SHAKIRA UNO SGUARDO DAL CUORE

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Bonifacio Vincenzi SHAKIRA UNO SGUARDO DAL CUORE Panesi Edizioni

SHAKIRA - UNO SGUARDO DAL CUORE di Bonifacio Vincenzi 2014 Panesi Edizioni, Cogorno (Ge) I edizione digitale: settembre 2014 ISBN 9788899289041 Tutti i diritti di copertina sono riservati. Questa opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata. www.panesiedizioni.it Segui Panesi Edizioni anche su Facebook, Twitter, Google+ e LinkedIn

Eris

1 Shakira Isabel Shakira Isabel Mebarak Ripoll. Un nome, soltanto un nome. Ma in un nome c'è sempre una vita. C'è sempre una luce che si muove dall'essere ciò che si è. La particolarità? L'essenza? Di più. Un viaggio già scritto, ma che si scopre giorno dopo giorno, tappa dopo tappa. Tutto è legato a un nome. Tutto è legato a una storia. In questa storia c'è sempre un passato, un presente, un futuro. Non accade tutto in una volta. Prima si nasce, si prende coscienza del proprio nome, si cresce molto lentamente. La realtà è sempre troppo fragile agli occhi di una bambina. Nasce insieme a lei, cresce insieme a lei. Le sue fantasie, i suoi sogni, apparentemente privi di sostanza, sono in realtà la sostanza di una consapevolezza non ancora completamente contaminata. Ci sono ancora due mondi dentro di lei: quello reale e quello irreale. Da dove veniva quella bambina? Nessuno poteva dirlo con certezza. Né suo padre, né sua madre. Né qualsiasi uomo di questa terra. Lei veniva da lontano. Portava un destino, una storia, sarebbe stata accolta con amore. Tutti si sarebbero prodigati per farla diventare reale. Le avrebbero dato un nome, le avrebbero insegnato a distinguere nel mondo il bene dal male, a riconoscere e a difendere certi valori. Insomma, avrebbero fatto di tutto per allontanarla dal suo mondo irreale e farla diventare parte integrante del mondo in cui lei, in un vagito, si era risvegliata. Ma nessuno poteva sapere che Shakira Isabel Mebarak Ripoll era un essere speciale, che non avrebbe mai abbandonato i suoi sogni, e che le sarebbe bastata solo una parte del suo nome, Shakira, per fare della sua vita un sogno che avrebbe condiviso con milioni di persone. I bambini nascono liberi. La loro libertà è assoluta. I bambini non sognano, non hanno fantasie. I bambini vivono i loro sogni, vivono le loro fantasie. Poi viene detto loro che tutto questo è sbagliato, che quello che esiste è solo la realtà, e tutto, in loro, lentamente muta. Shakira Isabel da bambina sognava di diventare una scienziata. Aveva sete di conoscenza. Tutto era nuovo per lei, tutto da scoprire. L'istintiva sacralità di ogni inizio prendeva forma nella freschezza dei suoi sguardi. Viveva in una vita ancora tutta da spiegare. La sua innocenza era una spugna che si impregnava di azzurro, di stelle, di luna. Tutto era ancora da scoprire, tutto ancora da creare. Un destino in embrione. Ma tutto ciò che sarebbe diventata era già lì, dentro di lei. Non ancora concepito, ma promessa già mantenuta, prima ancora di accadere.

Shakira Isabel era innocenza, era ancora sogno. Voleva fare la scienziata, voleva scoprire i segreti del mondo. Faceva tenerezza, a guardarla, quando cercava di opporsi al sonno ogni volta che la notte scendeva a nascondere la vita. Un incendio era il cielo, mentre la luna e le stelle bruciavano quel buio, fino all'alba. Lei era già Shakira. Quella Shakira. Ma ancora non lo sapeva. Un passo ancora. Per andare verso quella meta. Voce dell'avvenire, canto, musica, anima, incanto. Vita ancora di bambina. Vita fatta di lunghe attese. Il sogno della scienziata lentamente sfuma. Troppo era distante dalla favola da scrivere. Niente si ascolta chiaramente dal silenzio oscuro e misterioso delle ore, dei giorni, delle settimane, dei mesi che passano, lentamente, passano, restando indietro, diventando passato, diventando nulla. Solo la scrittura può osare dar voce a questo silenzio. Scrittura per amore, nuovo mondo dove seguire a ritroso le orme sparse lungo i sentieri oscuri del tempo perduto. Scrittura di poesie e di canzoni. Scrittura di innocenza, scrittura di sogni, di mondo, di tutto, di nulla nel ventre del giardino dell'anima, dove una bambina sfoglia l'infinito libro dei sogni. Lei è ancora Shakira Isabel. Chiude gli occhi, li riapre. Il contagio dei suoi sogni fa vittime felici: il padre, la madre Molte sono le strade del mondo. Molte sono oscure, altre appena illuminate. Altre ancora piene di una luce che esplode dentro, si espande. Shakira Isabel si avvolge tra le ombre, in cerca di parole da scrivere. Parole che cercano una voce, un canto, una musica che spinga oltre il limite imposto da una realtà che odia i sogni. Ancora senza passato, cercava una direzione da seguire per raggiungere la meta promessa dal destino. Il brusio dei giorni è tormentoso, avvolge il tempo dell'attesa, lo rallenta mentre i suoi occhi non smettono un istante di bere le immagini del mondo. La tavola imbandita, i capricci, quella luce nello sguardo, cielo limpido, appena sfiorato dall'intelligenza universale, che spinge ad amare, tra ingenuità e stupore, in allegria. Il richiamo che circola, ma ancora non si vede, della viaggiatrice errante e del suo canto. Lei è ancora Shakira Isabel. Conosce ancora poco la vita per saperne di più di quelli che l'hanno già tutta scritta nei loro occhi. Non ha che da offrire il segreto del fuoco che arde, lontano, negli occhi di una donna con la chioma di sirena. Una sirena che canta, danza tra le grida di gioia di chi l'ascolta e la guarda, piangendo, ridendo, cantando, sognando.