Romite Ambrosiane. Monastero di S. Maria del Monte sopra Varese

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Transcript:

Romite Ambrosiane Monastero di S. Maria del Monte sopra Varese

Testi a cura delle Romite Ambrosiane

Conosciamo Gesù, il Cristo? Canto iniziale Lettura del Vangelo secondo Matteo 21,1-10 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». Silenzio Acclamazioni A Gesù, il Cristo che si è fatto per noi sapienza, giustizia, santità, redenzione, diciamo: Fa che ti conosciamo e ti seguiamo.

Tu sei colui che solo dà senso, valore, speranza, gioia alla vita degli uomini, fa che ti conosciamo e ti seguiamo. Tu sei colui che ci rende buoni e forti, fa che ti conosciamo e ti seguiamo. Tu sei colui che ci insegna a considerarci fratelli, fa che ti conosciamo e ti seguiamo. Tu sei colui che ci raduna in unità visibile, animata dalla tua Parola, fa che ti conosciamo e ti seguiamo. Tu sei colui che ci fa Chiesa, fa che ti conosciamo e ti seguiamo. Lettura dall omelia pronunciata da Paolo VI nella Domenica delle Palme, 22 marzo 1970 Il significato di questo Vangelo delle palme, da noi ora letto, è una domanda inevitabile. Propone una scelta, che riguarda il destino della nostra vita. Sì, o no: riconosciamo noi Gesù per chi Egli è, il Cristo? Cioè il Messia, il mandato da Dio, calato nel mondo, per dare all umanità la salvezza? Ovvero per essere fra noi il segno di contraddizione (Lc 2,34), l ago di scambio fra le due vie fatali, della salute o della perdizione, della vita o della morte? Abbiamo noi l intuito felice, la freschezza, il gaudio, l audacia di proclamare ancora oggi che Gesù è Lui la nostra scelta, Lui è il nostro Redentore, necessario, sufficiente; Lui, venuto per tutti, venuto per ciascuno di noi; Lui, il Maestro, Lui l Amico, Lui la risurrezione e la vita (Gv 11,25)? Lui, sì, la via, Lui, la verità, Lui, la vita delle nostre singole esistenze e di tutta la comunità di quanti in Lui credono, di Lui si fidano, da Lui si sentono amati e a Lui offrono il loro povero e grande amore? Gesù, il Cristo, incrocia ancor oggi, incrocia sempre e dappertutto, i sentieri dell umanità, e pone se stesso come la grande questione, come la scelta somma e decisiva, che ogni uomo, che ogni popolo è chiamato a fare. Gesù è la grande responsabilità nella storia d ogni umana esistenza, Gesù è al grado supremo di tensione della libertà della vita cosciente. Gesù è al nodo ultimo e primo, dove le nostre sorti si definiscono. Gesù è l invito più intimo e personale rivolto alla nostra coscienza lucida ed operante. Egli è Colui che dà alla nostra esistenza il suo vero amore, la sua intangibi-

le dignità, la sua responsabile libertà, il suo autentico valore, il suo pieno amore. È Lui il nostro salvatore; Lui è la testa del nostro corpo immenso ed in formazione, ch è l umanità credente e redenta, la Chiesa; è Colui che ci perdona e ci fa capaci di cose più grandi di noi, è il difensore dei poveri, è il consolatore dei sofferenti, è, in una parola, il nostro Messia, è Cristo, Cristo Gesù! Lo conoscete? Lo riconoscete? Lo acclamate anche voi, oggi, con la risposta inneggiante della vostra fede e del vostro ideale? Ecco: beati voi, se questo avete capito e se questo farete (cfr. Gv 13,17). Silenzio Eventuale Omelia Preghiera (dalla Lettera pastorale all Archidiocesi ambrosiana per la Quaresima 1955) O Cristo, nostro unico Mediatore, Tu ci sei necessario per venire in comunione con Dio Padre, per diventare con Te, che sei suo Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi, per essere rigenerati nello Spirito Santo. Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro delle verità recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo. Tu ci sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria morale e per guarirla; per avere il concetto del bene e del male

e la speranza della santità; per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono. Tu ci sei necessario, o Fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace. Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa un valore d espiazione e di redenzione. Tu ci sei necessario, o Vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla negazione e per avere certezza che non tradisce in eterno. Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio con noi, per imparare l amore vero e per camminare nella gioia e nella forza della tua carità la nostra via faticosa, fino all incontro finale con te amato, con te atteso, con te benedetto nei secoli. Orazione Accogli, Dio misericordioso, la nostra preghiera, aumenta la nostra fede in Cristo tu Figlio, e fa che rimaniamo in perenne comunione con Lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. Canto finale

