LABORATORIO DELLA FEDE Una luce dal cielo la vocazione di Saulo (Atti 9,1-19) Venerdì 28 novembre 2008

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LABORATORIO DELLA FEDE Una luce dal cielo la vocazione di Saulo (Atti 9,1-19) Venerdì 28 novembre 2008 La via più storica per conoscere la figura e le opere dell apostolo delle genti, è sicuramente la sua produzione epistolare. Tuttavia, mantiene il suo valore anche la pista offerta dagli Atti degli Apostoli. Atti è un libro noto a molti solo per qualche pagina e per i vari viaggi apostolici di Paolo, mentre la sua ricchezza è assai maggiore. Scritto verso l anno 80, in esso Luca ci presenta non tanto la storia viva e reale delle prime chiese (benché anche questa resti sullo sfondo), quanto una rielaborazione. Questo rende meno storico-biografico il testo rispetto alle lettere. Comunque, scopo e preoccupazione di Luca, fu quello di far conoscere al lettore di allora e di sempre, le cause, le forze, le vie geografiche e quelle dello Spirito, che portarono alla diffusione del Vangelo da Gerusalemme a Roma passando fra i gentili e i pagani. In tal modo, l opera assume un grande valore catechistico. In Atti incontriamo dunque Saul-Paolo, ebreo della Cilicia (Tarso) nato nell 8 d.c. lo incontriamo nel contesto degli incontri scontri tra la nuova fede del Crocifisso risorto Signore e il giudaismo di allora, ancor più precisamente nella cornice della predicazione e della morte di Stefano (At 7). Impossibile riassumere in pochi incontri che faremo in quest anno di laboratorio, tutte le vicende gioiose e amare di Paolo, i suoi viaggi, le prigionie, la partenza per Roma (prigioniero) le ultime tappe il naufragio e l approdo a Malta, a Siracusa, a Reggio Calabria, a Pozzuoli e nella capitale dell impero. Ricordiamo in particolare che tra il 33 e il 36, dopo il martirio di Stefano, cui partecipò, e dopo qualche tempo di lotta coi Cristiani l esperienza di damasco quella luce dal cielo quella illuminazione (come lui stesso dice) quella voce la svolta: Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me. Da qui in poi seguirà il Gesù di Stefano. Da Antiochia di Siria, prima con Barnaba e poi da leader, intraprende i quattro famosi viaggi, seguibili su una cartina geografica. Il primo tra il 45 e il 49; il secondo tra il 50 e il 52 ( è il tempo della prima lettera ai Tessalonicesi); il terzo tra il 53 e il 58 (con le lettere ai Corinzi, ai Filippesi, ai Galati e ai Romani segue poi la prigionia a Gerusalemme, a Cesarea Malta, Siracusa, Reggio, Pozzuoli e Roma. 1

LETTURA ATTI 9,1-19 Ci troviamo di fronte al primo dei tre racconti che Luca dedica alla vocazione di Saulo (gli altri sono in Atti 22,1 22; 26,1 28). Il fatto è avvenuto nei primi anni di vita della Chiesa attorno al 34 35 d.c., a poca distanza da Damasco. L episodio viene descritto e lo conosciamo e celebriamo come Conversione di Paolo, mentre è più corretto parlare di vocazione. Luca che aveva annotato la presenza di Paolo alla lapidazione di Stefano, ora ce lo presenta Spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore (9,1), ossia contro coloro che professano la fede in Cristo, Signore e Figlio di Dio. Saulo pretendeva da loro il rinnegamento della fede in Gesù, minacciando in caso contrario tribunali e carcere. A questo scopo si presentò dal Sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme, tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne appartenenti a questa via (9,1-2). Più che veri e propri mandati di cattura, Saulo avrebbe ottenuto lettere credenziali e raccomandazioni da presentare ai presidenti delle sinagoghe di Damasco, affinché si adoperassero con ogni strumento per fermare quella specie di eresia. In ogni caso, Luca vuole denunciare il fanatismo di Saulo, al di la di quanto realmente era in suo potere fare! Lo zelo intollerante, che giunge ad uccidere coloro che minacciano la fede ebraica, ha i suoi precedenti nell Antico Testamento: Elia (1Re 18,20-40) e Mattatia (1Macc 2,24-26) Saulo è decisamente su questa linea. Gravi motivi dovettero spingere Saulo a tanto Zelo, ma quello più decisivo fu la maledizione, che secondo la scrittura, gravava su coloro che morivano crocifissi proprio come Gesù. Nel teso originale di Atti che stiamo considerando, i seguaci di Gesù vengono chiamati seguaci della via. Cristo è di fatti la Via attraverso la quale Dio comunica con l uomo e viceversa su quella via, Dio attendeva Saulo. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all improvviso lo avvolse una luce dal cielo (9,1-3). Il fatto è assolutamente inaspettato ed esclude che sia frutto di un lento cammino d ripensamento e maturazione personale. Paolo stesso, a riguardo, la attribuirà esclusivamente ad un dono gratuito di Dio. La luce dal cielo che avvolse Saulo, è per lui un 2

