Nota preliminare sul rinvenimento di materiale dell'età del Bronzo a Torrechiara (Parma)

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Preistoria Alpina - Museo Tridentino di Scienze Naturali I VoI. 18 I Pagg. 157-162 1 Trento 1982 I s. BONARDI M. BERNABÒ BREA Nota preliminare sul rinvenimento di materiale dell'età del Bronzo a Torrechiara (Parma) ABSTRACT Preliminary report of bronze age material found in Torrechiara Langhirano, Parma). A survey in the Torrechiara (Langhirano, Parma) area revealed the location of a possible late Bronze age settlement, in an area already studied in The past. The preliminary analysis of the ceramic and osteological rnateriai is reported. Sandro Bonardi - Istituto di Ecologia dell'università degli Studi - Via Primo Groppi, 16 - Parma 43100. Maria Bernabò Brea - Soprintendenza Archeologica dell'emilia - Via Belle arti, 52 - Bologna 40100. Nel mese di marzo del 1981 lavori agricoli di livellamento, eseguiti più in profondità del consueto, in un campo situato alla base del pendio della collina sulla cui sommità sorge il Castello di Torrechiara (Langhirano, Parma) (fig. 1), hanno esposto un'ampia area delle dimensioni di circa m 30x10 più scura, con la tipica terra nerastra dovuta a ricchezza di sostanze organiche (fig. 2). La ricognizione fatta da uno deqli scriventi ha confermato la presenza in superficie di abbondante materiale ceramico ascrivibile all'età del Bronzo. A seguito della segnalazione alla Soprintendenza Archeologica dell'emilia di tale dispersione, è stata effettuata una serie di interventi volti alla raccolta del materiale. La presenza di questo probabile insediamento eneo è stata, in passato, più volte segnalata. La zona infatti era stata investigata nella seconda metà del secolo scorso dal Pigorini (1864) che pubblicò una mappa indicante, tra l'altro, Torrechiara come probabile sede di insediamento del periodo del Bronzo. Il Saflund (1939), nella sintesi fondamentale sulla cultura delle Terremare, riprende l'indicazione topografica del Pigorini, ripubblicandone la mappa, ma pare non conoscere l'esatta ubicazione del sito. La medesima incertezza è dello Scarani (1963) che non aggiunge ulteriori dati utili. Ricerche paleoecologiche sugli ecosistemi in Val Parma sono state effettuate dal Gruppo di Paleoecologia dell'istituto di Ecologia dell'università di Parma, sotto la direzione di Ammerman, a partire dal 1972, allo scopo di ricostruire i modelli di insediamento nell'età del Bronzo nella zona. Campagne di "survey" e sondaggi fatti nell'area limitrofa al castello di Torrechiara hanno restituito abbondanti "cocci dell'epoca del bronzo in contesti che sono indubbiamente disturbati" (AMMERMAN 1972, p. 62). È opinione dell'ammerman che la cima della collina sia stata occupata, in considerazione della buona posizione difensiva, ma che l'insediamento potesse estendersi anche nei suoli più leggeri dei terrazzi fluviali sotto il castello. Opinione del resto da condividere per la presenza di ceramica in diversi punti di aree limitrofe. Le caratteristiche della chiazza nerastra, i cui contorni appaiono ben definibili, e del materiale oggetto della presente nota, consentono di ritenere di essere in presenza di un insediamento non alterato. Infatti, nell'area descritta è stata raccolta esclusivamente ceramica ascrivibile all'età del Bronzo; i frammenti non presentano tracce di fluitazione né di corrosione, condizione in cui invece sono stati rinvenuti in ricerche precedenti. L'abbondante ceramica raccolta (un migliaio circa di frammenti), attribuibile alla cultura terramaricola, è presente nelle tre classi, grossolana, semifine, fine. In termini quantitativi, ad una stima approssimativa, si può affermare che, come di norma accade nel vasellame terramaricolo, la ce- 157

--,", - "'" --J... o 100 200 300 400 ~.~-!'ì"-: ~~ :..:_- --...=-_.~ -~ =~-.:'- = -~ -- ---.l J!/V!::-_~':...\... /( \ "'I, 1,23/.~,...('..z--,,,(.,.."::... " Fig. 1 - Ubicazione della località di Torrechiara. ramica grossolana è più largamente documentata della ceramica più fine. Quest'ultima, in un computo degli orli, rappresenta un terzo del totale. La ceramica grezza Si tratta di ceramica d'impasto con numerose inclusioni di grosse dimensioni, a superficie liscia- 158 ta o mal levigata, di colore variabile dal grigio al rossiccio, spesso non omogeneo per la presenza di macchie di cottura. Le forme individuabili sono costituite da orci (fig. 3, nn. 15-16) e da ciotole. Tutti gli orli raccolti sono decorati con tacche, ditate o pizzicato; è frequente la presenza di un cordone parallelo