L Eucarestia è dono Canto iniziale Lettura del Vangelo secondo Giovanni 13,1-16 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Silenzio

Acclamazioni A Cristo, autore dei sacramenti e fonte della grazia diciamo: Kyrie eleison. Tu che ci hai amato sino alla fine, Kyrie eleison. Tu che ci hai detto: anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri, Kyrie eleison. Tu che vuoi unificarci in te, Kyrie eleison. Tu che ci nutri con il tuo corpo e il tuo sangue, Kyrie eleison. Tu che in ogni tabernacolo sei presente ad attenderci, premuroso di esaudirci, desideroso della nostra preghiera, Kyrie eleison. Tu che tutti attiri a te, Kyrie eleison. Lettura dall omelia pronunciata dall Arcivescovo G.B. Montini nella solennità del Corpus Domini, Duomo di Milano, 31 maggio 1956 L Eucarestia è dono; il dono è segno dell amore. L Eucarestia è cibo; è a- limento per la vita, e perciò segno d amore. L Eucarestia è ricordo; perché l amore non venga meno bisogna ricordare. L Eucarestia è presenza; quale presenza più di questa può essere indice d amore? L Eucarestia è promessa; chi ama ha sempre una promessa da fare. L Eucarestia è sacrificio; questa figurazione del Sacrificio divino ci rappresenta la più grande carità, la carità di Cristo che si è immolato per noi. Non si può avere un concetto anche semplice ed elementare dell Eucarestia, senza capire che essa vuol

significare amore. E non solo significare, ma produrre. L Eucarestia è fonte di carità. Carità che si riversa sulle anime. Carità che vuol fare dei fedeli un sol corpo: L Eucarestia al dire di sant Agostino è il Sacramento nel quale durante il tempo la Chiesa è compaginata. Egli ancora dirà, e il suo grido risuona nei secoli, dovunque una celebrazione eucaristica prende coscienza di ciò che è: O segno d unità, o vincolo di carità!. Fonte di carità, perché nessuno stimolo all amore per Cristo, per Dio, per i fratelli sarà dato all uomo maggiore di questo. L Eucarestia genera la carità, proprio per l ineffabile divina presenza reale di Cristo sacrificato per noi; presenza sacrificale a noi offerta nel Santissimo Sacramento. Fede e amore sono dunque i modi, sono le virtù, sono le condizioni, che ci introducono nell accettazione e nella celebrazione dell Eucarestia; fede e amore sono le grazie che da essa massimamente promanano. Il che significa che per partecipare alla glorificazione di questo fatto prodigioso, in cui tutto il cristianesimo è sintetizzato, dobbiamo tutti, deve ciascuno di noi portare un suo personale contributo di atti spirituali, e precisamente degli atti più generosi la fede, l amore di cui il cuore umano è capace; vana sarebbe una celebrazione esteriore che non risultasse dall afflusso di questi genuini sentimenti. E significa ancora che così offrendo mente e cuore al Signore, che tutto per noi si è offerto, noi poniamo le condizioni dell efficacia delle sue grazie, delle sue misericordiose intenzioni, della sua opera salvatrice, e vitalizziamo, per così dire, quel cristianesimo intorno al quale gravita ogni questione, personale e sociale, antica e moderna. Invano cercheremmo trionfi pubblici e sociali del cristianesimo, se questi non fossero preparati e sostenuti dall intima, personale vittoria della fede e della carità. Che se invece fede e carità animeranno i fedeli chiamati all incontro con Cristo, egli sarà, ancora una volta, il loro pane, cioè sarà la loro forza, sarà la loro gioia, sarà la loro vita. Silenzio Eventuale Omelia Invocazioni R/. Credo Signore, aumenta la mia fede.

Creda l uomo di oggi che chi cerca sulla parola di Cristo il Regno di Dio innanzitutto, avrà pane, avrà abbondanza anche dei beni naturali, della scienza, della tecnica, del lavoro, dell arte. R/. Creda l uomo di oggi che, ancor più di ieri, Cristo gli è necessario: risvegli in lui i desideri della libertà, della maturità umana, del progresso sociale, della pace. R/. Creda l uomo di oggi che l umile e fervorosa fede che Cristo nell Eucarestia reclama da lui è per la sua redenzione, per la sua salvezza e per la sua felicità. R/. Orazione O Dio, che ci hai rivelato di voler abitare in chi è retto e sincero, donaci la sete di verità e di giustizia che fa del nostro cuore il tempio della divina presenza. Per Cristo nostro Signore. Canto finale

Maria, il capolavoro di Dio Canto iniziale Lettura del Vangelo secondo Giovanni 2,1-11 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d acqua le anfore»; e le riempirono fino all orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l acqua chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Silenzio Intercessioni Rendiamo grazie a Dio che ha operato in Maria cose grandi e con stupore e fiducia preghiamo: Noi ricorriamo a te Maria. Crediamo nella tua materna intercessione. - Tu che sei la via maestra che conduci a Cristo, insegnaci a lodarlo con tutta la Chiesa.

