scoprirò i segreti della contemplatività, e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confini della terra Affidami a Maria tua Madre. Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi come lei custodì Giovanni. E quando, come lei, anch'io sarò provato dal martirio, fa' che ogni tanto possa trovare riposo reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.

I SOGGETTI DELLA CATECHESI Iniziare sottolineando che la catechesi è una vocazione : qualunque sia il punto di partenza del nostro essere catechisti, nella fede dobbiamo considerarci come dei chiamati, e questo porta a due conseguenze: - la gratuità del servizio, - l eliminazione dell ansia della responsabilità. La catechesi è un discepolato. È Cristo l evangelizzatore (cfr. Evangelii nuntiandi, Evangelii gaudium, Catechesi tradendae ). Noi siamo suoi seguaci in cammino, pertanto essere catechisti equivale ad essere continuamente in formazione, e questa trae alimento anche dal contatto con i ragazzi ed ha come fine l approfondimento della conoscenza di Cristo. Dunque la chiamata ad essere discepoli riguarda sì la singola persona, ma in relazione con gli altri, per stare assieme con Cristo e con un gruppo. La vocazione è sempre comunitaria e l annuncio è sempre fatto a nome della Chiesa insieme con altri, condividendo ed accogliendosi. Quindi bando ai personalismi nella catechesi (cfr. Tonino Lasconi, O catechista, mio catechista ), bisogna invece sentirsi sempre dei chiamati all interno di un gruppo. I contenuti della catechesi sono affidati al catechista, ma non sono sua proprietà, ed hanno la finalità di dare sempre nell annuncio centralità al Kerigma (Cristo è morto per noi ed è risorto) (cfr. Evangelii gaudium ). La catechesi non è riducibile alla sola etica, poiché la vita morale è conseguenza dell annuncio (cfr. Lettera ai Filippesi 2,6-11). Fatta questa premessa, veniamo al corpo dell annuncio che dobbiamo offrire, iniziando da I soggetti della catechesi (cap.vii del Rinnovamento della catechesi ). Il destinatario principale è l uomo e la catechesi si sviluppa tra due fuochi: la fedeltà a Dio che si rivela e la fedeltà all uomo che accoglie la rivelazione nella fede. Per quanto riguarda la fedeltà all uomo, il riferimento fa eco al documento conciliare Dei Verbum, che al cap.2 ci dice che Dio ha parlato con linguaggio umano perché l uomo sia partecipe della vita di Dio. Essere consapevoli di questo equivale ad essere adulti nella fede, ossia significa conoscere il messaggio che viene da Dio e farlo proprio, sentirsi discepolo, ma anche compagno di strada dell uomo del proprio tempo. Il fine della catechesi è proprio la maturità nella fede, e il catechista è l adulto nella fede che contribuisce a rendere adulti nella fede coloro che accompagna. Ricordiamo che, nella visione cristiana, adulto non è colui che si sente arrivato, ma chi, come discepolo, accoglie l annuncio e continuamente lo rielabora e lo concretizza nella vita, attraverso la conversione e il rinnovamento permanente. In questo senso si parla di sapienza della croce. La catechesi entra in tutte le sfere della vita dell uomo per portarlo a vivere come Cristo, a pensare ed agire come Lui. È da tenere presente, inoltre, che l essere adulti nella fede non è un fatto cronologico, ma una conquista attraverso una catechesi permanente, che accompagna l uomo nelle varie età della vita fino alla vecchiaia. Nello stesso cap. VII si pone grande attenzione all uomo più debole, meno dotato, più emarginato. La catechesi, infatti, è per tutti, perché la comunicazione della fede avviene secondo varie modalità e l annuncio passa attraverso tutte le dimensioni umane (intellettiva, volitiva, sensitiva e religiosa). Da ciò viene un esortazione rivolta a tutti i catechisti: partire sempre dai più deboli nel fare catechesi, perché essi sono i primi destinatari dell annuncio e, spesso, aiutano concretamente nel percorso.