Fig. 2 - Fotò' della località di Torrechiara. La freccia indica l'area con dispersione di materiale dell'età del Bronzo. all'orlo, liscio o decorato, in quest'ultimo caso spesso con impressioni uguali a quelle sull'orlo (fig. 3, n. 14). Si riscontrano anche esempi di cordoni lisci multipli, paralleli o convergenti, ed almeno un caso di cordone ad andamento curvilineo (fig. 3, n. 15). Le anse sono tutte ad anello orizzontale (fig. 3, n. 18), in alcuni casi a sezione quadrangolare. Sono presenti alcune prese impervie orizzontali rettangolari (fig. 3, n. 12) ed una presa semicircolare decorata con cordone a tacche. Tutti i fondi raccolti sono piatti (fig. 3. n. 17). La ceramica semifine È ceramica d'impasto a dimagrante evidente, tre orcioli ovoidali, uno dei quali, che conserva un'ansa a nastro verticale, è decorato da un cordone orizzontale a tacche (fig. 3, n. 9), mentre gli altri due recano cordoni lisci verticali o obliqui (fig. 3, nn. 6-10). È stato rinvenuto, inoltre, un beccuccio cilindrico, probabilmente pertinente ad un orciolo (fig. 3, n. 5). Tre frammenti, infine, sono decorati: uno, carenato, con un fascio di solcature oblique (fig. 3, n. 11) e gli altri due con file di impressioni ad unghiate che ricoprono tutta la superficie conservata (fig. 3, nn. 1-2) La ceramica fine con supertlct generalmente mal levigate, di colore grigiastro con macchie camoscio. Si tratta di ceramica a dimagrante minuto, a superficie levigata di colore generalmente grigio scuro e solo in pochi casi chiaro. Le forme riconoscibili sono costituite soprattutto da scodelle, spesso con orlo a tacche e frequentemente decorate da un cordone parallelo all'orlo, normalmente liscio (fig. 3, n. 8), solo in un caso a tacche (fig. 3, n. 4). Sono presenti anche Fra le forme riconoscibili sono presenti ciotole (fig. 4, n. 8) e orclolt, di cui uno conserva il fondo piatto (fig. 4, nn. 17-19) e un altro reca sulla spalla una serie di ampie scanalature orizzontali (fig. 4, n. 9). 159

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possibile la determinazione di alcune speci: Ovis vel Capra, Sus Scrofa L., Bos Taurus L. La tipologia del materiale ceramico raccolto, che fra l'altro corrisponde grosso modo alle categorie definite dal Saflund, consente ad una prima valutazione di inquadrare i reperti nell'ambito di un momento tardo dell'età del Bronzo. Sondaggi e scavi futuri, peraltro previsti, potranno verosimilmente confermare l'esatta ubicazione dell'insediamento. RIASSUNTO Si dà notizia dell'individuazione, in un campo alla ' base della collina di Torrechiara (Parma), di una chiazza di terremo nerastro contenente abbondante materiale ceramico riferibile alla tarda Età del Bronzo. La presenza di un insediamento eneo a Torrechiara era già stata segnalata dal Pigorini (1864), ma fino ad ora le ricerche condotte nella zona (AMMERMAN 1972) avevano messo in luce unicamente contesti disturbati. Le caratteristiche sia del terreno che dei frammenti fittili, oggetto della presente nota, consentono invece di ritenere d'essere in presenza di un deposito non alterato. SUMMARV An area of dark soil containing late bronze age ceramic material has been found in the plain below the hill of the Torrechiara castle (Langhirano, Parma). A Bronze age settlement at Torrechiara had been reported by Pigorini (1864) but up to now researches in the area have found (Ammerman, 1972) disturbed material only. The characteristics of the soil and the pottery here described suggest the presence of an undisturbed deposit. BIBLIOGRAFIA AMMERMAN A., 1972 - Insediamenti preistorici e protostorici a Torrechiara. In AAV.V.,.Torrechiara, rivivere un tempo antico, pp. 50-66, Amici della Badia di Torrechiara, Parma. DALL'AGLIO P.L., 1976 - L'alto e medio bacino del Parma dalla Preistoria ai Longobardi. Archivio Storico per le provincie parmensi, IV serie, voi. XXVIII, p. 210. HELBIG W., 1879 - Die Italiker in der Poebene, n. 41 della carta topografica, Breitkopf e Hartel, Leipzig. LAVIOSA ZAMBOTII P., 1939 - Carta Archeologica delle stazioni enee emiliane a Occidente del Reno. Mem. 1st. Lomb. Sco Lett., XXIV-XXV, p. 347. MALAVaLTI F., 1948 - Emilia. Elenco delle località di interesse preistorico della regione geografica. Emilia Preromana, I, n. 105. MONACO G., 1950-51 - Elenco di località di rinvenimenti preistorici nell'emilia Occidentale e zone finitime. Quaderni del Comitato di Studi Preistorici dell'emilia Occidentale, Il, n. 77. MORONI A, AMMERMAN A, MENOZZI P., 1972 - Paleoecologia e ricerche archeologiche sugli ecosistemi umani in Val Parma. L'Ateneo Parmense, 8, suppl. 1, pp. 41-63. SCARANI R., 1963 - Repertorio di scavi e scoperte dell'emilia e Romagna. Preistoria dell'emilia e Romagna, Il, p. 352, A Forni, Bologna. STROBEL P., 1862 - Le terramare dell'emilia, prima relazione di L. Pigorini e P. Strobel. Sunto. Estratto da "Gazzetta di Parma", 1862, nn. 82, 83, 88, 89, p. 23. STROBEL P., PIGORINI L., 1862 - Relazion"e sulle marniere dell'emilia. In B. Gastaldi, Nuovi cenni sugli oggetti di alta antichità trovati nelle torbiere e nelle marniere dell'italia, p. 63, Torino. STROBEL P., PIGORINI L., 1864 - Le terremare e le palafitte del Parmense. Seconda Relazione. Att. Soc. Ital. di Sco Natur., VI, tav. III, Milano. SUMMER L., 1979 - Torchiara, guida storico-artistica, p. 13, La Nazionale, Parma. 162