Miti nordici Thor, Dio del tuono. di MARIA PACE

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di MARIA PACE Non era, naturalmente, il personaggio esagerato e dall arcaico linguaggio che siamo abituati a vedere a cinema o nei fumetti, ma é sicuramente uno dei personaggi più seguiti della mitologia nordica. 1 / 8

Lunga barba, chioma di un rosso fiammeggiante, è così che viene raffigurato: alla guida di un carro trainato da due capri. Figlio di Odino, Re degli Dei, e di Joro, Dea della terra, Thor, Dio del Tuono e del Fulmine era il più forte fra tutti gli Dei. Forte e talvolta anche brutale, nella perenne lotta contro gli Jotnar e i Giganti, nemici giurati degli Dei e suoi. In particolare lo erano gli Hrimpusar, Giganti di ghiaccio e i Muspellmegir, Giganti di fuoco. Suo nemico più acerrimo, però, era Jormungard, gigantesco serpente, che con il suo interminabile corpo snodabile, circondava tutta la terra. Thor, significa Tuono, nome che gli deriva dal fragore del carro a bordo del quale amava spostarsi attraverso il cielo, annunciato dal Lampo, manifestazione della sua potenza. Thor: Creatore e distruttore dell energia celeste. Le nubi, infatti, dalle quale scaturiscono pioggia, tuoni e fulmini, che sconquassano il cielo durante le tempeste, erano provocate proprio dal passaggio nel cielo del suo carro rombante.. 2 / 8

Conosciuto anche con il nome di Donar e venerato presso tutti i popoli germanici, che gli dedicarono canti e ballate, il culto di Thor si perde nella notte dei tempi, Egli era un Dio assai vicino agli uomini ed ai loro bisogni. Per questo fu considerato il paladino dell umanità; per questo era assai amato dai popoli del nord, al punto che i Vichinghi giunsero a definirsi Figli di Thor e ancora per questo, per questa sua natura misericordiosa, il suo culto venne tenacemente opposto a quello del Cristo, il nuovo Dio proveniente dal sud. In seno alla cultura romana, invece, Thor fu riconosciuto quale dio della guerra e sempre nell antica Roma, alcuni studiosi lo associarono ad Ercole, sia per la straordinaria forza fisica che per le continue lotte contro mostruose creature. Mostruose creature come i Troll, diaboliche creature della notte, frequentatori delle tenebre più oscure, che la luce del giorno tramutava in pietra; la leggenda racconta che fossero terrorizzate dai fulmini scagliati da Thor.. Per compagna Thor aveva Sif, dea della fertilità, assai bella e famosa per la sua chioma, d oro come il grano nei campi, che il popolo dei Nani avevano tessuto proprio per lei, quando il dio Loki le aveva tagliato quelli originali. 3 / 8

Come Giove, anche Thor ebbe molti amori, tra cui, Jarnasaxa, da cui ebbe un figlio, Magni; Ullr, invece era suo figlio adottivio, divinità assai amata, venerata della stirpe degli Asir. L altra stirpe erano i Vanir, i quali, dopo una lunga guerra, avevano finito per allearsi e combattere insieme agli Asir contro le forze distruttive di Hella, Signora della Morte. La loro dimora era la mitica Asgard, il castello Bilskirnir, uno spazio sacro separato dal Miogaror, il mondo profano dei mortali. Immenso come una città, questo castello era circondato da possenti mura costruite da Hrìmpursar, gigante di ghiaccio. Thor era sicuramente il più forte fra i mortali e gli immortali, ma ad aumentarne il valore, erano anche alcuni oggetti di natura magica di cui era dotato. Tre, questi oggetti: il martello Mjolnir, i guanti di ferro, che gli permettevano di bene impugnarlo e una magica cintura che ne 4 / 8

raddoppiava la già immensa forza fisica. Il Mjolnir possedeva diverse virtù magiche: era in grado di frantumare qualunque cosa, di tornare sempre nelle mani di chi lo brandiva e di rimpicciolirsi fino a diventare un monile. Era perfino capace di resuscitare i morti. Quale divinità poteva aver creato una simile meraviglia? Strano a sapersi, ma a costruire il martello di Thor non fu un Dio, bensì un mortale. Un mortale del tutto speciale, però, perché apparteneva al particolarissimo popolo dei Nani o Elfi, fabbri eccelsi. 5 / 8

Non fu un caso, ma il frutto di una disputa. Fra Thor ed il fratello Loki era sorta una discussione su chi fosse capace di realizzare un oggetto degno degli Dei. Si cimentarono due Nani, Eitri e Sindri, e la palma del vincitore fu assegnata all elfo Sindri, valente fabbro, che creo un arma altamente magica che chiamò: Mjolnir. Si trattava di un oggetto in cui era stata infusa la potenza e l energia dello stesso Thor, in grado di colpire demoni e spiriti del male: proprio così appare nelle diverse iscrizioni runiche e proprio così così viene riprodotto per essere utilizzato nelle cerimonie sacre. Raffigurato sotto forma di ascia, martello o di croce uncinata, andò via via assumendo forma sempre più vicina al simbolo cristiano della croce. Nel periodo delle conversioni cristiane, entrò presto in contrasto con l emblema della cristianità, ossia la croce. Il Mjolnir, dunque, il martello di Thor rappresenta il principio originario della vita ed è chiamato anche Grande albero o Grande Pilastro ' Albero del cosmo. 6 / 8

Potenzialmente distruttivo, era anche associato al lampo e soltanto Thor e suo figlio Magni, erano in grado di maneggiarlo; per farlo, infatti, non bastava forza umana, né divina, ma occorreva il supporto di un altro magico oggetto: speciali guanti di ferro. A bordo del suo carro rombante, brandendo il magico martello, Thor scorrazzava per i cieli all inseguimento dei Giganti. E tanti ne uccise, finché un giorno, il vecchio Thrym, Re dei giganti Jotnar, acerrimo nemico, furfante patentato e soprattutto gaudente, gli portò via da sotto il naso il magico giocattolo. Thor ci rimase assai male, anche perché l intenzione del vecchio furfante non era quella di sfidare la sua potenza, ma di ottenere in cambio i favori di Freyja, la bellissima Dea dell amore e della bellezza. Durante il banchetto di nozze, però. grazie all astuzia di Loki e alla forza di Thor,. Il magico martello fu recuperato e il vecchio re dei Giganti fu ucciso. 7 / 8

Secondo la leggenda, al termine di questo ciclo vitale arriverà il Ragnorok, una specie di Apocalisse,, in cui gli Asir saranno destinati a morire. Sarà una battaglia finale tra le potenze della luce e dell ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale il mondo verrà prima distrutto e poi rigenera to. Anche Thor, Dio mortale, è destinato a trovare la morte in quella lotta. Egli si scontrerà con il gigante Jormungard, e lo uccidetà, ma, dopo aver percorso nove passi, crollerà a terra, morto, vinto dal veleno del malefico serpente e dovrà aspettsre che il mondo si rigeneri,per tornare a vivere. 8 / 8