Incontro del 14 gennaio Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre!

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Transcript:

1 Incontro del 14 gennaio 2017 Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Questo è il quarto incontro sulla Preghiera del cuore di questa decima stagione. Sono dieci anni che la Preghiera del cuore viene fatta pubblicamente. Io benedirò in eterno il Signore, per avere incontrato Padre Antonio Gentili, che mi ha insegnato la Preghiera del cuore. Tu, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Matteo 6, 6. Questa è l unica indicazione che Gesù ha dato riguardo la preghiera. Ad ottobre c è stato l incontro introduttivo; poi, il Signore mi ha suggerito di far precedere la Preghiera del cuore, esaminando le Beatitudini in relazione ai chakra. A novembre abbiamo visto il primo chakra, che è abbinato alla prima Beatitudine: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli. Matteo 5, 3. A dicembre abbiamo esaminato il secondo chakra, che è abbinato alla terza Beatitudine: Beati i miti, perché erediteranno la terra. Matteo 5, 5. Quando rinunciamo alla violenza, noi ereditiamo la Terra Promessa, cioè la pienezza della vita. Questa sera, saliamo al terzo chakra. Noi siamo come alberi, formati da radici e rami: il fusto è la nostra colonna vertebrale, dove scorre l energia. L energia deve poter correre, altrimenti rimaniamo impantanati nella palude, che, come dice Ezechiele, viene abbandonata. Il terzo chakra è il Plesso solare, al centro del nostro corpo.

2 Corrisponde alla quarta Beatitudine: Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Matteo 5, 6. Qui ci sono fame e sete, che sono fondamentali per la nostra vita. Possiamo avere tanti desideri: se questi non si realizzano, viviamo ugualmente. Se abbiamo fame e sette e non mangiamo e non beviamo, moriamo. Questa Beatitudine ci porta all essenziale. Gesù sottolinea: fame e sete di giustizia. Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli. Matteo 5, 20. Nelle letture di domenica 8 gennaio, il termine giustizia era presente nelle tre letture: Isaia 42, 6: Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano Atti degli Apostoli 10, 34-35: Dio non fa preferenze di persona, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia. Matteo 3, 15: Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia. La parola giustizia è usata spesso. Noi invochiamo la giustizia umana e quella divina. La giustizia umana consiste nel dare a ciascuno, secondo i meriti: premi, ricompense, punizioni. Così fa anche lo Stato Civile. Pensiamo che Dio agisca allo stesso modo. A volte, si invoca la giustizia divina in determinate circostanze: -Arriverà la giustizia divina!...- La giustizia divina consiste nel dare a ciascuno, secondo i suoi bisogni. Per questo, dobbiamo fare un discernimento continuo su quello di cui gli altri hanno effettivo bisogno, senza cadere nel buonismo. Alcuni studiosi spirituali sostengono che viviamo nel tempo in cui è finita la pietà, non la misericordia: siamo in un tempo di salvezza. Saziati è un termine, che è stato usato anche nella Moltiplicazione/Condivisione dei pani e dei pesci. Quando furono saziati Giovanni 6, 12. Essere sazi è mangiare fino a scoppiare. Questo saziare parte dalla condivisione.

3 Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: -Dove possiamo comprare il pane, perché costoro abbiano da mangiare?- Diceva così per metterlo alla prova. Giovanni 6, 5-6. Gesù voleva vedere se Filippo ragionava secondo il mondo o secondo il Vangelo. Filippo ragionava secondo il mondo: Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo. Giovanni 6, 7. Si presenta Andrea, che significa uomo virile, forte e dice: C è qui un ragazzo che ha cinque pani e due pesci In questo modo, quando si comincia a condividere, da ragazzo si diventa uomo forte. La vera giustizia è cominciare a condividere. In un mondo, in cui non troviamo Amore, giustizia e tante altre cose, ci lamentiamo. Il lamento è uno sfogo, ma la Beatitudine ci dice che siamo beati, perché abbiamo fame e sete di giustizia. Cominciando a condividere quello che abbiamo, a trattare gli altri, secondo il loro bisogno, Dio sazia noi. Diamo e riceviamo. Il colore del terzo chakra è il giallo. Questo ci riporta alla Scrittura, al personaggio di Sansone, che significa piccolo sole. Questo chakra presiede all alimentazione. Cibo, aria, preghiera sono le tre fonti di alimentazione. Molta energia dona la preghiera del giusto fatta con insistenza. Giacomo 5, 16. Sansone era invincibile. Anche noi possiamo essere invincibili, attraverso i tre passi di Sansone: non beveva vino; non mangiava cibi immondi; non tagliava i capelli.

