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COME GIUSEPPE, CUSTODI DELLA SPERANZA VEGLIA DI PREGHIERA IN OCCASIONE DEL 1 MAGGIO: SAN GIUSEPPE LAVORATORE Canto introduttivo C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo T. Amen G. Nel nostro mondo, dominato da una cultura secolarizzata, la fede viene messa a dura prova, soffocata e spenta. Sentiamo con urgenza la necessità dell annuncio forte di Gesù, perché il nostro sia un uscire da noi stessi per andare verso Cristo perché Egli prenda possesso della nostra vita e ci faccia apostoli del suo amore, per metterci a servizio di tutti gli uomini e in modo particolare dei poveri. L 1. Ripetiamo insieme il Ritornello: Affida al Signore la tua via, ed Egli compirà la sua opera Non adirarti contro gli empi, non invidiare i malfattori. Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato. (Rit.) Confida nel Signore e fa il bene, abita la terra e vivi con fede. Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. (Rit.) Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera; farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio il tuo diritto. (Rit.) Sta in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l uomo che trama insidie. (Rit.) Desisti dall ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male, poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signore possederà la terra.(rit.) Ancora un poco e l empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi. 1

I miti invece possederanno la terra. E godranno di una grande pace (Rit.) (Salmo 36,1-11) L 1. Dal Libro di Isaia (1,10.16-20) Primo momento Dio è verità e amore Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! «Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l oppresso, rendete giustizia all orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato». L 2. La loro fonte ultima non è, né può essere, l uomo, ma Dio, ossia Colui che è Verità e Amore. Questo principio è assai importante per la società e per lo sviluppo, in quanto né l una né l altro possono essere solo prodotti umani; la stessa vocazione allo sviluppo delle persone e dei popoli non si fonda su una semplice deliberazione umana, ma è inscritta in un piano che ci precede e che costituisce per tutti noi un dovere che deve essere liberamente accolto. Ciò che ci precede e che ci costituisce l Amore e la Verità sussistenti- ci indica che cosa sia il bene e in che cosa consista la nostra felicità. Ci indica quindi la strada verso il vero sviluppo. (Benedetto XVI, Enciclica Caritas in veritate, n. 52) Segno 1. Si porta all altare un lumino acceso per indicare che in Gesù, luce di verità, offriamo la nostra vita per essere a nostra volta luce per il mondo. Secondo momento I poveri della terra: la solidarietà L1. Dal Primo Libro delle Cronache (29,10-13). Sii benedetto, Signore Dio d Israele, nostro Padre, ora e sempre. Tua Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, la maestà e lo splendore, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il Regno, Signore; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. Da te provengono ricchezza e gloria; tu domini tutto; nella tua mano c è forza e potenza;dalla tua mano ogni grandezza e potere. Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. 2

L 2.A volte si tratta di ascoltare il grido di interi popoli, dei popoli più poveri della terra, perché «la pace si fonda non solo sul rispetto dei diritti dell uomo, ma anche su quello dei diritti dei popoli». Deplorevolmente, persino i diritti umani possono essere utilizzati come giustificazione di una difesa esacerbata dei diritti individuali o dei diritti dei popoli più ricchi. Rispettando l indipendenza e la cultura di ciascuna Nazione, bisogna ricordare sempre che il pianeta è di tutta l umanità e per tutta l umanità, e che il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità. Bisogna ripetere che «i più favoriti devono rinunciare ad alcuni dei loro diritti per mettere con maggiore liberalità i loro beni al servizio degli altri». Per parlare in modo appropriato dei nostri diritti dobbiamo ampliare maggiormente lo sguardo e aprire le orecchie al grido di altri popoli o di altre regioni del nostro Paese. Abbiamo bisogno di crescere in una solidarietà che «deve permettere a tutti i popoli di giungere con le loro forze ad essere artefici del loro destino», così come «ciascun essere umano è chiamato a svilupparsi» (Francesco, Esortazione Apostolica Evagelii gaudium,, n. 190) Segno 2. Si porta all altare una Bibbia ed il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, perché la Parola di Dio è il compendio di tutta la nostra vita e vuol essere segno della nostra cultura e della centralità dei nostri diritti e dei nostro doveri. Sac. Dal Vangelo secondo Matteo (25, 31-40). Terzo momento Coltivare e custodire Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Breve riflessione del Celebrante L 1. Davvero non c è umanità senza coltivazione della terra; non c è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale. L opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. ( ) Anche qui domina il dio denaro! E come di quelle persone che non hanno sentimenti, che vendono la famiglia, vendono la madre, ma qui è la 3