evidente segno della manifestazione di Dio. Infatti, mentre Luca si limita a parlare di luce, Paolo nelle sue lettere affermerà di aver visto il Signore non fu una semplice suggestione insomma!!! Investito da quella luce forte ed improvvisa, Saulo cadde a terra. Luca, narrandoci questo particolare, forse potrebbe alludere alla perdita improvvisa delle forze. Dio ha capovolto i progetti umani di Saulo: egli che trascinava in carcere gli altri, ora è incapace di reggersi, di camminare ed agire. Ma il cadere atterra, potrebbe anche indicare l atto del prostrarsi, sola condizione nella quale si può udire la voce di Dio. In quella situazione di estrema umiliazione Udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (9,4). Dopo la luce segue una voce che lo chiama stando ai canoni Vetero- Testamentari, qui si tratta effettivamente di una rivelazione di Dio; infatti, chiamare per nome una persona significa conoscerla e Dio si rivela come Colui che lo conosce e che intende farsi conoscere. La voce la rivelazione sconvolge Saulo mentre egli si credeva irreprensibile servitore di Dio, la voce gli rivela con chiarezza che invece lo sta perseguitando e quel maledetto appeso alla croce è davvero risorto. Inoltre, il nome ripetuto due volte, è quasi sempre sinonimo di vocazione, come accadde per Abramo, Mosè, Samuele e tanti altri. Dunque il Signore chiama Saulo ad una Missione nuova, proprio mentre lo rimprovera di perseguitarlo!!! Chi sei Signore? In realtà la domanda di Saulo è veritiera perche effettivamente lui non conosce Gesù non ha avuto fino a quel momento l umiltà del confronto, del dialogo con i testimoni del Risorto. Per lui era impossibile pensare un Dio perseguitato e crocifisso un maledetto appeso al legno della croce! Ora invece apprende la sconvolgente verità. Chi sei? Fu anche la domanda di Mosè al roveto ardente e la risposta allora come adesso con Saulo è la stessa: IO SONO Gesù che tu perseguiti! (9,5) e Paolo, che conosceva bene le Scritture, poiché allievo del grande rabbino Gamaliele, comprese la risposta!!! IO SONO Gesù (Colui che è!!!). Luca aggiungendo il nome di Gesù che significa Dio salva, sembra voler dire l essenza stessa del tetragramma sacro di Esodo 3,14. La voce indica poi a Saulo quello che deve fare: Ma tu alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare (9,6). Non è difficile cogliere un allusione a pagine del Vangelo in cui dopo la 3