Questo ha un significato bellissimo per la nostra vita. Per gli Ebrei, il vino yayin porta oltre. 4 Quando Noè beve il vino, si ubriaca, entra nella tenda, si spoglia e fa un cammino spirituale. Grazie al vino, va oltre ogni dimensione razionale della mente, che mente. Non dobbiamo, però, avere sempre bisogno di qualche cosa, per entrare nella dimensione spirituale. Non bere vino significa diventare atei, fare determinate azioni, perché ci crediamo, indipendentemente da ogni mediazione. Io mi incontro con Dio, al di là di ogni mediazione umana, e opero, non perché me lo comanda la religione o il Signore, ma perché credo in quello che faccio. Gesù ci ha detto che ci rende impuri non quello che mangiamo, ma quello che esce dalla nostra bocca. Se abbiamo un pensiero in testa, prima o poi ci uscirà dalla bocca. Per questo sono necessari il discernimento e la correzione dei pensieri. La nostra vita dipende da come pensiamo. 1 Pietro 3, 10: Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male. Non tagliare i capelli significa non spegnere i raggi del sole. Noi siamo cresciuti, sentendoci dire: - Devi fare questo, non devi fare quello - sia da parte dei nostri familiari, sia da parte della religione. Nella Scrittura, religione significa tenebra. Dalila, che significa tenebra, taglia i capelli a Sansone. La tenebra ci taglia i capelli. Noi dobbiamo essere noi stessi, persone splendide. Anche i nostri difetti, le nostre inclinazioni sono importanti: di questi se ne occupa il Signore. Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie, e ogni tralcio, che porta frutto, lo pota, perché porti più frutto. Giovanni 15, 1-2.

5 Nella misura in cui operiamo il bene, il Padre interviene e ci pulisce. Più lavoriamo per il Signore, più il Signore lavora per noi. Nel Vangelo di Matteo, l evangelista dice che tutto ciò che non è stato piantato da Dio, verrà tolto. Il terzo chakra è presieduto dall Arcangelo Michele, che viene citato nella Scrittura per sei volte. La nostra vita è una battaglia contro gli spiriti dell aria. Per questo, fra poco, reciteremo la preghiera di Consacrazione a San Michele Arcangelo. È bene recitarla ogni giorno. Recitare una preghiera vocale significa affidarsi alla realtà spirituale, che stiamo pregando. CONSACRAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO Arcangelo San Michele, pongo me stesso, il mio lavoro, la mia famiglia, gli amici e quanto mi appartiene, sotto la tua vigile protezione. Sono sotto il tuo patrocinio e aspetto la tua assistenza in tutta la mia vita. Ottienimi quegli aiuti necessari, per arrivare a realizzare il progetto di Dio nella mia vita. Difendimi sempre dai nemici dell anima mia, o glorioso Arcangelo; assistimi nella lotta e respingi lontano da me, negli abissi dell Inferno, ogni angelo prevaricatore e superbo nel combattimento spirituale. Presentami al trono di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, per cantare a Lui con te, Arcangelo san Michele, con tutti gli Angeli, Nostra Signora, i Santi, il Venerabile Enrico Verjus, la lode, l onore e la gloria. AMEN! UNA PAROLA DEL SIGNORE PER TUTTI Giovanni 4, 19-24: La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità».

6 Ti ringraziamo, Signore Gesù, ti lodiamo e ti benediciamo, perché ci dici che non c è alcun monte o santuario o chiesa, dove tu concedi più grazie o dove è più facile incontrarsi con te. Dobbiamo adorare il Padre in spirito e verità: questa è adorazione trinitaria nel nostro cuore. Lo Spirito Santo è dentro di noi. Se mettiamo in pratica la tua Parola, Signore, tu e il Padre venite ad abitare dentro di noi. Lo Spirito è Verità, indipendentemente dai luoghi, dove ci troviamo.