tentazione di vendere la madre terra. Tale riflessione sulla centralità del lavoro agricolo porta il nostro sguardo su due aree critiche: la prima è quella della povertà e della fame, ( ) la seconda è il depauperamento delle risorse: della chiamata dell uomo non solo a coltivare la terra, ma anche a custodirla. ( Francesco, Discorso ai Dirigenti della Confederazione nazionale Coldiretti 31 gennaio 2015) L 2. Dinanzi ai beni della terra siamo chiamati a non perdere mai di vista né l'origine, né la finalità di tali beni, in modo da realizzare un mondo equo e solidale", così dice la dottrina sociale della Chiesa (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 174). La terra ci è stata affidata perché possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere. Una volta ho sentito una cosa bella: la Terra non è un eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti e riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. ( Francesco, Video messaggio per l Expo 2015 ) La santità sociale: Beato Giuseppe Toniolo Un autentica spiritualità laicale, quella del Toniolo. Una laicità vissuta innanzitutto nell ordinaria vocazione di sposo e padre (sette figli!), in una splendida famiglia ricca di preghiera e di tenerezza. Espressa poi nell impegno quotidiano all Università (aveva vinto la cattedra a Pisa, dopo gli studi e le prime esperienze accademiche a Padova). In un ambiente che allora, per un cattolico, era tutt altro che favorevole, si impose per la serietà della ricerca scientifica e l elevatezza della testimonianza cristiana. Coi suoi alunni, poi, si faceva non solo docente, ma padre, considerandoli come scrive nel suo diario sacro deposito, amici del mio cuore, da guidare sulle vie del Signore. Espressioni forti, che impressionano ancor di più se si pensa che a scriverle era un professore di economia, impegnato a insegnare quelle leggi della ricchezza che a prima vista sembrerebbero così lontane dalle leggi del Vangelo. Ma Toniolo si era fatto dell economia un idea molto alta, legando l economia all etica. Una tesi allora provocatoria. Aderendo alla scuola storica dell economia aveva imparato che le leggi economiche non esistono in astratto, al di là delle condizioni concrete in cui l uomo vive. Tanto meno possono prescindere dal fattore etico, che è dimensione qualificante dell essere umano. Aveva perciò iniziato la sua attività accademica nel 1873 sostenendo che l elemento etico è fattore intrinseco delle leggi economiche. Intrinseco: dunque non è possibile prescinderne, non solo perché lo esige la morale, ma perché ne va della stessa economia, nella misura in cui essa deve servire al bene integrale e non solo al benessere materiale dell uomo. Segno 3. Si porta all altare un vaso pieno di terra perché sia il segno che siamo chiamati a custodirla e ad amarla, vivendo la nostra esistenza nel suo rispetto e nella sua difesa, perché non ci siano fra noi chi si abusa del cibo e chi ne manchi, per un inclusione di ciascuno contro la presenza degli scarti e dei poveri del mondo. Ogni uomo è mio fratello e la finanza e l economia non deve essere iniqua per non escludere nessuno dal proprio diritto di avere il necessario per vivere. Preghiera comunitaria: invocazioni (le intenzioni vanno preparate precedentemente collegandosi alle situazioni locali con il ritornello cantato). Padre nostro Sac. Preghiera conclusiva: Dio nostro Padre, la fede ci accompagni e non ci abbandoni mai. Come ci è indispensabile lavorare e restare legati alla terra per poter vivere, dandoci da fare con la mente e 4

con il corpo per ottenere un boccone di pane e un sorso di acqua, così per il nostro essere interiore è indispensabile restare sempre in relazione con Dio,affinché il soffio d immortalità metta radici nel nostro spirito e lo renda adatto alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Benedizione finale Canto finale (Durante il canto: Consegna ad ogni partecipante di un pizzico di terra con l invito ad amarla e custodirla). siamo fatti per partire, per cercare sempre la fonte, Per vivere in viaggio, come pellegrini e come figli Che continuamente si mettono alla sequela, la scuola di Gesù E che.arrivati a un punto. Vivono il pensiero che hanno scritto fino a li, Solo come introduzione al tema. E vanno a capo..per continuare la storia! *Madre Teresa di Calcutta* 5