Nella parte seconda del cap. VII si sottolinea che il catechista deve tener presente l uomo nel suo tempo e nel suo contesto vitale; pertanto deve avvalersi anche delle moderne scienze che aiutano ad interpretare i segni dei tempi, in una relazione che si sviluppa da persona a persona, con una metodologia che privilegia le relazioni interpersonali e non solo i contenuti della dottrina. Qualche elemento di pedagogia e psicologia può essere d aiuto in questo senso. Come dice S. Paolo, (cfr. prima Lettera ai Tessalonicesi, capp.1 e 2), l annuncio sia fatto voce a voce; il che non significa escludere dalla catechesi i moderni strumenti multimediali, ma avvalersene per una più efficace comunicazione: essi devono accompagnare, mai sostituire, la persona che annuncia. La catechesi, infatti, è attuata da più soggetti che creano tra sé relazioni in cui sono presenti gesti, silenzi, parole, che rendono adeguato a questo tempo il messaggio di Dio, la Buona Notizia. Il catechista è allora il mediatore tra Dio e l uomo nella Chiesa. La parte terza del cap.vii mette in luce come la catechesi illumini tutte le età dell uomo e si sofferma sullo sviluppo psicologico della persona nelle varie fasi del suo percorso nella vita (bambini, fanciulli, adolescenti, giovani, adulti): su ognuna di esse vale la pena spendere qualche parola. Infatti, in base alla diversità dei soggetti, vanno adeguati anche i contenuti, e quindi la metodologia e il linguaggio. In questo senso la catechesi, che tiene conto dei soggetti a cui è rivolta, è ciclica, cioè riprende in modo circolare i contenuti essenziali della fede, approfondendoli progressivamente secondo le età e i periodi (un modello di questo tipo di annuncio catechetico è l anno liturgico). Bisogna dunque evitare, specie con i ragazzi, atteggiamenti e linguaggi improntati ad infantilismo, mantenendo la propria personale autorevolezza che educa. Ascoltare i linguaggi, le esigenze e le situazioni dei destinatari della catechesi è importante per un efficace annuncio, che il catechista, nel rispetto delle proprie competenze, deve fare senza superficialità ed infantilismi, ma con empatia. LA CHIESA Passiamo ora al cap.viii del Rinnovamento della catechesi. Nella Chiesa il catechista riceve il proprio mandato e della Chiesa egli è espressione e ministro. Dalla Chiesa, in cui vive ed opera, il catechista trae la sua forza per essere persona di comunione. È importante far capire a chi ci ascolta che il catechista è a servizio della Chiesa, è inviato da essa ed ha come obiettivo l iniziazione cristiana nella comunità, luogo dell incontro con Cristo. Però la prima attenzione deve essere rivolta a formare le persone, che egli incontra, come cristiani che amano Cristo, credono in Lui, Lo seguono e pertanto vivono la vita della Chiesa, per alimentare la propria fede nei loro ambienti di vita. È importante, perciò, sottolineare che compito della catechesi è l iniziazione cristiana e non la sollecitazione a partecipare alla vita ecclesiale. Altrimenti si trasmette l idea di una religione che si esaurisce semplicemente nelle opere o solo legata ad un organizzazione ( La Chiesa non è una ONLUS, dice Papa Francesco), mentre invece essa è un continuo crescere in Cristo. È anche molto importante ribadire che il catechista, come ministro della Chiesa, deve essere sempre in collaborazione con tutti i settori e gruppi che operano nella parrocchia, deve agire in sintonia con essi e non sganciato nella propria libera iniziativa. Responsabile parrocchiale della catechesi è il parroco. È fondamentale creare, secondo le diversità delle situazioni, un legame di collaborazione e di corresponsabilità. Ogni contrapposizione e divisione non contribuisce all efficacia della catechesi. Un ruolo insostituibile riveste la famiglia, che si trova all interno di un itinerario in cui tutti hanno uno spazio e in cui l iniziazione cristiana si realizza con l immediatezza degli insegnamenti, espressi innanzitutto nel comportamento stesso dei genitori e nell esperienza spirituale di ciascuno. In famiglia, ciascuno deve poter trarre un modello di vita permeato di fermenti cristiani, sperimentando dal vivo il senso di Dio, di se stesso, del prossimo (cap.viii, n.152).

I CATECHISTI Argomento del cap.x del Rinnovamento della catechesi sono I catechisti. In particolare, vogliamo soffermarci sugli atteggiamenti del catechista: - Umiltà : essere veri, riconoscendo nella verità i propri doni, ma, appunto, considerandoli doni. - Fiducia : fiducia in Dio, e dunque anche in se stessi. - Stile testimoniale : il catechista è testimone di un mistero d amore e parla con la vita. - Capacità educativa : la finalità del suo servizio e della sua azione è l umanizzazione della persona, poiché la catechesi non è qualcosa in più per aggiungere valore alla persona, solamente la umanizza. - Risponde ad un mandato missionario, soprattutto verso le famiglie e la società.

