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9 novembre 2015 EDILIZIA E TERRITORIO Pagina 1 di 2 Lavori Pubblici Social housing, sbloccato il piano alloggi inagibili da 468 milioni: i primi 4.500 appartamenti pronti in tre mesi Massimo Frontera Il ministero delle Infrastrutture ha comunicato l'avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti del decreto che assegna le risorse alle Regioni. I primi cantieri (per 68 milioni) da concludere entro tre i prossimi tre mesi Si risveglia il piano per il recupero degli alloggi degradati di Comuni, Iacp e Aziende casa. Con la registrazione da parte della Corte dei Conti del Decreto Mit del 12 ottobre scorso che assegna le risorse alle regioni, si rimette in moto il cronoprogramma del piano avviato con il decreto legge n.47 del marzo 2014, voluto dall'ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Subito i primi interventi su circa 4.500 alloggi La comunicazione alle Regioni dell'avvenuta registrazione del decreto, fa scattare le scadenze per la prosecuzione del programma: entro 30 giorni le Regioni dovranno approvare e comunicare a Comuni e Iacp il provvedimento con il quale si concede il finanziamento e poi comunicare agli enti il responsabile regionale del programma. C'è poi la fase del cantiere vero e proprio, che riguarda solo una parte minoritaria del piano: circoscritta ai circa 4.500 agli alloggi che sarà possibile ripristinare in massimo 60 giorni e con una spesa unitaria fino a 15mila euro. La stima di almeno 4.500 alloggi è stata fatta da Federcasa (l'associazione che riunisce ex- Iacp e Aziende casa), applicando il calcolo algebrico tra i 67,9 milioni di euro assegnati a questa linea e il costo massimo unitario fissato per legge di 15mila euro ad alloggi). Il ministero delle Infrastrutture fornisce una stima leggermente più elevata, pari a 5000 alloggirecuperati. Il termine di 60 giorni entro cui rispristinare l'alloggio va conteggiato a partire dal provvedimento regionale di finanziamento. Lo stanziamento di 67,9 milioni è distribuito sul periodo 2014-2017. Pianificazione al via per il piano da 400 milioni per circa 8mila nuovi alloggi Oltre alla linea del piano di riqualificazione "light" c'è poi una seconda linea di interventi più impegnativi e complessi - che prevede ristrutturazioni profonde degli stabili esistenti, con eventuali interventi di frazionamento, efficientamento energetico, adeguamento antisismico. In questo caso la dote di circa 400 milioni, spalmata su un orizzonte di 10 anni (dal 2014 al 2024). Applicando il tetto massimo consentito di 50mila euro ad alloggio, Federcasa ricava uan stima di almeno 8mila alloggi distribuiti lungo l'arco delle annualità di finanziamento. Anche in questo caso il ministero delle Infrastrutture stima un numero più elevato, sui 19mila appartamenti. I lavori, ricorda ancora il Mit, dovranno partire entro un anno.
9 novembre 2015 EDILIZIA E TERRITORIO Pagina 2 di 2 Accelerazione del programma dopo una lunga incubazione Nonostante il piano alloggi inagibili sia nato per dare una risposta all'emergenza sfratti, a causa della progressiva stretta del governo sulle proroghe delle procedure esecutive, i tempi non sono stati certo rapidi. Il principale decreto attuativo previsto dal decreto legge n.47 del marzo 2014 sarebbe dovuto arrivare entro il luglio 2014. E invece ha visto la luce solo a marzo 2015 ed è approdato in «Gazzetta» il 21 maggio 2015. Il decreto attuativo in questione dettava i criteri - e la nuova tabella di marcia - per definire i «criteri per la formulazione di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica». A sua volta, il decreto attuativo - a sorpresa - rimandava ad un ulteriore provvedimento attuativo, per l'ammissione al finanziamento degli interventi e l'assegnazione delle risorse alle regione. Si tratta appunto del DM Infrastrutture che porta la data del 12 ottobre e che è stato appunto registrato dalla Corte dei Conti. Biancofiore (Ance): il piano va nella giusta direzione, ora tocca ai comuni «Il programma del governo di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli Erp va nella giusta direzione», fa sapere Gerardo Biancofiore, presidente del gruppo Pmi Estero dell'ance. «Ora è importante che i Comuni presentino i progetti e attivino le strutture amministrative. Il rilancio dell'edilizia residenziale pubblica è fondamentale per dare una risposta ai tanti cittadini che oggi non hanno una casa e per rilanciare il settore dell'edilizia residenziale». L'esponente dei costruttori dell'ance lancia ora un appello ai soggetti attuatori affinché facciano la loro parte: «Chiedo ai sindaci di attivarsi e ai presidenti di Regione di cogliere l'opportunità». In qualità di presidente dell'ance Foggia, Biancofiore propone anche «un tavolo permanente a supporto delle amministrazioni locali per la presentazione dei progetti».
9 novembre 2015 ITALIA OGGI Pagina 1 di 1