guarigione, Gesù invita a rialzarsi per incominciare una vita nuova per Saulo significa riprendere il cammino verso la città di damasco, nella quale si stava recando con ben altri intenti. Gesù non umilia, ma come nei guariti del Vangelo, invitando ad alzarsi, intende incoraggiare. Allo stesso modo gli infonderanno coraggio le mani dei compagni, che lo condurranno in città. Saulo sperimenta la necessita di essere accompagnato all incontro con Cristo. Gli uomini che facevano il cammino con lui forse occasionali viaggiatori della stessa carovana di Saulo si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno (9,7). Costoro, anche se esclusi dalla visione, diventeranno testimoni del fatto, e compagni indispensabili del breve cammino che condurrà Paolo all incontro con la comunità dei credenti Cristo. Saulo, rincuorato si rialza ma aprendo gli occhi no vedeva nulla! Folgorazione o correzione divina, la cecità è il riflesso negativo della gloria di Dio che gli è stata manifestata. Al contatto col volto di Cristo, l uomo si scopre tenebra (C.M.Martini, il Vangelo di Paolo, p.18). I tre giorni, durante i quali Saulo rimane senza vedere e senza prendere ne cibo ne bevanda, alludono al tempo in cui Cristo è rimasto nel sepolcro: sono i giorni di preparazione al battesimo. Saulo vive un cammino penitenziale che lo condurrà a conoscere la vera Via, per questo ha bisogno di essere condotto per mano! Non dunque le catene ma mani amiche occorrono per diffondere il regno di Dio. Un discepolo di nome Anania Ora l azione di Dio prosegue con la collaborazione della Chiesa, che toglie a Saulo la cecità imponendogli le mani e facendogli dono dell iniziazione cristiana. Anania, avendo sentito parlare di Saulo e sapendo i motivi della sua venuta a Damasco, chiede spiegazioni al Signore ma Gesù insiste dicendo Va addirittura Dio gli rivela che Saulo è stato eletto per portare il nome del Signore Gesù dinanzi ai popoli, ai loro re e ai figli di Israele. Per questo motivo da persecutore egli diventerà il perseguitato per amore di Cristo. Dio non elegge per donare privilegi umani, ma per farci partecipi della sua missione e della sua passione. Anania obbedisce al comando ed imponendogli le mani lo saluta così: Saulo, fratello mi ha mandato da te il Signore (9,17). Non lo 4

pensa più come nemico ma come fratello. Cosa avrà provato Paolo sentendosi chiamare così con affetto e accoglienza! Con l imposizione delle mani, Saulo recupera la vista segno esteriore della luce intima che ormai trionfa nel suo cuore e gradualmente comincia a vedere a comprendere la verità di Dio e della sua vita. Ricevendo il battesimo, Saulo pone il sigillo sacramentale all incontro vocazione iniziato lungo la via ora si arrende alla grazia divina, si consegna con tutto se stesso, accetta di farsi salvare da Cristo, aderendo alla sua Pasqua. Insegnamento spirituale Per Paolo, l incontro con il signore fu un fatto oggettivo indiscutibile! Un incontro che ha trasformato la sua esistenza! E noi? Abbiamo incontrato il risorto? Quando è successo? E la mia vita??? Nella vocazione di Saulo, l azione di Dio si rivela imprevedibile e libera dio ha parlato alla mia vita? Sta parlando? Cosa mi sta chiedendo? Ho risposto? O ancora i miei occhi sono al buio e le mie orecchie sorde alla sua voce? Nella preghiera chiedo come Saulo: Chi sei Signore? Il Signore ha invitato Saulo ad alzarsi per mettersi in cammino sono in cammino anch io? Saulo ha avuto bisogno di Anania e di una comunità che lo iniziasse alla vita cristiana. La grazia di Dio, chiede la collaborazione della Chiesa, che ci accoglie come fratelli, impone le mani e celebra i Sacramenti. Anche oggi la chiesa è chiamata ad agire allo stesso modo per portare nel mondo la luce della verità e la forza della grazia divia. PREGHIERA Padre santo e buono, attraverso il tuo figlio Gesù, imprevedibile e stupendo, tu scegli e chiami in ogni situazione: hai sconvolto la vita di Saulo sulla via di Damasco, l hai chiamato per nome con amore, lo hai conquistato per fargli iniziare il suo cammino da persecutore a testimone, da nemico ad Apostolo capace di gridare per me il vivere è Cristo, da tenace persecutore della sua prima chiesa a costruttore infaticabile, ad annunciatore appassionato e coraggioso 5

-con la parola e con la vita del tuo Vangelo. Tu hai chiamato anche noi, ci hai chiamati ad essere collaboratori nell annuncio della tua Parola e testimoni di Speranza in un mondo che ne ha disperatamente bisogno. Padre, fa nascere in noi la fame della tua Parola insieme al desiderio di condividerla con i nostri fratelli e le nostre sorelle. Non stancarti di chiamarci e non arrenderti Quando, presi dai nostri mille problemi quotidiani, facciamo finta di non sentire per continuare ad illuderci di poter fare qualcosa anche senza di te. Come hai fatto con Saulo Insisti, aprici gli occhi perché possiamo riconoscerti nella Parola che fa ardere il cuore e nel pane spezzato insieme. Donaci di scoprire con gratitudine, che solo nel tuo figlio Gesù la nostra vita acquista significato e si trasforma in danza di gioia donaci ancora ti preghiamo, di percepire nella Chiesa che Egli è con Noi tutti i giorni, sino alla fine del mondo. Amen. 6