Racconto: IL PANE Un giorno, ero piccolino, mia madre mi scrisse sulla mano la parola PANE e mi disse: Esci e torna solo quando avrai trovato ciò che ti ho scritto sulla mano. Facile, pensai. Vado al forno, che si trova all angolo della via, e torno. Mentre camminavo, incontrai due vecchietti che litigavano tra loro, ma non mi fermai perché avevo fretta di comprare il pane e tornare a casa.. Arrivato nel negozio, chiesi del pane alla commessa che volle sapere che tipo di pane volessi e quanto. Alla mia risposta incerta rispose sgarbatamente : Mica puoi farmi perder tempo se non sai nemmeno quello che vuoi! Tornai a casa, quel primo giorno, triste e senza pane. Mamma sorrideva, ma io non capii perché. Il secondo giorno mi disse : Adesso ci riproviamo e mi riscrisse la parola PANE sulla mano. Alla mia domanda su quale e quanto ne dovessi acquistare, aggiunse : Decidi tu. Impaziente di concludere la faccenda, corsi al panificio e non mi accorsi della bella ragazza bionda che piangeva triste all angolo della via. Quel giorno portai a casa del pane a caso: era decisamente troppo e di un tipo diverso da quello che mangiavamo noi di solito. Così decisi di prendermi un giorno di pausa e di fare il furbetto : la sera infatti avrei osservato che tipo di pane mamma aveva comprato e in che quantità, così finalmente sarei riuscito a portare in tavola il pane giusto. Quel pomeriggio uscii e, camminando per il solito tragitto,vidi i due vecchietti del primo giorno che mi fermarono e mi dissero che avevano fatto pace perché, incontrandomi quel giorno, avevo loro ricordato il figlio, quand era piccolo, e allora, inteneriti, avevano fatto pace. Proseguendo, incontrai nuovamente quella ragazzina bionda: le sorrisi e lei mi sorrise. E così ci fermammo a parlare un po e allora mi spiegò che il giorno prima piangeva perché i nonni stavano litigando. Mi sembrò così grande in quel momento! E allora le chiesi se le andava di venire a cena da noi. E lei mi disse di sì. La sera, intorno alla tavola, apparecchiata in giardino come tutte le nostre sere d estate, con la mia bellissima nuova amica e con il pane caldo che mamma aveva comprato, mi sentivo felice. Mamma mi sorrise e mi disse: Finalmente sei tornato con quello che ti avevo chiesto! Mi guardai allora la mano e scoprii che c era scritto PACE e non pane. Quella sera d estate capii come avrei voluto il mondo.

Laboratorio (dividersi in tre gruppi) Primo gruppo: ARCOBALENO EMOZIONI Che cosa hai provato quando ti hanno chiesto di fare catechismo? Che cosa ti è mancato nel tuo catechismo di ieri e di oggi? Realizzare un arcobaleno con pezzi di stoffa colorata che rappresenta il colore delle emozioni provate. Secondo gruppo: CIOTOLA (vedi preghiera finale) Come dovrebbe essere il tuo catechista ideale? Su una ciotola di coccio scrivere all interno che cosa pensi di aver ricevuto e all esterno ciò che pensi di aver dato Terzo gruppo: IL PANE Che cosa significa per te essere Chiesa? Punti di forza e criticità del tuo gruppo Sulla sagoma di alcune fette di pane ciascuno scriverà che cosa condivide nel proprio gruppo di catechismo. RESTITUZIONE DEI LABORATORI PREGHIERA FINALE: LA CIOTOLA Signore Gesù, fammi diventare come una ciotola: pronto a ricevere, pronto a dare, pronto a regalare, pronto ad essere donato. Signore, fammi diventare una ciotola per Te dalla quale prendi qualcosa, nella quale puoi mettere qualcosa. Trovi in me qualcosa da prendere? Sono abbastanza prezioso perchè Tu deponga qualcosa in me? Signore fammi diventare come una ciotola per i miei simili: aperto all'amore ed al bello che essi vogliono donare, aperto ai loro pensieri e alle loro preoccupazioni aperto ai loro sguardi ansiosi che mi chiedono qualcosa Signore, fammi diventare come una ciotola. (Preghiera di Taizè) AL TEMINE, CONSEGNA DEL SEGNO/RICORDO (SAGOMA DEL TELEFONO)