- Tu che a Cana esaltasti l amore, accompagna il cammino di donazione degli sposi, rendi feconda la verginità dei consacrati. - Tu che hai conosciuto la pura gioia, allontana dall umanità la tristezza del peccato, della divisione, dell odio. Rendi fra loro fratelli gli uomini. Implora al mondo la pace. - Tu che tutto hai ricevuto, aiutaci a vedere ogni cosa come dono di Dio per il bene dell umanità. - Tu che hai sofferto sotto la croce, ottieni il conforto ai sofferenti, ai moribondi la consolazione di sentirti madre. Lettura dal discorso pronunciato da Paolo VI il 12 settembre 1963 ai membri delle Congregazioni mariane Che cos è che gli uomini, e soprattutto i giovani, cercano nella vita? Essi cercano la bellezza: ora Maria è il culmine della bellezza. I capolavori non sono mai bellezze parziali, ma una sintesi del bello: Maria è la creatura più trasparente della divina presenza trinitaria. Colui che i cieli non possono contenere tu l hai contenuto nel tuo seno. Presenza umana anche: Maria è la novella Eva, nella quale si trova il destino di tutti i viventi. Essi cercano la grandezza: la loro legge è di crescere, la loro febbre è di superare ogni limite: ora Maria ha superato tutti i limiti ordinari, ma nel senso della grandezza ed è per questo che Ella è diventata la sola creatura umana che ha potuto dire: tutte le generazioni mi chiameranno beata (Lc 1,48). Essi cercano la gioia: La tua nascita, o Maria, è stata per il mondo intero occasione di gioia, il passaggio da una economia piuttosto di maledizione a una economia di benedizione, da un mondo ove le colpe si succedono alle colpe a un mondo ove si respira in pienezza la libertà dei figli di adozione. Essi cercano l amore: ossia una comunione totale tra due esseri, secondo il piano creatore di Dio, che destina la donna a dare la vita ed a essere la

compagna dell uomo, il capo del focolare. Maria che a Cana non ha voluto che niente fosse tolto all esaltazione dell amore, insegna agli uomini ove possono contemplare il più alto ideale femminile: nella verginità e nella maternità, impregnate della sua bellezza e pienezza di grazia. Maria è dunque per tutti la sorgente della vera bellezza, della vera grandezza, della vera gioia, del vero amore. Ma dove troverete voi Maria? È nella storia della salvezza, nel Vangelo, che voi troverete Maria, come nei tesori della liturgia, che trasmette il gran patrimonio del pensiero e della preghiera della Chiesa. Voi la troverete pure nelle umili tradizioni familiari delle famiglie cristiane, in particolare nel Rosario. Voi la troverete ancora nel vostro sforzo quotidiano per vedere sempre, in ogni donna, la Vergine Maria e quindi, lungi dall ossessione inumana ed esasperata dei sensi, la più alta collaboratrice al piano di Dio Voi troverete Maria, in definitiva, se voi avete la scrupolosa cura di collocarla nell insieme del mistero cristiano: perché il culto di Maria non è fine a se stesso, ma la via maestra che vi conduce a Cristo e in lui alla gloria di Dio e all amore della Chiesa. E questo, cari figli e figlie, il voto che esprimiamo con tutto il cuore per voi Siate fedeli devoti di Maria, che farà di voi dei buoni figli della Chiesa e dei veri apostoli di Cristo. Silenzio Eventuale Omelia Invocazioni litaniche Maria incantevole gaudio delle nostre anime Maria lampada portatrice del lume divino Maria purissima Maria dolcissima Maria bellissima Maria pensosa Maria povera Maria dolorosa Maria vergine Maria madre Maria vicina a Dio Maria tu sei l annuncio prega per noi

Maria tu il preludio Maria tu l aurora Maria tu la vigilia Maria beata che hai creduto Orazione Accogli le suppliche della tua Chiesa, o Dio clemente, rendila capace di imitare la carità della Santa Vergine Maria, e di rivivere la sua fedele obbedienza alla tua parola. Per Cristo nostro Signore. Canto finale

MONASTERO ROMITE DELL ORDINE DI S. AMBROGIO AD NEMUS S. MARIA DEL MONTE SOPRA VARESE